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Immi

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Penso a te

Settembre 2007

Siamo ormai in dirittura d’arrivo per quanto riguarda le nostre vacanze, tutto ricomincia con il ritmo di sempre. Si ripiomba nella quotidianità, nella vita ordinaria in attesa che giungano altri tempi per fermarsi e riposare. Certo, per chi ha vissuto tale periodo per fermarsi a rinfrancare il corpo e lo spirito all’insegna della condivisione, dell’amicizia, della meditazione e della preghiera, la quotidianità si ripresenterà carica di forte serenità e grande entusiasmo. Non così sarà per chi questo tempo lo ha vissuto nella corsa frettolosa di dover fare mille cose caricandosi così di maggiore stanchezza e nervosismo. Certo il tempo ci è dato, regalato, a noi l’intelligenza di saperlo utilizzare nel modo giusto, consapevoli che non si può mai tornare indietro a recuperare quello che è perduto. Spero tanto che ognuno di noi non solo possa riprendere con maggiore entusiasmo la quotidianità, ma che possa avere nel cuore una carica di coraggio più forte per ripartire dopo aver coltivato l’incontro con Dio che è la fonte della nostra forza, un incontro tante volte trascurato o vissuto frettolosamente, ma che nelle vacanze può essere ripreso e approfondito. L’augurio di una solerte ripresa di impegno va da parte mia a chi ha saputo ben coniugare questo tempo dando valore al riposo per il fisico e alla preghiera e all’impegno per lo spirito. Penso a chi ha cercato di utilizzare questo tempo per fare qualcosa di bello per gli altri, non qualcosa di puramente estetico ma qualcosa che potesse avere valore e durare nel tempo. Penso a chi ha condiviso l’esperienza del campo a Settefrati con i ragazzi più piccoli, col desiderio di dare gioia al loro stare insieme e nell’insegnare loro che la riuscita della vita è nell’imparare ad amare Gesù, il grande amico di tutti. Penso a chi ha condiviso la fatica e la gioia del campo in Austria col desiderio di aiutare i ragazzi ad aprirsi alle realtà circostanti, consapevoli che il mondo non finisce a due passi da noi e certi che con quel mondo apparentemente lontano dovranno prima o poi avere a che fare. Penso a chi ha condiviso la gioia e la speranza del viaggio a Lourdes dove abbiamo incontrato un mare di sofferenza e un oceano di solidarietà e dove lo sguardo materno di Maria ci ha ripetuto di non aver paura ma di continuare a fare quello che Gesù ci dice. Penso a chi ha preparato la mostra missionaria per ricordare di vivere la solidarietà verso i bambini più poveri del mondo, ma anche per far conoscere la ricchezza della nostra tradizione di fede tante volte nascosta e dimenticata. Penso a chi ha preparato i momenti solenni delle nostre festività per farci sentire comunità in cammino dietro al Signore in compagnia dei santi. Penso a chi sta realizzando queste pagine col desiderio di far conoscere le esperienze significative di noi che siamo la bella famiglia di Dio. Penso a chi ci ha aiutato intensificando la preghiera o continuando il cammino di solidarietà senza venir meno agli impegni quotidiani di fede, a chi con fedeltà ha continuato a partecipare alle attività: la messa alla casa di riposo, le novene, il portare gli ammalati alla Messa domenicale, il servizio liturgico, gli incontri di preghiera. Penso a chi in questo tempo ha continuato a progettare disegni e progetti belli per la vita della nostra Comunità guardando con speranza a quanto abbiamo ancora da fare e vivendo la gioia per i piccoli passi compiuti. Penso con tristezza anche a chi ha fatto di questo tempo solo occasione per distruggere tutto o per vivere allo sbando cogliendo al volo le avventurette di passaggio per ritrovarsi ancora più vuoti e più stanchi. Aloro, che non ce la faranno a riprendere serenamente il tragitto della loro quotidianità, che si sentiranno più affannati, più caricati, più confusi e delusi vorrei dire di non aver paura perché noi vogliamo rimanere al loro fianco ogni giorno per continuare a dare quanto abbiamo ricevuto e per costruire sempre e dovunque un mondo migliore. DON SILVIO