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La nonviolenza e' in cammino. 363




LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO



Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di 
Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 
Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it



Numero 363 del 23 settembre 2002



Sommario di questo numero:

1. Maria Luigia Casieri, gatti e topi

2. Charles C. Walker, manuale per l'azione diretta nonviolenta (parte seconda)

3. Circolare del Movimento Internazionale della Riconciliazione (MIR) n. 2/2002

4. Margarete Buber Neumann, la vera dimensione di un pericolo

5. Maria Zambrano, della verita' e della vita

6. Riletture: Bianca Guidetti Serra, Compagne

7. Riletture: Marthe Robert, L'antico e il nuovo

8. La "Carta" del Movimento Nonviolento

9. Per saperne di piu'



1. RIFLESSIONE. MARIA LUIGIA CASIERI: GATTI E TOPI

[Maria Luigia Casieri e' una delle principali collaboratrici del Centro di 
ricerca per la pace di Viterbo. Ha organizzato a Viterbo insieme ad altri 
il "Tribunale per i diritti del malato". Assistente sociale, ha svolto 
un'esperienza in Germania nell'ambito dei servizi di assistenza per gli 
emigrati italiani. Rientrata in Italia si e' impegnata nel settore 
educativo. Per dieci anni ha prestato servizio di volontariato in una 
casa-famiglia per l'assistenza ai minori. Dal 1987 e' insegnante di ruolo 
nella scuola per l'infanzia]

C'e' una vignetta in cui e' disegnata una lavagna con su' scritto 
accuratamente "MIAOU" e davanti alla lavagna un grosso gatto-maestro fuori 
di se' dalla rabbia, proteso verso un topolino-scolaro tremebondo e 
spaurito, appiattato sulla sua sedia e quasi sul punto di caderne tanto e' 
terrificato, madido di sudore, quando l'urlo del gatto lo raggiunge, irato: 
"MIAOU! C'est pas difficile. Non?".

Bella forza! La lingua dei gatti e' facile ai gatti e credono, dominanti, 
sia facile a tutti.

Gatti-insegnanti che ripetono con le stesse parole alzando il volume e 
inasprendo la voce e il cuore cose difficili quanto difficile e' 
comprendere che esiste un altro punto di vista.

Quanto difficile e' ascoltare e comprendere e trovare le chiavi di senso 
per  rendere intelligibili i percorsi con cui i bambini e le bambine 
costruiscono sistemi di concetti.

Sulla definizione di cosa sia "facile" o "difficile" ruota un "problema 
fondamentale fonte dei primi insuccessi nella comunicazione tra chi insegna 
e chi apprende" (Emilia Ferreiro, Proceso de alfabetizacion. La 
alfabetizacion en proceso, Centro Editor de America Latina, Buenos Aires 1987).

Ma questo insuccesso non e' che il primo di una catena di insuccessi 
possibili. Per i topolini.



2. MATERIALI. CHARLES C. WALKER: MANUALE PER L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA 
(PARTE SECONDA)

[Pubblichiamo oggi la seconda parte di questo vecchio ma sempre utile 
manuale, riprendendolo dall'edizione italiana rivista e integrata a cura 
del Movimento Nonviolento: Charles C. Walker, Manuale per l'azione diretta 
nonviolenta, Edizioni del Movimento Nonviolento, Perugia 1982. La prima 
parte abbiamo pubblicato nel fascicolo di ieri. L'opuscolo integrale (noi 
qui presentiamo solo  la parte del manuale di Walker  vero e proprio, 
l'opuscolo presenta anche altri materiali) puo' essere richiesto al 
Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax 
0458009212, e-mail: azionenonviolenta@sis.it, sito: www.nonviolenti.org]

* Sezione V. Il piano di campagna dell'azione diretta



A. Scegliere le forme appropriata di azione diretta

1. La forma appropriata dovrebbe emergere in via naturale dalla logica 
della situazione e dei sentimenti di coloro che vi sono coinvolti.

2. La forma d'azione prescelta deve essere di fatto o potenzialmente alla 
portata della comprensione e capacita' dei partecipanti.

3. Non dare troppa importanza a considerazioni di pubblicita' (sebbene vi 
sia raccomandabile ogni accorgimento - vedi al riguardo la sez. IX); 
assicurarsi piuttosto che l'azione progettata rifletta realmente e 
debitamente le piu' profonde verita' e sentimenti che i partecipanti 
vogliono comunicare.



B. Impiantare la struttura organizzativa

1. Determinarne la forma, quale ad es.:

a) Un gruppo gia' esistente;

b) Un'organizzazione apposita, composta sia di gruppi, sia di individui, 
sia di entrambi;

c) La coordinazione di piu' sforzi da condurre in comune.

2. Mettere a punto i rapporti tra l'organizzazione e i gruppi collegati o 
simpatizzanti.

3. Definire chiare linee di autorita' e di responsabilita'.

4. Stabilire un'esatta procedura per le decisioni.

5. Nominare dei comitati e/o dei coordinatori:

a) Comitato direttivo, responsabile supremo;

b) Comitato amministrativo;

c) Direttore dei progetto;

d) Coordinatori o comitati speciali, quali: rapporti con la comunita'; 
pubblicita'; lavoro d'ufficio; mezzi di trasporto; stampati, volantini, 
ecc.; alloggio; cibo; finanze (v. sez. VI, F); volontari; comunicazioni (se 
si tratta di un'azione a largo raggio).



C. Enucleare il piano d'esecuzione

1. Essere attenti al valore simbolico che puo' essere evocato all'inizio 
dell'azione, o in particolari occasioni durante il suo svolgimento, oppure 
alla fine.

2. Redigere il piano delle attivita' preliminari: raduni, veglie, corsi di 
addestramento, e annunciarle abbastanza in anticipo.

3. Non divulgare il piano di esecuzione ne' il susseguirsi degli 
avvenimenti previsti prima di una completa consultazione con i gruppi 
interessati (per cio' che concerne, ad esempio, una marcia attraverso varie 
citta').

4. Attenersi alle date previste; sta ai partecipanti apportarvi eventuali 
adattamenti personali, cosi' l'azione avra' meno possibilita' di indugiare 
e impantanarsi in ritardi frustranti, ed al contrario avra' maggior impulso 
vitale.



D. Mobilitare speciali concorsi utili, quali:

esperti nell'addestramento; consiglieri legali; consiglieri finanziari 
(abbozzare un preventivo di massima); alleati nella comunita'; alleati 
esterni alla comunita'; specialisti organizzativi; specialisti pubblicitari.



