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  • Editoriale
    Un piano dai dettagli segreti

    Ucraina: l'escalation nascosta dietro il piano europeo di "interdizione"

    "Interdizione" non è sinonimo di "interposizione". Non siamo di fronte a un'operazione di pace, ma a un intervento che, per la Russia, equivale a una dichiarazione di guerra. L'invio di truppe occidentali in Ucraina sarà considerato un atto ostile, con conseguenze militari imprevedibili.
    16 marzo 2025 - Alessandro Marescotti
  • Latina
    Tagliati i fondi alle associazioni che si occupano di far luce sui desaparecidos

    Argentina: la memoria selettiva di Milei

    Il presidente argentino capovolge la storia ed esalta i torturatori e gli aguzzini della dittatura militare.
    16 marzo 2025 - David Lifodi
  • Disarmo

    I distretti aerospaziali nazionali: mappe di un ecosistema regionale

    Ricostruire il tessuto produttivo di ogni regione significa scoprire l’esistenza di una filiera tecnologica e produttiva dedicata all’innovazione tecnologica militare
    16 marzo 2025 - Rossana De Simone
  • Pace
    Albert - bollettino pacifista dal 10 al 16 marzo 2025

    Un'azione europea contro il piano di riarmo della von der Leyen

    Dal 10 aprile al 9 maggio 2025 si terrà un'iniziativa internazionale contro l'aumento europeo delle spese militari. L’International Peace Bureau (IPB) denuncia il riarmo a discapito della pace, del benessere e della sostenibilità ambientale. Sul sito di PeaceLink c'è una raccolta di firme online.
    16 marzo 2025 - Redazione PeaceLink
  • Pace
    L'evento organizzato a Roma da Michele Serra

    I sostenitori del riarmo e quelli della pace si sono dati appuntamento in piazza in nome dell'Europa

    "L'Europa deve riarmarsi, è finito il tempo della melassa", ha detto Carlo Calenda. Tantissimi pacifisti si sono dissociati da questa manifestazione. Su PeaceLink è stato lanciato un appello contro il piano europeo di riarmo. Chi firmerà fra quelli che hanno aderito alla manifestazione di oggi?
    15 marzo 2025 - Alessandro Marescotti

Forum: Lettere

20 maggio 2024

Ancora, ancora e ancora... DONNE IN TRAPPOLA.

Analisi dellintreccio e dei legami culturali tra specie viventi considerate deboli.
Autore: Serena Sartini

Ancora, ancora e ancora...
DONNE IN TRAPPOLA.

Un topo. Passerà attraverso un topo l'affrancamento delle donne e di ogni altro indifeso dalla violenza psicofisica perpetrata su loro.
Le sistematiche morti di donne assassinate dagli uomini sono la punta dell'iceberg di società intrise di sangue.
Ipocrisia o inconsapevolezza o entrambe le cose insieme, nascondono la verità: i sistemi dei rapporti culturali, economici e politici sono permeati di violenza che si abbatte sulla catena dei deboli.
Ipocrita o colpevolmente inconsapevole è chi non riconosce la legittimazione della cultura della sopraffazione (su cui si formano le nostre esistenze).
I più deboli sono vittime della forza del più forte: donne, bambini, animali, natura.
I serbi addestravano i bambini ad uccidere i maialini da latte perché superassero la pena e l'istintivo orrore e diventassero "soldati" spietati. Le mafie iniziano i ragazzi all'assassinio attraverso la pratica di uccisione dei puledri.
Viviamo con indifferenza accanto ad allevamenti lager dove la tortura è il legittimato sistema produttivo. Abitiamo non lontano da macelli dove scorrono fiumi di sangue di creature che, insieme alla sofferenza, conoscono la paura e l'angoscia della morte.
Il dibattito sui diritti degli altri animali è universale. Le eco-femministe d'oltre oceano condannano con forza la cultura imperante che definiscono androcentrica. Affermano altresi che non ci sarà liberazione per le donne che non passi attraverso la liberazione della natura, tutta, dominata dal comune oppressore.
È indispensabile smettere di fingere di non sapere, di non vedere, di non riconoscere che respiriamo e mangiamo violenza.
E quando a scuola, per sfuggire al freddo, entrerà un topolino e un'insegnante, uomo o donna che sia, ma illuminato/a, farà notare la sua paura, la sua aspirazione a vivere, la sua fragilità e, nel contempo, affermera' che anche ad un topo si deve rispetto e riconoscimento del diritto ad una vita senza sofferenza, ecco che allora sarà l'educazione alla considerazione morale per un topo a sovvertire principi, concetti e concezioni che violano la vita, TUTTA.

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