BEGIN:VCALENDAR VERSION:2.0 PRODID:-//peacelink.it//NONSGML kigkonsult.se iCalcreator 2.41.76// CALSCALE:GREGORIAN METHOD:PUBLISH UID:36393565-6136-4436-b830-366561616237 X-WR-CALNAME:Calendario PeaceLink - A 10 anni dalla scomparsa: per non dime nticare Giovanni Pesce X-WR-CALDESC:Gli appuntamenti del mondo pacifista italiano X-WR-TIMEZONE:Europe/Rome X-WR-RELCALID:pck-events-9282 BEGIN:VEVENT UID:33363737-6534-4662-a232-613933333439 DTSTAMP:20240328T141115Z DESCRIPTION:A 10 anni dalla scomparsa: per non dimenticare Giovanni Pesce\n Con Vittorio Agnoletto\, Tiziana Pesce\, Renato Franchi \n\n http://www.p eacelink.it/pace/a/44724.html \n\n ARCI SCIGHERA - MILANO \n\n domenica 12 novembre 2017 ore 18.30 \n\n ARCI SCIGHERA - MILANO \n\n A 10 anni dall a scomparsa: per non dimenticare Giovanni Pesce \n\n Presentazione del Li bro/Dvd GIOVANNI PESCE PER NON DIMENTICARE. \n\n Con gli autori Fabrizio Cracolici e Laura Tussi \n\n Interverranno: \n\n Vittorio Agnoletto e Tizi ana Pesce \n\n Musica e note di impegno civile di Renato Franchi & Orchest rina del Suonatore Jones \n\n \n\n Recensioni: \n\n L’Appello Antinuclear e per la Pace di Giovanni Pesce\, il Che Guevara italiano \n\n \n\n di Al fonso Navarra \n\n \n\n Avere combattuto\, da “eroe”\, armi in pugno\, co ntro il nazifascismo ed averlo fatto con spirito di pace\, per preparare u n mondo di pace\, gridandolo ai quattro venti: questa mi sembra “la parte più bella della verità” (è una espressione del martire antimafia Libero Gr assi) relativa alla parabola umana e politica di Giovanni Pesce\, il Coman dante Partigiano più esperto nella tattica della guerriglia\, Medaglia d'o ro della Resistenza. Fabrizio Cracolici e Laura Tussi\, che lavorano merit oriamente\, con l’Archivio Storico della città di Nova Milanese\, alla mem oria della Guerra di Liberazione\, hanno “scoperto” e restaurato un video inedito (le vecchie bobine erano abbandonate negli scaffali polverosi di u na biblioteca!) che possiamo ritenere di notevole importanza storica e cul turale: una intervista\, risalente al lontano 1983\, effettuata da Luisa C omo e Giuseppe Paleari\, al nostro partigiano ormai scomparso (nato nel 19 18\, è morto nel 2007)\, militante comunista di origine operaia\, conosciu to con il nome di battaglia “Visone”.Dal video è stato ricavato un libro\, corredato di DVD con appunto l’intervista\, pubblicato dalla Mimesis Ediz ioni\, che riporta anche testimonianze su Pesce di note personalità del mo ndo della politica e dello spettacolo che lo hanno conosciuto e frequentat o: Vittorio Agnoletto\, Daniele Biacchessi\, Ketty Carraffa\, Moni Ovadia\ ; ed infine\, ovviamente – non poteva mancare! - la figlia Tiziana Pesce. \n\n Nel video Giovanni Pesce racconta la propria vita\, dal duro lavoro\, come migrante\, in miniera\, a La Grand Combe\, in Francia\, alle leggend arie azioni di lotta nelle Brigate Internazionali\, contro il regime fasci sta del generale Franco\, in Spagna\, dal confino a Ventotene alla Resiste nza Partigiana Antifascista a capo dei GAP (gruppi di azione patriottica) sia a Torino\, che a Milano\, con il compagno di lotte\, il leggendario Da nte di Nanni.Molto importante è la storia d’amore di Pesce con la sua comp agna di vita e di lotta Onorina Brambilla detta Nori. Essi si incontrano n ella Milano occupata dai nazisti\, stremata\, affamata\, disseminata di lu oghi dell’orrore: è Daniele Biacchessi che racconta come diventeranno inse parabili ed intrecceranno le loro vite anche all’insegna della lotta antif ascista (vedi: “Giovanni e Nori\, una storia d’amore e di Resistenza”\, La terza\, 2014).La figura di Pesce\, a giudizio di chi scrive\, è complessa e nobile e va inquadrata in un periodo storico che non può prescindere dal la soggettività dei protagonisti di allora: essi combattevano un “male ass oluto” – il nazifascismo secondo la stessa definizione di Gianfranco Fini\ , che del MSI è stato l’ultimo segretario (e questo riconoscimento va cons iderato una vittoria della cultura antifascista). Allo stesso tempo però i n molti credevano – e Pesce era tra questi - in un “Paradiso in Terra” per la verità molto relativo\, degenerato per la pretesa di imporre con la fo rza condizioni sociali irrealizzabili. Sempre più la Storia avrebbe rivela to che il “comunismo reale” si trattava di pura illusione\, infangata da c rimini imperdonabili\, secondo lo stesso rapporto di Krushev al XX Congres so del PCUS (1956).L’idea che\, secondo Pesce\, anche l’Italia debba imita re la Russia dei Soviet “leninisti” è\, ad avviso dello scrivente\, la par te caduca della sua eredità politica e culturale: resta invece pienamente valida – è l’opinione dello scrivente\, per carità - la sua idea pacifista \, anche se non nonviolenta\, che\, proprio per