* Sezione VI. I preparativi dell'azione diretta



A. Apertura della sede centrale delle operazioni

1. Scegliere accuratamente il luogo per la sua comodita' ed eventualmente 
per il suo significato simbolico. Puo' essere un edificio in affitto, una 
tenda, una roulotte, un magazzino, una dipendenza di chiesa, ecc.

2. Tenerla ordinata e pulita.

3. Esporre tutto il materiale pubblicitario: manifesti, avvisi, stendardi, 
ingrandimenti fotografici, ritagli di giornale, disegni satirici, ecc.

4. Annunciare l'inaugurazione.

5. Tenere una conferenza-stampa il giorno dell'inaugurazione.



B. Inviare avvisi formali dell'azione imminente

1. Lettere alle autorita' interessate; eventualmente, far seguire delle visite.

2. Lettere ad altre persone e organizzazioni implicate.

3. Annunci nei giornali, radio, TV.



C. Finanze

1. Aprire un conto in banca, se necessario.

2. Tenere una contabilita' semplice (il tesoriere puo' risultare 
indisponibile).

3. Aver cura di essere esatti e onesti fino alla mania nelle questioni 
finanziarie (oltre le ragioni consuete, potrebbero esserci delle accuse di 
sottrazione o abuso di fondi, o delle inchieste ufficiali).

4. Effettuare delle verifiche periodiche dei fondi.

5. Definire un bilancio.

6. Ricercare tutte le possibili fonti di entrata:

a) Lettere circolari sulla base di nomi accuratamente scelti;

b) Collette a convegni e riunioni pubbliche;

c) Contributi di sostenitori;

d) Fondi di mutuo aiuto;

e) Doni in natura: materiali, alimenti, ecc.;

f) Impegni per contributi ad un tempo stabilito.



D. Predisporre locali e luoghi di riunione (per riunioni di comitati, 
raduni di massa, servizi di pasto per molta gente, ecc.).



E. Tenere pronto il materiale e le forniture indispensabili

1. Una buona macchina da scrivere per le matrici del ciclostile.

2. Altre macchine da scrivere.

3. Ciclostile e accessori.

4. Carta intestata, fornitura d'ufficio, francobolli.

5. Utensili e materiale.

6. Materiale d'affissione.

7. Mobili, sedie, schedario.

8. Letti e sacchi a pelo per casi di bisogno.

9. Automobili o altri mezzi di trasporto.



F. Raccogliere tutte le informazioni sui diversi servizi utilizzabili nelle 
vicinanze.



G. Provvedere ai mezzi di comunicazione

1. Telefono (preferibilmente piu' di una linea).

2. Altoparlanti, e emittenti-riceventi quando si tratta di gruppi di 
migliaia di persone.

3.Automobili per messaggeri speciali.

4. Bollettini giornalieri per azioni prolungate.

5. Se c'e' il rischio di arresti, scegliere in anticipo degli osservatori 
non suscettibili di venire arrestati, incaricati di trasmettere ai centri 
direttivi le informazioni sull'evento in corso.

6. Tutti i messaggi importanti devono essere redatti: indicare a chi, da 
chi, da dove, in quale data.



H. Preparare le istruzioni appropriate

1. Distribuire a ciascun partecipante informazioni dettagliate sui 
movimenti del gruppo.

2. Ciclostilare il regolamento di disciplina collettiva (vedi sez. VIII).

3. Preparare istruzioni precise e complete per ciascun coordinatore e 
capogruppo.

4. Preparare le informazioni o questioni preliminari da inviare ai 
partecipanti prima del loro arrivo.



I. Registrare i partecipanti, possibilmente prima dell'inizio dell'azione

1. Per inviare loro delle informazioni man mano che l'azione prende corpo.

2. Per acquisire dati sulle loro capacita' individuali.

3. Per fare un sondaggio su come e' accolta l'azione progettata, quali 
problemi solleva e come la si immagina.



J. Preparare cartelli, volantini e altri avvisi

1. I cartelli indicatori siano chiari e attraenti.

2. Dipingere le principali insegne in lettere nere sufficientemente grandi 
e marcate affinche' possano dare buone fotografie.

3. Le scritte siano brevi e chiare; ripetere i motti piu' importanti.

4. Tutte le insegne e scritte in genere devono essere preliminarmente 
approvate dal comitato direttivo.

5. Qualora si prevedano momenti di particolare tensione, non fissare i 
cartelli a dei bastoni, poiche' se si determinasse un attacco potrebbero 
venir usati per colpire qualcuno, e ne sarebbe biasimato il gruppo; legare 
invece due cartelli insieme sulle spalle, tipo sandwich.

6. Il testo dei volantini deve essere chiaro, abbastanza lungo perche' il 
messaggio sia efficace e abbastanza succinto per incoraggiarne la lettura 
immediata; essere chiari sullo scopo del volantino, e che cosa proponi che 
il lettore faccia di conseguenza.

7. Preparare volantini e cartelli con molto anticipo - altrimenti si 
determinano spesso dei ritardi.



* Sezione VII. Studio preliminare della situazione legale



A. Verificare quali sono i diritti di proprieta', pubblica e privata.



B. Verificare i regolamenti locali interessanti l'area dell'azione progettata.



C. Studiare le disposizioni di legge relative alle manifestazioni.



D. Sapere dove ottenere assistenza legale

1. Avvocati.

2. Il magistrato piu' vicino per eventuali ricorsi alla giustizia.



* Sezione VIII. Messa a punto di una disciplina collettiva



A. Una disciplina collettiva assolve a tre funzioni:

1. Una disciplina e' come un attrezzo. Gli attrezzi, in senso proprio o 
figurato, permettono a persone ordinarie di compiere cio' che fino a quel 
momento era possibile soltanto ad uomini dotati di forza, capacita' o 
intelligenza eccezionale".

2. Aiuta a prevenire azioni o reazioni che portano a disunione o 
confusione, o ad operare contro gli stessi obiettivi dell'azione.

3. Costituisce un mezzo col quale un gruppo di persone puo' collettivamente 
realizzare il compito che si e' fissato.



B. La partecipazione all'azione deve essere condizionata dall'accettazione 
preliminare della disciplina - non devono venir ammesse eccezioni.



C. I termini di questa disciplina devono essere sanzionati dal comitato 
direttivo.



D. I termini della disciplina potrebbero essere, in forma semplificata, i 
seguenti:

1. Noi ci sforzeremo in ogni momento, e specialmente di fronte a 
provocazioni o a condizioni difficili, di dare prova di buona volonta'.

2. Se siamo attaccati, non faremo ritorsioni, al contrario ci sforzeremo di 
essere benevoli e tolleranti.

3. Accettiamo che una persona designata sia responsabile di determinate 
iniziative e di sottostare alle sue decisioni anche se, in certi casi, non 
saremo del tutto d'accordo sulla decisione o non la comprendiamo bene.

