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Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Aggiornamento del "Manuale di formazione alla pace", pubblicato nel 2002 da Caritas Internationalis, traduzione in italiano a cura di Caritas diocesana di Roma - Servizio Educazione Pace e Mondialità (S.E.P.M.).

Ultime novita'

Gli attori del conflitto

Gli Stati e i gruppi artefici del conflitto

Sheik Sharif

È il nuovo presidente, esponente moderato delle Corti Islamiche, appartenente al forte clan Hawiye. Ha nominato un primo ministro, Sharmake, dell’altrettanto forte clan Darod.

Sheik Aweis

E’ il leader di una fazione forte del Neo Partito Islamico, che sta trattando con al-Shabab e il presidente Sharif il processo di pace discusso nelle conferenze di pace che si tengono periodicamente a Gibuti.

Al-Shaabab

Ala radicale islamista, collegata alle Corti Islamiche, inserita dagli USA nella lista nera delle organizzazioni terroristiche, controlla ora la regione dell’Hiran, lo Shabellle e Baidoa.

Le Corti Islamiche

Gruppo originato dall’alleanza tra diversi tribunali religiosi locali. Nonostante le accuse di Etiopia e USA, le Corti negano di avere rapporti con Al-Qaida. A giugno 2007 hanno cacciato da Mogadiscio i padroni della città, i “Signori della Guerra”, saliti alla ribalta dopo la cacciata di Siad Barre nel 1991. Le loro milizie hanno poi conquistato tutto il sud del paese e non accettano il governo federale di transizione. A fine dicembre 2006 sono state sconfitte dalle forze etiopi, entrate in Somalia su richiesta del Governo di Transizione e con l’appoggio della Marina USA che sbarrava altre vie di fuga.

Governo Federale di Transizione

Nato nel 2004 a Nairobi, è l’unica autorità riconosciuta dalla Comunità internazionale, ma di fatto non ha mai governato il paese. Per due anni (2006-2008) la sua sede è stata la città di Baidoa, a circa 250 km a nord di Mogadiscio. Appoggiato dall’Etiopia, preoccupata che in Somalia si formi uno stato islamico, rimane un governo debole, senza un vero supporto internazionale.

L’Etiopia e l’Eritrea

L’Etiopia, sostenuta dagli USA, accusa l’Eritrea, con cui ha rivendicazioni di confini che hanno originato un recente conflitto (1998), di fornire armi alle Corti Islamiche. Interviene a dicembre 2006 con tremila soldati in difesa del governo di transizione. L’Etiopia sostiene apertamente il progetto di stato federale auspicato dal Presidente della regione settentrionale somala del Puntland e il distacco definitivo del Somaliland. Il conflitto latente fra Etiopia ed Eritrea è indubbiamente un elemento di instabilità.

Somaliland e Puntland

L’ex colonia Britannica e la regione settentrionale del Puntland sono pure tra loro in aperto contrasto per territori contesi tra clan avversi.

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