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Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Aggiornamento del "Manuale di formazione alla pace", pubblicato nel 2002 da Caritas Internationalis, traduzione in italiano a cura di Caritas diocesana di Roma - Servizio Educazione Pace e Mondialità (S.E.P.M.).

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Brasile: referendum sul disarmo

 

 

 

Brasile: Referendum sul disarmo
Una questione di vita in 10 punti nonviolenti

Un esempio di campagna.


Il giorno 23 ottobre 2005 si è svolto il primo referendum della storia brasiliana. La domanda sarà: "Il commercio delle armi di fuoco e delle munizioni deve essere proibito in Brasile?"
Per il "SI" sono schierati i movimenti di base, le organizzazioni non governative, le associazioni per la pace e per i diritti dell'uomo, le comunità di base. "NO" - affermano invece le fabbriche di armi, i gruppi di potere, i ricchi proprietari terrieri, l'oligarchia politica.

" Il primo passo per arrivare al Referendum è stata l'approvazione dello "Statuto per il disarmo" è stata la legge Nº10.826, del 22 dicembre 2003 (Governo Lula) che è entrata in vigore dopo la firma del Presidente Luiz Inàcio Lula da Silva e pubblicata nel Diario Ufficiale il 23 dicembre 2003. Il decreto che la regola, n. 5.123 del 01/07/2004, è stato pubblicato il 02/07/2004, data in cui entrò in vigore. Questo decreto pone regole più ferree alla circolazione di armi, accessori e munizioni e aumenta di forma rigida il controllo, vendita e esportazione.

" Il secondo passo è stato il disarmo volontario, che rappresenta un precedente importante. Il 15/07/2004 è stata lanciata una campagna per la consegna volontaria di armi da fuoco. Prevista, all'inizio, per durare sei mesi, il successo della campagna (più di 400.000 armi sono già state consegnate) è stato tale che si è prorogato il periodo fino al 23/10/2005, data del referendum. Il cittadino che consegna la sua arma in posti prestabiliti (polizia federale, chiese, sindacati...) non deve spiegare nulla (se era roba rubata, o comprata, o illegale...) e riceve fino a 300 Real come compenso.

" Il terzo passo è stato l'indizione del Referendum. Il Decreto Legge che stabilisce il Referendum e la domanda è stato approvato dalla Camera Federale il 06/07/2005. Votano i cittadini tra i 18 e 70 anni (obbligatorio). Tra i 16 e 18 anni e oltre i 70, è facoltativo. Il quesito che il referendum pone è il seguente: "Il commercio di armi da fuoco e munizioni deve essere proibito nel Brasile?". Nell'urna elettronica il N. 01 è per il NO; Il N. 02 per il SI. La data del referendum è il 23 di ottobre di 2005. Le conseguenze: se vince il SI il commercio indicato sarà proibito. Se vince il no, continueranno in vigore tutte le restrizioni sul porto d'armi previste nello Statuto per il Disarmo.

Il Referendum ha decretato la vittoria del NO e il commercio delle armi resta libero in Brasile. La campagna e l'azione formativa e informativa svolta in vista del referendum è stata in ogni caso eccezionalmente interessante. Un buon esempio da seguire. Di seguito alcuni illuminanti dati statistici e 10 punti nonviolenti della campagna disarmo.

Alcuni dati Statistici:
Fonti: Iser (Instituto de Estudos da Religião), Viva Rio e Small Arms Survey, Desarme, Datasus (Banco de dados do Sistema ùnico de Saùde), DefNet, (Banco de dados On Line de Pessoas com Deficiência), DFAE-PCRJ (Divisão de Fiscalização de Armas e Explosivos do Rio de Janeiro); UNESCO.