4. Se in coscienza non possiamo rispettare simile decisione, non faremo 
nulla per contrastarla senza comunque partecipare a questa fase 
dell'azione, nella fiducia che a causa di cio' non vi sara' da entrambe le 
parti nessun sentimento di biasimo o di rottura della solidarieta'.

5. In caso di arresto ci lasceremo prendere senza resistenza e con calma.

6. Ci sforzeremo di essere puntuali in ogni circostanza, e di assolvere in 
coscienza ai compiti per i quali ci siamo offerti volontariamente o che ci 
sono stati assegnati.

7. Partecipando all'azione ci atterremo alle prescrizioni del comitato 
direttivo.

8. Presenteremo i nostri punti di vista tenendo debito conto di quelli 
degli altri, cercando sempre di agire di comune accordo.



E. L'aderenza alla disciplina dipende da molti fattori, in particolare la 
lealta', il coraggio e l'abnegazione (vedi sez. XIII, H).



* Sezione IX. Sviluppo di una campagna di propaganda



A. Definire con chiarezza gli obiettivi da raggiungere, per poter:

1. Fare ben conoscere la questione all'opinione pubblica.

2. Assicurare che i tuoi scopi e dichiarazioni siano riportati fedelmente, 
cosi' come li hai espressi.

3. Rettificare le false impressioni, le dicerie tendenziose, le notizie false.

4. Raggiungere meglio dei simpatizzanti sconosciuti.



B. Redigere un piano di esecuzione



C. Preparare:

1. Un memorandum esplicativo generale.

2. Delle brevi biografie di dirigenti e partecipanti piu' rinomati, e di 
altre persone che offrano uno speciale interesse.

3. Indicazioni su come preparare e pubblicare un bollettino di notizie.

4. Un modello di notiziario che i partecipanti potrebbero far riprodurre 
nei loro rispettivi giornali locali.



D. Diffondere comunicati, per esempio a:

1. Giornali nazionali e locali, agenzie di stampa.

2. Giornali in lingua estera, agenzie di stampa estere.

3. Notiziari di emittenti radiofoniche e televisive.

4. Redattori di editoriali dei principali periodici.



E. Utilizzare la radio e la televisione

1. Preparare delle interviste in anticipo.

2. Predisporre "documenti" su fatti e personalita' rilevanti, che a un 
momento dato verranno di attualita'.

3. Registrare su nastro magnetico i discorsi piu' importanti perche' 
possano poi essere trasmessi per radio.



F. Visitare le persone influenti

1. Capi-redattori.

2. Direttori di giornali-radio e televisivi.

3. Giornalisti speciali.



G. Scrivere "lettere al direttore":

1. Periodicamente da persone responsabili del progetto.

2. Da partecipanti.

3. Da sostenitori.



H. Suggerimenti per l'azione in svolgimento

1. Designare un responsabile del servizio stampa. Questi potra' nominare 
altri perche' assolvano a tempo dei compiti speciali.

2. Verificare da dove provengano i giornalisti e i fotografi per essere in 
grado di meglio seguirli e trar profitto dal loro lavoro.

3. Definire chiaramente la persona autorizzata a parlare a nome del progetto.



I. Raccomandazioni generali

1. Badare a che i fattori pubblicitari non falsino il senso dell'azione, 
soprattutto ai suoi inizi.

2. Diffondere informazioni con regolarita'.

3. Chiedere ai sostenitori di raccogliere ogni ritaglio utile di giornale, 
indicandovi titolo e data.

4. Non essere troppo avidi di pubblicita'. Si tratta soprattutto di 
informare, non di vedere un nome o una fotografia nei giornali, ne' di 
esagerare il senso dell'azione o i risultati ottenuti.

5. Avere una cura estrema della fedelta' delle citazioni; verificarle piu' 
volte.

6. Tenere aggiornata una documentazione completa dei bollettini di 
propaganda e dei comunicati stampa; pubblicarli e diffonderli regolarmente 
per posta.

7. Riprodurre i documenti importanti o foto appropriata ad uso volantino, 
da distribuire localmente o per posta. Fare un montaggio di fotografie e di 
ritagli di giornali.

8. Fare attenzione a notizie locali, nazionali o internazionali che possono 
aiutare a dare impulso alle vicende in corso.

9. Studiare qualche manuale di pratica pubblicitaria.



* Sezione X. Raduno dei partecipanti



A. Iscrivere i partecipanti, per:

1. Poter mettersi in immediato contatto con essi, in caso d'urgenza.

2. Raccogliere tutte le informazioni utili ai fini della propaganda.

3. Disporre dei loro nomi, indirizzi e attitudini particolari, cosa che 
aiutera' i diversi comitati nello stabilire i propri piani.

4. Formare una lista di coloro ai quali saranno inviati in seguito 
bollettini, richieste di fondi, suggerimenti di azione.



B. Salutare e accogliere caldamente le persone; farle sentire parte 
dell'iniziativa fin dall'inizio.



C. Tenere una riunione dei partecipanti

1. vedi sez.  IV, I: come formare l'unita' di gruppo.

2. Riconfermare i maggiori obiettivi dell'azione e il suo piano di esecuzione.

3. Leggere le dichiarazioni e le risoluzioni di sostegno.

4. Distribuire gli stampati di maggior rilievo.

5. Sottolineare le procedure e le istruzioni.

6. Discutere e chiarire le questioni e i problemi sollevati.



D. Se l'azione richiede uno sforzo prolungato, sara' necessario convocare 
riunioni regolari per:

1. Fare prender bene ai nuovi aderenti la coscienza dell'unita' d'azione.

2. Spiegare novita' o modifiche nelle modalita' o mezzi di esecuzione.

3. Render conto di nuovi sviluppi o proposte.

4. Prendere ogni disposizione utile di valore generale.



E. Due buoni consigli

1. Scegliere con cura il presidente delle riunioni; egli deve avere un'idea 
chiara degli obiettivi di esse. Suo compito principale saraí di ispirare 
fiducia nella causa e nella sua conduzione.  Evitare la tentazione di 
scegliere un "nome famoso" senza avere sufficientemente soppesato gli 
elementi suddetti.

2. Distinguere nettamente le questioni che devono essere trattate nelle 
riunioni generali dalle questioni che sara' meglio lasciare alla cura dei 
comitati appositi.

