Primarie pugliesi

17 febbraio 2006

Domenica 16 gennaio Nichi Vendola ha vinto le elezioni primarie della coalizione Prodi in Puglia. Osteggiato duramente nel feudo dalemiano e margheritino dalle gerarchie partitiche, il deputato di pugliese ha vinto contro ogni previsione sulla candidatura di Francesco Boccia (già assessore al bilancio nella giunta Emiliano, comune di Bari).
A seguire due dichiarazioni "curiose", se non altro per quel 3 per cento sbandierato sia dal governatore uscente Raffaele Fitto (centro destra, pupillo del premier Berlusconi) e Massimo D'Alema.

Massimo D’Alema: “Abbiamo vissuto un grande evento democratico, ma sempre in relazione a quella che è la normale partecipazione politica. Dal punto di vista elettorale ha partecipato solo il 3% degli elettori”.

Raffaele Fitto: ''Bisogna evitare enfatizzazioni: dare i numeri puo' creare facile ottimismo ed inutili illusioni. Circa 80.000 persone potrebbero apparire tante, ma se rapportate al numero degli elettori della nostra regione sono poco piu' del 3% del numero complessivo degli elettori pugliesi".

da "Il Manifesto" del 18 gennaio 2005

Adesso viene il bello...
Nelle ultime elezioni regionali Nichi Vendola ha battuto il governatore uscente Raffaele Fitto con uno scarto dello 0,6 per cento. Ora si appresta a governare una regione difficile dove alcuni poteri configuratisi come vere e proprie "mafie istituzionali" (la definizione e' di un magistrato inquirente di una procura pugliese) da decenni si spartiscono finanziamenti e favori, anche elettorali. Tanto per non smentire che in pentola bollivano e bollono molte e sconvolgenti vicende, alcune procure all'indomani dell'elezione di Vendola hanno fatto partire decine e decine di arresti "eccellenti" in tutta la regione: dai vertici dell'Istituto case popolari di Bari alle Asl di Lecce. A finire in manette sono nomi notissimi legati a doppio filo al governatorato di Fitto ma anche alla gestione del "vecchio" centro-sinistra pugliese.
C'e' solo da sperare che la giacca di Nichi Vendola non si slabbri ne' da una parte ne' dall'altra. E che le sue promesse possano trovare applicazione con il sostegno di tutti, rinnovando curriculum e energie. Proprio come gli hanno chiesto gli elettori.
s.m.


Da “I soliti ignoti” di Concita De Gregorio
“Il Venerdì” di Repubblica del 22 aprile 2005

D’Alema e la coerenza riformista

Gratificazioni in famiglia, e pazienza per la coerenza. Aprile on line, rivista del correntone Ds, ha dato a Massimo D’Alema il premio come “ miglior leader riformista”.
Essendo stato a lungo D’Alema l’incarnazione del male per girotondi, movimenti, sinistra del partito, il premio ha il sapore di un tentativo di riconciliazione.
Difatti D’Alema si dice “molto contento perché il gesto testimonia del clima positivo che c’è nel nostro partito”.
Fine della guerra interna, almeno per quest’anno di campagna elettorale. Piuttosto, D’Alema sembra aver trasferito la sua preoccupazione sul ruolo che nell’alleanza potrà assumere Rifondazione, ala non riformista della compagine.
Contrarissimo all’elezione di Vendola in Puglia, due settimane dopo il voto l’ex presidente del Consiglio continua a giudicare quella candidatura “problematica” e svolge un ragionamento del tipo: si è vinto nonostante Vendola.
Ecco: la coerenza, appunto.

Note aggiunte di cronaca:
in queste settimane stanno lasciando il partito dei Democratici di sinistra esponenti non di secondo piano come gli onorevoli Folena e Occhetto. Solo un colpo di coda residuale della dissidenza interna oppure un segnale che apre a nuovi assetti e nuovi abbandoni?
s.m.


Adoro la Puglia con tutte le mie forze, evviva Niki, ma il governo che sta facendo non mi convince! Nun m' piac'(come diceva t'mas riguardo al presepio in "Natale in casa Cuppiello"del grande De Filippo.)
La Puglia soffre, geme, si torce nel dolore, ferita dall'incuria, dal disamore, ferite multiple tra cui i lugubri camions notturni colmi di rifiuti tossici e che vengono depositati quasi sotto i nostri letti...

