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Preferisco il Paradiso

Natale 2014

Oratorio


Alcune settimane fa, insieme a Don Silvio e ad alcuni simpaticissimi ragazzi, abbiamo ricostituito la sezione dell'Oratorio per gli adolescenti, una realtà così bella e così complessa allo stesso momento. Quante volte sentiamo dire dalla gente: "I ragazzi di oggi non sono più quelli di una volta, hanno perso i valori, sono morti dentro". E quante volte, parlando agli altri della mia iniziativa, mi hanno ripetuto cinicamente: "I giovani sono difficili, a loro non interessa mettersi in gioco, tantomeno con l’Oratorio….lascia perdere!" Se non fossi stata convinta del contrario, non sarei andata a cercarli nelle scuole o nelle piazze, certa che i giovani di oggi sono come quelli di ieri, bisognosi di sentirsi amati, considerati, ascoltati e che nella loro gioia di vivere "si riflette qualcosa della gioia originaria che Dio ebbe creando l’uomo".

La giovinezza è una fase di singolare ricchezza, poiché è il tempo di scoperte importanti in cui ciascuno comincia a conoscere se stesso, il senso della propria esistenza e a porsi interrogativi carichi di ansia e di ricerca: "Qual è la mia strada? Per cosa sono nato?" I ragazzi sono il nostro futuro e hanno bisogno, per crescere, di spazi e di esperienze, di adulti che li guidino e li aiutino, attraverso il dialogo e il confronto, a tirare fuori il meglio di loro e le capacità che il Signore ha loro donato. Ecco perché l’oratorio mette insieme il gioco, la riflessione e l’animazione. L’oratorio è luogo di incontro, in cui ci si impegna a cercare il buono e il bello e a farlo risplendere. E’ comunità, in cui si dividono gioie e preoccupazioni, amicizia e fraternità. E’ qualcosa che aiuta a guardare in alto, a puntare in alto e a salire con gioia. Giovanni Paolo secondo, rivolgendosi ai giovani, diceva: "Cari giovani, vedo in voi le sentinelle del mattino, prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro! Il mondo puo’ cambiare! NON ABBIATE PAURA DI AVERE IL CORAGGIO di costruire un mondo migliore, basato sull'amore e sulla solidarietà! NON ABBIATE PAURA DI VARCARE LE SOGLIE DELLA SPERANZA E DI AFFIDARVI A LUI! Egli vi guiderà e vi darà la forza di seguirlo ogni giorno e in ogni situazione". E chi non desidera incontrare Gesù?

Oratorio


Lui stesso, come ci racconta il Vangelo, era sempre attorniato da folle immense, cui si rivolgeva amorevolmente, intrattenendole con parabole e dispensando insegnamenti. Così arrivava al cuore di tutti, persino dei peccatori più grandi, che si convertivano e iniziavano una nuova vita. Zaccheo era un pubblicano ed esattore del fisco, ragion per cui non era ben visto dalla gente. Aveva la curiosità di vedere chi fosse Gesù, ma non ci riusciva a causa della folla perché era piccolo di statura.

Corse dunque avanti e per poterlo vedere salì su un sicomoro, perché di lì a poco sarebbe passato Gesù. Quell’albero di sicomoro si rivelò davvero ideale: avrebbe potuto finalmente vederLo senza essere visto! Invece Gesù si fermò proprio sotto di lui, alzò la testa e lo chiamò per nome: "Zaccheo, presto, vieni giù perché oggi debbo fermarmi a casa tua. Egli discese in fretta e lo accolse con gioia in casa". Da quel momento la vita di Zaccheo cambiò. L’Oratorio è come l’albero che favorisce questo incontro. Grazie al sicomoro Zaccheo ha visto Gesù, grazie all’albero Gesù ha guardato negli occhi Zaccheo. L’Oratorio è come quell’albero su cui vorrei tanto che tutti i ragazzi potessero salire superando i loro limiti, per trovare finalmente se stessi. E' come l’albero che favorisce l’incontro più importante della vita di ogni uomo e permette l’invito che si augura a ciascuno: "Oggi devo venire a casa tua!"
Benedetta