Dipendente Rai alza voce e schiena! Incontriamoci...

Questo e'il documento che Giulietti ha presentato oggi in vigilanza e che riguarda l'assemblea della settimana scorsa tenuta all'Hotel Clodio di Roma perche' la rai non aveva autorizzato l'ingresso agli "esterni", precari, politici o giornalisti che fossero.
Ci aspetta quindi un settembre di lotte VERE. Speriamo di trovare colleghi giornalisti, politici seri e colleghi Rai sempre a fianco dei lavoratori del giornalismo e della comunicazione in Italia, tanto piu' se in ballo ci sono il presente e il futuro del servizio pubblico.
s.m.

Assemblea autorganizzata dei dipendenti Rai: Dipendente alza voce e schiena.
Hotel Clodio (Roma) 13 luglio 2005

Stefano Mencherini, regista e giornalista indipendente (Coordinamento “Dipendente alza voce e schiena”)
Ci auguravamo tutti di essere un po’ piu’ numerosi, oggi pomeriggio. Però non mi soffermerei qui e chiederei anche a voi di non badare ai numeri, perché come tutti sappiamo queste due iniziative di oggi, sia il sit-in questa mattina di protesta con tanto di megafono e di volantinaggio sotto il cavallo di Viale Mazzini, sia quest’incontro di oggi pomeriggio sono stati organizzati di corsa in un giorno e mezzo e quindi non potevamo aspettarci una affluenza maggiore. Ma già io credo che un piccolo primo risultato oggi lo portiamo a casa e vi spiego perché: tra l’altro ringraziando in primo luogo Antonio Lovato e tutto lo Snater che si e’ dimostrato, come in tante altre occasioni, un sindacato molto attento, molto sensibile a quelli che sono i problemi veri e dell’azienda e dei dipendenti, quindi di tutti noi.
Vorrei iniziare brevemente leggendo alcuni messaggi che ci sono arrivati perchè avevamo chiesto anche a parlamentari di diversi schieramenti (perchè non abbiamo colorazione politica e non la vogliamo, rifiutiamo ogni tentativo di strumentalizzazione da qualsiasi parte essa provenga, e quindi abbiamo invitato a 360° una serie di deputati e senatori che sono presissimi a Palazzo Madama e a Montecitorio perché in questi giorni sappiamo che ci sono in discussione Leggi speciali a causa di questo nuovo gravissimo attentato a Londra, coi mille problemi che angosciano il mondo e la nostra quotidianita’. Quindi i nostri politici, anche quelli meno peggio, sono stanno lavorando e qualcuno ci ha mandato dei messaggi, qualcun’altro ci ha detto che assolutamente non mancherà nelle prossime occasioni. Il Senatore Occhetto, per esempio, mi ha dettato questa nota proprio ieri:” Alzare voce e schiena mi sembra per ogni dipendente e precario Rai un ottimo proposito, come quello di tornare a una RAI vero servizio pubblico, con un informazione pluralista e rispetto per i diritti dei propri abbonati ma anche di dipendenti e collaboratori. Mi scuso se per impegni precedentemente assunti non potrò oggi essere con voi domani ma conto di farlo senz’altro alla prossima occasione che sono convinto non mancherà. Cosi’ Diego Novellidel Cantiere Prodi, ex sindaco di Torino e parlamentare indipendente nel DS, così Francesco Martone dei Verdi, Maura Cossutta dei Comunisti italiani e tanti altri. Purtroppo si tratta di una parte della politica purtroppo esigua, ma in fondo no, perchè l’altra combatte lobbisticamente delle battaglie che secondo me poco hanno a che fare con i nostri diritti di lavoratori ma anche e soprattutto con i diritti che hanno gli abbonati del servizio pubblico di avere pluralismo, libertà di informazione, non volgarità e violenza gratuita, meno tivu’ deficiente (come denuncio’ tempo fa la signora Franca Ciampi), meno meno schifezze –insomma- detto proprio terra terra, anche in maniera un po’ volgare, come quelle che siamo costretti a produrre dalla mattina alla sera nella radiofonia e nella televisione. Allora perché questa esigenza, l’esigenza di prendere, non so se per la prima, la seconda o la terza volta non mi interessa, un megafono in mano e di andare a gridare letteralmente il contenuto del nostro volantino che ha sottoscritto e rilanciato anche in primo luogo Snater ma anche la Federaziona nazionale della Stampa (Fnsi), Usigrai, Slai Cobas Rai di Roma, Forum Dac e altri. Perche’ crediamo, e la