E via Capruzzi. (poi: era meglio che si chiamava via capretti, da capre,cioè latte buono, lana, belati, beeeeeeeeeee...) pirichè:
ci vuole nella nostra bizzarra e lugubre terra, aria veramente nuova, nuovissimaaaaaaaaaaaa...!

Povera Puglia in questi ultimi 5 anni , cinque anni: 1825 giorni.
E credetemi, una Regione paradisiaca, con potenzialità che nessun angolo del mondo possiede , non è andata assolutamente bene, e l'opposizione di riflesso in fondo ha anche una fetta di responsabilità, così per questo motivo:
se ero io governatore, invece sono un fesso, tutti manderei via! Aria nuova, aria nuova, aria nuova....
Su belli,tutti fuori, tutti (dal professorone al calzolaio...)INSOMMA tutta la popolazione(da me il primo) attiva pugliese a zappare la terra , un tuffo concreto alla realtà, una "immersione" d'amore con i pugliesi che soffrono, quelli che vengono sfruttati, assassinati...
Forza:un ritorno all'amore,alla passione,perchè questa divina regione ha bisogno non di frittelle d'aria ,ma di passione, amore...
Ecco, perchè, sono già un pò deluso...
Qualcuno mi potrà dire:
ma vediamo,mettiamolo alla prova il Niki ,siamo solo agli inizi...
Il sottoscritto NON NE PU0' PIU' di pannicelli caldi, di tanghi, di mazurke, di fox-trot...., perchè:
di 5 anni in 5 anni se ne va la nostra vita, il sottoscritto ha superato i 63 anni ed il sole ancora non mi appare!
Dove sta il sole?"Il sol dell'avvenir"?
Qualche anno fa la "Gazzetta del Mezzogiorno" fece un paginone su quanto guadagnano i nostri rappresentanti alla Regione:
e scaturirono somme favolose!
Suvvia,alzate le chiappe dalle poltrone. Vediamo cosa sapete veramente fare, per guadagnarvi con sangue e sudore, un tozzo di pane.
Un pezzo di pane immersi in tanto sole beneficante!
"Nel sol dell'avvenir".
Le poltrone?
Dopo: quando vedremo i calli alle mani!

tommaso di ciaula


Dal Corriere della Sera, domenica 8 maggio 2005

Sanità, la giunta Vendola divisa dai ticket
« Impossibile abolire i ticket, taglierò anche i letti » . Ma il presidente: no, si segue il programma