DATI GENERALI:

- Ci sono in Brasile quasi 18 milioni di armi da fuoco in circolazione. Più della metà non hanno registro regolare.
- Nella decade 1990-2000, le armi da fuoco hanno causato quasi 266.000 (duecento e sessatasei mila) morti che è il 24% di tutte le morti causate da cause esterne (non naturali)
- Il Brasile risponde per 3% della popolazione mondiale, ma per l'8% delle morti per armi da fuoco.
- è l'unico paese che non è in guerra in cui si muore più per armi (30,1% delle cause non naturali) che per incidenti stradali (25,9%)
Nel 2004:
- 38.000 (trent'otto mila) persone sono state uccise da armi da fuoco: una persona ad ogni 15 minuti.
- Nel 2004, 40,8% delle lesioni della medulla di pazienti che cercano i centri di riabilitazione negli stati di São Paulo, Minas Gerais, Rio Grande do Sul e Pernambuco furono per causa di armi da fuoco.
- Nel gruppo dei pazienti tra 12 e 18 anni, le armi rappresentano 61% dei casi di lesioni medullari.

Giovani:
- Le armi da fuoco sono la prima delle cause di morte di giovani in Brasile
- Ogni giorno tre bambini sono feriti da pallottole in Brasile; due per un tiro accidentale (involontario)
- Nell'80, 30% delle morti di giovani, sono state uccisioni in Brasile; nel 2002 questa percentuale è saltata a 54,5%
- Dal 1993 al 2002 gli omicidi tra i giovani tra i 15 e 24 anni sono cresciuti l'88,6% a una velocità di 5,5% all'anno
- Le morti tra i giovani dai 15 ai 28 anni continua inalterata (110 omicidi a ogni 100.000 abitanti/anno) nonostante che le morti per la campagna del disarmamento volontario siano diminuite del 7% in Brasile.

Le Donne:
- Le armi da fuoco sono responsabili per il 57,7% delle morti violente tra le donne nella fascia etaria di 10 a 19 anni, 54% nella fascia tra i 20 e 29 anni e 49,9% tra i 40 e i 49.

Armi in casa:
- Una persona con arma in casa ha 57% più possibilità di esere assassinata che una persona che non ha armi in casa.
- Il 38% delle lesioni di armi da fuoco sono provocate da persone conosciute, amici o familiari. E, nella zona sud di São Paulo, in 46% degli omicidi la vittima e l'autore si conoscevano.
- Per ogni tre persone ospitalizzate per ferimenti di arma da fuoco, una è per incidente involontàrio.
- Al giorno, muoiono in media quattro Brasiliani per suicidio con armi da fuoco. Lo stato del Rio Grande del Sud, occupa il secondo posto.

Molti miti e bugie vengono pubblicizzate dai difensori delle armi. Per decidere con coscienza, i brasiliani devono conoscere la verità dei fatti. Ogni 13 minuti muore una persona in Brasile vittima di armi da fuoco. Sono molte le ragioni per dire SI alla proibizione del commercio delle armi e delle munizioni in Brasile.
Vediamo 10 punti di pace (nonviolenti):


1. PIU' ARMI, MENO VITA

Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. Gv 10,10

L'arma da fuoco non è la causa della violenza. L'arma da fuoco propaga la violenza e aggrava la sua natura, rendendola mortale. In Brasile la violenza è un virus e l'arma il suo più pericoloso trasmettitore.

Secondo l'Unesco (Mortes Matadas, 2005) il Brasile è il paese del mondo in cui più si uccide e più si muore a causa delle armi da fuoco, anche in paragone ai paesi che vivono una situazione di guerra. Nel 2003 morirono 39.284 brasiliani vittime delle armi da fuoco. Sono 108 morti e 53 feriti al giorno. Al contrario di ciò che affermano i difensori delle armi, i dati del Ministero della Salute comprovano che , in Brasile, le armi da fuoco uccidono più degli incidenti sulle strade.

