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    Ultimo Numero

      SanLibero in pillole

      • E' morto un prete

        27 gennaio 2008 - Riccardo Orioles

        E' morto un prete a Catania, che si chiamava padre Greco. Non è una notizia importante e fuori dal suo quartiere non l'ha saputo nessuno. Eppure, in giovinezza, era stato un uomo importante: uscito dal seminario (il migliore allievo) era “un giovane promettente” ed era rapidamente diventato coadiutore del vescovo. Io di carriere dei preti non me ne intendo ma dev'essere qualcosa del tipo segretario della Fgci, e poi segretario di federazione, comitato centrale, onorevole e infine, se tutto va bene, ministro. Comunque lui dopo un anno si ribellò. Che cazzo - disse a se stesso - io sono un prete. E il prete non sta in ufficio, sta fra la gente.

      In evidenza

        Misterioso furto nella sede di Casablanca

        Il mensile Casablanca ha subito giorni fa un grave furto presso la propria sede. Rubato il computer principale della redazione. Ancora ignoti i colpevoli
        Valeria Arlotta e Andrea Deioma

        Un membro del “Comitato per la Partecipazione e la Democrazia" ha segnalato alla nostra Redazione un fatto piuttosto grave verificatosi il 19 marzo in via Caronda 412, la sede della redazione di Casablanca. Mensile di informazione indipendente e “alternativa”, Casablanca si occupa spesso di questioni serie e delicate che vanno dal sociale alla lotta antimafia, dall’educazione alla legalità ai diritti “calpestati” dei cittadini catanesi e siciliani in generale.

        Un furto è avvenuto durante la notte del 19: il computer principale della redazione è stato rubato da ignoti. Secondo una prima ipotesi, meno preoccupante, il computer, dotato di sistema operativo Linux e gestito da personale informatico competente, sarebbe stato sottratto senza un particolare motivo.

        Dal momento che Casablanca è stato tra i promotori del “Comitato di lotta cittadino” dello scorso 7 febbraio in Piazza Spedini, una seconda e più plausibile ipotesi, invece, potrebbe essere quella di un furto programmato ed eseguito in maniera accurata per esplorare da cima a fondo l’hard-disk del giornale.

        L’uscita mensile di Casablanca non è stata comunque ostacolata, ma ha subito soltanto un ritardo nella stampa di due giorni. Presto le nuove copie saranno disponibili nei consueti punti della città.

        Contattata la redazione di Casablanca ci risponde Riccardo Orioles, il direttore responsabile, nonché giornalista catanese, la cui penna è stata in passato ed è tutt’oggi il vessillo del giornalismo impegnato.

        «Avrei preferito che avessero rubato altre cose, piuttosto che il computer… », ci confessa Orioles al telefono. Quando gli chiediamo un commento sul furto, Orioles ci risponde «Io non penso niente, a Catania è vietato pensare».

        Speriamo vivamente che i sospetti sulla matrice ostruzionista e avversa alla libertà di informazione a Catania siano solo frutto delle nostre supposizioni e che nulla leghi il fatto a motivazioni di carattere intimidatorio verso un giornalismo “altro” di cui la nostra città ha estremamente bisogno.

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