(Continua)



3. DOCUMENTAZIONE.CIRCOLARE DEL MOVIMENTO INTERNAZIONALE DELLA 
RICONCILIAZIONE (MIR) N. 2/2002

[Diffondiamo il testo della circolare n. 2 dell'aprile 2002 del MIR 
(Movimento Internazionale della Riconciliazione, articolazione italiana 
dell'IFOR, uno dei grandi movimenti nonviolenti internazionali). Invitiamo 
i lettori a visitare il sito del MIR: www.peacelink.it/users/mir/]

Carissimi tutti,

eccoci al nostro secondo appuntamento, alla seconda "Circolare". Vorrei 
fermare la mia e vostra attenzione proprio su questa parola. "Circolare" e' 
uno scritto che viene distribuito in un circuito e che in genere e' pensato 
da un gruppo predominante per dare delle direttive ai sudditi. Ma tra noi 
non puo' e non deve essere cosi'. La lettera "circolare" dovrebbe essere un 
collage di pezzi della nostra vita personale e collettiva, messi a 
disposizione di tutti gli appartenenti al MIR. Le nostre piccole o grandi 
tensioni e realizzazioni, aspirazioni, lotte, paure, gesti e pensieri, 
tutto offerto e inserito nella microscopica rete che ci unisce. E allora 
comincio io a dare l'esempio, non con l'intento o il piglio da "presidente 
del MIR" ma con la voglia di comunicare da fratello ad altri fratelli. Ci 
sono tre idee/proposte che in questo momento mi stanno piu' a cuore e che 
vorrei che il MIR mettesse al primo posto nella sua gerarchia di impegni, 
magari rinunciando a quelle chilometriche liste che dimostrano o ingenuita' 
o delirio di onnipotenza: come puo' un movimento con meno di 150 iscritti 
in tutta Italia occuparsi di cosi' tanti settori? E' un mistero che non ho 
mai capito nella vita del MIR e per eliminare il quale mi sono sempre 
battuto. Avrei voluto parlarne direttamente e confrontarmi con i 
responsabili della segreteria che si sono incontrati a Bologna e poi a 
Ferrara, ma me lo ha impedito un gravissimo disastro che circa tre mesi fa 
si e' abbattuto sulla nostra attivita' editoriale. Durante il periodo di 
gelo tremendo che abbiamo avuto qui in Abruzzo, un tubo dell'acqua posto 
nel sottotetto della nostra tipografia si e' spezzato e per due giorni, un 
sabato e una domenica, l'acqua che fuoriusciva dal tubo ha avuto tutto il 
tempo e il modo di inondare computer, stampanti, scanner, masterizzatore, 
macchine tipografiche, sviluppatrice e poi, soprattutto, tutto l'archivio, 
pazientemente accumulato in venti anni di lavoro: documenti, fotografie, 
giornali, riviste, cartelle piene di progetti, idee, e poi libri, libri, 
libri in magazzino, tutti pervasi dalle acque, inutilizzabili se non per 
una mostra sull'alluvione. Ma veniamo alle tre idee/proposte.

1. Insistere molto e dedicare le nostre poche energie a dare un volto 
concreto al servizio civile. Vorrei che le sedi MIR si attivassero per 
offrire possibilita' a giovani desiderosi di svolgere il servizio civile in 
maniera qualificata, soprattutto ora che, con l'abolizione della leva, 
diventa una scelta ancor piu' qualificante per ragazzi e ragazze. Ed e' 
inoltre uno dei pochi nobili modi di "fare politica" che rimane ai giovani 
in questi tempi confusi. E poi occorre dedicare energie alla formazione che 
secondo me dovrebbe essere fatta prima e anche contestualmente allo 
svolgimento del servizio stesso. Questo per non ritrovarci piu', d'ora in 
poi, con giovani che dichiarano di aver perso inutilmente un anno della 
loro vita che invece avrebbe dovuto essere determinante per il loro futuro.

2. La dimensione internazionale del MIR. Un esempio. Luciano Benini e sua 
moglie Barbara ci hanno raccontato sulle pagine di "Qualevita" il loro 
incontro con Noah Salameh, il responsabile IFOR palestinese. Ho saputo che 
c'e' un suo omologo in Israele. Bisognerebbe tessere dei contatti piu' 
stretti con queste persone, con questi gruppi, come con tutte le persone e 
gruppi che dappertutto nel mondo cercano faticosamente di aprire strade 
nonviolente. Questo non solo per un nostro arricchimento informativo ma 
perche' sono convinto che la conoscenza di lotte nonviolente attualmente in 
atto darebbe nuovo slancio anche a noi che qui in Italia siamo ormai dei 
bambini viziati, sazi, con un bagaglio pesante sulle spalle del quale non 
siamo capaci di liberarci. Bisogna attivare tutti i canali, bussare 
continuamente alle porte dell'IFOR perche' ci faccia conoscere tutto quanto 
avviene in ogni angolo anche remoto del mondo da parte dei suoi aderenti. 
Solo cosi' si potra' creare una vera rete della nonviolenza mondiale, una 
mondializzazione della nonviolenza.

3. La proposta di "obiezione/opzione del cittadino" offerta da Enrico 
Peyretti. Personalmente la vedo come una di quelle idee epocali che anche 
negli anni passati sono uscite da uomini e donne del MIR e che hanno 
segnato la nostra storia e quella di tutto il movimento nonviolento e 
pacifista in Italia. Occorre dare la massima visibilita' e diffusione a 
questa proposta. In questi giorni mi e' giunta una lettera di Tonino Drago 
in cui chiede di integrare l'idea di Enrico con la "chiamata alla pace", 
altra proposta molto valida. Io sarei del parere di raccoglierle ambedue e 
farne un'unica proposta, senza rivendicazioni di primogeniture come 
purtroppo e' accaduto in passato.

Un abbraccio caloroso a tutti, sorelle e fratelli del MIR. Il mio invito a 
fermarvi a casa mia se passate per l'Abruzzo rimane sempre valido.

Pasquale Iannamorelli

P.S. Naturalmente, se questa deve continuare ad essere una vera "circolare" 
e non un bollettino aziendale, mi aspetto dei riscontri, delle risposte, 
dei contributi, dei racconti di pezzi di vita personali e comunitari con 
cui dare corpo, appunto, alla prossima "lettera circolare".

Via Montello, 12 - 67039 Sulmona (AQ), tel. 0864.53309 (dopo le 21), 
349.5843946, e-mail: sudest@iol.it

Ho chiesto ad Eugenio Rivoir di aiutarci a riflettere sul concetto di 
riconciliazione, che e' il nostro connotato fondamentale. Ha accolto 
volentieri il mio invito a "mettere in circolo", a "far circolare" il suo 
contributo di pensiero e di fede.

