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Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Peacebuilding: un manuale formativo Caritas

Aggiornamento del "Manuale di formazione alla pace", pubblicato nel 2002 da Caritas Internationalis, traduzione in italiano a cura di Caritas diocesana di Roma - Servizio Educazione Pace e Mondialità (S.E.P.M.).

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Descrizione del paese:
Popolazione: 9.940.232
85% è costituito da Somali, 15% da non-Somali (Bantu e Arabi)
Superficie: 637.657 Kmq
Capitale: Mogadiscio, 997.000 ab. (stima attuale)
Moneta: Scellino somalo
Lingua: Somalo (ufficiale), Arabo, Italiano, Inglese
Religione: Islam sunnita
Governo: la Somalia e un “failed state”, un’anarchia classica. vede la mancanza di una autorità centrale che eserciti il monopolio della forza, la mancanza di un livello minimo di protezione sociale, il potere di gruppi clanici che si sostituiscono nel territorio allo Stato, l’accettazione della criminalità organizzata, un Governo Transitorio Federale (TFG) senza autorità e legittimazione popolare. I pirati somali sono percepiti dalla popolazione come benefattori.

La situazione del conflitto al 2009:
Gli episodi di violenza si sono succeduti nel paese durante tutto il corso dell’anno. L’Unione delle Corti Islamiche (ICU), appoggiata dall’Eritrea, ha continuato la sua opera di insurrezione contro il Governo di Transizione Somalo (TFG) e i suoi associati, che comprendono le truppe dell’Unione Africana dispiegate in Somalia e le truppe etiopi, appoggiate dagli Stati Uniti.
Il 31 gennaio 2009 il leader di una fazione moderata dell'Unione delle Corti Islamiche Sheikh Sharif Sheikh Ahmed è stato eletto capo del governo federale di transizione.
Le truppe etiopiche si ritirano all’inizio dell’anno, ma l’Etiopia rimane attenta a che in Somalia non si installi un governo a lei ostile, e sostenuto dall’Eritrea, che è pure ostile all’Etiopia. Il paese rimane diviso. Il governo transitorio di Sharif non controlla il sud del paese controllato dalla coalizione Hisbal Islam di Omar Iman,. Il Somaliland rivendica sempre la sua indipendenza (dal 1991) sostenuto dal’Etiopia e, secondo alcuni studiosi (Matteo Guglielmo, Affari internazionali 10/3/20099) anche dall’Inghilterra. La regione settentrionale del Puntland, che rivendica l’autonomia, non accetta l’elezione di Sharif. Al-Shabab è un gruppo di giovani radicali affiliato alle Corti Islamiche, accusato nei media di molti attentati terroristici. Si aggiungano i numerosi attacchi di pirateria nei confronti di navi di passaggio per dare un’idea della totale anarchia che domina il paese. La violenza cresce negli ultimi mesi nel sud del paese e in particolare nella capitale Mogadiscio e nelle regioni limitrofe. Almeno 200.000 persone hanno abbandonato Mogadiscio. Sharif appare debole e la comunità internazionale sembra bloccata in un vicolo cieco.

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