Motore di ricerca
Immi

Immi

Il mistero dell'Incarnazione

Natale 2009

lucia

Ricordo di aver sentito una volta un sacerdote affermare che noi cristiani non crediamo fino in fondo al mistero dell’incarnazione.
Rimasi colpita da questa frase, forse anche un po’ intimamente mortificata, ma a ben riflettere, trovo quest’affermazione vera e illuminante. Noi forse non riusciamo a capire e ad accettare in profondità che la grandezza della nostra fede è racchiusa proprio nel mistero di un Dio che, nella sua potenza, si è calato nei panni dell’uomo, facendosi uomo Lui stesso.
Sant’Agostino, nei suoi Sermoni sul Natale, ci ricorda che Dio per amore “volle mettere le sue radici presso il fiume delle cose temporali […] volle avere un giorno, Lui, senza il cui divino assenso non spunta alcun giorno […] si fece uomo, Lui, il creatore dell’uomo […] per avere fame, Lui che è il pane, per avere sete, Lui che è la sorgente […] per affaticarsi nel cammino, Lui che è la vita, per essere giudicato da giudice mortale, Lui che è giudice dei vivi e dei morti, […] per essere infermo, Lui che è la forza, per morire, Lui che è la vita”. Quando si ama ci si immedesima totalmente nell’amato, si vorrebbe entrare nell’anima di questi, possedere tutta la sua mente ed il suo cuore per vivere come se si fosse un’unica persona. Dio ha fatto questo per noi. Allora è proprio vero che se capissimo fino in fondo questa grandiosa prova d’amore avremmo con Dio un rapporto molto più intimamente ravvicinato.
Non avremmo bisogno di tante e spesso vuote parole nel rivolgerci a Lui, non ci sentiremmo dinanzi a Lui piccoli piccoli e spaventati quando siamo più fragili, ma ci accosteremmo a Dio con la consapevolezza che il suo farsi uomo è stato come stenderci la mano e venirci incontro. Mi vengono in mente tutte quelle volte in cui, durante l’Adorazione Eucaristica, ci sentiamo indegni di rivolgerci a Lui perché alla ricerca delle parole appropriate o perché sopraffatti dalla distrazione e dalla stanchezza o perché attanagliati da un senso di vuoto e di mutismo del cuore. Allora l’umanità di Dio deve liberarci da tutti questi ostacoli alla piena comprensione del mistero dell’incarnazione come totale immedesimazione della Divinità con l’uomo, da tutti questi condizionamenti mentali che si frappongono all’unione dei nostri cuori col Suo, in questa fusione sublime d’amore.
Dio comprende la nostra umanità più di quanto possiamo capirla noi stessi!

Lucia