l’esperienza dei tragici c onflitti mondiali\, bisognasse finirla con tutte le guerre\, l’invito cons eguente ai giovani a battersi per il disarmo nucleare\, quindi per la sopr avvivenza dell’Umanità. \n\n Ecco l’appello pacifista ed antinucleare di P esce che possiamo ascoltare dalla sua viva voce nel DVD allegato al libro curato da Cracolici e Tussi:'...Far parte di questa associazione\, l'Assoc iazione Nazionale Partigiani d'Italia\, che raccoglie e unisce la stragran de maggioranza dei Partigiani significa continuare\, attraverso l'attività politica e organizzativa\, a difendere gli ideali della Resistenza e a de nunciare di fronte all'opinione pubblica gli scandali\, la corruzione\, qu anto sta avvenendo nel nostro Paese\, ma soprattutto\, attraverso la nostr a associazione\, lottare per portare a compimento gli ideali della Resiste nza. Ma credo che l'attività principale dell'ANPI è quella oggi di far riv ivere lo spirito dell'unità antifascista\, di far rivivere lo spirito dell a Resistenza\, per impegnare tutte le forze politiche a lottare con più co nvinzione e denunciare il pericolo di guerra. Una denuncia per coloro che fomentano la guerra\, per coloro che attraverso il terrorismo\, le bombe\, l'energia nucleare\, vorrebbero scatenare il terzo conflitto mondiale. Il nostro scopo è soprattutto quello della lotta per la Pace...'.In questo a ppello possiamo ritrovare una consonanza con un altro grande partigiano\, Stéphane Hessel\, padre costituente della Dichiarazione universale dei dir itti dell’uomo\, di matrice culturale socialista libertaria\, il cui messa ggio per la verità\, ed il suo motto: “la nonviolenza è il cammino che dob biamo imparare a percorrere”\, sono stati giudicati molto più attraenti ed attuali dai movimenti dei giovani “indignati”\, che hanno occupato le pia zze di tutto il mondo affermando\, nella scia delle analisi di Hessel\, ch e “la Nuova Resistenza è la lotta contro la dittatura finanziaria\, il con flitto sociale fondamentale oppone l’1% dei parassiti straricchi al 90% de lla gente comune ovunque\, le basi del programma sociale della Resistenza storica sono ancora valide”.Tiziana Pesce mi aiuta ora ad introdurre un as petto che ritengo molto importante per la definizione della personalità e dell’importanza del padre: la sua abilità di guerrigliero che combatte in modo diverso dall’esercito di tipo tradizionale.“Per ciò che riguarda i ga ppisti mio padre affermava: 'La tattica militare insegna che bisogna colpi re il nemico nel punto in cui è più debole\, invece la guerra partigiana i mpone una tattica diversa. Si deve colpire il nemico là dove è più forte e dove può ricevere colpi più duri. Ma si deve sempre colpire con la tattic a del mordi e fuggi. Per questo motivo i gappisti\, pur essendo pochi\, po tevano far sentire la loro presenza. Ma per ottenere questo risultato biso gnava attenersi scrupolosamente alle regole della clandestinità e vivere i n solitudine. Si dovevano scegliere obiettivi politici per creare seri pro blemi al nemico\, ma si doveva stare attenti a non colpire la popolazione civile. Spesso la nostra umanità ci esponeva a rischi maggiori perché cerc avamo di distruggere luoghi presidiati dal nemico volendo comunque salvare la vita dei civili'”.La competenza guerrigliera di Giovanni Pesce\, che p ossiamo considerare il “Che Guevara italiano” non solo per il grande corag gio ed ardimento sempre dimostrato ma per la sua capacità di coordinamento generale delle azioni armate\, va comunque tenuta in gran conto e ben stu diata da parte di chi si propone di progettare\, sperimentare\, realizzare un modello di difesa sociale difensiva (alternativo a quello professional izzato e nuclearizzato NATO) non solo per l’Italia\, ma per l’intera Europ a. Un modello che\, per l’appunto\, sia conforme allo spirito\, ma anche a lla lettera\, della Costituzione italiana: l’uso della forza militare non deve concernere proiezioni di potenza all’esterno dei propri confini bensì solo respingere aggressioni armate in atto facendo leva soprattutto\, di fronte ad eserciti preponderanti\, sulla forza dell’unità popolare.Nel pro cesso di transarmo che\, ad esempio\, gli obiettori alle spese militari pr opugnano (vai su www.osmdpn.it) si prevede di accrescere gradualmente il p eso\, fin da subito rilevante\, della componente civile rispetto alla comp onente militare della difesa\; che comunque va mantenuta e finalizzata a p olitiche di pace appoggiate sui concetti fondamentali di “sicurezza umana” e “sicurezza comune”.Nel frattempo deve crescere una difesa popolare nonv iolenta (DPN) di base che si sviluppa e si sperimenta nelle pratiche di lo tta territoriali (ad esempio la resistenza alle Grandi Opere Inutili e Imp oste\, che trovano un esempio trainante