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Caro Veltroni, quali sono le tue politiche di pace?

Dopo lo scambio di lettere tra Veltroni e la "Tavola della Pace" l'associazione PeaceLink presenta il conto e chiede impegni concreti: riduzione delle spese militari, diritto all'obiezione fiscale, iniziative di "peacekeeping" realizzate da civili non armati, promozione della cooperazione internazionale.
2 marzo 2008 - Associazione PeaceLink (Telematica per la pace)

Commenti

Re: cultura di pace

Carlo Gubitosa - 3 marzo 2008
Carissimo Sergio,

Grazie per la tua opportuna precisazione.

Credo tuttavia che una volta arrivata sulla scrivania di direttori didattici, presidi e capi d'istituto, l'ordinanza ministeriale a cui fai riferimento, non vincolante ma solamente "incoraggiante" e soprattutto priva di risorse finanziarie per le scuole, avra' perso molta della sua efficacia di fronte ad un sistema scolastico sempre piu' affaticato e costretto a far quadrare i conti con sempre meno soldi a disposizione.

Cio' non nega, anzi valorizza la buona volonta' e l'impegno dei comitati e dei singoli che hanno saputo e voluto cogliere l'opportunita' offerta dal decennio della nonviolenza dell'Onu.

Resto convinto che l'inserimento della storia della pace, dei diritti umani e delle lotte nonviolente nei programmi scolastici ufficiali sia l'unico modo per trasformare un "incoraggiamento" di un Ministro in una scelta culturale e politica di un paese che abbia una ricaduta anche minima sugli studenti.

Dubito infatti che l'incoraggiamento di Fioroni, sia pure espresso con tutta la buona volonta', sia riuscito ad avere una efficacia anche minima per far riflettere qualche studente sulle ragioni della nonviolenza.

Il problema del raccontare la storia ai ragazzi dal punto di vista degli eserciti e' un nodo fondamentale, e su PeaceLink abbiamo cercato di affrontarlo mettendo a disposizione degli insegnanti una "Storia della Pace" liberamente consultabile sul nostro sito.

In questo crediamo di essere stati molto piu' concreti e propositivi di Fioroni, anche con risorse incomparabilmente inferiori a quelle del ministero (su PeaceLink siamo tutti volontari).

Quindi prendo atto con piacere delle dichiarazioni ufficiali del Ministro Fioroni, ma resto comunque in attesa di politiche di Pace che vadano al di la' delle dichiarazioni di intenti.

Altrimenti, per "par condicio", il giorno in cui ci chiameranno di nuovo a intervenire militarmente in un altro paese, mi aspetterei che per coerenza con il comportamento adottato in questa occasione il ministro della Difesa incoraggiasse le truppe all'intervento con una opportuna circolare senza che venga messo a disposizione nemmeno un centesimo per l'ennesima "missione di pace".

Se non ci sono i soldi per migliorare la qualita' dell'insegnamento, a maggior ragione bisogna negare quelli destinati alla spesa militare.

Grazie per il tuo intervento.

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