Strumenti di animazione

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Aggiornamento del "Manuale di formazione alla pace", pubblicato nel 2002 da Caritas Internationalis, traduzione in italiano a cura di Caritas diocesana di Roma - Servizio Educazione Pace e Mondialità (S.E.P.M.).

Ultime novita'

Dichiarazioni dell'Unione europea (2006)



Bruxelles, 4 maggio 2006

8964/1/06 REV 1 (Presse 122)
Dichiarazione della Presidenza a nome dell'Unione europea
sugli sviluppi in Nepal

L'Unione europea si compiace per la tenuta della prima sessione, da quattro anni a questa parte, della Camera dei rappresentanti in Nepal e per le decisioni adottate in tale occasione.

È un passo importante per conseguire una piena democrazia e una pace duratura nell'interesse del popolo nepalese. L'UE si congratula con il sig. Girija Prasad Koirala per la sua nomina a primo ministro. Si compiace per le misure adottate al fine di formare rapidamente un governo effettivo nel paese.

L'UE invita i membri dell'alleanza dei sette partiti (SPA) a collaborare, come hanno fatto finora, al fine di attuare la tabella di marcia dell'alleanza. È importante che qualsiasi processo che sfoci nell'elezione di un'assemblea costituente e nell'attuazione di riforme sia globale e partecipativo e rispetti la sovranità conferita al popolo nepalese.

L'UE accoglie con favore la decisione del partito comunista del Nepal (maoista) (CPN-M) di proclamare un cessate il fuoco unilaterale di tre mesi con effetto immediato. Chiede ora al CPN-M di rinunciare ad ogni forma di violenza e di impegnarsi al disarmo. Senza tale impegno, non sarà possibile eleggere liberamente e in modo regolare un'assemblea costituente.

L'UE incoraggia il nuovo governo ad adottare, a sua volta, misure in risposta al cessate il fuoco del CPN-M. Rimane del parere che un cessate il fuoco beneficerebbe della mediazione e del controllo della comunità internazionale. L'UE è disposta a sostenere qualsiasi processo che conduca ad una soluzione negoziata durevole.

In risposta all'invito del primo ministro Koirala, l'UE è disposta, insieme alla comunità internazionale, a sostenere il processo in corso. Essa continuerà a valutare la sua politica nei confronti del Nepal e sarà disposta a riconsiderarla positivamente alla luce degli eventi.

L'UE è pronta a fornire assistenza, ove richiesto, per assicurare che le future elezioni siano libere e regolari.

I paesi aderenti Bulgaria e Romania, i paesi candidati Turchia, Croazia* ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia*, i paesi del processo di stabilizzazione e associazione e potenziali candidati Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro e i paesi dell'EFTA Islanda e Liechtenstein membri dello Spazio economico europeo, nonché l'Ucraina e la Repubblica moldova aderiscono alla presente dichiarazione.




Bruxelles, 27 aprile 2006

8661/1/06 REV 1 (Presse 117)
Dichiarazione della Presidenza a nome dell'Unione europea
sull'attuale situazione politica in Nepal

L'Unione europea (UE) ha preso buona nota dei discorsi pronunciati dal re Gyanendra il 21 e il 24 aprile 2006 e delle reazioni che hanno suscitato in Nepal.

L'UE sollecita una rapida attuazione della decisione del re di reinsediare la Camera dei rappresentanti. Accoglie con favore il riconoscimento che la sovranità in Nepal appartiene al popolo. L'UE appoggia pienamente il popolo nepalese nelle sue aspirazioni di pace e democrazia.

L'UE si aspetta ora che l'alleanza dei sette partiti diriga il paese in maniera responsabile nella situazione di tensione attuale. In vista della sessione della Camera dei rappresentanti prevista per il 28 aprile, l'UE invita i leader dell'alleanza dei sette partiti a continuare l'elaborazione e la concreta attuazione della tabella di marcia per la democrazia e la pace.

Occorre adottare senza indugio le misure volte a ristabilire la pace nel paese e ad insediare un governo democratico e responsabile. L'UE accoglie con favore la proposta dell'alleanza dei sette partiti di nominare primo ministro il Sig. Koirala.

L'UE si aspetta che tutte le forze di sicurezza si astengano dall'uso della forza contro le dimostrazioni a favore della democrazia e che siano pronte ad operare sotto l'autorità di un governo democratico non appena questo sarà formato.

L'UE persiste nel chiedere che il partito comunista del Nepal (maoista) rientri nella corrente politica democratica generale, ma questo processo deve includere la rinuncia alla violenza e il disarmo.

L'UE si impegna a collaborare con le istituzioni democratiche che spera di vedere emergere dalla situazione attuale e a fornire loro assistenza.

I paesi aderenti Bulgaria e Romania, i paesi candidati Turchia, Croazia* ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia*, i paesi del processo di stabilizzazione e associazione e potenziali candidati Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro e i paesi dell'EFTA Islanda e Liechtenstein membri dello Spazio economico europeo, nonché l'Ucraina e la Repubblica moldova aderiscono alla presente dichiarazione.




