Intervista con il "madonnaro" Carmine Pistone

PEACELINK: Sei donc della Scuola Napoletana dei Madonnari – sei anche napoletano di origine?

CARMINE: Quasi, sono di Aversa, paese delle mozzarelle.

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PEACELINK: E sono buonissime! Da quando fai il madonnaro?

CARMINE: Da liceo, da quando avevo sedici anni, dieci anni fa. Ho conosciuto Gennaro Troìa, che è presidente dell’Associazione napoletana dei madonnari che mi ha iniziato, mostrandomi tutte le tecniche di disegno… e ho cominciato, pian piano.

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PEACELINK: Cosa ti ha attirato in particolare?

CARMINE: La mia passione artistica. E poi la possibilità di stare in strada e lavorare – è un lavoro molto libero, non sei sotto nessuno e a sedici anni questo era molto importante per me.

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PEACELINK: E riesci a sopravvivere facendo questo lavoro?

CARMINE: Diciamo di sì, ho anche un secondo lavoro sempre nel campo artistico, faccio illustrazioni a richiesta, dipinti su commissione… ma soprattutto sono madonnaro.

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PEACELINK: Dunque soggetti religiosi?

CARMINE: Sì. Come dice il nome, facciamo soprattutto madonne e santi. In questo caso qui, abbiamo un po’ cambiato la tradizione, abbiamo voluto dedicare la nostra arte a, diciamo, cause sociali.

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PEACELINK: Lo fate spesso?

CARMINE: Non spesso – lavoriamo soprattutto con i comuni, in particolare i piccoli comuni che ci tengono ai loro santi e sono disposti a spendere per avere un dipinto che li onora.

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PEACELINK: Cosa sai tu di Julian Assange?

CARMINE: Beh, anche negli anni precedenti ho seguito la vicenda, quindi so che è un perseguitato politico, un giornalista che ha lottato per la libertà di espressione e noi artisti sappiamo bene quanto può essere pesante l’ingerenza dei governi, quello americano in questo caso, per reprimere la libertà di espressione.

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PEACELINK: Grazie di cuore.