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golpe in Venezuela sponsorizzato dagli Usa



Un invisibile avvertimento alla sinistra

  - Ingovernabile la nazione che aveva tentato una politica petrolifera non 
allineata con gli Usa -


Perché la sinistra "riformista" si allinea docilmente al volere della Casa 
Bianca?
Non per ragioni ideologiche, non per reale convinzione. La sinistra ricorda 
ciò che avvenne a Salvador Allende. Fare una politica autonoma dalle linee 
guida del governo Usa significa precipitare nel caos economico e politico. 
La sinistra "riformista" è in realtà la sinistra "ricattata". E oggi il 
golpe in Venezuela ripropone la questione in tutta la sua evidenza e 
attualità. Da quando il primo ministro Chavez ha cambiato i manager statali 
del petrolio per condurre una politica economica più indipendende dagli 
Sati Uniti, la nazione è precipitata nel caos. Una curiosa alleanza di 
confindustria e sindacati venezuelani hanno bloccato il Venezuela, con la 
sapiente e invisibile regia di Bush e dei signori del petrolio.

A dicembre ebbi modo di parlare con Giancarlo Summa, un giornalista 
italiano che vive in Brasile; stava compiendo una ricerca sulle questioni 
del petrolio a livello mondiale e mi disse che la Casa Bianca entro pochi 
mesi avrebbero messo fuori gioco il primo ministro Chavez. Io, che gli 
stavo chiedendo se gli Usa stessero giocando in Afghanistan una "guerra per 
il petrolio", ascoltai quattro mesi fa una vera e propria "profezia": "La 
vera guerra per il petrolio la Casa Bianca la sta conducendo in Venezuela, 
principale fornitore degli Stati Uniti". Sul momento la sua analisi non 
rientrava nella mia agenda, tutta centrata sull'Afghanistan, ma oggi quel 
colloquio si rivela una previsione puntuale. E' più difficile prevedere la 
pioggia, è più facile prevedere un colpo di stato se una nazione non si 
allinea con la politica della Casa Bianca. Da quanto in Venezuela sono 
stati cambiati i manager statali deputati a gestire la politica petrolifera 
del Venezuela, la Casa Bianca ha messo nell'agenda delle priorità politiche 
la preparazione del golpe. Non è necessario farlo in prima persona, la via 
indiretta - come in Cile - è la più indicata. E l'azione sembra riuscita, 
stando alle informazini che in queste ore ci giungono e che darebbero Cavez 
in fuga: è stato compiuto con successo il golpe militare in Veneziela.

Bush brinda al "suo" petrolio. Il petrolio venezuelano - che fluisce 
direttamente nei serbatoi delle auto americane - era ed oggi è ritornato ad 
essere il "suo" petrolio. Trasformata l'economia venezuelana in economia 
satellitare delle esigenze energetiche americane, la Casa Bianca ha oggi 
dimostrato al mondo che cosa succede se un governo decide di testa propria. 
Questo la sa Prodi, la sa Fassino, la sa D'Alema, la sa Rutelli, la sanno 
tutti coloro che vogliono guidare la sinistra governativa. Erano giovani 
quando Allende veniva ucciso perché voleva una nazione indipendente e 
sovrana. Allora alcuni di loro alzavano il pugno al seguito degli Inti 
Illimani e dei loro canti andini. Ma il sangue di Allende ieri e la fine di 
Chavez oggi sono diventati monito e ricatto. Chavez non è Allende, non ha 
il fascino democratico del presidente socialista cileno. Ma dopo Allende 
tutto il panorama socialista internazionale è mutato: non per maturazione 
di idee nuove ma per ricatto. Oggi la sinistra vive il ricatto esibito 
contro Allende e rinnovato in queste ore. La sinistra governativa sa 
benissimo tutto ciò che accadrebbe se non si alleneasse con servile 
meticolosità. E poiché in politica si fa di necessità virtù, l'amaro della 
sconfitta è diventato il dolce sogno di una accomodante e conciliante 
politica che non scontenti la Casa Bianca.
Il Venezuela in queste ore sfila di fronte all'Ulivo dicendo: ricorda ciò 
che è bene fare se non vuoi essere distrutto.

Alessandro Marescotti