2. TENERE UN'ARMA IN CASA AUMENTA IL RISCHIO, NON LA PROTEZIONE

Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode. Salmo 127,1b

Ogni cittadino ha il diritto legittimo di difendere la sua famiglia, la sua casa e proprietà. Ma è un equivoco sostenere che un'arma lo può aiutare. Molto facilmente al contrario, le armi in casa molto facilmente si rivoltano contro la famiglia stessa. Secondo una ricerca americana, un'arma in casa ha 22 possibilità in più di essere coinvolta in suicidi, incidenti o omicidi fra conoscenti che di essere usata per la legittima difesa (J. Of Trauma, 1999). Secondo il governo nord-americano (FBI, 2001) "per ogni successo nell'uso difensivo di armi da fuoco per omicidi giustificati ci sono 185 morti con armi da fuoco in omicidi, suicidi e incidenti". In Brasile i dati del ministero della Salute confermano questo fatto (Datasus, 2002):

Suicidi: l'arma da fuoco è il metodo di suicidio più usato dagli uomini in Brasile
Incidenti: un terzo delle persone ferite da arma da fuoco in Brasile sono state vittime di colpi accidentali. Negli ospedali brasiliani arrivano 3 bambini al giorno feriti da arma da fuoco, di cui 2 vittime di incidenti. I genitori custodiscono le armi in casa per difendersi, ma il proprio figlio finisce per trovarle e causare tragici incidenti.


3. LA PRESENZA DI UN'ARMA DA FUOCO PUO' TRASFORMARE QUALSIASI CONFLITTO IN TRAGEDIA E QUALSIASI CITTADINO IN ASSASSINO

Allora Gesù gli disse: "Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. Mt 26,52

Siamo soliti pensare che il pericolo venga dall'esterno (ladri, banditi …). Secondo un'inchiesta dell'FBI negli Stati Uniti, tra il 1976 e il 2002, solo il 15% di omicidi di uomini e l'8% di omicidi di donne furono commessi da "estranei". E in Brasile?

In S Paolo, nel 46% degli omicidi, la vittima e l'autore si conoscevano (parentela, vicinato o amicizia) (NEV/USP, 1996). In Rio de Janeiro su 3 crimini con vittime di armi da fuoco, uno coinvolge una persona conosciuta dalla vittima (ISER; 1997)

I crimini violenti non sono causati solo da banditi, ma spesso da "persone per bene", senza precedenti criminali, che perdono la testa e tolgono la vita degli altri per situazioni banali liti per il passaggio, fra vicini, nel calcio, per strada o dentro la propria casa. Le armi da fuoco trasformano diatribe banali in tragedie irreversibili.

4. LE ARMI DA FUOCO SONO UNA GRANDE MINACCIA PER LA VITA DELLE DONNE

Quindi ogni marito, ciascuno da parte sua, ami la propria moglie come se stesso … Efesini 5,33

Nel mondo, dal 40 al 70 % degli omicidi di donne sono commessi dai loro partner (Dahlburg and Krug, 2002). Quando il marito o il compagno possiede un'arma, il rischio della moglie di essere da lui assassinata aumenta è 5 volte maggiore (American J. Of Public Health, 2003): Nelle città brasiliane, il 44,4 % di omicidi di donne sono commessi con arma da fuoco (Datasus, 2002). La maggior parte di loro è vittima del proprio marito o compagno.

5. IN CASO DI ASSALTO "CHI REAGISCE MUORE"

… l'uomo di pace avrà una discendenza. Salmo 37,37

Molti brasiliani, non fidandosi della efficacia della polizia, pensano che un'arma possa aiutarli a difendersi durante un assalto. Ma è un mito pensare che con un'arma il cittadino sia più protetto! Perché?

Perché il bandito ha sempre l'iniziativa e quindi il vantaggio dell'elemento sorpresa. Nella maggior parte degli agguati, anche le persone preparate non hanno il tempo di reagire e di afferrare la propria arma. E quello che è piú grave: quando il cittadino reagisce, ha più possibilità di ferirsi o morire più che di avere successo nello scontro con il bandito. E il bandito finisce col tenersi l'arma della vittima Tutto questo fu comprovato da una inchiesta dell'Istituto Brasiliano di Scienze Criminali, di S Paolo.

Esistono delle situazioni in cui un'arma fu usata per difendersi? Esistono, ma come comprovano tutte le inchieste sono eccezioni e le politiche pubbliche non sono basate sulle eccezioni.

