Cento anni fa nasceva la parola "pacifismo"
Sta per concludersi il 2008 e manca ancora una commemorazione: la nascita della parola "pacifismo" che cento anni fa per la prima volta fece capolino nella lingua italiana.
Secondo il Dizionario DISC di Francesco Sabatini e Vittorio Coletti infatti la parola "pacifismo" nasce nel 1908. Eccone la definizione: "Teoria politica che rifiuta la guerra come mezzo per la soluzione delle controversie tra gli stati". La data del 1908 non è casuale. Infatti nel 1907 un italiano riceve il premio Nobel per la Pace. Il suo nome è Ernesto Teodoro Moneta. Nasce così, dopo il Nobel "pacifista" (che tuttavia in seguito appoggiò la guerra di Libia!), anche il pacifismo.
Nella lingua francese il termine pacifisme (una combinazione di pacem e facere) nasce ancora prima, precisamente nel 1901. Una curiosità: la parola pacifista viene coniata tre anni prima della parola pacifismo, ossia nel 1905. Forse perché la pratica degli uomini precede sempre la loro teoria.
Ma cosa trova oggi, dopo cento anni, uno studente frettoloso che volesse cercare la parola "pacifismo" sui motori di ricerca presenti su Internet? Con Google (www.google.it) raggiungerebbe le pagine web qui di seguito elencate.
1) La voce "pacifismo" a cura della enciclopedia libera Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Pacifismo
E' una voce interessante, scritta con intelligenza ma andrebbe ampliata e arricchita.
2) Una scheda critica sul pacifismo a cura di una casa editrice
http://www.pbmstoria.it/dizionari/storiografia/lemmi/297.htm
E' una voce dignitosa ma piuttosto asciutta dal taglio essenzialmente informativo.
3) Un elenco di aforismi sul pacifismo
http://it.wikiquote.org/wiki/Pacifismo
Si nota qui una certa prevalenza di giudizi negativi sul pacifismo.
4) La directory dei siti web pacifisti a cura di Google
http://www.google.com/Top/World/Italiano/Società/Temi_e_Dibattiti/Pacifismo
Vi sono rimandi anche alle tematiche della nonviolenza e dell'obiezione di coscienza.
5) Domande sul pacifismo
http://www.peacelink.it/pace/a/13351.html
Sono pubblicate alcune mie risposte ai quesiti posti da una studentessa intenta a preparare una tesi sul pacifismo.
Queste sono le prime cinque voci che Google indica come quelle che, sulla base dei suoi algoritmi, sarebbero (probabilmente) le più consultate.
Ovviamente cercando con altri motori di ricerca i risultati cambiano. Spuntano ad esempio siti come http://www.pacifismo.it (sito non pacifista e non facilmente decifrabile) e http://pacifismo.altervista.org che è un blog personale sull'Africa ("io sono Marco Notari il pacifista. non so che rimarrà di me una volta morto, ma almeno questa memoria su Internet voglio che mi renda onore", vi si legge).
Comune a tutti i motori di ricerca è comunque il primo risultato: Wikipedia, voce "pacifismo". Questo conferma il vigoroso impulso che ha ricevuto tale enciclopedia libera on-line.
A cento anni dalla nascita della parola pacifismo si può notare che il "pacifismo" è ancora al centro di una "contesa culturale". La "lotta per le idee" (quella che Gramsci definiva l'egemonia in termini filosofici) si sta spostando sempre più in rete, specie sui siti "neutri" di elaborazione condivisa digitale delle informazioni, come Wikipedia. Internet sta divenendo la sede per la ridefinizione di quell'intellettuale collettivo che un tempo si pensava fosse il "partito" e che ora è invece la rete nella sua policentricità (su questo tema è stato avviato una prima riflessione da Luca De Biase su http://blog.debiase.com/2008/07/02.html).
Mi sembra che, nonostante la scrittura collettiva stia ridisegnando il sapere e i suoi processi di elaborazione e condivisione, il livello di consapevolezza culturale del movimento pacifista debba fare ancora dei passi in avanti in tal senso. Occorrerebbe investire un po' di più proprio sugli strumenti collettivi come Wikipedia per arricchirla inserendovi il patrimonio di idee e di informazioni che in questi anni è stato accumulato dalla peace research. Non è un caso che le multinazionali e il Pentagono stiano "sorvegliando" Wikipedia. Ovviamente Wikipedia non è una semplice "cassa di risonanza" o una piazza pubblicitaria, né si fa controllare dai "poteri forti". "La verificabilità dei contenuti è un concetto basilare per Wikipedia", si legge nelle "avvertenze" riservate a chi volesse accedere in scrittura per arricchirla. Wikipedia tende ad essere simile a Linux per indipendenza. Occorre però essere pienamente consapevoli (ne ho esperienza diretta per avere scritto su Wikipedia) che ciò che scrivi oggi potresti non trovarlo più fra un mese (o potresti trovarlo modificato, accorciato, arricchito, ribaltato). Scrivere su Wikipedia è come scrivere sulla sabbia (o su una tavola di bronzo se in concetto viene condiviso e rafforzato nel tempo dalla comunità on-line). Ce n'è abbastanza per aprire un nuovo terreno di impegno e di riflessione, magari nelle scuole e nelle università. A cento anni dalla nascita della parola "pacifismo" occorre trovare nuove strade per giungere nei nuovi luoghi della cultura e all'informazione. Un compito arduo ma per il quale ci sono in rete sicuramente nuove e qualificate competenze.
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