nei No-TAV della Valle di Susa). L a sperimentazione attuale può portare alla Rete di Ambasciate di pace\, pe r una diplomazia popolare di base (un esempio: il sostegno politico all’ob iettivo di un Medio Oriente denuclearizzato)\, o ai Corpi civili di pace\, se si vuole intervenire in conflitti esterni con metodo nonviolento.Tutto ciò può poggiare su una “nonviolenza politica e pragmatica” che ha poco a che vedere con campagne mediatiche ed ideologiche in cui si propongono “D ipartimenti istituzionali” non per portare soluzioni concrete a drammatich e situazioni in atto ma semplicemente per “aprire una discussione” su bei principi che il pubblico giustamente non può che recepire come astratti.Pe r finire va riconosciuto ed apprezzato il prezioso lavoro che i curatori F abrizio Cracolici e Laura Tussi svolgono nell’ambito del progetto istituzi onale dal titolo emblematico “Per non dimenticare”. \n\n Si tratta dell’im pegno dei Comuni di Nova Milanese e Bolzano a sostenere un impegno di rice rca collettivo sui temi dell'Antifascismo\, della Resistenza e delle Depor tazioni.Il Progetto “Per non dimenticare” comprende un archivio storico au diovisivo con oltre 220 videotestimonianze di ex deportati civili per moti vazioni politiche (partigiani\, obiettori\, renitenti\, scioperanti\, diss identi di diverso colore politico)\, deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazifascisti.Con Fabrizio e Laura mi trovo a condividere u n percorso – delicato e difficile - per coinvolgere l’ANPI e le realtà ant ifasciste nella cultura nonviolenta: non siamo oggi ai tempi della lotta c ontro Mussolini ed Hitler (ed il militarismo giapponese)\, possiamo e dobb iamo impedire con una intelligente strategia preventiva che ci si trovi in uno stato di necessità dove non si agisce affatto ma solo si reagisce\, c ome si fu costretti a fare nell’orribile periodo che anche Giovanni Pesce ci richiama a non far ritornare: dobbiamo combattere politicamente per tem po\, con mezzi di pace omogenei a fini di pace\, forze e realtà sociali be lligene! \n\n Note: \n\n su Lib(e)roLibro: \n\n http://www.liberolibro.it/ f-cracolici-l-tussi-giovanni-pesce-per-non-dimenticare/ \n\n \n\n Recensi one di Olivier Turquet su Pressenza a 'Giovanni Pesce. Per non dimenticare ': \n\n Non dimenticare: le persone\, gli amori\, i fatti \n\n 'Giovanni P esce. Per non dimenticare' è l’ultimo lavoro che Laura Tussi e Fabrizio Cr acolici hanno curato per Mimesis. \n\n Il Comune di Nova Milanese porta av anti da anni\, grazie all’impulso della attivissima sezione dell’ANPI loca le (animata tra l’altro dai curatori di questo libro) un prezioso lavoro d i archiviazione e divulgazione dei documenti e delle opere di personalità importanti della Resistenza. In questa logica e in questo solco è recentem ente uscito questo libriccino con DVD che i curatori stanno portando in gi ro per tutta Italia (o quasi). E’ curioso (ma significativo) che un impuls o importante alla diffusione delle tematiche della Resistenza\, dell’Antif ascismo e della Memoria venga da una piccola realtà municipale dell’interl and milanese e da una piccola ma tenace sezione della gloriosa associazion e partigiana (a cui i partigiani non possono più dare impulso\, per motivi evidenti di carattere anagrafico). \n\n L’attore principale è\, in questo caso\, il Comandante dei GAP Giovanni Pesce\, una delle figure più import anti della Resistenza di ispirazione comunista. \n\n Nello specifico il li bro/DVD riporta una videointervista inedita di Pesce dell’aprile 1983 che ha il pregio\, pur non dicendo nulla di assolutamente originale\, di forni re un quadro completo del pensiero del partigiano e di fornire la sua vers ione sulla morte di Dante di Nanni\, suo inseparabile compagno gappista. U n innegabile contributo documentativo per tutti coloro che vogliono svolge re studi sull’argomento. \n\n Ad arricchire la pubblicazione ci sono\, com e è abitudine degli autori\, una raccolta di testimonianze di persone e pe rsonalità a vario titolo implicate con la Resistenza ed anche con preceden ti lavori degli autori sui tema della Memoria e dell’Antifascismo (Vittori o Agnoletto\, Daniele Biacchessi\, Moni Ovadia\, Tiziana Pesce\, Ketty Car raffa) \n\n Infine concede un tocco più personale e romantico l’inclusione del testo teatrale di Daniele Biacchessi “Giovanni e Nori\, una storia d’ amore e di resistenza” dove lo scrittore ed autore teatrale Biacchessi tra duce in un linguaggio gradevole e accessibile a tutti le tematiche umane e politiche dei protagonisti della Resistenza. \n\n Insomma un piacevole ed interessante mix di aspetti diversi che riescono a attirare l’attenzione di pubblici differenti così come dovrebbe fare una buona pubblicazione di questi tempi. \n\n La memoria