di Carlo Vulpio

BARI - Che il nuovo assessore alla Sanità della Regione Puglia sarebbe stato uno dei più impegnati d' Italia lo sapevano tutti. Ma che, appena insediato, il neoassessore Alberto Tedesco ( Socialisti autonomisti) dichiarasse che « entro settembre, in base all' accordo Stato Regioni, taglieremo 2.500 posti letto » , dopo una campagna elettorale in cui il centrosinistra aveva dipinto il piano di riordino sanitario dell' ex presidente Raffaele Fitto come il morso di Dracula sul collo di un anemico, be' , questo era un po' più difficile da immaginare. Tedesco, già assessore regionale alla Sanità nel 1993, non troverà i conti in disordine, ma, dice, « la riduzione dei posti letto è un obbligo, come lo è abbassare la spesa per i medicinali, e quindi abolire i ticket non ci farebbe rispettare i parametri dell' accordo Stato Regioni » . Anche i ticket, dunque. Proprio uno dei cavalli di battaglia del neopresidente Nichi Vendola. Che sull' argomento « corregge » il suo assessore: « Non voglio tagliare posti letto - dice Vendola - se non quando ci siano alternative sul territorio. Quanto ai ticket, confermo che entro l' estate verranno sostanzialmente abrogati, cioè faremo un provvedimento che non incoraggi la spesa farmaceutica ma che elimini situazioni di iniquità. E so già che l' assessore Tedesco sarà d' accordo » . Ma l' annuncio di « lacrime e sangue » per ticket e posti letto è ancora nulla rispetto a quanto il neoassessore Tedesco è chiamato a fare sulla questione sanità pubblica sanità privata, che in Puglia è un nodo più aggrovigliato che altrove. Non solo per gli scandali a ripetizione dell' ultimo decennio, ma anche perché in Puglia c' era, e c' è, il più grande polo della sanità privata meridionale, oggetto dell' ultima e più importante inchiesta della magistratura barese. Ora, dopo che Vendola e il centrosinistra hanno vinto le elezioni anche grazie al tema della « sanità malata » , le antenne di alleati e opposizione sono molto più sensibili su tante altre cose. Per esempio, sul conflitto di interessi dell' assessore Tedesco a causa dell' azienda di famiglia ( la amministrano i due figli) « Medical Surgery » , che è tra le più accreditate fornitrici di prodotti sanitari ( protesi e affini, dalla neurochirurgia all' ortopedia) di cliniche e ospedali della regione. Lo stesso Tedesco ha subito fatto sapere di aver convinto i figli a sbarazzarsi delle quote societarie e ha precisato che lo stesso Vendola è informato di tutto « da sempre » . Ma questo non è bastato a tranquillizzare le associazioni che hanno sostenuto il centrosinistra, gli alleati fatti fuori dalla nuova giunta, come il Pdci e l' Italia dei Valori, e a impedire l' ironia e il sarcasmo dell' opposizione. Altrimenti, dicono i più critici, non si capirebbe come mai la lotta per aggiudicarsi la Sanità è stata tra le più accanite. Raffaele Fitto è in vacan za e tra un po' si sposa, ma devono fischiargli le orecchie con tutto il parlare che si fa di sanità, tagli, ticket e « disservizi » che il suo piano di riordino avrebbe causato. I disagi per la verità non sono mancati e in alcuni casi sono stati gravi. Ma, va detto, non più gravi di quelli avvenuti altrove e in passato. Certo, è vergognoso che un paio di mesi fa una donna sia morta in ambulanza dopo un giro per la regione di cinque ore in cerca di un posto in un ospedale. E' stata una cosa terribile. Ma le code davanti ai poliambulatori non le ha provocate la riforma di Fitto, c' erano anche prima. I due scandali più recenti ( appalti per le pulizie in quasi tutti gli ospedali e prescrizioni di farmaci ricompensate con soldi, viaggi e regali) sono, come le code e le convenzioni miliardarie, un male antico della sanità pugliese, spesso truffe miliardarie al Servizio sanitario nazionale. Ma anche se si arrestano, com' è avvenuto, centinaia di persone tra dirigenti delle aziende sanitarie, medici e farmacisti, imprenditori e politici, gli interrogativi di fondo restano gli stessi. Sui sistemi di controllo della Regione in materia di spesa farmaceutica, sul sistema di aggiudicazione degli appalti, sul potere dei direttori generali. E sulle risorse destinate dalle Regioni alla Sanità in seguito alla cosiddetta « devolution » , cioè la nuova ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni scaturita dalle modifiche a colpi di maggioranza ( prima il centrosinistra, poi il centrodestra) della Costituzione. Ma c' è anche da sciogliere quel nodo ultradecennale sulla sanità pubblica e privata, che, con i soldi pubblici, fa soffrire la prima e fiorire la seconda.

LA VICENDA E I PROTAGONISTI

Il piano sanitario e la vittoria alle elezioni Il piano di riordino sanitario è stato il tema centrale della campagna elettorale in Puglia. Vendola, Rifondazione comunista, ha battuto per una manciata di voti Fitto, governatore uscente 2 Il nuovo annuncio: «Via 2.500 posti letto» Al centro del dibattito i «posti letto». Per Fitto «nel 2002 la Puglia ne aveva 177 in Rianimazione, il mio piano ne prevede 240». Ora l' assessore di Vendola annuncia un «taglio» di 2.500 posti 3 L' altro tema del dibattito «Aboliremo i ticket» Non solo posti letto. Altro argomento forte sono i ticket. Vendola ne aveva promesso la soppressione, ma ora il suo assessore dice: «Abolirli non ci farebbe rispettare l' accordo Stato-Regioni» 4 La nomina di Tedesco, già assessore nel 1993 Neoassessore alla Sanità della Puglia è stato nominato Alberto Tedesco (Socialisti autonomisti). Non è alla prima esperienza: era già stato assessore alla Sanità nel 1993 5 Il conflitto d' interessi con la società dei figli Su Tedesco pende un problema di conflitto di interessi: i figli amministrano la «Medical Surgery», società che rifornisce gli ospedali di Puglia. «Ci sbarazzeremo delle quote», promette lui

