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Legambiente: abusivismo edilizio



09 Novembre 2000 

ABUSIVISMO EDILIZIO:BASSOLINO CONTRO I CEMENTIFICATORI DELLA CAMPANIA
 
    "La posizione di Bassolino è certamente quella vincente, moderna,
lungimirante. Esattamente l'opposto di quello che invece continua a
propagandare la Giunta regionale siciliana, che condona gli abusi sulle
spiagge e blocca le demolizioni degli ecomostri". Questa la dichiarazione
di Ermete Realacci, presidente nazionale di Legambiente, seguita
all'intervento del presidente della giunta campana Antonio Bassolino
all'apertura della Borsa Mediterranea del turismo archeologico a Paestum.
"E' l'arte, la cultura, il patrimonio archeologico - ha continuato Realacci
- a fare dell'Italia una delle mete turistiche più ambite. Non saranno
certo i regali agli speculatori che miglioreranno allora le attrattive del
Paese, ma solo la tutela e la valorizzazione dei beni ambientali e
culturali, solo una più moderna politica di gestione e sviluppo del turismo
e dell'economia". L'abusivismo edilizio rimane un fenomeno assai diffuso in
molte regioni, soprattutto al Sud: in Campania il 48% delle nuove
abitazioni costruite nel biennio 98-99 è abusivo. Nell'anno appena
trascorso sono state realizzate oltre 6mila nuove case abusive, pari a
circa 740mila mq di cemento (come 70 campi di calcio) per un valore
immobiliare di oltre 700miliardi di lire. In Sicilia nel solo 1999, secondo
le stime elaborate dal Cresme per Legambiente, sono state costruite 5.690
nuove abitazioni illegali, per una superficie di 853.500 metri quadrati e
un valore immobiliare di circa 770 miliardi di lire; nel periodo 1994-1999
(quello successivo al secondo condono edilizio) sono state realizzate
50.987 costruzioni abusive, per una superficie pari a 764 ettari, un
controvalore di mercato di 6.883 miliardi di lire; il cemento abusivo ha
visto nel 1994 l'anno dei record con oltre 15mila nuove costruzioni
abusive, contro una media di periodo di circa 8.500 realizzazioni; è
l'effetto dell'annuncio del condono che spinge l'industria dell'abusivismo
ad intensificare gli sforzi, confidando nell'incapacità degli organi
preposti al controllo di verificare la data effettiva di costruzione del
manufatto.