6. TENERE ARMI IN CASA NON SPAVENTA IL BANDITO E AUMENTA I RISCHI PER LA VITTIMA, DOPOTUTTO LE ARMI SONO STATE FATTE PER UCCIDERE

Il Signore e sarà arbitro fra molti popoli.
Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci. Isaia 2,4

Si aggiunge che le case in cui non ci sono armi corrono maggiormente il rischio di invasioni e assalti In verità., una delle ragioni degli assalti ad aziende e case è appunto il furto di armi.

Oltre ad evitare morti accidentali, suicidi e omicidi fra familiari, l'assenza delle armi in casa può diminuire il grado di violenza usato dai banditi.

L'Associazione Nazionale di Fucili nord-americana argomenta che anche le automobili uccidono e domanda se devono essere proibite anch'esse. Tutto il mondo sa che le automobili uccidono per un incidente e non in forma intenzionale. Al contrario, le armi da fuoco sono nate per uccidere, e con efficacia, diminuendo il rischio di danno per l'aggressore che uccide a distanza e senza dare chance alla vittima. Permettono di uccidere diverse persone in pochi secondi, colpendo anche innocenti con pallottole impazzite che, nel 2003, provocarono un morto ogni 6 giorni nello Stato di Rio, secondo la Segreteria della Sicurezza Pubblica dello Stato.

7. LE ARMI IN BRASILE SONO FUORI CONTROLLO. IL CONTROLLO LEGALE DELLE ARMI AIUTA A LOTTARE CONTRO IL CRIMINE

Eviti il male e faccia il bene, cerchi la pace e la segua 1Pietro 3,11

Un'inchiesta pubblicata da Iser/Viva Rio, in collaborazione con gli specialisti dell'Istituto Svizzero Small Arms Survey, stima il numero totale della armi in circolazione in Brasile in 17.000.000. Solo il 10% delle armi sono nelle mani dello Stato, il resto, cioè il 90%, sono nelle mani dei civili (la media internazionale è del 60%). Le armi illegali rappresentano il 50% del totale.

E' un mito sostenere che piú ci minacciano hanno la canna lunga, sono straniere e da contrabbando. Una ricerca fatta in collaborazione con la Polizia Civile di Rio de Janeiro rivela che l'80% delle armi acquistate fra il 1950 e il 2003 sono armi a canna corta: pistole (15%) e revolvers (65%); il 76% sono Brasiliane e il 63% di una sola marca, la Taurus-Rossi. Le armi più utilizzate negli assalti e nei conflitti banali sono pistole e revolvers, per la maggior parte fabbricate in Brasile.

Il 25% in totale della armi acquistate dalla polizia di Rio tra il 1950 e il 2003 avevano un registro legale (DFAE, 2003). Come dire: furono comprate legalmente, registrate dalla polizia e poi caddero nelle mani sbagliate. Involontariamente, la persona che compra un'arma in un negozio finisce per fornire il crimine quando l'arma gli viene rubata, la perde o la rivende. Nel 2003, la Polizia Federale ha informato del furto di 40.000 armi che erano possesso di cittadini per bene.

8. LO STATUTO DEL DISARMO É UNA LEGGE CHE DISARMA IL BANDITO

"Per quello che dipende da voi, fate tutto il possibile per vivere in pace con tutte le persone"
(Rm. 12.18)

Basandosi sui dati che comprovano l'impatto della armi sulla salute pubblica, i rischi che portano alla società e l'importanza di controllare il mercato legale per diminuire quello illegale, il Congresso ha approvato nel dicembre del 2003 quello che viene chiamato lo Statuto del Disarmo. Cosa determina?
- è diventato piú difficile comprare un'arma da fuoco
- ha proibito il porto d'armi al cittadino comune. Ora è un crimine che si paga con pena fino ai 6 anni. A San Paolo, per esempio, nel corso della nuova legge, il numero di armi in circolazione è caduto del 24%.
- Previo una Campagna di Consegna Volontaria di Armi, che fu iniziata nel luglio del 2004 e si chiuderà nell'ottobre 2005. In un anno, questa campagna ha raccolto 400.000 armi!

Lo Statuto ha determinato anche che fosse realizzato, nell'ottobre del 2005, un Referendum Popolare per abolire il commercio della armi in Brasile.
La realizzazione dello Statuto è uno degli strumenti principali dei quali oggi la società brasiliana dispone per disarmare i banditi.