Bruxelles, 30 gennaio 2006

5493/1/06 REV 1 (Presse 15)
Dichiarazione della Presidenza a nome dell'Unione europea
sulla situazione politica in Nepal

L'Unione europea continua a essere profondamente preoccupata per la situazione in Nepal, in cui le forze politiche sembrano dirigersi verso uno scontro e una polarizzazione sempre più profondi, con maggior rischio di aggravare la crisi politica.

L'Unione europea appoggia pienamente le voci moderate che in Nepal si levano per promuovere l'obiettivo di una pace sostenibile basata sui principi di un governo civile, responsabile e democratico.

L'UE condanna severamente l'uso della forza per reprimere l'esercizio dei diritti fondamentali da parte del popolo nepalese, compresa la libertà di riunione e la libertà di espressione. L'UE ritiene che le drastiche restrizioni imposte dal governo la scorsa settimana alla società nepalese, ai partiti politici e alla società civile siano sproporzionate e non conformi agli obblighi cui il Nepal è tenuto ai sensi del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici.

L'UE esorta il re, il governo del Nepal e le forze di sicurezza a ripristinare immantinente tutte le libertà politiche e civili in osservanza agli obblighi internazionali del paese, a rilasciare immediatamente tutti i prigionieri politici e i difensori dei diritti dell'uomo e a far sì che i diritti politici e civili, tra cui la libertà di riunione e la libertà di parola, possano essere esercitati pacificamente.

L'UE condanna con forza la ripresa della violenza maoista, compreso il recente assassinio di un candidato alle elezioni.

L'UE si rammarica profondamente che il governo non sia riuscito a cogliere l'opportunità, offerta dal cessate il fuoco unilaterale proclamato dai Maoisti, per dichiarare una tregua.

L'UE sottolinea che tutte le parti sono obbligate a rispettare pienamente il diritto internazionale umanitario, anche proteggendo i civili e facilitando l'accesso delle organizzazioni umanitarie che cercano di venire in aiuto alle persone colpite.

L'UE ribadisce che ciò di cui il Nepal e la sua popolazione hanno urgentemente bisogno è la cessazione del conflitto armato come prima tappa di un processo di pace inclusivo e globale.

L'Unione europea sottolinea la sua posizione sulle elezioni: per essere significative, è fondamentale che le elezioni siano tenute in consultazione diretta con i partiti politici nell'ambito di un processo volto a ristabilire pienamente la democrazia. Il fatto che tali consultazioni non abbiano avuto luogo significa che le elezioni comunali previste segneranno un ulteriore regresso per la democrazia e potranno esacerbare la polarizzazione delle posizioni.

I paesi aderenti Bulgaria e Romania, i paesi candidati Turchia e Croazia* ed ex Repubblica iugoslava di Macedonia*, i paesi del processo di stabilizzazione e associazione e potenziali candidati Albania, Bosnia Erzegovina, Serbia e Montenegro e i paesi dell'EFTA, Islanda, Liechtenstein e Norvegia membri dello Spazio economico europeo, nonché l'Ucraina e la Repubblica moldova aderiscono alla presente dichiarazione.





Bruxelles, 30 gennaio 2006

Statement in response to the announcement by the Maoists in
Nepal of the end of the unilateral ceasefire

The European Union deeply regrets the announcement by the Maoists in Nepal(Communist Party of Nepal (Maoist)) of the end of their ceasefire. The Union has consistently called (most recently in the statement of the Presidency of 31 December 2005) for the Maoists to put a definitive end to violence and other human rights abuses, as well as the disruption of development work, and had been encouraged by the ceasefire and the agreement reached with the seven party political alliance. The decision to end the ceasefire is a retrograde step.

The European Union notes that the ceasefire declared by the Maoists had been welcomed by the people of Nepal and is deeply disappointed by the failure of the Government of Nepal to respond to this strong desire for peace by announcing a truce.

The critical need remains for all parties to take immediate steps for complete cessation of hostilities and to work towards an inclusive national dialogue in Nepal with a view to resolving the underlying causes of the conflict peacefully.

The European Union reminds all parties to the conflict of the importance of human rights and the need to respect their obligations under international humanitarian law.

The acceding countries Bulgaria and Romania, the candidate countries Croatia,* the former Yugoslav Republic of Macedonia* and Turkey, the countries of the stabilization and association process and potential candidates Albania, Bosnia and Herzegovina, Serbia and Montenegro, and the European Free Trade Association countries Iceland, Liechtenstein and Norway, members of the European Economic Area, as well as Ukraine and the Republic of Moldova align themselves with this statement.

Footer

A cura di Caritas Italiana (tel. +39 06 66177001 - fax +39 06 66177602 - e-mail comunicazione@caritasitaliana.it) e Pax Christi (tel. +39 055 2020375 - fax +39 055 2020608 - e-mail info@paxchristi.it)