Strumenti di animazione

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Aggiornamento del "Manuale di formazione alla pace", pubblicato nel 2002 da Caritas Internationalis, traduzione in italiano a cura di Caritas diocesana di Roma - Servizio Educazione Pace e Mondialità (S.E.P.M.).

Ultime novita'

M. M.

Sharia o regime?

"Il Regno" n. 18 del 1998

Nawaz Sharif alla fine ce l'ha fatta. Il 28 agosto ha proposto al parlamento pakistano un progetto di emendamento costituzionale che sancisce il Corano e la sunna (tradizione islamica maggioritaria in Pakistan) quali supreme fonti legislative. Così come è stato presentato, prevedeva sufficiente raccogliere in parlamento una maggioranza assoluta (e non più qualificata) per tradurre in legge singoli dettati coranici o sunniti.

Da più parti si è notata la connessione temporale della proposta con il biasimo internazionale piovuto sul Pakistan in seguito alla ripresa degli esperimenti atomici e con la ritorsione missilistica USA contro il fondamentalismo islamico incarnato da Afghanistan e Sudan. La proposta di Sharif è stata così da più parti interpretata come un colpo di acceleratore sull'identità islamica, volto a incamerare consenso tra la vasta maggioranza musulmana della popolazione, che aveva reagito con manifestazioni di orgoglio nazionale in difesa degli esperimenti atomici e contro gli attacchi USA.

Prevedibile, all'annuncio del progetto, la protesta dei rappresentati delle minoranze (bahai, cristiane, hindu, parsi e sikh); più sorprendente, invece, la reazione di alcuni fra i rappresentanti alleati del governo, che si sono uniti all'opposizione. Il 1 settembre viene diffusa una lettera al primo ministro, firmata congiuntamente dal presidente della conferenza episcopale cattolica, mons. Armando Trinidade, e dall'omologo anglicano, A. Malik; in essa si domanda il ritiro immediato della proposta di emendamento, che, si dice, provocherebbe il diffondersi di "discriminazione e persecuzione delle minoranze religiose".

Un'operazione politica
Sharif ha giustificato il progetto indicando la necessità di combattere la corruzione e il crimine, a vantaggio, dunque, della popolazione, per uno "stato sociale islamico". Ma sono stati gli esponenti stessi dei partiti religiosi a smascherare le intenzioni: "Il governo di Nawaz Sharif vuole coprirsi con i vestiti islamici per nascondere la sua incapacità di governare il paese, in piena crisi economica", ha dichiarato Qazi Hussain Ahmed, leader del movimento fondamentalista Jamaat-i-Islami. Il partito Jamhoori Watan si è ritirato dalla coalizione governativa guidata dalla Lega musulmana il 30 agosto. Come è noto, le interpretazioni della sharia sono diverse, non solo fra sciiti (Iran) e sunniti (Pakistan), ma anche all'interno della stessa tradizione sunnita. L'emendamento proposto attribuisce al governo di Sharif ampi poteri discrezionali, nel "prescrivere ciò che è bene e proibire ciò che è male", nel determinare obblighi che vanno dalle espressioni di culto, all'abbigliamento, al pagamento delle tasse fino a condurre facilmente alla persecuzione dei nemici politici e delle minoranze; in pratica, uno svuotamento del già debole ruolo del parlamento e della magistratura.

Il capo di una delle correnti della Lega musulmana, Syed Kabir Ali Wati, ha contestato la trasformazione del Pakistan in paese islamico, rifacendosi al "padre della nazione", Mohammad Ali Jinnah, che voleva uno stato laico. Contrariamente alla censura che solitamente colpisce gli interventi sgraditi, la conferenza stampa che ha registrato queste e simili dichiarazioni ha avuta ampia eco sulla stampa.

Il dissenso interno alle componenti islamiche si è manifestato durante il dibattito del 9 settembre alla camera (dove la Lega musulmana ha la maggioranza dei due terzi) e ancor più evidente il 17 settembre, quando 25 membri della coalizione hanno minacciato le dimissioni. Il fronte di liberazione cristiana del Pakistan e il Partito del popolo, guidato da Benazir Bhutto, si sono coalizzati per dar battaglia al progetto di Sharif. È stato costituito anche un Comitato d'azione comune, composto di 200 delegati fra sindacalisti, universitari, esponenti del movimento femminista, giuristi. Le loro previsioni sono le più funeste: l'introduzione della sharia condurrebbe il paese alla guerra civile.

Sharif ha espunto della proposta il paragrafo nel quale si dichiarava sufficiente la maggioranza assoluta per le modifiche alla costituzione, e così alla fine il 15 emendamento ha superato il 9 ottobre il voto della Camera bassa, con 151 voti a favore e solo 16 contrari. L'esame del senato sarà più duro, e l'emendamento potrebbe anche venire temporaneamente fermato, dal momento che, sulla carta, al primo ministro mancano i numeri. Ma la strada verso un Pakistan quinto paese islamico "fondamentalista", con il Corano quale unica fonte normativa, è ormai intrapresa.

Le preoccupazioni delle minoranze sono forti e giustificate, perché il testo votato dalla Camera bassa non comprendeva più neanche il paragrafo nel quale si garantiva protezione giuridica ai diritti della persona, alla libertà religiosa, alle tradizioni e ai costumi. Non è sufficiente a rassicurare la promessa di Sharif che "sarà la mia prima responsabilità proteggere i diritti delle minoranze religiose. L'islam è una religione che ha sempre riconosciuto i diritti delle minoranze". L'uso arbitrario dell'ambigua legge contro la bestemmia è sufficiente a dare drammatica smentita (cf. Regno-att. 12,1998,414).

La manovra politica, che di fatto consegna il paese non al Corano, ma all'arbitrio di Nawaz Sharif, amplifica e prolunga la tensione di natura culturale, non solo fra diverse ispirazioni religiose, ma, trasversalmente, fra la modernità laica richiesta dell'evoluzione economica e il radicamento religioso da cui il potere politico ricava il consenso.

articolo tratto da Il Regno logo

Footer

A cura di Caritas Italiana (tel. +39 06 66177001 - fax +39 06 66177602 - e-mail comunicazione@caritasitaliana.it) e Pax Christi (tel. +39 055 2020375 - fax +39 055 2020608 - e-mail info@paxchristi.it)