è documentazione “oggettiva” ma anche ricerc a soggettiva\, umana\, di persone e storie che abbiano il potere di far ri vivere eventi che\, necessariamente\, si allontanano dal nostro tempo e di cui i veri protagonisti non possono più parlarci. In questo senso poter a ncora vedere gli occhi profondi di Giovanni Pesce ed ascoltare le sue paro le è una buona approssimazione che la tecnologia attuale ci offre e che la pubblicazione di questo libro diffonde al di là dell’ambito necessariamen te ristretto dei ricercatori. \n\n Note: \n\n su PRESSENZA - International Press Agency: \n\n http://www.pressenza.com/it/2015/07/non-dimenticare-le -persone-gli-amori-i-fatti/ \n\n Centro Studi Sereno Regis di Torino: \n\n http://serenoregis.org/2015/09/11/giovanni-pesce-per-non-dimenticare-rece nsione-di-olivier-turquet/ \n\n \n\n Su MOSAICO DI PACE: \n\n \n\n Aless andro Marescotti: recensione a 'Giovanni Pesce. Per non dimenticare' Mimes is 2015 \n\n \n\n Giovanni Pesce. Per non dimenticare \n\n Edizioni Mimes is 2015 \n\n \n\n Libro di Fabrizio Cracolici e Laura Tussi. \n\n Con i c ontributi di Vittorio Agnoletto\, Daniele Biacchessi\, Ketty Carraffa\, Mo ni Ovadia\, Tiziana Pesce \n\n Recensione di Alessandro Marescotti\, Presi dente di PeaceLink \n\n \n\n Nelle novanta pagine del libro curato da Fab rizio Cracolici e Laura Tussi è narrata la storia della Resistenza al fasc ismo e al nazismo raccontata da Giovanni Pesce\, un Partigiano autore di t ante azioni. E’ un racconto appassionante che segue il filo di un’intervis ta. Allegato vi è anche un DVD. Il DVD deriva da una videointervista inedi ta\, del lontano 1983\, al Comandante Partigiano Giovanni Pesce\, reperita nell'Archivio Storico di Nova Milanese (Monza e Brianza) di cui Fabrizio Cracolici e Laura Tussi sono referenti e promotori. \n\n “Soltanto attrave rso una lotta aperta\, diretta contro i fascisti e i tedeschi si poteva ac celerare l’arrivo del giorno della vittoria”\, dice Giovanni Pesce. Il qua le ricorda “la paura\, il terrore\, la preoccupazione di cadere in mano al nemico e di essere fucilato lì\, sul posto”. \n\n La storia di Giovanni P esce è la storia di una persona semplice\, che fa il minatore come il padr e\, un uomo che non vuole prendere la tessera del partito fascista e si tr asferisce per questo in Francia\, come ricorda Daniele Biacchessi in uno d ei contributi al libro. Molto importanti sono anche gli altri contributi\, che corredano il DVD e il libro\, ossia le testimonianze di alcune person alità che hanno conosciuto direttamente Giovanni Pesce: Vittorio Agnoletto \, Ketty Carraffa\, Moni Ovadia e Tiziana Pesce. \n\n Non è per nulla diff icile seguire il discorso di Giovanni Pesce: parla in maniera chiara\, lin eare\, anche quando ci sono i terribili dilemmi dell’uso della forza milit are a cui però fa seguire una scelta di pace alla fine della guerra. “Il n ostro scopo è soprattutto quello della lotta per la pace”\, dice in un pun to dell’intervista. \n\n Da pagina 60 in poi la storia di Giovanni Pesce è raccontata in modo suggestivo e avvincente attraverso il teatro di impegn o civile di Daniele Biacchessi\, con il testo dello spettacolo teatrale “G iovanni e Nori\, una storia di amore e di Resistenza”. \n\n Quello che eme rge nel libro è un profondo senso della consapevolezza: “Credo che questa coscienza mi ha dato ogni giorno la forza e il coraggio di fare sempre que llo che ho fatto nell’interesse del popolo italiano\, per dare un contribu to alla Liberazione”\, dice Giovanni Pesce: aver dato un contributo alla S toria\, essere stato parte di un processo di emancipazione popolare\, anch e a costo della vita. Sono questi i fili conduttori di un impegno. Un impe gno che viene riportato all’attualità grazie all’attività di divulgazione e di educazione alla pace svolta con costanza e dedizione dalla scrittrice Laura Tussi e da Fabrizio Cracolici\, presidente della sezione ANPI di No va Milanese. \n\n In un punto del libro Tiziana Pesce scrive: “Mio padre a lcuni anni prima della scomparsa mi disse che in Spagna ad un certo punto si capì che non ci sarebbe stata alcuna possibilità di vittoria”. Giovanni Pesce metteva nel conto anche la sconfitta. L’impegno di questo uomo\, ch e prevedeva anche la possibilità della sconfitta\, appare di grande attual ità e di insegnamento\, specie a coloro che subordinano l’impegno sociale e politico solo alla possibilità di vincere. \n\n \n\n su MOSAICO DI PACE : \n\n http://www.mosaicodipace.it/mosaico/a/42335.html \n\n su DOCENTI SE NZA FRONTIERE - Organizzazione per l'educazione: \n\n https://www.facebook .com/permalink.php?story_fbid=924287230958478&id=163745877012621&fref=nf&p nref=story\n\nhttps://www.peacelink.it/calendario/event.php?id=9282 DTSTART;TZID=CET:20171112T183000 LOCATION:ARCI SCIGHERA via Candiani n. 131 - MILANO MILANO SUMMARY:A 10 anni dalla scomparsa: per non dimenticare Giovanni Pesce URL:https://www.peacelink.it/calendario/event.php?id=9282 X-ALT-DESC:
