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VERBALE comitato fermiamo la guerra



Vi allego il verbale della riunione di ieri del Comitato fermiamo la
guerra, per la Rete eravamo presenti, io Enrico Euli e Raffaella Chiodo
di Sdebitarsi. Saluti ric


VERBALE
Comitato Fermiamo la Guerra
Roma, 17 marzo 2003

1. RACHEL CORRIE.
Stamattina verrà messo in rete un comunicato del Comitato sulla morte di
Rachel Corrie, pacifista statunitense uccisa a Gaza mentre cercava di
impedire la distruzione di una abitazione civile.

2. DAVIDE CESARE.
Stamattina verrà messo in rete un comunicato del Comitato sulla morte di
Davide Cesare, ucciso a Milano, e sui fatti accaduti a seguito
dell'omicidio
nell'ospedale S. Paolo.

3. GUERRA
Il Comitato ha avuto una lunga discussione sulla situazione e sulla
strategia del movimento, dalla quale sono emerse parecchie indicazioni
per
l'iniziativa di medio periodo (una campagna per il disarmo globale,
iniziative per la riconversione dell'industria bellica fra cui quelle
previste in occasione della mostra delle armi leggere EXXA, l'attenzione
ai
conflitti regionali in Medio Oriente, il collegamento con le campagne
contro
la globalizzazione economica e molto altro). Ed è stata sollecitata
l'esigenza di arrivare -in tempi compatibili- a una assemblea nazionale
del
movimento contro la guerra.

Il Comitato ha però concentrato la sua discussione operativa ai prossimi
giorni. Il passaggio dalla fase di mobilitazione per fermare la guerra a
quella in cui la guerra inizierà è delicato va seguito con
responsabilità ed
attenzione.

A- INIZIATIVA IMMEDIATA
Il Comitato conferma l'iniziativa "Quarta commissione per la pace" già
organizzata per oggi, martedì 18, sotto il Parlamento alle ore 13.00, in
occasione della riunione in seduta congiunta delle Commissioni Affari
Costituzionali, Difesa e Trasporti, nel corso della quale il Ministro
Giovanardi risponderà alle interpellanze relative all'uso delle basi e
della
infrastrutture civili italiane per il trasporto di materiale bellico
verso
il teatro di guerra.

Nel corso dell'iniziativa i rappresentanti del Comitato -insieme ad
alcuni
giuristi e in collegamento con i parlamentari- seguiranno l'andamento
della
commissione, ne commenteranno gli esiti, incontreranno la stampa a cui
illustreranno le iniziative previste nei prossimi giorni.

Di fronte allo scenario di guerra, verrà in particolare sottolineato
l'effetto che hanno avuto le mobilitazioni globali per fermare la guerra
(la
delegittimazione della guerra preventiva, l'isolamento degli Usa e dei
suoi
alleati che sono costretti ad andare alla guerra senza l'ONU, la crisi
aperta in Gran Bretagna, la opposizione della maggioranza dell'opinione
pubblica mondiale).

Al movimento mondiale sta ora di esprimere il massimo della protesta
contro
la guerra per aumentare l'isolamento politico di Usa e alleati e di
evidenziare la solidarietà con le vittime della guerra in Iraq e nelle
altre
aree del Medio Oriente dove lo scoppio della guerra produrrà nuove
violenze
e nuovi arbitrii, in particolare in Palestina.

Il movimento italiano aggiunge a questi un fondamentale obiettivo:
tenere
fuori l'Italia dalla guerra.

Il Parlamento italiano deve agire secondo i vincoli costituzionali,
rappresentando la volontà popolare contro la guerra, votare al più
presto
contro questa guerra e contro qualsiasi impegno diretto e indiretto
dell'Italia nel conflitto (no all'uso delle basi e del territorio
italiano
per la guerra, no alla sostituzione di militari italiani nei diversi
teatri
di crisi a truppe Usa o GB ridislocate per la guerra), riparando in
questo
modo ai danni già fatti dal Governo Italiano.

Il Presidente della Repubblica, per il suo ruolo di garante della
Costituzione, deve intervenire per far sì che i vincoli costituzionali
vengano rispettati e non siano stravolti da un voto di maggioranza. Il
Comitato si rivolgerà direttamente a Ciampi.

Il Comitato si rivolgerà anche ai Parlamentari Europei, in collegamento
con
gli altri movimenti del continente, per chiedere che l'Unione Europea si
tenga fuori dalla guerra.

Qualunque sia l'esito di questa sciagurata guerra, la lotta per un mondo
senza guerra continua. E l'isolamento internazionale di chi ha deciso di
attaccare l'Iraq è essenziale per gli scenari futuri. Per questo, il
movimento deve continuare una pratica che unisca radicalità negli
obiettivi
e capacità di allargamento del consenso, evitando qualsiasi rischio di
ripiegamento.

