Fratelli e sorelle universali nella città conviviali

Comunicato stampa Pax Christi per una mobilitazione contro ogni forma di discriminazione e di razzismo

17 maggio 2010
Aldo Fiore

Comunicato stampa
Pax Christi per una mobilitazione contro ogni forma di discriminazione e di razzismo
Fratelli e sorelle universali nella città conviviali

Comunicato Stampa
"Nella mia città nessuno è straniero". Nella mia scuola, nel mio ospedale, nella mia associazione, nella mia chiesa, in ogni ambiente per noi nessuno è straniero. Nessuno è straniero alla dignità umana. Così l'Assemblea nazionale di Pax Christi, riunita a Triuggio-Milano il 17-18 aprile 2010, a conclusione del suo lavoro dopo aver ascoltato il saluto del cardinale Carlo M. Martini, la relazione del suo presidente mons. Giovanni Giudici, la comunicazione di don Roberto Davanzo, responsabile della Caritas ambrosiana.

Pax Christi intende sviluppare ampiamente la tematica della 'pace come cittadinanza responsabile' per una città conviviale in ogni luogo e anche alla prossima Settimana Sociale dei cattolici italiani che si terrà a Reggio Calabria nell'ottobre 2010.

In una città conviviale nelle sue differenze, la sicurezza può essere solo comune, costruita con normative rispettose della persona; con una legislazione democratica plasmata dalla Costituzione italiana e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, affermando il diritto a una cittadinanza umana, il diritto di voto e il diritto d'asilo; promuovendo diritti universali come l'acqua e ambienti denuclearizzati; sostenendo esperienze politiche e sociali come i comitati Dossetti, Libera, la Tavola della pace. Per il movimento, disarmo significa anche costruire città disarmate dalle violenze, dalle discriminazioni, dai pregiudizi, dalle paure, dalle solitudini.

Pax Christi Italia, 20 aprile 2010,

17° anniversario della morte di don Tonino Bello

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Documenti integrale

PAX CHRISTI ITALIA
20 aprile 2010, 17° anniversario della morte di don Tonino Bello

Una mobilitazione contro ogni forma di discriminazione e di razzismo
Fratelli e sorelle universali nella città conviviale

Nella mia città nessuno è straniero. Nella mia scuola, nel mio ospedale, nella mia associazione, nella mia chiesa, in ogni ambiente per noi nessuno è straniero. Nella nostra terra, in tutti i luoghi di convivenza di cui nessuno è padrone ma di cui siamo tutti ospiti e che tutti dobbiamo curare in modo responsabile, nessuno è straniero alla dignità umana.

L'Assemblea nazionale di Pax Christi, riunita a Triuggio-Milano il 17-18 aprile 2010, dopo aver ascoltato il saluto del cardinale Carlo M. Martini, la relazione del suo presidente mons. Giovanni Giudici, la comunicazione di don Roberto Davanzo, responsabile della Caritas ambrosiana, intende diffondere con forza il messaggio che ha animato la sua riflessione operativa.

Non vogliamo vivere in città di non-persone, di non-cittadini. Scegliersi il cittadino gradito, “scegliersi l'ospite -osservava sant'Ambrogio- è avvilire l'ospitalità”. E’ avvilire, quindi noi stessi. E’ oscurare la gloria di Dio che risplende sul volto di ogni persona.

Viviamo un momento di rottura costituzionale. Dovere civico degli operatori di pace e di tutti è arrestare e prevenire una deriva etica e politica devastante, vigilare sull'erosione delle regole democratiche, sullo svuotamento delle istituzioni, sull’unità del nostro paese, sull'aggressione alle coscienze civili, sui rischi di assuefazione al degrado, sul linguaggio aggressivo e volgare.

“In una società multietnica che sempre più sperimenta forme di solitudine e di indifferenza preoccupanti, i cristiani devono imparare a offrire segni di speranza e a divenire fratelli universali, coltivando i grandi ideali che trasformano la storia e, senza false illusioni o inutili paure, impegnarsi a rendere il pianeta la casa di tutti i popoli” (messaggio di Benedetto XVI per la Giornata missionaria mondiale 2010)

Il Pontificio Consiglio dei Migranti invita a una mobilitazione credente per “combattere pubblicamente la discriminazione, la xenofobia e il razzismo”, per “neutralizzare le paure razziali e culturali, il sospetto e la diffidenza” (documento 18 gennaio 2010).

Il 21 febbraio scorso la Conferenza episcopale italiana ha pubblicato un importante documento centrato sulla democrazia e sull’unità dell’Italia (intitolato “Per un paese solidale”) orientato alla riscoperta della virtù della speranza per un cambiamento profondo della realtà italiana. Il cardinale Tettamanzi, capo di una diocesi impegnata sui temi del dialogo conviviale e della qualità della politica, nell'aprire il Convegno della Chiesa italiana (ottobre 2006), osservava che il cristiano più che parlare di speranza, deve parlare con speranza e vivere la speranza.

Nella città si gioca il futuro della famiglia umana, si elabora l'alfabeto sociale del nuovo secolo, si impara la grammatica elementare della convivenza. Riteniamo necessario affrontare ampiamente tale tematica alla prossima Settimana Sociale dei cattolici italiani che si terrà a Reggio Calabria nell’ottobre 2010. Vogliamo vivere come figli di Dio e dell'unica famiglia umana da lui sognata e amata.

In una città conviviale nelle sue differenze, nella città come bene comune, la sicurezza può essere solo comune, costruita assieme nel conoscersi e nel riconoscersi; con normative rispettose della persona; con una legislazione democratica plasmata dalla Costituzione italiana e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, quindi affermando il diritto a una cittadinanza umana, il diritto di voto e il diritto d'asilo; promuovendo diritti universali come l'acqua e ambienti denuclearizzati; sostenendo esperienze politiche e sociali come i comitati Dossetti, Libera, la Tavola della pace, l’Osservatorio Migranti; accompagnando buone pratiche sociali, esperienze di convivenza, percorsi formativi, eventi artistici, spazi di contemplazione e di festa.

E' importante ribadire l'importanza di un linguaggio pulito e gentile, e di uno stile di vita semplice e sobrio, nutrito di mitezza, di fiducia, di passione e di tenerezza.

Disarmo per noi è anche costruire città disarmate dalle violenze, dalle discriminazioni, dai pregiudizi, dalle paure, dalle solitudini. Solo così possiamo essere sicuri e sereni.

Il nostro Tonino Bello, vent'uno anni fa, il 30 aprile 1989 a Verona, ha lanciato l'idea della pace come movimento trinitario e l'appello “in piedi costruttori di pace!” che risuona caro e intenso nel nostro cuore: “invocheremo lo Spirito Santo. Non solo perché rinnovi il volto della terra. Ma perché faccia un rogo di tutte le nostre paure”.

Assemblea Nazionale di Pax Christi
Milano-Triuggio, 20 aprile 2010 (anniversario della morte di don Tonino Bello)

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