voglio fare breve, che in queste settimane si stia muovendo qualcosa di nuovo dentro la nostra azienda. Io giro un po’ anche gli altri centri di produzione per lavoro perchè lavorando a Linea Verde vado a montare per esempio al Salario e poi vado a Teulada a salutare dei colleghi e a mangiare con loro e poi a volte andiamo con gli amici di Linea Verde che sono qua a mangiare alla radiofonia, abbiamo dei colleghi lì e frequentiamo ovviamente per lavoro anche Viale Mazzini. Allora parlando, io sono uno che parla molto, per questo c’è chi tenta di mettermi il bavaglio col mio film-inchiesta Mare Nostrum censurato preventivamente anche dalla mia azienda (mi riferisco al mio lavoro come giornalista indipendente e parlo di un film che da anni, da due anni e mezzo, è sui tavoli dei massimi dirigenti Rai, l’ultimo in ordine di tempo è il direttore di RAI 3 Paolo Ruffini, un lavoro di denuncia dove ci sono immagini che come per Abu Ghraib abbiamo scoperto come carcere speciale dove torture e sevizie di ogni genere erano all’ordine del giorno, solo grazie a quelle foto che ritraevano uomini e donne ammassati peggio di bestiame al macello, beh io nel mio
ho fatto qualcosa di simile in quel di Lecce, dietro casa mia e ho cominciato da lì un film che dimostra l’illegalità dei centri di permanenza temporanea che sono le nuove Guantanamo italiane,i nuovi campi di concentramento. La cosa bella -dicevo- per non perdere il filo, e’ che molte energie dei colleghi che spesso diventano soltanto mugugni,un pour parler che è fatto fra colleghi a testa bassa, a voce bassa, a me pare che con grande difficoltà, è ovvio,conoscete meglio voi di me questa azienda, io ci sono solo da una quindicina d’anni, prima a tempo determinato poi adesso vincendo una causa che e’ ancora aperta perchè la Rai ovviamente fa sempre appello per perdere altri soldi e tempo…in poche parole comunque, al di la delle vicissitudini personali mi è sembrato di cogliere qualcosa di nuovo e vorrei che ci mettessimo di sbuzzo buono come si dice dalle mie parti, riuscendo,
queste sensazioni, a tirarle fuori,a far prendere un po’ più di coraggio ai nostri colleghi perché è soltanto quello che manca, il coraggio, la riscoperta della propria dignità di lavoratori, di uomini o di donne ma soprattutto di lavoratori RAI visto che parliamo di questo ognuno di noi nel suo campo è prezioso, non è indispensabile, lo dicono sempre,ma è prezioso per il lavoro che svolge che sia un fonico che un montatore che un direttore della fotografia o uno che lavora in un archivio o un programmista regista che oggi fa di tutto infatti io ho chiesto a Lovato e credo, mi auguro che Snater che ripeto è il sindacato più sensibile e anche più forte tra l’altro, all’interno della RAI possa ragionare su una revisione a breve e portarla nelle alte sfere, se esistono e non sono temporanee, come i centri di permanenza . M è tutto temporaneo ormai, come il balletto indecente di nomine che son fatte anche in queste settimane e questa indecisionalità che fa vergognare chi nella RAI come tutti voi ha dato e speso gli anni migliori della propria vita. Non è uno spot televisivo ma è così,credendoci nel servizio pubblico,credendo nel ruolo del sindacato che può e deve tornare ad essere anche più di quello che è,un sindacato che ha rapporto quotidiano con le persone come voi avete, ovviamente non parlo di noi, parlo di quelli che non ci sono, ai quali manderemo a dire queste cose e anche io personalmente mi farò, come dire, anche se ormai mi hanno in antipatia parecchi perché sono un rompiscatole fenomenale e quindi se lo conosci lo eviti, però insomma con il vostro aiuto magari arriviamo un po’ più in là, anche con l’aiuto della Federazione Nazionale della Stampa, di Usigrai e di tutte quelle organizzazioni e soprattutto quei dipendenti che hanno a cuore il presente e il futuro dell’azienda. Perché questa battaglia per la prima volta e qui concludo nasce dal basso, nasce da noi,da quell’esigenza, da quel mugugno che viene fatto orami da decenni e che però rimane chiuso dentro le stanze o negli antibagni o nella sala mensa o quando si va ad un cinema se capita la sera con qualche collega.
