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Ad un anno dalle elezioni ci si interroga sul futuro degli immigrati di Castel Volturno

Castel Volturno:Quale progetto per il futuro?

15 novembre 2004
P.Giorgio Poletti
Fonte: Comboniani Castel Volturno - 15 novembre 2004

Vivere per anni in un territorio, condividerne le problematiche significa anche amare questo territorio e le persone che ci vivono, ma è anche importante mantenere un atteggiamento costruttivo e critico di fronte alle prospettive del futuro.
Chi costruirà il futuro di Castel Volturno e che futuro sarà? Si avvicinano le elezioni e si cominciano a vedere le posizioni fluttuanti.
Arrivare in Comune significa gestire il flusso di denaro che arriverà. L’impressione è che il bene della gente è secondario. I “potenti” si preparano coalizzandosi nella scalata ai vertici ma la vera politica è in secondo piano: bisogna gestire il potere.
Chi dovremo sostenere noi piccole pedine di questo scacchiere? In effetti noi ci sentiamo impotenti di fronte a coloro che fanno e disfano, che progettano il futuro della Domitiana. Spesso ci sentiamo derisi, presi in giro dalle oligarchie, dai gruppi e dalle famiglie che decidono.
Un esempio è la ricostruzione della Domitiana, un progetto che ha favorito i soliti, possibile solo per le connivenze dell’Amministrazione Comunale.
Si abbattono alberi pluridecennali per fare posto ad un marciapiede dal dubbio valore. Con l’approvazione di chi si è operato questo scempio: la Forestale, il Comune? Questo è il rispetto per l’ambiente. Questo fa intravedere che cosa saranno i futuri progetti. Lega Ambiente dovrebbe denunciare questo scempio! Si fanno lavori sulla Domitiana non strutturali e di sostanza, ma di facciata, in certi punti invece di allargare la strada e questa sarebbe realmente stata un’opera degna, la si è ristretta. Ma chi approva questi progetti? Dov’è il Servizio Tecnico del Comune?
Si avvicinano le elezioni e si intravedono altre mosse: gli immigrati sono “carne da macello”, servono nella campagna elettorale per arrivare al Comune, è stato così in passato, esasperando i problemi invece di cercare di risolverli, non solo ma attraverso l’opera di alcuni si sobilla letteralmente la popolazione. Noi ci auguriamo che chi sale al vertice cerchi davvero un progetto con la collaborazione di tutti. Di tutte le forze che lavorano sul Litorale: Associazioni, Politici, Forze dell’Ordine, gente semplice. E’ necessario realizzare un luogo d’incontro, mettere insieme le forze per dare una risposta ai vari problemi.
E’ possibile monitorare e cercare di risolvere i problemi del Litorale senza la collaborazione delle forze sane degli immigrati presenti sul territorio? Non crediamo che l’atteggiamento del rifiuto e della repressione degli immigrati sia la soluzione. Non appoggiamo chi continuamente fomenta la divisione, dando vita a gruppi di pressione contro gli immigrati.
Non siamo così ingenui dal non renderci conto che esistono problemi come la droga e la prostituzione e siamo d’accordo nell’affrontarli, ma allo stesso tempo non vogliamo che si “faccia di tutta l’erba un fascio”.
La presenza degli immigrati sul territorio risale a molti decenni fa, essi hanno concorso fin dall’inizio alla costruzione di Pineta Mare e allo sviluppo edilizio di tutta la zona. Da sempre gli immigrati hanno arricchito gli abitanti del territorio sia come manovalanza nell’edilizia sia nell’agricoltura di tutto il territorio. Ancora oggi è così.
Gli immigrati servono sempre per l’economia della zona, poi arriva il tempo delle elezioni allora escono i “bravi” che incominciano a sobillare la popolazione, e continuano a insistere con Caserta invocando la repressione.
Sappiamo che qualunque gruppo che salirà all’Amministrazione dovrà vedersela con la camorra, a Castel Volturno “non si muove foglia che la camorra non voglia”. Sappiamo molto bene che, se la camorra decidesse, nello spazio di pochi giorni finirebbe lo spaccio della droga e la prostituzione sulla strada. La camorra è il cancro di questa zona che invade tutte le istituzioni con una mentalità strisciante.
Ci sarà un’ amministrazione disposta a creare dei veri centri culturali per i giovani della zona? Alcuni Circoli Didattici lavorano nel completo isolamento delle istituzioni: isole in un mondo che non ha nessun interesse culturale, dove l’unico interesse è il denaro.
La chiesa e i preti devono stare in chiesa, questo viene detto spesso, non si interessino delle altre cose, del territorio, della legalità, stiano con le loro devozioni, con Padre Pio, Madre Teresa di Calcutta….ecc. Non c’è dubbio che spesso vivere esclusivamente nel mondo delle devozioni non aiuta a crescere le persone, le lascia in una situazione di sudditanza vergognosa. Pensino ai loro interessi particolari, ci viene detto, e allora anche i preti diventano strumentali al sistema con i loro interessi privati o di sagrestia.

Sono questi alcuni punti di riflessione, altri li affronteremo in seguito, nel tentativo di guardare al futuro, sperando che non sia solo sognare.

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