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Zanotelli



Senza ritorno
ALEX ZANOTELLI
E'un momento grave questo per l'umanità. Forse uno dei suoi momenti più
gravi. Si tratta di vita e di morte per il pianeta, per la razza umana.
Questa assurda guerra all'Iraq diventa il simbolo di una scelta radicale di
fondo. Dobbiamo scegliere da che parte stiamo, se dalla parte della vita o
della morte. Non si può più barare. Il 20% del mondo è ormai deciso a
continuare a papparsi l'83% delle risorse del mondo. Anzi può assicurarsi
con le armi di continuare a farlo. Le armi servono oggi a garantire che
pochi possano continuare a papparsi quasi tutto a spese di molto morti di
fame. Solo lo strapotere delle armi può permetterci questo. Infatti
utilizzando l'11 settembre il complesso industriale militare americano ha
forzato il governo americano ad investire 500 miliardi di dollari in armi.
Bush ha già firmato giorni fa un bilancio della difesa di 378 miliardi di
dollari e l'Europa dovrebbe investire 250 miliardi di dollari. E' un'altra
maniera, questa, per rilanciare l'economia mondiale in recessione. Gli Usa
stanno rinnovando tutto l'armamentario atomico (60 miliardi di dollari),
affermano che useranno l'atomica ovunque i loro interessi militari saranno
minacciati.Hanno già stanziato 70 miliardi di dollari per la costruzione
dello scudo spaziale. Quarto gli Usa hanno già messo a parte 100 miliardi
di dollari per la guerra contro l'Iraq (gli esperti dicono che ci costerà
circa 200 miliardi di dollari). Questa è una macchina da guerra infernale
per lottare contro il «terrorismo internazionale». Ma dobbiamo pur
chiederci: chi sono i terroristi? Non siamo forse noi che costruiamo un
folle arsenale per proteggere lo stile di vita del 20% del mondo? E' stato
lo stesso ministro della difesa americana Rumsfeld a dirlo. Quando gli è
stato chiesto cosa ritenesse vittoria nella nuova guerra contro il
terrorismo ha risposto che per lui sarebbe vittoria se tutto il mondo
accettasse che gli americani siano liberi di continuare con il loro stile
di vita. E gli americani sono disposti ad usare anche l'arma atomica se i
loro interessi vitali saranno minacciati.nQuesta è follia collettiva ! Per
questo dobbiamo dire un no categorico a questa guerra. E' un momento di non
ritorno. Altrimenti sarà la guerra infinita. E' una questione morale ed
etica per tutti (credenti e non). Non può esistere una «guerra preventiva»
(è importante l'editoriale dell'ultima Civiltà Cattolica che bolla senza
mezzi termini questa guerra).
Gli ingenti investimenti in armi tolgono risorse alla vita: con 13 miliardi
di dollari potremmo risolvere fame e sanità per un anno e per tutto il
mondo. Ma questo sistema uccide poi lo stesso pianeta il cui stato di
salute è già così precario! Questa guerra sarà un'altra botta ecologica
incredibile.E la guerra nucleare resta una reale possibilità in questa
guerra all'Iraq (è il monito che ci viene rivolto da tanti
scienziati!).Insieme a tanti pensatori (René Girard, Bailey, ecc) ritengo
che stiamo attraversando la più grave crisi che l'homo sapiens abbia mai
vissuto: il genio della violenza è fuggito dalla bottiglia e non esiste più
nessun potere che potrà rimettervelo dentro. All'umanità rimane solo una
scelta: rendere tabù la violenza e la guerra. L'umanità ha fatto una simile
operazione con l'incesto che era praticato nelle antiche società. Quando
l'uomo vide che l'incesto faceva male alla razza umana lo ha reso tabù.
Penso che non ci resta che questo: rendere tabù la guerra e la violenza. E'
questo il salto di qualità che l'umanità è chiamata a fare. E' la scelta
della non violenza attiva come praticata da Gesù, Ghandi, Martin Luther
King.... E' una scelta di civiltà. E' l'unica strada che ci rimane.
Alex Zanotelli





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Viviana Vivarelli
E-mail : viviana_v@libero.it