Ecco,questo deve finire, deve finire credo perché senza la nostra voce, senza le nostre istanze, senza le nostre denunce di lavoratori faranno e fanno già carne da macello. No, è di questa azienda che forse a noi interessa ancora essendo servizio pubblico, di cui stanno facendo scempio. Quindi io non aggiungo altro, avevo buste paga da fame da far vedere ai giornalisti, denunce di diritti calpestati in barba a qualsiasi contratto di lavoro e tante altre belle cose che rimandiamo alla prossima grande assemblea che faremo in settembre. Per concludere: da oggi l’azienda (e la politica)
non potra’ piu’ non fare i conti anche con noi dipendenti, precari, disoccupati o interni che siano.
Grazie.

Ing. Silvio Petaccia, segretario regione Lazio Snater

Noi abbiamo un’azienda che penso sia famosa per chi la conosce come me, fatta da contratti precari, che non rispetta i contratti, e fa delle cose che veramente che spesso mi capita di dire, succede questo! la gente dice ma no,come la RAI,mica Tele Sud. ecc. e più ci sono dentro, ormai sono dieci anni e più scopro che queste cose peggiorano, cioè si arriva veramente ad attaccarsi a 20 Euro di indennità che non ti danno, cioè delle cose pazzesche oltre veramente tutta questa cosa incredibile di quanti soldi la RAI paga dal punto di vista legale che forse la magistratura segue perché può darsi pure che tra un po’ la magistratura in virtù anche delle leggi sul precariato non segua più e quindi anche questa falla delle cause dei tempi determinati si chiuda e li ci sono milioni che vanno sulla parte legale che sono comunque milioni che non si sa per quali motivi si debbano pagare quando forse una persona che ha lavorato per un certo periodo ha diritto in qualche modo ad essere assunta e sarebbe anche forse più economico per la RAI va be’ l’idea di fare gli appelli perchè così il prossimo Consiglio d’Amministrazione si ritrova il problema (perché nel frattempo io rinvio il problema)no perché questo è interamente anche legato al fatto che questi cambiano spesso non si capisce bene in questo momento rendiamoci conto di un’assenza continuata e lunga il piano industriale di questa azienda. A settembre riparte con tutta la programmazione e in più occasioni mi sono trovato con Antonio Lovato e con Snaider a seguire questi incontri:è un piano inesistente, la cosa più costruttiva che c’era e’ che forse si costruisce Saxa Rubra 2 vendendo gli immobili però pure lì siamo sul fumogeno. Questo è uno scippo alla democrazia perchè comunque il servizio pubblico e sempre più ci rendiamo conto l’importanza è un bene collettivo, allora tu stai scippando un bene importantissimo e secondo me l’elemento è quello che ce lo fa capire, come diceva lui l’immagine di Abu Ghraib del prigioniero col cappuccio e l’analoga immagine di Londra che c’è la bomba… Voglio dire, questi elementi fanno valere secondo me l’importanza del servizio pubblico, che è molto più importante di quello che succede, cioè ritorniamo all’idea che se cade l’albero e nessuno sta lì per raccontarlo non è vero che è caduto e questa cosa purtroppo ci rendiamo conto ce ne dimentichiamo i mugugni, i mugugni qui sono anche secondo me da una parte la paura dall’altra anche uno scoraggiamento rispetto ad un meccanismo democratico che ha dei modi per poter ottenere e non so adesso come potremmo superare questa cosa per esempio questa iniziativa scaturisce anche da un comunicato congiunto di tutte le sigle sindacali che è stato fatto la settimana scorsa quindi in qualche modo c’era il presupposto dopo tanto tempo di divisioni anche a volte non ben chiare per fare un discorso collettivo c’è una situazione sullo scontro politico per il presidente che penso non si racconti neanche dai mitici tempi e questo però comunque di fatto continua a tenere a galla questa situazione. Poi qualche volta facciamo qualche programma che è degno dell’azienda che va in onda di notte spesso e volentieri raffazzoniamo e comunque perdiamo per esempio tutte quelle innovazioni tecnologiche che noi media voglio dire, se la RAI fosse rimasta alla Radio quando partiva la televisione avrebbe comunque perso un importante mezzo di comunicazione embè noi stiamo perdendo perché abbiamo dato il via al digitale terrestre e poi lo abbiamo spento abbiamo dato il monopolio del satellite a Murdoch e stiamo praticamente lavorando a ritmi lentissimi su tutto quello che è il Web tutto quello che è l’interattività potremmo fare perché sappiamo bene che i modi di comunicazione evolvono e se non stiamo al passo questi modi di comunicazione faranno si che la RAI diventa obsoleta e se la RAI diventa obsoleta questo significa perdere il servizio pubblico come bene collettivo. L’importanza, questa cosa è talmente importante questa cosa cioè è peggio se ti rubano la casa, secondo me.