*

Le sfide della riconciliazione

Tra le notizie che il lunedi' dopo le elezioni in Francia colpiscono (e 
sbalordiscono) molta gente c'e' la risposta che molti intervistati hanno 
dato a chi li interrogava: "Mi sarei impegnato dopo, al secondo turno". 
Guardavamo sullo schermo televisivo anche persone che piangevano, gente che 
diceva: "Che sbaglio!, Ma come e' stato possibile?, Non e' vero!". Quelli 
che avrebbero certamente votato poi, quando la scelta sarebbe stata 
definitiva. Un amico, che ogni giorno mi incontra mentre vado all'edicola a 
comprare il giornale, mi spiega - poiche' ha capito tutto - che questa e' 
la storia del "poi". Mentre sono li', sul marciapiede, in mezzo al viavai 
delle persone della mia citta', penso a una parola che da giorni mi 
ossessiona; qualcuno l'altro giorno  mi ha detto, non so piu' per che cosa, 
"tu sei responsabile di quel che succede". Mi sono ribellato, non e' vero. 
Ma la parola ritorna, mi entra nella mente, non mi lascia pensare ad altro: 
"tu sei responsabile, anche tu". E adesso, questa storia del "poi". Sei 
irresponsabile perche' hai detto: "poi". Non adesso, poi. Ritorno a casa, 
con il mio giornale e con il senso di delusione dei miei amici francesi; e' 
delusione anche per me. Ma torno a casa anche con questa storia della 
"responsabilita'" e del "poi". Mi ribello. Non accetto di essere al centro 
del mondo, non accetto che qualcuno dica che e' tutta colpa mia. Poi 
ripenso al fatto semplicissimo che se vivo e' perche' vivono altri intorno 
a me, se ci sono e' perche' ci sono altri intorno a me (e con me pensano 
soffrono gioiscono camminano costruiscono pezzettini di societa', di vita, 
di paese). Da tutti questi pezzettini di vita nasce un paese, nasce una 
cultura, nascono possibilita' per il futuro, per noi e per le generazioni 
che verranno. Da tanti pezzettini di vita nasce il paese, si costruisce un 
domani. Basta. Devo andare al lavoro, devo ricominciare a costruire 
rapporti con i piedi per terra. E pero' sono turbato: la situazione di 
violenza che appare da tutte le notizie che sento non mi lascia tranquillo. 
Che cosa fare? che cosa fare? cosa significa essere responsabili? Insomma, 
cercavo una parola che mi potesse aiutare nella giornata cosi' pesante. Poi 
ho capito, credo di aver capito: mi son detto (o qualcuno mi ha detto): "ma 
perche' pensi sempre soltanto a te stesso?". E mi e' venuto in mente un 
proverbio africano che avevo letto da qualche parte: "Non sai quanto sia 
pesante il fardello che non porti".

Eugenio Rivoir

*

Incontro di segreteria, Bologna, 9 marzo 2002

Il giorno 9 marzo presso il "Centro Poggeschi" di Bologna dalle ore 10,30 
alle 17 si e' riunita la segreteria nazionale MIR per discutere un folto 
ordine del giorno. Sono presenti: Andrea Alessandrini (Padova), Luciano 
Benini (Fano), Ilaria Ciriaci (castelli romani), Francesco Lo Cascio 
(Palermo). Assenti ma con interventi/contributo, Paolo Predieri (Brescia) 
ed il presidente Pasquale Iannamorelli (Sulmona). L'incontro di oggi e' 
stato preceduto da piu' avvisi tramite mailing list in vista della raccolta 
di argomenti da ulteriori sollecitazioni che arrivano da pendenze 
dell'assemblea di Roma dell'8/9 dicembre 2001.

Ordine del giorno: 1. Calendarizzazione prossimi appuntamenti nazionali; 2. 
MIR/IFOR; 3. Rapporti con gli altri movimenti; 4. Campagne; 5. Varie.

Argomenti trattati e decisioni:

1 Calendario dei prossimi appuntamenti:

- Aprile 12/13/14, a Ferrara segreteria in concomitanza con l'assemblea 
nazionale del Movimento Nonviolento.

Maggio 11, a Perugia Convegno "Laicita' e nonviolenza" promosso da MIR, MN, 
Amici di Aldo Capitini, Provincia di Perugia. (vedi piu' sotto il programma 
dettagliato).

- Maggio 17-18, incontro a Riccione del "Convivio dei popoli" (Tavola della 
pace), info su www.conviviodeipopoli.it

- Giugno 21/22/23, Genzano (Rm) incontro di spiritualita' del MIR ed, a 
seguire, Consiglio Nazionale MIR.

- Settembre 6/7/8, a Palermo segreteria nazionale ed a seguire Consiglio 
Nazionale MIR.

- Novembre 1/2/3, a Torino Assemblea Nazionale.

2. IFOR. Dal 15 al 20 giugno 2002 si svolgera' a New York l'assemblea 
mondiale. Si fara' espressa richiesta a M. Antonietta Malleo, referente per 
il nostro movimento, circa la sua disponibilita' a prendervi parte. 
Francesco la chiamera' al piu' presto (l'ha chiamata ed ha accettato) 
Rispetto agli esiti sul questionario distribuito in assemblea non si hanno 
riscontri: si sollecitano le sedi (chi non ha risposto lo faccia 
immediatamente, non c'e' piu' tempo). Si decide inoltre di chiedere a M. 
Antonietta ed a Giancarlo Sestini (Arezzo, insegnante di lingue), la 
disponibilita' ad inviare periodicamente la traduzione di articoli da "IFOR 
International" cosi' da avere costante informazione dal movimento 
ultranazionale tramite le pagine di "Qualevita" (Francesco li sentira' 
entrambi).

3. Rapporti con altri movimenti:

- Tavola della pace. La Tavola da anni organizza la marcia Perugia-Assisi 
con cadenza biennale. Nell'anno in cui la marcia non viene svolta, 
l'Assessorato alla cultura del comune di Riccione insieme alla Tavola 
organizzano un convegno dal titolo generale "Convivio dei popoli". Si 
decide di aderire all'iniziativa (lo fara' Luciano Benini che vi 
partecipera' anche - l'ha gia' fatto).

- Movimento Nonviolento. Per quanto riguarda il convegno copromosso da MIR, 
MN, Provincia di Perugia, Associazione Amici di Aldo Capitini su "Laicita' 
e nonviolenza", il nominativo segnalato per il MIR e' quello del Pastore L. 
M. Negro ben conosciuto nell'area MIR, che, oltre ad essere un membro del 
MIR, e' gia' intervenuto alle giornate in preparazione della marcia Perugia 
Assisi del 2000 ed attualmente e' responsabile dell'ufficio stampa al KEK a 
Ginevra. In caso ci fosse la sua indisponibilita' si sono segnalati anche 
Enrico Peyretti, Paolo Ricca, Eugenio Rivoir. Al piu' presto ci sara' una 
decisione definitiva con il MN (Luciano B.). Rispetto all'ipotesi della 
nascita di una federazione dei nonviolenti si sta procedendo alla 
formazione di una commissione MIR-MN per la stesura di un primo patto 
statutario. Per il MIR saranno presenti Andrea Alessandrini e Francesco Lo 
Cascio. Data l'intensificarsi della collaborazione MIR-MN, riteniamo 
produttivo inviare copia delle nostre Circolari al MN. Ricordiamo agli 
incaricati di farlo ogni volta.

