ostiNATI per la PACE

Un saluto da un'amica

Compagne e compagni, comunisti come me, sognatori di un mondo dominato dal "Male" e quindi da "terrore morte e miseria", sono venuta una sola volta "all'accampamento" e ho potuto respirare quell'aria che solo lì, nel piccolo recinto, subisce una strana metamorfosi.
2 febbraio 2005 - Vittoria Pagliuca

Compagne e compagni, comunisti come me, sognatori di un mondo dominato dal "Male" e quindi da "terrore morte e miseria", sono venuta una sola volta "all'accampamento" e ho potuto respirare quell'aria che solo lì, nel piccolo recinto, subisce una strana metamorfosi. Non più smog. Non più suoni assordanti del traffico. Oltrepassando il confine tra Via del Corso ed il mini covo di "terroristi comunisti", ti accorgi della differenza dei due mondi. Te ne lasci uno alle spalle, fatto di gente che fa discorsi tipo "C'è un bel paio di scarpe in un negozio di Via del Tritone che mi fa impazzire" "Sono andata alla Rinascente a comprare il profumo...ma hai visto che prezzi?" "Sto già pensando a dove andare in vacanza quest'estate", e vieni catapultato in un altro. Opposto. Le scarpe? Il profumo? La villeggiatura? Sicuramente anche a loro, ai terroristi di cui sopra, piacciono queste cose futili ma molto attraenti, ma non le ritengono tanto importanti da farne oggetto di colloqui tra di loro. Tra gli amici accovacciati con le gambe intrecciate, a mò di indiani, sui tappeti variopinti, senti ben altro. Non solo discorsi di pace. In pratica è un laboratorio culturale. E' un self service dell'informazione "che non c'è". E' un bar all'aperto dove puoi bere un bel bicchiere di linfa vitale che rafforza la tua volontà di continuare a lottare per principi sacrosanti, per la democrazia sull'orlo del baratro, per una giustizia sociale che ci stiamo preparando a seppellire con la benedizione di questo Governo, per la nostra Costituzione mutilata dai colpi di "fiducia". Volendo puoi acquistare anche una "dose" di "Resistere Resistere Resistere". Sì, perché ora bisogna avere più forza. Dobbiamo urlare la nostra rabbia anche al posto di tante donne e uomini di buona volontà, gagliardi e forti all'inizio, ma dopo tre anni e rotti (mai termine fu così appropriato) di calvario, si sono stancati di portare la Croce ed hanno solo un filo di voce per imprecare e maledire tutto il giorno chi ha imposto loro la corona di spine che hanno sulla testa. Sono tornati a recitare le giaculatorie casalinghe quando vedono o sentono "esseri" ignobili apparire sempre più spesso nel piccolo schermo, sgranando un rosario blasfemo, fatto di parole irripetibili in pubblico. A me una "dose" fa ancora effetto. Non sono stanca di voler "ricostruire" il mondo. Perchè un mondo migliore può e deve essere possibile se non vogliamo che un maremoto, più devastante di quello recente, distrugga la nostra dignità, i nostri diritti, la nostra libertà e ci costringa a dire sempre e solo sì. Anzi, sissignore. Il monito "Mai più"che rimbombava in ogni angolo del mondo dopo la seconda guerra mondiale, sembra che i signori della guerra lo abbiano dimenticato. Spero non la gente comune. Amici dell'accampamento, voi ce lo state ricordando ogni giorno con la vostra presenza.

Comunque questa e-mail è un ringraziamento a voi ed un appello a tutti: chi può dia loro una mano!!!

Un abbraccio.

Vittoria Pagliuca