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Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Aggiornamento del "Manuale di formazione alla pace", pubblicato nel 2002 da Caritas Internationalis, traduzione in italiano a cura di Caritas diocesana di Roma - Servizio Educazione Pace e Mondialità (S.E.P.M.).

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Il mantenimento della pace (peace-keeping)



L’Agenda per la pace definisce il mantenimento della pace “l’invenzione delle Nazioni Unite”, portando “un certo grado di stabilità in numerose aree di tensione nel mondo”.

Le operazioni
Tra il 1945 e 1987 sono state attivate 13 operazioni di mantenimento della pace; altre 13 dal 1987 al 1992. Circa 528.000 tra militari, civili e forze di polizia hanno prestato sevizio sotto le insegne delle Nazioni Unite fino al gennaio 1992: oltre 800 di loro, provenienti da 43 paesi, sono morti in servizio.
Nel 1992, l’Agenda per la pace denunciava che, mentre le operazioni di mantenimento della pace allora in corso costavano circa 3 miliardi di dollari, le spese per la difesa nel mondo, alla fine degli anni ’80, avevano raggiunto i 1000 miliardi di dollari all’anno, cioè 2 milioni di dollari al minuto. Così, “il contrasto tra i costi del mantenimento della pace delle Nazioni Unite e i costi dell’alternativa, la guerra, tra le richieste dell’Organizzazione e i mezzi forniti per soddisfarle sarebbe ridicolo se le conseguenze non fossero così dannose per la stabilità globale e per la credibilità dell’Organizzazione.” In tal senso, alcuni Stati hanno proposto da anni che i loro contributi per il mantenimento della pace siano finanziati dai bilanci della difesa, piuttosto che da quelli degli affari esteri.

L’evoluzione
La natura delle operazioni di mantenimento della pace si è evoluta rapidamente negli ultimi anni. Sin dall’inizio le condizioni fondamentali per l’avvio di tali operazioni sono state: un mandato chiaro; la cooperazione delle parti nell’attuare quel mandato; il sostegno del Consiglio di Sicurezza; il contributo degli Stati a fornire il personale militare, civile e di polizia, compresi gli specialisti, richiesto; il comando effettivo delle Nazioni Unite presso la sede centrale e sul campo; il supporto finanziario e logistico adeguato.

Il personale
Gli Stati Membri sono molto interessati a partecipare a operazioni di mantenimento della pace. Tuttavia, non mancano problemi logistici: ad esempio, mentre gli osservatori militari e la fanteria sono generalmente disponibili nel numero richiesto, lo stesso non capita per il personale di polizia o per le unità logistiche, in quanto pochi eserciti nazionali possono permettersi di fare a meno di tali unità per un ampio periodo.
In modo crescente, il mantenimento della pace richiede che i funzionari politici civili, i supervisori dei diritti dell’uomo, i funzionari elettorali, gli specialisti nell’ambito dei rifugiati e degli aiuti umanitari e le forze di polizia giochino un ruolo centrale al pari dei militari.

La logistica
Non tutti i Governi possono fornire i loro battaglioni con l’equipaggiamento di cui hanno bisogno per il servizio all’estero. Mentre una parte dell’equipaggiamento è fornito dai paesi che contribuiscono con le proprie truppe, la maggior parte di esso viene dalle Nazioni Unite, compreso l’equipaggiamento per colmare le carenze in unità nazionali sotto-equipaggiate.
C’è infine il problema del trasporto aereo e marittimo delle truppe e del personale impegnato nelle operazioni.

Allegati

  • Il peacekeeping dell'ONU (92 Kb - Formato pdf)
    United Nations Peacekeeping: Issues for Congress Documento del Congressional Research Service e de The Library of Congress (2002) (in inglese)
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