- Libera. Ilaria ha partecipato alla recente assemblea nazionale. La 
prossima iniziativa di rilievo sara' celebrata il 21 marzo: VII Giornata 
della Memoria e dell'Impegno con incontro nazionale a Nuoro ed iniziative 
locali di sostegno.

4. Campagne:

- Decennio della nonviolenza. Rispetto al Decennio Unesco esistono 
materiali gia' pronti (la delibera comunale e' allegata in posta 
elettronica e puo' essere richiesta alla sede di Padova) che si possono 
tuttavia integrare con altro di nuova generazione. Si fara' il punto nel 
prossimo Consiglio Nazionale. L'argomento sara' in piu' vasta trattazione 
al Consiglio Nazionale di giugno. Nel frattempo mandera' a tutte le sedi la 
bozza per la proposta di una legge cosi' da raccogliere eventuali 
contributi (punto B della mozione Bergami votata in assemblea); inviera' a 
tutte le sedi il testo di una proposta di legge sull'istituzione di un 
Istituto di ricerca internazionale per la pace e la risoluzione dei 
conflitti da diffondere presso gli organismi preposti; sta lavorando, e 
chiede sostegno, assieme ad altre associazioni (in particolare il Movimento 
Nonviolento) alla creazione di un Comitato Italiano di coordinamento delle 
iniziative riguardanti il decennio sull'educazione alla pace ed alla 
nonviolenza. Si cerchera' tra i simpatizzanti di Roma (Cipax, Centro Studi 
Difesa Civile, che stanno gia' collaborando) la disponibilita' a far fronte 
a tale incarico (a cura di Ilaria). Infine Padova si impegna a dar vita ad 
un sito ad hoc (con link dal sito del MIR).

- Obiezione del cittadino. Dopo una breve discussione sul testo gia' 
circolato a sufficienza in rete, si decide di proporre al prossimo incontro 
tra i promotori (a breve), MIR, MN, Lilliput, di evidenziare la titolazione 
dei singoli paragrafi di impegno, da verificare nel giro della legislatura, 
ed in particolare di specificare i diversi livelli di contributo ai Corpi 
Civili di Pace (supporto politico, finanziamento, partecipazione diretta). 
Questo non per fanatismo letterario ma perche' si ritiene che ciascuna 
lotta nonviolenta non possa avere carattere di vaghezza ma debba 
specificare al massimo ciascun punto in rivendicazione anche al fine di una 
effettiva verificabilita'. Infine, riscontrata la disponibilita', si affida 
al coordinamento piemontese la segreteria operativa della Campagna 
(recapito ufficiale, raccolta delle adesioni); Si ritiene altresi' 
necessaria, come da proposta piemontese, la redazione di un testo-guida 
(come fu per l'obiezione fiscale) al fine di meglio presentare tutte le 
campagne cui si fa riferimento nel testo e comunque tutto cio' che serve 
per essere "cittadini obiettori" consapevoli. Si pensa ad una presentazione 
ufficiale a Roma con conferenza stampa ed attivita' di supporto 
contemporanea nelle varie sedi di tutta Italia. Sulla data bisognera' 
aspettare di essere pronti, ma al piu' presto possibile (ultim'ora: al 
congresso del Movimento Nonviolento, presente la segreteria MIR, si e' 
deciso che a giorni un gruppo di lavoro si incontrera' per mettere a punto 
tutti i dettagli della campagna per poter partire nell'autunno prossimo).

- Obiezione di coscienza - servizio civile. Gia' nel lontano 22 giugno 2001 
Luciano, in qualita' di presidente in carica, scrisse una lettera alla 
Presidenza del Consiglio - Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, per 
avere informazioni sulla procedura per ottenere una convenzione nazionale 
per gli obiettori in quanto il numero esiguo delle convenzioni capillari 
potrebbero far rischiare una revoca delle stesse. Non avendo tuttora 
ricevuto risposta, si decide di reiterare la richiesta e contattare 
eventualmente qualcuno che possa meglio indirizzarci (Andrea e Ilaria se ne 
occuperanno). Nella prossima circolare sara' richiesto alle sedi di 
segnalare se in possesso di convenzione, per quanti obiettori, quanti 
posti-accoglienza abbiano a disposizione, quanti sono attualmente occupati.

- Banche armate. Il MIR aderisce all'iniziativa che avra' il suo varo il 
prossimo 12 aprile. Andrea lo comunichera' ai promotori.

5. Varie.

- Solidarieta' con i nonviolenti israeliani e palestinesi. Luciano 
partecipera' in rappresentanza del MIR al prossimo viaggio in compagnia di 
Hildegard Goss-Mayr. Partiranno da Vienna dopo un breve stage di 
preparazione (viaggio annullato stante la drammatica situazione di questi 
giorni: si riferira' al prossimo Consiglio Nazionale).

- Solidarieta' con gli abitanti del Madagascar. Non avendo forza per atti 
originali, Francesco fara' circolare gli appelli dei religiosi gia' pronti 
e li inviera' a firma del MIR.

- Solidarieta' a Franco Barbero, il religioso di Pinerolo che rischia la 
sospensione per motivi ideologici. Francesco preparera' un testo da far 
circolare per una eventuale trasmissione a nome del MIR.

- Modifiche statutarie. Palermo formalizzera' le proprie proposte che 
verranno approvate o respinte in Consiglio Nazionale previo studio delle 
degli iscritti da qui a giugno.

- La segreteria raccomanda a chiunque indica una iniziativa a nome MIR di 
dare tempestiva informazione ad uno dei segretari: questo per la 
circolazione dell'informazione all'interno del movimento ed anche per 
evitare di spendere energie per la costruzione di iniziative gia' svolte 
altrove e che potrebbero essere tesoro per chi si accinge a ripeterla. 
Inoltre se ognuno lavora per se' possiamo ancora chiamarci movimento?

- Questioni aperte per il prossimo Consiglio Nazionale: esiti questionario 
IFOR; Contributo economico per i segretari secondo la "tradizione MIR"; 
Contributo per l'iniziativa "Il sapone d'oro" presentata in assemblea; 
Contributo per il viaggio in Palestina di Benini; Contributo per il viaggio 
a New York di M. Antonietta Malleo; Modifiche statutarie; Punto sulle campagne.