A 10 anni dalla scomparsa: per non dimenticare Giovanni Pesc
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Con Vittorio Agnoletto\, Tiziana Pesce\, Renato Franchi\n
http://www.peacelink.it/pace/a/44724.html< /a>\n
ARCI SCIGHERA - MILANO\n
domenica 12 novembre 2017 ore 1 8.30 \n
ARCI SCIGHERA - MILANO \n
A 10 anni dalla scomparsa: p er non dimenticare Giovanni Pesce \n
Presentazione del Libro/Dvd GI OVANNI PESCE PER NON DIMENTICARE. \n
Con gli autori Fabrizio Cracoli ci e Laura Tussi\n
Interverranno:\n
Vittorio Agnoletto e Tizia na Pesce\n
Musica e note di impegno civile di Renato Franchi & Orche strina del Suonatore Jones\n
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Recensioni:\n
L’Appello Antinucleare per la Pace di Giovanni Pesce\, il Che Guevara italiano\n
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di Alfonso Navarra\n
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Avere combattuto\, da “ eroe”\, armi in pugno\, contro il nazifascismo ed averlo fatto con spirito di pace\, per preparare un mondo di pace\, gridandolo ai quattro venti: q uesta mi sembra “la parte più bella della verità” (è una espressione del m artire antimafia Libero Grassi) relativa alla parabola umana e politica di Giovanni Pesce\, il Comandante Partigiano più esperto nella tattica della guerriglia\, Medaglia d'oro della Resistenza. Fabrizio Cracolici e Laura Tussi\, che lavorano meritoriamente\, con l’Archivio Storico della città d i Nova Milanese\, alla memoria della Guerra di Liberazione\, hanno “scoper to” e restaurato un video inedito (le vecchie bobine erano abbandonate neg li scaffali polverosi di una biblioteca!) che possiamo ritenere di notevol e importanza storica e culturale: una intervista\, risalente al lontano 19 83\, effettuata da Luisa Como e Giuseppe Paleari\, al nostro partigiano or mai scomparso (nato nel 1918\, è morto nel 2007)\, militante comunista di origine operaia\, conosciuto con il nome di battaglia “Visone”.Dal video è stato ricavato un libro\, corredato di DVD con appunto l’intervista\, pub blicato dalla Mimesis Edizioni\, che riporta anche testimonianze su Pesce di note personalità del mondo della politica e dello spettacolo che lo han no conosciuto e frequentato: Vittorio Agnoletto\, Daniele Biacchessi\, Ket ty Carraffa\, Moni Ovadia\; ed infine\, ovviamente – non poteva mancare! - la figlia Tiziana Pesce.\n
Nel video Giovanni Pesce racconta la pro pria vita\, dal duro lavoro\, come migrante\, in miniera\, a La Grand Comb e\, in Francia\, alle leggendarie azioni di lotta nelle Brigate Internazio nali\, contro il regime fascista del generale Franco\, in Spagna\, dal con fino a Ventotene alla Resistenza Partigiana Antifascista a capo dei GAP (g ruppi di azione patriottica) sia a Torino\, che a Milano\, con il compagno di lotte\, il leggendario Dante di Nanni.Molto importante è la storia d’a more di Pesce con la sua compagna di vita e di lotta Onorina Brambilla det ta Nori. Essi si incontrano nella Milano occupata dai nazisti\, stremata\, affamata\, disseminata di luoghi dell’orrore: è Daniele Biacchessi che ra cconta come diventeranno inseparabili ed intrecceranno le loro vite anche all’insegna della lotta antifascista (vedi: “Giovanni e Nori\, una storia d’amore e di Resistenza”\, Laterza\, 2014).La figura di Pesce\, a giudizio di chi scrive\, è complessa e nobile e va inquadrata in un periodo storic o che non può prescindere dalla soggettività dei protagonisti di allora: e ssi combattevano un “male assoluto” – il nazifascismo secondo la stessa de finizione di Gianfranco Fini\, che del MSI è stato l’ultimo segretario (e questo riconoscimento va considerato una vittoria della cultura antifascis ta). Allo stesso tempo però in molti credevano – e Pesce era tra questi - in un “Paradiso in Terra” per la verità molto relativo\, degenerato per la pretesa di imporre con la forza condizioni sociali irrealizzabili. Sempre più la Storia avrebbe rivelato che il “comunismo reale” si trattava di pu ra illusione\, infangata da crimini imperdonabili\, secondo lo stesso rapp orto di Krushev al XX Congresso del PCUS (1956).L’idea che\, secondo Pesce \, anche l’Italia debba imitare la Russia dei Soviet “leninisti” è\, ad av viso dello scrivente\, la parte caduca della sua eredità politica e cultur ale: resta invece pienamente valida – è l’opinione dello scrivente\, per carità - la sua idea pacifista\, anche se non nonviolenta\, che\, proprio per l’esperienza dei tragici conflitti mondiali\, bisognasse finirla con t utte le guerre\, l’invito conseguente ai giovani a battersi per il disarmo nucleare\, quindi per la sopravvivenza dell’Umanità.\n
