Edmondo Marcucci

Giulio Verne

"..quell'arte di animare il dato positivo con poetico charme, quell'umorismo congiunto alla svariata dottrina geografica e scientifica, quella vasta umanità viaggiante ed operante nei luoghi e nei casi più imprevisti, tra invenzioni e scoperte stupefacenti, quella filosofia di vita improntata a bonomia ed energia ad un tempo, quello spirito geniale antiveggente, ecc. mi sedussero... " E. Marcucci (da Memorie)

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Marcucci racconta di Verne come di un autore scoperto in adolescenza che suscita in lui interesse anche da grande. La facoltà di Verne di ben mescolare fantasia e realtà appassiona Marcucci, soprattutto dal periodo subito successivo alla laurea.

Nel 1930 Edmondo pubblicò "Giulio Verne e la sua opera" e, in merito, lo scienziato, anche allora celebre, Charles Richet, anch'esso appassionato "verniano", scrisse personalmente ad Edmondo complimentandosi per l'opera e assicurandolo che essa avrebbe avuto un posto di riguardo nella sua personale biblioteca ("a lato delle opere del maestro").

Grazie al sopra citato libro Marcucci allacciò nuove ed interessanti corrispondenze come quella del console a Liegi Jean H. Guermonprez, fondatore nel 1934 della "Société Jules Verne", società che periodicamente stampava il suo Bulletin. Marcucci compare in diversi numeri della appena citata rivista.

Altro contatto degno di nota fu quello avuto con due appassionati verniani di nazionalità americana che diedero vita alla "American Jules Verne Society".

Alla domanda se Verne abbia contribuito alla crescita del pensiero pacifista di Marcucci, lo stesso rispose "indirettamente si". Questo perché, seppur Verne non si può annoverare tra i pacifisti, di certo in tutti i suoi racconti c'è, come cita Edmondo, una "morale pacifista".

Marcucci visitò più volte i luoghi dove Verne visse ad Amiens. In questa città incontrò Jacques Brandicourt, figlio di Virgile, che conobbe Verne e fu in contatto epistolare con Edmondo.
Marcucci nella sua biblioteca archiviò le edizioni originali Hetzel di alcune opere di Verne che ad oggi sono consultabili nella biblioteca Planettiana di Jesi.

Marcucci infine fu in Francia in occasione del cinquantenario della morte di Verne e visitò l'"Exposition Jules Verne" in cui comparvero anche pezzi dalla biblioteca marcucciana.


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