IL CASO
Bari, la Procura adesso indaga sulla vendita della superclinica
Nella vecchia istruttoria i contatti fra il « re delle cliniche » e il neoassessore

di Carlo Vulpio

BARI - L' ultima e più importante inchiesta sulla sanità che sta conducendo la magistratura barese riguarda la ex Case di cura riunite, oggi Cbh, il più grande polo sanitario privato del Sud. Il pm Lorenzo Lerario vuol capire se c' è stata vendita o svendita di quel gruppo, che dopo un' inchiesta giudiziaria avviata dieci anni fa e sgonfiatasi con il passare del tempo, sommerso dai debiti, finì in amministrazione straordinaria. Finché nel 2000, licenziati due terzi dei tremila dipendenti, è stato venduto. L' attuale Cbh, Città di Bari hospital, è controllata di fatto da Banca Intesa e fattura più di cento miliardi di vecchie lire l' anno. Soldi che provengono quasi tutti dai servizi erogati in convenzione con la Regione. Lo stesso trattamento cioè di cui godeva la Ccr quando era ancora del patron Francesco Cavallari ( unico condannato di quell' inchiesta, pena patteggiata a ventidue mesi per associazione mafiosa), il quale, dice la sentenza di condanna, « finanziava generosamente alcuni uomini politici » , tra i quali uno, Claudio Lenoci, che « operava con Cavallari per il tramite " suoi uomini", particolarmente di Alberto Tedesco, consigliere regionale e poi assessore alla Sanità, con cui Cavallari ha avuto numerosi appuntamenti » . Il pm Lerario oggi sta indagando su una vendita che si sospetta essere stata pilotata dai tre commissari straordinari nominati per evitare il fallimento di Ccr e da funzionari del ministero dell' Industria ( all' epoca retto da Enrico Letta, rappresentato dal suo consigliere Francesco Boccia, l' avversario alleato di Nichi Vendola, che doveva esserne il vice nella nuova giunta ma ha rinunciato). Il ruolo più da sponsor che non da vigilanza che organi pubblici avrebbero avuto nell' affare pone oggi alla giunta Vendola un grosso problema in tema di « sanità malata » . Anche perché tra i nuovi assessori ce n' è uno, Onofrio Introna, che era nel collegio sindacale di Cbh spa, e come Boccia sosteneva con fervore l' operato dei commissari e la validità della vendita, o svendita, del gruppo sanitario. Problema che lo stesso Vendola conosce bene, anche perché lui c' era al ministero dell' Industria, il 23 maggio 2000, quando se ne è discusso, e sa anche che 25 senatori di centrodestra, nel 2001, proposero una commissione parlamentare d' inchiesta su questa storia. Iniziativa poi lasciata cadere perché in Puglia governava Fitto. Al quale, sotto elezioni, Cbh non ha fatto mancare il proprio plauso pubblico per il piano di riordino ospedaliero.

R POL S0A S41 QBKP
IMMIGRAZIONE: VENDOLA, LEGGE BOSSI-FINI ILLEGALE
CPT VIOLAZIONE NOSTRA STORIA E CULTURA, DEL DIRITTO ALLA VITA
(ANSA) - BARI, 3 GIU -

''Come governatore della Puglia intendo onorare le leggi dello Stato, ma intendo onorarle meno quando esse sono violazione dei diritti dell'uomo e la legge Bossi-Fini sull'immigrazione e' una legge illegale'': un forte
applauso accoglie le parole del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, al convegno sul Mediterraneo, promosso da Provincia e Comune di Bari, Ufficio scolastico regionale, Scuola di pace 'don Tonino Bello' e missionari comboniani.
''Intendo tutelare - dice ancora Vendola - i diritti e la vita di qualsiasi persona si trovi in territorio pugliese; cosi'
quei cosiddetti luoghi di accoglienza, cinti da filo spinato, all'interno dei quali si attua una detenzione amministrativa degli immigrati, costituiscono una violazione della nostra storia, della nostra cultura, del diritto alla vita''.
''Non voglio inchinarmi a questa legge illegale - aggiunge Vendola, riferendosi ancora alla Bossi-Fini - perche' c'e'
Guantanamo dietro l'angolo. E non e' una questione di numeri perche' anche una sola persona privata del suo diritto alla vita e' tutto il mondo''. (ANSA).

CHA
03-GIU-05 14:38 NNNN

PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)