ok, ora mi fermo qui se qualcuno vuole intervenire…

Io prima di passare a tutto quello che avete detto e che ancora aspetto con delle risposte come la maggior parte di persone interne ed esterne che stanno che lavorano nell’azienda RAI è da anni che mi chiedo da quando c’è stato il famoso processo al Direttore Generale anni fa a Biagio Agnes per… l’accusa, se non sbaglio era quella di appropriazione indebita ecc. ecc., falso in atto pubblico, non è stata mai chiarita l’assoluzione che è stata il giudizio di assoluzione che è stato dato dalla Magistratura perché il fatto non costituiva reato, non perché non fosse successo il reato, e da che cosa era dipesa la cosa… perché la Magistratura ha definito la RAI un ente privato, un ente privato, allora scusate, sono anni con tutti i sindacati, UDL, lo Snater, CGIL e USIGRAI questo principio non è stato mai chiarito perché da lì parte veramente l’offensiva secondo me sono passati 10 –12 anni 15 anni quanti anni sono passati? Non è mai stato posto questo problema per cui prima bisognerebbe capire questo problema, allora primo bisogna capire se aveva ragione la Magistratura o aveva ragione Agnes? Parlare di ente pubblico ragazzi, nessuno ha avuto ancora il coraggio di buttarsi nell’avventura, evidentemente fa gola a tutti questo equivoco perché funziona a tutti, diciamocela la verità perché noi ci prendiamo per i fondelli, è arrivata l’ora ormai basta, sono anni che oramai tutti combattiamo per difendere il posto di lavoro poi va lì e c’è senza offesa per l’USIGRAI un solo sindacato per i giornalisti perché gli altri non hanno giornalisti, cioè chi da assunzioni chi decide chi non decide però… cioè… è un ente pubblico o privato? Perché se è un ente pubblico Agnes allora doveva andare in galera perché molta gente che ruba in questa azienda santi che pensano soltanto a fare il dio quattrino dovrebbe essere in galera per appropriazione indebita dopo di che possiamo anche continuare a parlare di altre cose che sono importanti ugualmente però l’equivoco rimane, volevo dire soltanto questo.

Antonio Lovato, segretario generale Snater

Volevo dire due tre cose, cioè fare più che altro delle riflessioni. Siamo molto ma molto preoccupati della situazione che sta versando la RAI in questo momento ecco, io adesso mi aspetto, approfitto della presenza anche di Roberto Natale dell’Usigrai, lui una settimana fa adesso non ricordo, 10 giorni fa facemmo un documento unitario, dalla Adrai, passando per tutti i sindacati confederali fino a Libersind, un documento unitario in cui esprimevamo alcuni concetti,alcune preoccupazioni e desideri di muoverci se la situazione fosse rimasta invariata. L’ultimo schiaffo che abbiamo preso, la storia di Malgara ecc. ecc. naturalmente Malgara amico, insomma, milanese, amico de Berlusconi era difficile che fosse accettato dai due terzi della Commissione Parlamentare quindi è stato proposto appositamente per ritardare. Ancora adesso leggo sui giornali che la Commissione Parlamentare si riunisce nuovamente il 4 agosto quando sappiamo che praticamente non ci sarà quasi nessuno il 4 agosto eh? L’assemblea dei soci il 4 agosto per fare e poi ritrovare un altro cavallo che poi verrà bocciato successivamente ecc. Però l’obiettivo a mio avviso, è quello di mantenere in crisi perenne il servizio pubblico radiotelevisivo privandolo, uno,di un presidente,del consiglio di amministrazione, e due privandolo di fatto di un direttore generale perché da tutte le parti si legge che il nostro direttore generale è sostanzialmente ai margini, commissariato di fatto in questa azienda ecc. Sta li per la normale amministrazione, ma questa è un’azienda di servizio pubblico che non può sprecare tempo nell’amministrazione e ormai questa normale amministrazione va avanti da troppo e allora le questioni cominciano a diventare estremamente preoccupanti.