Ecco l’appel lo pacifista ed antinucleare di Pesce che possiamo ascoltare dalla sua viv a voce nel DVD allegato al libro curato da Cracolici e Tussi:'...Far parte di questa associazione\, l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia\, c he raccoglie e unisce la stragrande maggioranza dei Partigiani significa c ontinuare\, attraverso l'attività politica e organizzativa\, a difendere g li ideali della Resistenza e a denunciare di fronte all'opinione pubblica gli scandali\, la corruzione\, quanto sta avvenendo nel nostro Paese\, ma soprattutto\, attraverso la nostra associazione\, lottare per portare a co mpimento gli ideali della Resistenza. Ma credo che l'attività principale d ell'ANPI è quella oggi di far rivivere lo spirito dell'unità antifascista\ , di far rivivere lo spirito della Resistenza\, per impegnare tutte le for ze politiche a lottare con più convinzione e denunciare il pericolo di gue rra. Una denuncia per coloro che fomentano la guerra\, per coloro che attr averso il terrorismo\, le bombe\, l'energia nucleare\, vorrebbero scatenar e il terzo conflitto mondiale. Il nostro scopo è soprattutto quello della lotta per la Pace...'.In questo appello possiamo ritrovare una consonanza con un altro grande partigiano\, Stéphane Hessel\, padre costituente della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo\, di matrice culturale soc ialista libertaria\, il cui messaggio per la verità\, ed il suo motto: “la nonviolenza è il cammino che dobbiamo imparare a percorrere”\, sono stati giudicati molto più attraenti ed attuali dai movimenti dei giovani “indig nati”\, che hanno occupato le piazze di tutto il mondo affermando\, nella scia delle analisi di Hessel\, che “la Nuova Resistenza è la lotta contro la dittatura finanziaria\, il conflitto sociale fondamentale oppone l’1% d ei parassiti straricchi al 90% della gente comune ovunque\, le basi del pr ogramma sociale della Resistenza storica sono ancora valide”.Tiziana Pesce mi aiuta ora ad introdurre un aspetto che ritengo molto importante per la definizione della personalità e dell’importanza del padre: la sua abilità di guerrigliero che combatte in modo diverso dall’esercito di tipo tradiz ionale.“Per ciò che riguarda i gappisti mio padre affermava: 'La tattica m ilitare insegna che bisogna colpire il nemico nel punto in cui è più debol e\, invece la guerra partigiana impone una tattica diversa. Si deve colpir e il nemico là dove è più forte e dove può ricevere colpi più duri. Ma si deve sempre colpire con la tattica del mordi e fuggi. Per questo motivo i gappisti\, pur essendo pochi\, potevano far sentire la loro presenza. Ma p er ottenere questo risultato bisognava attenersi scrupolosamente alle rego le della clandestinità e vivere in solitudine. Si dovevano scegliere obiet tivi politici per creare seri problemi al nemico\, ma si doveva stare atte nti a non colpire la popolazione civile. Spesso la nostra umanità ci espon eva a rischi maggiori perché cercavamo di distruggere luoghi presidiati da l nemico volendo comunque salvare la vita dei civili'”.La competenza guerr igliera di Giovanni Pesce\, che possiamo considerare il “Che Guevara itali ano” non solo per il grande coraggio ed ardimento sempre dimostrato ma per la sua capacità di coordinamento generale delle azioni armate\, va comunq ue tenuta in gran conto e ben studiata da parte di chi si propone di proge ttare\, sperimentare\, realizzare un modello di difesa sociale difensiva ( alternativo a quello professionalizzato e nuclearizzato NATO) non solo per l’Italia\, ma per l’intera Europa. Un modello che\, per l’appunto\, sia c onforme allo spirito\, ma anche alla lettera\, della Costituzione italiana : l’uso della forza militare non deve concernere proiezioni di potenza all ’esterno dei propri confini bensì solo respingere aggressioni armate in at to facendo leva soprattutto\, di fronte ad eserciti preponderanti\, sulla forza dell’unità popolare.Nel processo di transarmo che\, ad esempio\, gli obiettori alle spese militari propugnano (vai su www.osmdpn.it) si prevede di accrescere gradualmente il peso\, fin da subito rilevante\, della componente civile rispetto alla component e militare della difesa\; che comunque va mantenuta e finalizzata a politi che di pace appoggiate sui concetti fondamentali di “sicurezza umana” e “s icurezza comune”.Nel frattempo deve crescere una difesa popolare nonviolen ta (DPN) di base che si sviluppa e si sperimenta nelle pratiche di lotta t erritoriali (ad esempio la resistenza alle Grandi Opere Inutili e Imposte\ , che trovano un esempio trainante nei No-TAV della Valle di Susa). La spe rimentazione attuale può portare alla Rete di Ambasciate di pace\, per una