In questo senso, il Comitato chiederà che siano garantiti tutti gli
spazi di
agibilità politica previsti dalla Costituzione per l'espressione del
dissenso, evitando qualsiasi restringimento delle libertà democratiche e
costituzionali in tempo di guerra, ed esprimerà le proprie
preoccupazioni -dopo i fatti di Milano- in relazione al comportamento
delle
forze dell'ordine.

B- PARLAMENTO
Alle 20.00 di questa sera il Comitato incontra i parlamentari contro la
guerra. L'invito è stato fatto a tutti i parlamentari disponibili.

Nell'incontro, il Comitato chiederà ai parlamentari di presentarsi uniti
in
Parlamento, con una modalità che permetta la convergenza di tutti i voti
possibili.

Il giorno previsto per la discussione parlamentare, il Comitato invita a
una
iniziativa pacifica per circondare il Parlamento, in modo da evidenziale
la
pressione popolare contro la guerra e la vigilanza democratica sulle
scelte
che verranno compiute.

Sul livello locale, si invitano i Comitati a fare iniziative, nei luoghi
e
con le modalità che ognuno sceglierà, anche chiamando gli Enti Locali a
votare ordini del giorno contro la guerra come sta già accadendo in
molte
città.


C- LE ORE PRIMA DELL'ATTACCO
In molte città d'Italia sono già previste veglie e manifestazioni nella
notte dell'attacco.

Il Comitato darà vita a una veglia intorno all'ambasciata americana a
Roma,
che potrà essere punto di riferimento per i cittadini e le cittadine
romane
che intendono dare un primo segnale di protesta.

D- LA MATTINA DOPO L'ATTACCO
Come deciso già da tempo dalla Coalizione Internazionale contro la
Guerra,
"quando la guerra inizia, il mondo si ferma".

La mattina dopo l'attacco l'invito a tutti i cittadini e le cittadine è
a
fermare le proprie attività. Scioperi nelle scuole e fermate nei posti
di
lavoro caratterizzeranno la mattinata, che si invita a dedicare a
iniziative
capillari nei quartieri. Si farà richiesta agli Enti Locali di
dichiarare il
lutto cittadino, drappi neri verranno esposti in diversi luoghi pubblici
e
simbolici.

E- IL POMERIGGIO DOPO L'ATTACCO
Il pomeriggio dopo l'attacco, il Comitato fa appello affinchè in tutte
le
città d'Italia grandi e piccole si realizzino grandi e partecipate
manifestazioni di massa, con l'invito a tutta la cittadinanza a
manifestare.

F- IL PRIMO SABATO E IL PRIMO SABATO UTILE
La Coalizione Internazionale contro la Guerra ha da tempo dato
indicazione
di utilizzare il primo sabato utile per manifestazioni nazionali in
tutto il
pianeta.

Visto il calendario della guerra, sabato 22 e domenica 23 -a poche ore o
a
pochissimi giorni dall'attacco- saranno dedicati a grandi mobilitazioni
diffuse. Sono già previste diverse manifestazioni alle basi militari. In
alcune regioni si stanno preparando manifestazioni regionali.

Per il sabato 29 marzo, il Comitato prenderà un orientamento nelle
prossime
ore, anche in collegamento con gli altri movimenti mondiali.

G- IL MASSIMO DELLA PARTECIPAZIONE
Il Comitato invita tutto il movimento a rilanciare tutte le iniziative
che
permettono una partecipazione diffusa e personale alla protesta contro
la
guerra.

Il Comitato invita a proseguire ed estendere l'iniziativa delle
bandiere,
come forma di protesta contro la guerra e come dichiarazione di
estraneità
alla guerra, e a riempire le città, le abitazioni, le scuole, i luoghi
di
lavoro di segni di pace.

Il Comitato invita a sostenere le iniziative a sostegno delle vittime di
guerra. In questo senso, nelle prossime ore si terrà il richiesto
incontro
fra il Tavolo di Solidarietà (che riunisce molte organizzazioni e ong
contro
la guerra) ed Emergency (che per ora non ha aderito al Tavolo). Il
Comitato
fa appello alla realizzazione di iniziative unitarie, per favorire la
partecipazione dei cittadini e delle cittadine.

Il Comitato invita a dare vita a iniziative di boicottaggio mirato di
aziende i cui interessi sono legati al conflitto in Iraq, in particolare
le
compagnie petrolifere: ESSO, particolarmente diffusa in Italia ma anche
TEXACO, AMOCO E CHEVRON.

H- ORGANIZZAZIONE
Nelle prossime ore, il Comitato riattiverà una Segreteria Organizzativa.