Bologna, 9 marzo 2002

Ilaria Ciriaci, verbalizzante. Aggiornato da Luciano Benini dopo la 
riunione di segreteria del 13 aprile 2002.

*

Relazione sulle attivita' dei coordinatori dei campi MIR/MN settembre 
2001-maggio 2002

Anche quest'anno, con la stesura definitiva dell'opuscolo dei campi, ci 
accingiamo ad offrire a tutti coloro che sono interessati a conoscere e 
sperimentare alcune delle infinite potenzialita' della nonviolenza una 
buona occasione per farlo. Questa volta i campi saranno 11, uno in meno 
dell'anno scorso, la maggior parte dei quali si svolgeranno sul territorio 
piemontese. Ciononostante il ventaglio delle regioni italiane ospitanti 
questa esperienza si va allargando, infatti un paio di campi si 
realizzeranno in Toscana, uno all'estremo nord-est della penisola: Malles 
(Bz), uno in Lombardia ed uno nientemeno  che a Riace, amena localita' 
calabra. Novita' dell'edizione 2002 saranno "le settimane di condivisione" 
nelle quali viene data la priorita' al lavoro manuale inteso come forma 
privilegiata di sostegno alla comunita' ospitante con la quale sara' 
possibile al tempo stesso condividere molto semplicemente e fraternamente 
ogni momento della giornata. Concludo col sottolineare alcuni elementi 
originali che hanno caratterizzato l'attivita' dei coordinatori in questi mesi:

- uno stage di formazione condotto da Paolo Senor sull'ascolto empatico , 
che si e' realizzato durante un paio di fine settimana ed ha permesso di 
approfondire le dinamiche relazionali tra due o piu' persone. L'esigenza di 
approfondire questo tema e' nata dallo scoprire che uno degli aspetti piu' 
importanti dell'esperienza dei campi e' proprio la relazione tra gli 
individui e la loro capacita' di ascoltare senza giudicare. Lo stage e' 
stato anche una preziosa occasione per aumentare il gruppo coordinatori di 
ben quattro elementi.

- incontri organizzativi ed autoformativi attraverso il metodo della 
Comunicazione Ecologica  con l'ausilio del testo di riferimento scritto da 
Jerome K. Liss. Detto in termini molto concisi gli incontri si sono svolti 
suddividendo il tempo tra i diversi argomenti, e per ciascuno dividendo in 
parti uguali il tempo riservato a ciascun partecipante per i propri 
interventi. Uno di noi facente funzione di facilitatore aveva il compito 
di: evitare il dogmatismo e l'escalation di eventuali conflitti, evitare la 
monopolizzazione e la deviazione eccessiva dal tema, aiutare a mantenere 
concreta la discussione, evitare un lungo periodo di inattivita' fisica.

Un grazie a tutti  quelli che hanno svolto con serieta' ed impegno i 
compiti che si erano assunti a settembre permettendo cosi' di arrivare 
puntali e preparati alla soglia di questa prossima edizione estiva e buoni 
campi MIR/MN 2002 a tutti.

Claudio Greco

*

(bozza di delibera comunale)

Il Consiglio Comunale di Padova

Ricordando l'importante risoluzione n. 53/25 del 10 novembre 1998 della 
Assemblea Generale delle Nazioni Unite che ha proclamato il periodo 
2001-2010 "Decennio internazionale della promozione di una cultura della 
nonviolenza e della pace a beneficio dei bambini del mondo", documento che 
ha trovato precise e puntuali indicazioni applicative nella successiva 
risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite n. 53/243 del 6 
ottobre 1999 denominata "Dichiarazione e Programma d'azione su una cultura 
di Pace";

Preso atto con preoccupazione della drammatica situazione internazionale di 
guerra in atto e che di fronte a questa gravissima crisi gli Enti Locali 
devono impegnarsi attivamente per favorire e rafforzare la creazione di una 
diversa cultura che valorizzi la condivisione invece  dello scontro, la 
comprensione invece della paura, che favorisca l'incontro e il reciproco 
rispetto, strumenti fondamentali per sconfiggere il terrorismo e i 
fondamentalismi;

Riconoscendo che la pace non e' solamente l'assenza di conflitti, ma un 
processo positivo, dinamico, partecipativo che favorisce il dialogo e la 
risoluzione dei conflitti in uno spirito di  mutua comprensione e di 
cooperazione;

Individuando nella nonviolenza attiva, come indicato dall'Assemblea 
generale delle Nazioni Unite, lo strumento privilegiato per la costruzione 
della pace;

Ricordando che il Comune di Padova ha sviluppato un'importante tradizione 
di impegno a favore di una cultura di pace, espressa nella creazione di un 
apposito Ufficio Pace e nell'istituzione della Consulta per la pace e i 
diritti umani;

Consapevole che nel territorio comunale agiscono da tempo importanti 
associazioni e istituzioni impegnate nella promozione della pace sia in 
ambito locale sia nazionale:

- Delibera di adottare, per quanto e' nelle sue competenze e possibilita', 
i principi e le indicazioni contenuti nella Dichiarazione e programma 
d'azione su una cultura di pace dell'Assemblea Generale delle Nazioni 
Unite, riferendosi in particolare al punto 3 della parte A, dove si dice 
che: la societa' civile deve partecipare a livello locale, regionale e 
nazionale per ampliare la portata delle attivita' al riguardo di una 
cultura di pace;

- Delibera inoltre di dare sostegno ai programmi d'azione a favore di una 
cultura di pace e di risoluzione nonviolenta dei conflitti per Fare in modo 
che i bambini ricevano, fin dalla piu' tenera eta', una educazione al 
riguardo dei valori, delle attitudini, dei comportamenti e dei modi di vita 
che debbano loro permettere di risolvere le controversie in maniera 
pacifica e in uno spirito di rispetto della dignita' umana e di tolleranza 
e di non discriminazione; far partecipare i bambini ad attivita' che 
instilleranno loro i valori e gli scopi di una cultura di pace (punto 9 
della parte B):

- Delibera quindi di stanziare:

a) lire 20 milioni per il primo anno del decennio 2001-2010 per sostenere 
progetti rivolti agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado presenti 
nel territorio del Comune di Padova, che, nello spirito della citata 
risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite n. 53/243, 
promuovano la diffusione di una cultura di pace;

b) lire10 milioni per il primo anno del decennio 2001-2010 a sostegno di 
corsi ed altre iniziative di aggiornamento rivolti agli insegnanti e agli 
educatori in linea con la dichiarazione dell'ONU e del Piano d'azione 
applicativo;

c) lire 20 milioni per la concessione di due borse di studio per favorire 
la partecipazione degli studenti dell'Ateneo patavino ad altrettanti corsi 
di perfezionamento e specializzazione presso Istituti europei di ricerca 
per la pace.