diplomazia popolare di base (un esempio: il sostegno politico all’obietti vo di un Medio Oriente denuclearizzato)\, o ai Corpi civili di pace\, se s i vuole intervenire in conflitti esterni con metodo nonviolento.Tutto ciò può poggiare su una “nonviolenza politica e pragmatica” che ha poco a che vedere con campagne mediatiche ed ideologiche in cui si propongono “Dipart imenti istituzionali” non per portare soluzioni concrete a drammatiche sit uazioni in atto ma semplicemente per “aprire una discussione” su bei princ ipi che il pubblico giustamente non può che recepire come astratti.Per fin ire va riconosciuto ed apprezzato il prezioso lavoro che i curatori Fabriz io Cracolici e Laura Tussi svolgono nell’ambito del progetto istituzionale dal titolo emblematico “Per non dimenticare”.\n
Si tratta dell’impe gno dei Comuni di Nova Milanese e Bolzano a sostenere un impegno di ricerc a collettivo sui temi dell'Antifascismo\, della Resistenza e delle Deporta zioni.Il Progetto “Per non dimenticare” comprende un archivio storico audi ovisivo con oltre 220 videotestimonianze di ex deportati civili per motiva zioni politiche (partigiani\, obiettori\, renitenti\, scioperanti\, dissid enti di diverso colore politico)\, deportati nei campi di concentramento e di sterminio nazifascisti.Con Fabrizio e Laura mi trovo a condividere un percorso – delicato e difficile - per coinvolgere l’ANPI e le realtà antif asciste nella cultura nonviolenta: non siamo oggi ai tempi della lotta con tro Mussolini ed Hitler (ed il militarismo giapponese)\, possiamo e dobbia mo impedire con una intelligente strategia preventiva che ci si trovi in u no stato di necessità dove non si agisce affatto ma solo si reagisce\, com e si fu costretti a fare nell’orribile periodo che anche Giovanni Pesce ci richiama a non far ritornare: dobbiamo combattere politicamente per tempo \, con mezzi di pace omogenei a fini di pace\, forze e realtà sociali bell igene!\n
Note:\n
su Lib(e)roLibro:\n
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Recensione di Olivier T urquet su Pressenza a 'Giovanni Pesce. Per non dimenticare':\n
Non d imenticare: le persone\, gli amori\, i fatti\n
'Giovanni Pesce. Per non dimenticare' è l’ultimo lavoro che Laura Tussi e Fabrizio Cracolici ha nno curato per Mimesis.\n
Il Comune di Nova Milanese porta avanti da anni\, grazie all’impulso della attivissima sezione dell’ANPI locale (ani mata tra l’altro dai curatori di questo libro) un prezioso lavoro di archi viazione e divulgazione dei documenti e delle opere di personalità importa nti della Resistenza. In questa logica e in questo solco è recentemente us cito questo libriccino con DVD che i curatori stanno portando in giro per tutta Italia (o quasi). E’ curioso (ma significativo) che un impulso impor tante alla diffusione delle tematiche della Resistenza\, dell’Antifascismo e della Memoria venga da una piccola realtà municipale dell’interland mil anese e da una piccola ma tenace sezione della gloriosa associazione parti giana (a cui i partigiani non possono più dare impulso\, per motivi eviden ti di carattere anagrafico).\n
L’attore principale è\, in questo cas o\, il Comandante dei GAP Giovanni Pesce\, una delle figure più importanti della Resistenza di ispirazione comunista.\n
Nello specifico il lib ro/DVD riporta una videointervista inedita di Pesce dell’aprile 1983 che h a il pregio\, pur non dicendo nulla di assolutamente originale\, di fornir e un quadro completo del pensiero del partigiano e di fornire la sua versi one sulla morte di Dante di Nanni\, suo inseparabile compagno gappista. Un innegabile contributo documentativo per tutti coloro che vogliono svolger e studi sull’argomento.\n
Ad arricchire la pubblicazione ci sono\, c ome è abitudine degli autori\, una raccolta di testimonianze di persone e personalità a vario titolo implicate con la Resistenza ed anche con preced enti lavori degli autori sui tema della Memoria e dell’Antifascismo (Vitto rio Agnoletto\, Daniele Biacchessi\, Moni Ovadia\, Tiziana Pesce\, Ketty C arraffa)\n
Infine concede un tocco più personale e romantico l’inclu sione del testo teatrale di Daniele Biacchessi “Giovanni e Nori\, una stor ia d’amore e di resistenza” dove lo scrittore ed autore teatrale Biacchess i traduce in un linguaggio gradevole e accessibile a tutti le tematiche um ane e politiche dei protagonisti della Resistenza.\n
Insomma un piac evole ed interessante mix di aspetti diversi che riescono a attirare l’att enzione di pubblici differenti così come dovrebbe fare una buona pubblicaz ione di questi tempi.\n
