NELLA REGIONE LAZIO 301 SITI MILITARI E 6 BASI USA
Trentasei imprese militari, di cui
10 di rilevanza nazionale e 13500 addetti impiegati nelle produzioni
militari nel territorio della Regione Lazio. Le autorizzazioni per
l'export rilasciate alle imprese nel 2005 ammontano a 600 milioni di
euro e il fatturato delle imprese di armi nel Lazio equivale a 7
miliardi e 48 milioni di euro. I siti militari sono 301, di cui il 70%
a Roma: 17 aeroporti militari, 37 poligoni e 46 caserme, il 57,8%
appartiene all'esercito, il 26,6% all'aeronautica, il 15,6% alla
marina. Di questi 301 siti, 5 sono dismessi o in via di dismissione.
Questi sono i dati emersi dalla ricerca effettuata da 'Lunaria',
promossa e finanziata da Anna Pizzo, consigliere indipendente di
Rifondazione comunista con delega alla pace e alla partecipazione
della presidenza del consiglio regionale Lazio.
Dai dati emersi dalla ricerca, presentati questa mattina al
consiglio regionale Lazio insieme a una proposta di legge regionale
concernente interventi per la promozione della pace e dell'amicizia
tra i popoli, e' emerso inoltre che il Lazio e' al secondo posto
quanto a demanio militare: 130 chilometri quadrati di superficie di
demanio, rispetto ai 1234 nazionali. Ci sono 6 basi militari
americane, la piu' importante delle quali si trova a Gaeta, dove c'e'
il comando della VI flotta. Le proposte dell'associazione, alla luce
dei dati emrsi dallo studio, riguardano un quadro trasparente e una
conoscenza reale di siti e servitu', la riconversione a uso pubblico
di una parte del demanio, l'allentamento di alcune servitu' e una
conferenza regionale sull'argomento.
Giulio Marcon, responsabile della ricerca ha commentato cosi' i
dati: ''Si tratta di un contributo importante per la diffusione della
conoscenza del problema, soprattutto constatata la difficolta' di
ottenere questi dati. Dal rapporto e' emersa una forte presenza
militare sul nostro territorio regionale''. Secondo l'esperto, alla
luce dei risultati analizzati, si rende necessaria e urgente la
riconversione dell'industria militare nel Lazio, attraverso un tavolo
con i sindacati, l'attuazione della legge regionale sulla
riconversione, e la creazione di un'agenzia ad hoc.