9. ABOLIRE IL COMMERCIO LEGALE DELLE ARMI PREGIUDICA IL MERCATO ILLEGALE E IL DIVIETO NON PORTA L'INDUSTRIA DELLE ARMI AL FALLIMENTO

"è tanto che vivo con quelli che odiano la pace. Io sono per la pace; ma loro parlano a favore della guerra" (Sl 120,7)

Il mercato illegale esiste già e si stima che sia responsabile per il 50% delle armi in circolazione nel paese. Il divieto delle armi non crea un fatto nuovo. La riduzione dell'offerta nel commercio legale farà aumentare i prezzi nel mercato illegale, rendendo più difficile l'acquisto.
Questa tendenza è già comprovata, per esempio, nello stato di Santa Catarina dove, secondo fonti della polizia, il prezzo del revolver 38 è quintuplicato nel mercato illegale.
Dopo le recenti misure di controllo delle armi in Brasile, le armi brasiliane vendute in Paraguay sono diventate piú care e costano lo stesso di quelle straniere.

Il commercio per i civili rappresenta una piccola porzione degli affari delle industrie delle armi. La Taurus-Rossi e la CBC (Cia Brasiliana di Cartuchos) sono le principale industrie di armi e munizioni in Brasile. La maggior parte della loro produzione è venduta alla polizia e alle forze armate o esportate. Nel caso della Taurus, il commercio per i i civili rappresenta meno del 25% delle vendite (Commissione del Valori Mobiliari, 2003).

La maggior parte di queste industrie, oltre alle armi, producono anche altra merce, come giubbotti antiproiettile, arnesi e macchine. Solo il 41% della produzione del gruppo Taurus corrisponde alle armi [CVM, 2003]. Si aggiunga che l'industria degli armamenti utilizza 40.000 persone che saranno licenziate con il divieto del commercio delle armi. Secondo l'IBGE, il totale del numero degli impiegati dell'industria brasiliana di armi nel 2002 non supera le 6442 persone. Si dice anche che l'industria delle armi e munizioni è un bastione dell'economia brasiliana quando, in verità, ha un minimo peso nell'industria del paese: rappresenta solo lo 0,048% della produzione industriale totale e lo 0015% del PIB. Molto meno dell'industria dei media, per esempio. Nello stato del RS, dove ci sono il maggior numero di fabbriche di armi come la Taurus-Rossi, le armi rappresentano l'0,2% della produzione industriale di questo stato (Ricerca Industriale Annuale, 2002).

Si puó dire che le armi sono un piccolo problema (in termini di peso economico), ma causano grandi danni. Nel 2002, il sistema pubblico della salute ha speso 140 milioni di reais per curare feriti di arma da fuoco [ISER, 2005].

10. CONTROLLARE LE ARMI SALVA LA VITA

"Che il Signore della pace vi dia per sempre la pace" (2Ts 3,16)

Le leggi del controllo delle armi aiutano a diminuire i rischi a tutte le persone. Ci vuol tempo per misurare gli effetti di una legge votata recentemente e che ancora non è integralmente applicata. Peró, alcuni risultati positivi sono già stati osservati:

o Una ricerca del Ministero della Salute ha mostrato che la campagna del disarmo ha provocato una riduzione delle richieste di ricovero per armi da fuoco nello stato di San Paolo (-7%) e di Rio de Janeiro (-10,5%) tra il gennaio 2004 e il febbraio 2005.
o Alcuni stati hanno già notificato la diminuzione dei tassi di omicidio. A San Paolo, gli omicidi sono diminuiti del 18,5% nello scorso anno, e del 22% nella capitale [SSPSP]. Nella regione metropolitana di Curitiba (PR), il numero degli omicidi è diminuito del 27% tra il 2003 e il 2004 [SSP-PR]. Nel Pernambuco, secondo la Segretaria della Difesa Sociale c'è stata una riduzione del 10,8% del numero degli assassinati, paragonandosi ai primi 9 mesi del 2003 e 2004.

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