La memoria è documentazione “oggettiva” ma a nche ricerca soggettiva\, umana\, di persone e storie che abbiano il poter e di far rivivere eventi che\, necessariamente\, si allontanano dal nostro tempo e di cui i veri protagonisti non possono più parlarci. In questo se nso poter ancora vedere gli occhi profondi di Giovanni Pesce ed ascoltare le sue parole è una buona approssimazione che la tecnologia attuale ci off re e che la pubblicazione di questo libro diffonde al di là dell’ambito ne cessariamente ristretto dei ricercatori.\n
Note:\n
su PRESSENZ A - International Press Agency:\n
http://www.pressenza.com/it/2015/07/non-dimenticare-le-persone-gli-amori -i-fatti/\n
Centro Studi Sereno Regis di Torino:\n
http: //serenoregis.org/2015/09/11/giovanni-pesce-per-non-dimenticare-recensione -di-olivier-turquet/\n
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Su MOSAICO DI PACE:\n
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Alessandro Marescotti: recensione a 'Giovanni Pesce. Per non di menticare' Mimesis 2015\n
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Giovanni Pesce. Per non dimentic are\n
Edizioni Mimesis 2015\n
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Libro di Fabrizio Crac olici e Laura Tussi.\n
Con i contributi di Vittorio Agnoletto\, Dani ele Biacchessi\, Ketty Carraffa\, Moni Ovadia\, Tiziana Pesce\n
Rece nsione di Alessandro Marescotti\, Presidente di PeaceLink\n
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< p> Nelle novanta pagine del libro curato da Fabrizio Cracolici e Laura Tuss i è narrata la storia della Resistenza al fascismo e al nazismo raccontata da Giovanni Pesce\, un Partigiano autore di tante azioni. E’ un racconto appassionante che segue il filo di un’intervista. Allegato vi è anche un D VD. Il DVD deriva da una videointervista inedita\, del lontano 1983\, al C omandante Partigiano Giovanni Pesce\, reperita nell'Archivio Storico di No va Milanese (Monza e Brianza) di cui Fabrizio Cracolici e Laura Tussi sono referenti e promotori.\n“Soltanto attraverso una lotta aperta\, di retta contro i fascisti e i tedeschi si poteva accelerare l’arrivo del gio rno della vittoria”\, dice Giovanni Pesce. Il quale ricorda “la paura\, il terrore\, la preoccupazione di cadere in mano al nemico e di essere fucil ato lì\, sul posto”.\n
La storia di Giovanni Pesce è la storia di un a persona semplice\, che fa il minatore come il padre\, un uomo che non vu ole prendere la tessera del partito fascista e si trasferisce per questo i n Francia\, come ricorda Daniele Biacchessi in uno dei contributi al libro . Molto importanti sono anche gli altri contributi\, che corredano il DVD e il libro\, ossia le testimonianze di alcune personalità che hanno conosc iuto direttamente Giovanni Pesce: Vittorio Agnoletto\, Ketty Carraffa\, Mo ni Ovadia e Tiziana Pesce.\n
Non è per nulla difficile seguire il di scorso di Giovanni Pesce: parla in maniera chiara\, lineare\, anche quando ci sono i terribili dilemmi dell’uso della forza militare a cui però fa seguire una scelta di pace alla fine della guerra. “Il nostro scopo è sopr attutto quello della lotta per la pace”\, dice in un punto dell’intervista .\n
Da pagina 60 in poi la storia di Giovanni Pesce è raccontata in modo suggestivo e avvincente attraverso il teatro di impegno civile di Dan iele Biacchessi\, con il testo dello spettacolo teatrale “Giovanni e Nori\ , una storia di amore e di Resistenza”.\n
Quello che emerge nel libr o è un profondo senso della consapevolezza: “Credo che questa coscienza mi ha dato ogni giorno la forza e il coraggio di fare sempre quello che ho f atto nell’interesse del popolo italiano\, per dare un contributo alla Libe razione”\, dice Giovanni Pesce: aver dato un contributo alla Storia\, esse re stato parte di un processo di emancipazione popolare\, anche a costo de lla vita. Sono questi i fili conduttori di un impegno. Un impegno che vien e riportato all’attualità grazie all’attività di divulgazione e di educazi one alla pace svolta con costanza e dedizione dalla scrittrice Laura Tussi e da Fabrizio Cracolici\, presidente della sezione ANPI di Nova Milanese. \n
In un punto del libro Tiziana Pesce scrive: “Mio padre alcuni ann i prima della scomparsa mi disse che in Spagna ad un certo punto si capì c he non ci sarebbe stata alcuna possibilità di vittoria”. Giovanni Pesce me tteva nel conto anche la sconfitta. L’impegno di questo uomo\, che prevede va anche la possibilità della sconfitta\, appare di grande attualità e di insegnamento\, specie a coloro che subordinano l’impegno sociale e politic o solo alla possibilità di vincere.\n
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su MOSAICO DI PACE: \n
http://www.mosaicodip ace.it/mosaico/a/42335.html\n
su DOCENTI SENZA FRONTIERE - O rganizzazione per l'educazione:\n
https://www.facebook.com/p ermalink.php?story_fbid=924287230958478&id=163745877012621&fref=nf&pnref=s tory
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