Ashwin Desai

Noi siamo i poveri.

Lotte comunitarie nel nuovo apartheid

Copertina del libro

Prefazioni di Naomi Klein e di Franco Barchiesi (pp. 192, euro 15,00)
"Uno dei migliori libri su globalizzazione e resistenza" (Naomi Klein).

Quando nel 1994 Nelson Mandela fu eletto presidente del Sudafrica, fu proclamata la vittoria sulle politiche razziali. Ma la fine dell’apartheid non portò a un reale cambiamento delle condizioni di vita della maggioranza oppressa. Al contrario, le pratiche di segregazione ereditate dal passato si adattarono perfettamente alle istanze del neoliberismo e delle istituzioni sovranazionali.
I protagonisti di questo libro sono i poveri che abitano i luoghi della nuova apartheid. Lontani dallo stereotipo della miseria del continente africano, gli abitanti di tali comunità sono gli artefici di un radicale movimento di opposizione che, con inediti linguaggi e forme di resistenza, ha saputo rivendicare con forza migliori condizioni di vita.
Noi siamo i poveri è l’entusiasmante ritratto di un’altra Africa. È l’epopea di una rivolta imprevista, capace di far nascere da indigenza e miseria nuove relazioni sociali e di dar vita a immediate comunità politiche. È una storia narrata dalla voce collettiva di una comunità di miserabili da cui, come in un romanzo, emergono affetti, passione, rabbia e dolore. Il racconto di un altro volto della povertà che diventa per noi l’irresistibile richiamo di un’altra politica.

Note: Ashwin Desai insegna al Workers’ College a Durban. Autore di Arise Ye Coolies e South Africa: Still Revolting, è uno dei più noti attivisti sudafricani.
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