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Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Aggiornamento del "Manuale di formazione alla pace", pubblicato nel 2002 da Caritas Internationalis, traduzione in italiano a cura di Caritas diocesana di Roma - Servizio Educazione Pace e Mondialità (S.E.P.M.).

Ultime novita'

Dichiarazioni dell'Unione europea (2006)



Bruxelles, 31 maggio 2006

9834/1/06 REV 1 (Presse 155)
Dichiarazione della Presidenza a nome dell'Unione europea
sulla situazione nel Myanmar

L'UE prende atto con viva inquietudine che il processo di democratizzazione nel Myanmar ha di recente subito una preoccupante battuta d'arresto in seguito all'intensificarsi delle pressioni del Consiglio di Stato per la pace e lo sviluppo (SPDC) nei confronti dei gruppi etnici e dei due principali partiti politici, la Lega nazionale per la democrazia (LND) e la Lega delle nazionalità shan per la democrazia. L'UE prende atto che le azioni dell'SPDC sono in netta contraddizione con la sua intenzione dichiarata di costituire un'autentica nazione democratica.

L'UE rimane profondamente preoccupata per il fatto che Daw Aung San Suu Kyi, leader della LND e premio Nobel per la pace, sia mantenuto da tre anni in stato di detenzione senza imputazioni, ossia dall'attacco del suo convoglio il 30 maggio 2003. L'UE prende atto che gli arresti domiciliari di Daw Aung San Suu Kyi giungeranno a scadenza il 27 maggio e chiede urgentemente al governo del Myanmar di restituirle la sua completa libertà e l'insieme dei suoi diritti civili. L'UE spera che il governo del Myanmar si avvarrà di questa occasione per riavviare il dialogo con i vertici della LND. Ritiene che le recenti dichiarazioni formulate dalla LND testimonino chiaramente la volontà di tale partito di giungere ad una trasformazione pacifica ed esorta l'SPDC a reagire in modo positivo e costruttivo.

L'UE esprime preoccupazione per la detenzione di numerosi membri eletti del parlamento e chiede la liberazione immediata di tutti i prigionieri politici detenuti nel Myanmar, il cui numero è stimato a circa 1150. Manifesta timori in particolare per le informazioni che riferiscono un deterioramento delle condizioni umanitarie in un certo numero di prigioni.

L'UE esorta l'SPDC ad interrompere le molestie nei confronti delle personalità politiche e dei difensori dei diritti dell'uomo, a revocare le restrizioni alla libertà di espressione e di riunione e ad accelerare il processo di democratizzazione nel Myanmar. Tale processo dovrebbe sfociare in un autentico dialogo tra tutte le forze politiche ed etniche del paese e condurre all'elaborazione rapida di una costituzione nel quadro di un regime civile, che goda del sostegno della popolazione e contribuisca ad uno sviluppo pacifico e duraturo.

L'UE si rallegra del fatto, che nel corso della sua recente visita a Yangon, il Sottosegretario generale delle Nazioni Unite, Sig. Gambari, abbia potuto incontrare i principali dirigenti dell'SPDC, nonché Daw Aung San Suu Kyi ed alcuni rappresentanti del suo partito. L'UE ribadisce il suo sostegno agli sforzi compiuti dalle Nazioni Unite per aiutare il Myanmar ad impegnarsi sulla via di una democrazia aperta a tutti e di un'autentica riconciliazione nazionale, ed invita l'SPDC a cooperare con le Nazioni Unite e le sue agenzie.

L'UE continuerà a seguire con attenzione la situazione nel Myanmar e coordinerà la propria azione con quella di altri paesi ed organizzazioni, compresi i paesi dell'Asia che hanno manifestato vivo interesse ad incoraggiare le autorità del Myanmar ad avviare un processo di riforma credibile.

I paesi aderenti Bulgaria e Romania, i paesi candidati Turchia, Croazia* ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia*, i paesi del processo di stabilizzazione e associazione e potenziali candidati Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro e i paesi dell'EFTA Islanda, Liechtenstein e Norvegia membri dello Spazio economico europeo, nonché l'Ucraina e la Repubblica moldova aderiscono alla presente dichiarazione.




Bruxelles, 28 febbraio 2006

6738/06 (Presse 56)
Dichiarazione della Presidenza a nome dell'Unione europea
sul conferimento del Premio Olof Palme 2005 a Daw Aung San Suu Kyi

In occasione del conferimento, avvenuto in data odierna, del Premio Olof Palme 2005 alla sig.ra Daw Aung San Suu Kyi, in riconoscimento della lotta pacifica da lei instancabilmente condotta per la democrazia e i diritti dell'uomo in Birmania/Myanmar, l'Unione europea esprime il proprio vivo rammarico di fronte al permanere dello stato di privazione della libertà personale che impedirà a Daw Aung San Suu Kyi di ricevere personalmente il premio.

L'Unione europea esorta il Consiglio di Stato per la pace e lo sviluppo (State Peace and Development Council, SPDC) a rilasciare immediatamente Daw Aung San Suu Kyi e tutti gli altri prigionieri politici.

L'Unione europea rimane seriamente preoccupata per la situazione dei diritti dell'uomo in Birmania/Myanmar e intende ribadire il proprio impegno a sostegno della riconciliazione nazionale e del rispetto per i diritti dell'uomo e per la democrazia in tale paese.

L'Unione europea rivolge nuovamente un appello all'SPDC affinché avvii un autentico dialogo con la Lega nazionale per la democrazia (National League for Democracy, NLD) e con i rappresentanti delle comunità etniche.

L'Unione europea resta fortemente impegnata a rispondere alle necessità delle fasce più indigenti della popolazione birmana, specialmente nel campo della sanità, dell'istruzione e dello sviluppo comunitario.

I paesi aderenti Bulgaria e Romania, i paesi candidati Turchia, Croazia* ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia*, i paesi del processo di stabilizzazione e associazione e potenziali candidati Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro e i paesi dell'EFTA Islanda, Liechtenstein e Norvegia membri dello Spazio economico europeo, nonché l'Ucraina e la Repubblica moldova aderiscono alla presente dichiarazione.

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