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BERETTA: dinastia da 479 anni, da Casa Bianca all'Iraq

All'assalto della Cina con carabine ad aria compressa
Fonte: ANSA - 23 novembre 2005


Producono armi dal 1526 e sono una delle dinastie industriali piu' antiche al mondo (479 anni alle
spalle): la storia delle 13 generazioni dei Beretta ha inizio con la vendita alla Repubblica Veneta di 185 archibugi. Gli attuali discendenti, Ugo Gussalli Beretta ed i figli Piero e Franco si apprestano ora a ripercorrere la strada di Marco Polo, verso la Cina, dopo che le sue pistole sono finite nelle fondine delle forze di sicurezza irachene, e sono approdate in Spagna, Turchia, Francia e Stati Uniti. Proprio negli Usa, Ugo Gusalli Beretta, intrattiene ottimi rapporti con la famiglia Bush, e soprattutto con l'ex presidente George Bush, al quale e' legato da un'amicizia di lunga data. Ma anche l'attuale presidente, George W. Bush, e' uno dei clienti: per le sue battute di caccia utilizza fucili Beretta. Ed il suo preferito e' l'SO9, dal peso di 3,2 chilogrammi ed un valore di 45 milioni. Il successo della Beretta negli States, dove ha iniziato ad operare nel 1979, pero', va anche oltre la Casa Bianca e le forze armate: sulla Madison Avenue di Manhattan, la casa di Gardone Val Trompia ha aperto nel 1995 la 'Beretta Gallery', esponendo sulla famosa strada vetrina capi d'abbigliamento sportivo e naturalmente fucili da caccia e pistole. I fucili Beretta hanno iniziato la conquista del mondo quando il creatore di James Bond, Ian Fleming, fece impugnare all'agente segreto piu' famoso del mondo la Beretta 950. Anche Arnold Schwarzenegger, governatore della California, ha sempre utilizzato nei suoi film solo pistole realizzate dalla fabbrica d'armi Beretta. Il marchio Beretta e' anche apprezzato dalle forze armate di molti paesi nel mondo. Non solo le sue armi sono adottate dall'esercito e dalla polizia italiana, ma con le sue pistole e' riuscita nell'impresa di mettere d'accordo Francia e Stati Uniti: tanto l'esercito e la polizia Usa che la Gendarmerie Nationale e l'Armee de l'air francesi adottano la pistola Beretta 92 come arma da fianco. Fra gli ultimi colpi messi a segno dal gruppo bresciano sono state le forniture alla Guardia Civil spagnola (45.000 pistole serie 92Fs) ed alla polizia nazionale turca (circa 40.000 pistole serie 92) nel 2002.

JOINT-VENTURE CON BAM, IN FUTURO PUNTA SU LENTI E ABBIGLIAMENTO

Beretta sulle orme di Marco Polo. Iniziata la sua avventura fornendo all'arsenale di Venezia, nel 1526,
centottantacinque canne d'archibugio, l'azienda bresciana ripercorre le strade del celebre mercante e approda in Cina dove si cimentera' sul mercato delle carabine ad aria compressa. Abituata a recitare un ruolo di primo piano sui principali palcoscenici internazionali - le sue pistole vengono utilizzate da anni dagli uomini del New York Police Department, dell'Fbi e dei Marines, oltre a quelli dell'Esercito Italiano - la produttrice di armi lombarda entra nel Paese asiatico dalla porta principale acquisendo la maggioranza di una joint-venture con Bam, impresa cinese attiva nella produzione di carabine ad aria compressa, destinate al mercato europeo e statunitense. Sull'operazione - siglata nella sede della Bam a Wuxi, citta' a 150 chilometri da Shanghai - la societa' non ha lasciato trapelare cifre limitandosi ha osservare che l'apporto di Beretta consiste in una ''certa somma di danaro'', nuovi macchinari e, soprattutto, una rete di vendita consolidata nel mondo. Bam contribuisce, invece, nel know-how produttivo in un segmento attraente ma ancora poco frequentato dalla societa' di Gardone Val Trompia. ''Le carabine ad aria compressa - ha commentato l'amministratore delegato di Beretta, Pietro Gussalli - sono un prodotto molto sensibile al prezzo e per questo e' indispensabile poter disporre di mano d'opera a basso costo'' come quella cinese. Grazie alla joint-venture, ha precisato ancora, Beretta ''e' entrata in una nicchia di prodotto dove eravamo assenti. Non si tratta di armi vere e proprie ma di
una via di mezzo tra il giocattolo e l'arma, in libera vendita un po' in tutto il mondo'' e particolarmente appetibile. L'intesa stretta con la Bam, oltre che l'entrata in un percorso poco battuto, rappresenta un primo passo dell'azienda lombarda sul mercato di Pechino - un mercato difficile tutto in mano pubblica per quanto riguarda le armi, chiuso e senza possibilita' di ingresso - e il lancio di una testa di ponte per le altre iniziative commerciali nel campo dell'abbigliamento e degli accessori per la caccia, il tiro a volo ed il tempo libero sviluppate dal gruppo accanto alla produzione di pistole e fucili. A giorni intanto - seguendo una strada aperta agli inizi degli anni Novanta - il gruppo bresciano aprira' a Londra la sua sesta Gallery Beretta che segue quelle gia' avviate a New York (la prima aperta, nel 1995) Dallas, Buenos Aires, Parigi e Milano. Al termine dell'esercizio 2005, il gruppo Beretta dovrebbe archiviare un fatturato
intorno ai 430 milioni di euro, forte della sua posizione sul mercato delle armi a livello internazionale. Da anni i prodotti della casa lombarda sono in dotazione alle forze armate e forze di Polizia italiane e di molti altri Paesi. In particolare spicca il settore delle pistole acquisite (in particolare il modello Beretta serie 92) dalle Forze Armate e dalle Polizie di Stato americane, dalle francesi Gendarmerie Nationale e Armee de l'Air, dalla spagnola Guardia Civil e dalla Polizia Nazionale turca. Nel prossimo futuro, Beretta - senza dimenticare la sua attivita' principale - punta a crescere, oltre che nel campo dell'abbigliamento, anche nel settore ottico e con i binocoli firmati Burris, azienda americana acquisita due anni fa.

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