Gratis è meglio
Il libro di Francesco Gesualdi, "Gratis è meglio. Tempo, lavoro e denaro: le persone più del mercato", rappresenta un'evoluzione del suo pensiero sul consumo critico e propone una radicale riflessione sul significato del lavoro, del denaro e del tempo nella società contemporanea.
Il saggio si fonda su un'idea provocatoria e rivoluzionaria: il "problema" non è tanto il basso salario, ma il concetto stesso di lavoro salariato, inteso come il tempo che vendiamo per ottenere denaro. L'autore parte da una celebre frase dell'ex presidente dell'Uruguay, Pepe Mujica: "Quando compri credi di farlo col denaro, ma ti sbagli. Non si compra con i soldi, ma col tempo che abbiamo usato per guadagnare quel denaro".
Le tematiche principali del libro sono:
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Il lavoro come merce: Gesualdi critica il sistema in cui il nostro tempo, e quindi la nostra vita, viene monetizzato e scambiato sul mercato. Questo ci rende schiavi di un meccanismo che ci obbliga a lavorare per produrre e consumare, in una spirale infinita che non ci lascia il tempo di vivere e di fare ciò che ci rende veramente felici.
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La riscoperta dei bisogni reali: L'autore invita a distinguere tra i bisogni che ci vengono indotti dal mercato (come il possesso di un'auto, di una lavatrice o di un tosaerba) e i bisogni reali (poterci muovere, avere panni puliti, un giardino curato). La società capitalistica ci spinge a comprare beni che usiamo solo occasionalmente, generando spreco di risorse e inquinamento.
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La proposta del "fare da sé" e della condivisione: La soluzione che Gesualdi propone è un ritorno al "fai da te" e alla condivisione. Se impariamo a produrre una parte di ciò che ci serve con le nostre mani, o se condividiamo beni e servizi con la nostra comunità (dalle automobili agli attrezzi), non solo riduciamo il nostro impatto ambientale, ma riduciamo anche la nostra dipendenza dal mercato e la quantità di tempo che dobbiamo dedicare al lavoro salariato.
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La valorizzazione del tempo libero: Liberandoci dalla logica del lavoro incessante, possiamo riconquistare il nostro tempo e dedicarlo a ciò che ha veramente valore: i rapporti umani, la cura di sé e degli altri, la cultura, la natura.
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Un'economia non basata sul denaro: L'autore suggerisce la possibilità di costruire un'economia alternativa, basata non esclusivamente sul denaro, ma sullo scambio di competenze, sul baratto e sulla solidarietà. Questo permetterebbe di far incontrare le migliaia di persone disoccupate con i bisogni primari della popolazione, creando un sistema più equo e sostenibile.
In sintesi, "Gratis è meglio" è un manifesto per un cambiamento culturale radicale. L'autore ci spinge a rimettere in discussione il ruolo centrale che il denaro e il lavoro salariato hanno nelle nostre vite, proponendo un modello di esistenza più libero, solidale e in armonia con l'ambiente, dove la vera ricchezza non è il denaro, ma il tempo e le competenze delle persone.
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