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Re: Lettera al Presidente Carlo Azeglio Ciampi.



Posso farti qualche appunto?

1 - Gli americani non possono essere considerati "amici"... oppure dobbiamo considerare amici tutti i popoli del mondo, ma allora non si dice più che anche gli americani sono amici, si da per scontato. Ribelliamoci a questo servilismo del governo.

2 - La Nato, come gli Usa, non ha nessuna autorità in questo caso. Non confondiamo un'alleanza militare anticomunista (che è sopravvissuta al comunismo) con l'Onu. Solo il Consiglio di Sicurezza può legittimare una guerra, e anche su questo si potrebbe aprire una bella discussione...

3 - Dovresti scrivere chiaramente che, anche se non mandassimo uomini, siamo comunque un paese belligerante. Se A e B sono in guerra e tu consenti ad A di usare le tue basi e addirittura i tuoi trasporti pubblici (i famosi treni...) sei nemico di B, sfiderei qualunque politicante di destra a dire che non è vero.

Federico


----- Original Message -----
From: Francesco Latella <FLATELLA@telefonica.net>
Date: Thu, 3 Apr 2003 23:56:16 +0200
To: pace@peacelink.it
Subject: Lettera al Presidente Carlo Azeglio Ciampi.

> Signor Presidente della Repubblica Italiana,
> considerando l'enorme numero di persone che si manifestano contro la guerra
> e accusano i loro governi di politiche estere sbagliate, passate e presenti,
> la preghiamo di prendere in considerazione questa lettera. Non siamo contro
> l'America e gli americani che sono considerati amici e alleati ma
> semplicemente denunciamo l'appoggio a una spregiudicata operazione di guerra
> preventiva, intervento non appoggiato dalla NATO e dall'ONU. Riflettendo su
> un piano piu' ampio, il terrorismo non si puo' combattere col terrorismo, ne
> da testimonianza la nostra storia. Dobbiamo evitare di precipitare nella
> barbarie e nella faida. Se uno stato invade un altro o scoppia una guerra
> civile di gravi proporzioni si puo' e si raccomanda d'intervenire
> militarmente per impedire la degenerazione della crisi, ma se si agisce
> altrimenti, ovvero si attacca dopo un summit unilaterale, si diventa
> aggressori.
> Non optando per una soluzione diplomatica, sufficientemente e correttamente
> appoggiata dal peso economico e militare di parte, si diventa il nemico e lo
> diventa anche chi attua appoggiando e sostenendo la tesi della guerra
> incondizionata.
> "Nessun soldato italiano e' andato in Iraq, e nessuno ci andra' " ci ha
> promesso, Signor Presidente.
> Dalla Spagna i soldati sono gia' partiti con la missione dichiarata di
> prestare solo assistenza medica e umanitaria ma senza il casco blu della
> ONU. Chissa' se in Italia, Lei dovra' scusarsi e giustificarsi per non
> opporsi a una scelta uguale a quella della Spagna.
> Se vogliamo veramente aiutare la popolazione mandiamo organizzazioni
> umanitarie di civili, di medici, di ispettori e specialisti che lascino agli
> Iracheni il compito di governarsi da soli e di riscrivere la loro
> costituzione. Se mandiamo soldati verremo identificati come gli invasori con
> tutte le gravi conseguenze per l'Italia. Se utilizzeremo l'esercito non si
> potra' garantire la regolare riorganizzazione della societa' Irachena
> perche', nel bene o nel male, dipenderanno dal comando anglo-americano.
> Solamente con una decisione ferma e appoggiata dalla comunita' europea
> dimostreremo al mondo che siamo un paese libero e difensore della pace e
> della giustizia.
> Grazie Signor Presidente.
> 
> 
> Questa e' un'iniziativa privata che non si appoggia a nessun gruppo
> politico, unicamente intrapresa e sostenuta privatamente per proteggerci
> dalle scelte fatte in buona o mala fede dai nostri rappresentanti. Anche noi
> singoli cittadini vogliamo preventivamente agire per salvaguardare i nostri
> interessi.
> 
> 

    
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