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Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Aggiornamento del "Manuale di formazione alla pace", pubblicato nel 2002 da Caritas Internationalis, traduzione in italiano a cura di Caritas diocesana di Roma - Servizio Educazione Pace e Mondialità (S.E.P.M.).

Ultime novita'

M. M.

Timori e violenze

"Il Regno" n. 20 del 2001

Agli inizi di ottobre, anche in seguito alla guerra contro l’Afghanistan dei talibani, i vescovi del Pakistan avevano ripetutamente espresso timori sulla sicurezza della minoranza cristiana (meno del 2%), già bersaglio di un corpo di leggi discriminante. Il presidente P. Musharraf, incontrandoli insieme ad altri leader religiosi, aveva promesso protezione. Dopo una serie di episodi minacciosi, il 28 ottobre i timori si sono materializzati a Bahawalpur. Sei uomini armati hanno fatto irruzione nell’unica chiesa cattolica di Saint Dominic e hanno sparato sui due poliziotti di guardia (uno era musulmano) e a raffica sui fedeli, uccidendo 18 persone. "Il metodo e la tattica disumani indicano chiaramente che l’attentato è opera di terroristi addestrati", ha dichiarato il presidente.

Così p. Rocco Patras, parroco della Chiesa dov’è avvenuto il massacro, ha raccontato l’attacco: "Vi sono molte comunità cristiane non cattoliche che usano la nostra chiesa da almeno 30 anni. Di solito la Church of Pakistan [un insieme di denominazioni protestanti] tiene il servizio alle 8. Alle 9 invece c’è la messa cattolica. Stamattina (domenica 28 ottobre), alle 8.45 circa, alla fine della preghiera, il pastore Emmanuel stava per congedare la comunità. Cinque persone arrivano con 2 motociclette. Sparano ai poliziotti a guardia della porta. Uno di loro viene ucciso, l’altro viene ferito. Entrano in chiesa e cominciano a sparare. Sono stati brutalmente colpite 22 persone; 16 sono stati uccisi sul colpo: 6 donne, 6 uomini (più il poliziotto) e 3 bambini. Sento gridare e piangere mentre mi stavo preparando alla messa. Vado alla porta della chiesa e vedo alcuni bambini che fuggono, mentre un cristiano si prende cura del poliziotto ferito. Tutto è successo in pochi minuti e gli uccisori sono riusciti a fuggire. Tutti i fedeli e i cattolici che arrivavano per la messa si sono presi cura dei feriti e delle salme".1

Una ritorsione

Secondo il parroco di Bahawalpur la strage è frutto di una logica di ritorsione: "I cristiani d’America, della Gran Bretagna, della Francia stanno bombardando i nostri fratelli dell’islam, allora noi uccidiamo i loro fratelli cristiani. È stato sempre così qui in Pakistan. Temo che in futuro sarà sempre peggio" (Fides 28.10.2001). Il vescovo di Islamabad, A. Th. Lobo, sottolinea però che il dolore è anche "dei musulmani, molti dei quali provano vergogna per l’attentato", condannato dalla maggior parte della popolazione. La violenza che si appella a motivazioni ritenute religiose non è nuova in Pakistan, ma "per la prima volta è stata diretta contro i cristiani e i loro luoghi di culto".

Il quotidiano inglese di Lahore, The Nation, sostiene che "chiunque stia dietro questo orribile massacro di cristiani a Bahawalpur non è amico del Pakistan e non può che essere condannato nel più forte dei modi... C’è il pericolo che quest’atto sia interpretato a conferma della fosca profezia dello scontro fra civiltà... I cristiani del Pakistan in nessun modo rappresentano l’Occidente e la strage non deve essere considerata un omaggio al Pakistan, e a nessun altro".

Dopo l’attentato sono cresciuti i timori nella piccola comunità cristiana, e non sono mancate le grida di vendetta durante i funerali delle vittime. Ma secondo mons. Andrew Francis, vescovo di Multan, la diocesi di Bahawalpur, la strage non farà recedere gli sforzi di pace (egli stesso presiede la Commissione per il dialogo fra cristiani e musulmani della conferenza episcopale): "Noi continueremo a percorrere il cammino della pace e della riconciliazione: perdoniamo coloro che hanno commesso quest’atto e pregheremo per loro. E lasceremo aperte le porte della nostra chiesa alla pace e alla riconciliazione" (Avvenire 30.10).


1 Fides 13.11.2001.

articolo tratto da Il Regno logo

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