- Delibera inoltre di riattivare l'Ufficio pace e la consulta per la pace e 
i diritti umani istituita con delibera.

- Il Consiglio Comunale invita infine l'Universita' degli Studi di Padova, 
ad attivare un master di specializzazione in materia di ricerca per la pace.

*

Movimento Nonviolento, Associazione Nazionale Amici di Aldo Capitini, 
Movimento Internazionale della Riconciliazione

Seminario sul tema 'Laicita' religione nonviolenza", sabato 11 maggio 2002, 
Sala Europa, Villa Umbra - Localita' Pila - Perugia.

Programma:

ore 9,30 Apertura dei lavori;

ore 10,00 Mario Martini: Laicita' Religione Nonviolenza;

ore 10,30 Luciano Benini, Opzione nonviolenta nel cristiano(esimo);

ore 11,00 Matteo Soccio, Nonviolenza e religione in Gandhi;

ore 11,30 Intervallo;

ore 11,45 Ornella Pompeo Faracovi, Aldo Capitini e "La religione nei limiti 
della semplice ragione" di Kant

ore 12,15 Eugenio Rivoir, Possono le religioni e le chiese allevare figli 
nonviolenti?

ore 12,45 Mao Valpiana, Nonviolenza alla prova: le sfide "religiose" del 
presente;

ore 13,15 Pausa pranzo;

ore 15,00 Interventi e discussione;

ore 17,00 Intervallo;

ore 17,30 Interventi e discussione;

ore 19,00 Rocco Pompeo, Intervento conclusivo.

Contributi di: Rocco. Altieri ( religiosita' e laicita' indissolubili nella 
nonviolenza), Antonino Drago, Daniele Lugli, Enrico Peyretti...

Segreteria: Luciano Capitini, tel. 072132926, e-mail: capitps@libero.it

Organizzazione: Rocco Pompeo, tel. e fax 0586210799, 3292505052, e-mail: 
rocco.pompeo@montevaso.it



4. MAESTRE. MARGARETE BUBER NEUMANN: LA VERA DIMENSIONE DI UN PERICOLO

[Da Margarete Buber Neumann, Da Potsdam a Mosca, Il Saggiatore, Milano 
1966, p. 457. Margarete Buber Neumann (1901-1989), intellettuale e 
militante, moglie in prime nozze del figlio del grande filosofo Martin 
Buber, poi del dirigente comunista tedesco - che morira' vittima dello 
stalinismo - Heinz Neumann; partecipa vivacemente alle vicende culturali e 
alla lotta politica in Germania, poi emigra col marito in URSS. Nel 1937 
viene internata in un campo di concentramento russo e nel 1940 consegnata 
alla Gestapo e deportata nel lager nazista di Ravensbrueck. Sopravvissuta, 
scrivera' libri di memorie che lumeggiano potentemente cruciali decenni di 
storia europea e testimoniano di un'intransigente impegno per la dignita' 
umana. Opere di Margarete Buber Neumann: Da Potsdam a Mosca, il Saggiatore, 
Milano 1966; Als Gefangene bei Stalin und Hitler, Seewald Verlag, 
Stuttgart; Milena. L’amica di Kafka, Adelphi, Milano 1999. Opere su 
Margarete Buber Neumann: cfr. per un'introduzione le pagine a lei dedicate 
in Tzvetan Todorov, Memoria del male, tentazione del bene, Garzanti, Milano 
2001]

Una delle piu' singolari caratteristiche umane e' che si percepisce la vera 
dimensione di un pericolo soltanto quando la disgrazia colpisce qualcuno 
che ci e' molto vicino.



5. MAESTRE. MARIA ZAMBRANO: DELLA VERITA' E DELLA VITA

[Da Maria Zambrano, La confessione come genere letterario, Bruno Mondadori, 
Milano 1997, p. 34. Maria Zambrano, pensatrice spagnola (1904-1991), 
allieva di Ortega y Gasset, antifranchista, visse a lungo in esilio. Opere 
di Maria Zambrano: tra le sue opere tradotte in italiano cfr. almeno 
Spagna: pensiero, poesia e una citta', Vallecchi, Firenze 1964; I sogni e 
il tempo, De Luca, Roma 1964; Chiari del bosco, Feltrinelli, Milano 1991; I 
beati, Feltrinelli, Milano 1992; La tomba di Antigone. Diotima di Mantinea, 
La Tartaruga, Milano 1995; Verso un sapere dell’anima, Cortina, Milano 
1996; La confessione come genere letterario, Bruno Mondadori, Milano 1997; 
All'ombra del dio sconosciuto, Pratiche, Milano 1997. Opere su Maria 
Zambrano: un buon punto di partenza è il fascicolo monografico Maria 
Zambrano, pensatrice in esilio, “Aut aut” n. 279, maggio-giugno 1997]

La verita' pura umilia la vita quando non ha saputo innamorarla.



6. RILETTURE. BIANCA GUIDETTI SERRA: COMPAGNE

Bianca Guidetti Serra, Compagne, 2 volumi, Einaudi, Torino 1977, pp. XX + 
662. Una intensa raccolta di testimonianze di partecipazione politica di 
donne; un libro bellissimo come ben pochi (Bianca Guidetti Serra, Nuto 
Revelli, Danilo Montaldi...) sanno scriverne, ascoltando e restituendo le 
altrui voci.



7. RILETTURE. MARTHE ROBERT: L'ANTICO E IL NUOVO

Marthe Robert, L'antico e il nuovo, Rizzoli, Milano 1969, pp. 288. 
Riflettendo sul Don Chisciotte di Cervantes e sul Castello di Kafka, una 
grande lezione morale della sublime saggista.



8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale 
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale 
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae 
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo 
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova 
il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, 
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di 
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza 
geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e 
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e 
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio 
comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell’ambiente naturale, che sono 
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e 
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell’uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto 
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, 
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, 
l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la 
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione 
di organi di governo paralleli.



9. PER SAPERNE DI PIU'

* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: http://www.nonviolenti.org 
; per contatti, la e-mail e': azionenonviolenta@sis.it

* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della 
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in 
Italia: http://www.peacelink.it/users/mir . Per contatti: lucben@libero.it 
; angelaebeppe@libero.it ; mir@peacelink.it

* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista 
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati 
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: http://www.peacelink.it . Per 
contatti: info@peacelink.it



LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO



Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di 
Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 
Viterbo, tel. e fax: 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it



Numero 363 del 23 settembre 2002