S.e. Michelle Bachellet Jeria, 
Presidentessa della Repubblica del  Cile
:
Palacio de
La Moneda, Santiago, Chile.

 

 

 e.p.c.           Sr. Rodolfo Stavenhagen,  Relatore Especiale sulla situazione dei Diritti Umani e delle Libertà fondamentali degli Indigeni, Ufficio dell’ Alto Commissionato delle Nazioni Unite per i  Diritti  Umani, OHCHR, United Nations, 1211 Geneva 10, Switzerland             

 

 

Petizione - Appello per il Rispetto dei Diritti Umani, del  Diritto alla Terra e del Diritto alla

                  libertà in Cile

  

                   

Le Organizzazioni, Associazioni, Gruppi, ONG, ONLUS, Comunità e Centri Sociali e Instituciones presenti in diverse regioni italiane vedono con molta preoccupazione la continua persecuzione di dirigenti Mapuche e di manifestazioni pacifiche represse violentemente dalle forze d'ordine cilene. Per questo aderiscono e sottoscrivono la lettera della Cittadinanza.

 

Da Lunedi 13 di marzo 2006, i Prigionieri Politici Mapuche: Patricia Troncoso, Patricio Marileo Saravia, Jaime Marileo Saravia y Juan Carlos Huenulao Lienmil incarcerati nella prigione di Temuco hanno cominciato uno sciopero della fame per chiedere la revisione dei processi per i quali sono stati condannati a 10 anni e un giorno (1.1 ) di prigione e al pagamento di US$  791.000 come indennizzo alla azienda straniera Forestale Mininco. I Mapuche, indigeni nativi della Patagonia, denunciano il carattere arbitrario e razzista della sentenza emessa dal tribunale cileno.

Secondo il diritto internazionale, niente può giustificare l’applicazione della legge n° 18.314 emanata dal dittatore A. Pinochet (denominata legge antiterrorista) che serviva a reprimere tutti gli oppositori politici del regime militare e che oggi purtroppo, condanna come terroristi i mapuche delle comunità che rivendicano il rispetto dei loro diritti territoriali, sociali e culturali. In uno stato di diritto è inconcepibile che la giustizia faccia ricorso a testimoni col volto coperto, non identificabili e pagati dallo stato per condannare le azioni di recupero di terre espropriate.  

Da una decina d’anni, la comunità cilena esiliata in Europa continua a denunciare questa situazione, e in ripetute occasioni abbiamo accertato una totale mancanza di volontà politica dello stato cileno di fronte alle rivendicazioni espresse dal popolo mapuche. Questo popolo continua ad essere il gruppo sociale più povero del paese (come dimostra e denuncia nella sua relazione speciale pubblicata nel 2004, Rodolfo Stavenhagen, relatore speciale presso le Nazioni Unite sulla situazione dei Diritti Umani e delle libertà fondamentali degli indigeni del Cile). Questa situazione dimostra la totale indifferenza che storicamente ha caratterizzato il comportamento dello Stato cileno verso i popoli nativi.

1.1   “Un giorno” oltre i dieci anni di condanna fa scattare un crudele meccanismo giudiziario, il quale impedisce al detenuto di usufruire di misure alternative o sostitutive alla detenzione

L’applicazione arbitraria della legge antiterrorista contro le comunità mapuche, ci costringe a dedurre che la giustizia cilena non è neutra. Durante gli ultimi dieci anni la legge antiterrorista è stata utilizzata solamente per giudicare dirigenti politici indigeni.

 Per tutto questo:

 

 

 

Maggio, 2006

 

Sottoscrivono:

 

- CIPAX

CENTRO INTERCONFESSIONALE PER LA PACE      ROMA

 

- AINRAM

ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE

NOI RAGAZZI DEL MONDO                                        ROMA       

 

- TRADUTTORI PER LA PACE                                  ROMA

 

- TERRE MADRI ONLUS                                             ROMA

 

-  S.A.L.   SOLIDARIETÀ  CON

L’AMERICA LATINA                                                     ROMA

 

- MAPUCHE INTERNATIONAL LINK

 ALLEANZA MAPUCHE INTERNAZIONALE –

 SEZIONE ITALIANA  -                                                  FORLI

 

- CENTRO PER LA PACE  -                                          FORLÌ