Oggi una cosa che mi ha fatto sorridere, ed è una riflessione piuttosto preoccupata, su Repubblica c’era una lunga intervista a Piersilvio Berlusconi che annuncia, ha annunciato,ha confermato che Mediaste sta investendo massicciamente sul digitale. Questa mattina io ho preparato un comunicato protestando per il fatto che l’interattività del digitale è stata cancellata,i quattro tecnici che curavano questo aspetto tecnico sono stati rimandati nei posti di lavoro precedenti alla messa nel settore dell’interattività tant’è che facciamo l’ennesima brutta figura perché chi prima faceva interattività sui canali digitali RAI anche su Rai 1 RAI 2 RAI 3 si è messo interattività ma non ha trovato dall’altra parte niente e quindi e’ un’altra di quelle figure inaccettabili che la RAI ormai da tempo è abituata a fare ma non una cosa leggera, una cosa di servizio pubblico.
Allora:da una parte Mediaset investe sul digitale, nello stesso giorno noi aboliamo l’unica cosa che ci distingueva nel digitale cioè questo processo di interattività che bene o male qualificava in una certa maniera il servizio… io da qui ne traggo delle valutazioni, non sto manco a parlare dei palinsesti si, perché se andiamo a vedere noi abbiamo RAI doc, RAI utile che fanno schifo con tutto il rispetto di chi lavora in questi due canali se andiamo a vedere i palinsesti del digitale persino di LA7 non c’è paragone, allora a questo punto comincio a dire, ma il servizio pubblico che cosa fa? Perché non si muove? Non si muove perché altri hanno interessi economici specialmente i privati ecc. Quindi la contemporaneità delle due questioni mi ha fatto riflettere da una parte investimenti e dall’altra parte sottrazione delle risorse rispetto al digitale. Adesso noi siamo, siamo in una situazione francamente assurda e la RAI decide di aumentare di 10 minuti nelle sedi regionali i telegiornali delle 14 perché normalmente nel periodo estivo questi telegiornali si riducevano da 20 a 10 minuti per questioni di organico ecc. ecc. Leggo un accordo fatto dall’USIGRAI il quale dice sostanzialmente l’azienda ha accolto le nostre richieste poi ho letto il comunicato del 1° di luglio nel quale erano contenute queste richieste….va be’ ho detto andiamo noi alla trattativa, insomma una speranza e un discorso serio probabilmente si apre. Ecco il discorso serio che purtroppo altri hanno sottoscritto è quello dell’incentivazione all’appalto per far fronte ai dieci minuti. Cioè io sindacato avrei dovuto sottoscrivere un’autorizzazione all’appalto per coprire questi dieci minuti poi con le limitazioni si quando cessa l’emergenza insomma cioè per un mese e mezzo, due mesi, dopo di che si ritorna alla cosa normale ma io sindacato dei lavoratori RAI quadri, operatori, impiegati, vado a firmare un’autorizzazione all’azienda di realizzare in appalto perché poi quando se tratterà di discutere della mezz’ora successiva se mai poi verrà fatta ecc. ecc. Ecco chiaro che l’indicazione aziendale è questa:l’operatore interno è solo giornalista. Il resto è tutto nelle case di appalto ecc. Questa è una cosa che per quanto mi riguarda giudico assolutamente inaccettabile e quindi abbiamo messo insieme cioè una nuova tendenza aziendale, cioè da una parte se qualche giorno prima si firma un accordo che noi giudichiamo comunque fasullo per risolvere alcuni problemi dei precari non giornalisti, dei precari RAI in questo caso, ecc. ecc. E ci si dimentica che c’era la necessità per esempio di integrare almeno per il periodo estivo gli organici, tecnici, gli specializzati, le segreterie di redazione ecc. Perché se il lavoro rimane invariato è chiaro che altrimenti devi spostare i piani ferie non devi più far godere delle ferie ai lavoratori ecc. Ci si dimentica di fare questa cosa e poi si dice andiamo però in appalto! Beh, è una esternalizzazione progressiva delle attività aziendali. Noi dietro queste operazioni capiamo che questa azienda come servizio pubblico è condannata,viene condannata progressivamente a sparire ecc.
Dopo di che il sindacato passa per il solito cattivo, ecco, manco questa cosa firmate… Voglio dire, ci mettono di fronte a delle condizioni impossibili, perché se ci avessero proposto l’accordo dei giornalisti io l’avrei sottoscritto perché ai giornalisti c’è scritto chiaramente che l’organico sarà in questo periodo integrato in misura maggiore rispetto alla normale sostituzione delle ferie proprio per questo aumento della produzione ecc. Io avrei sostanzialmente condiviso una soluzione di questo genere perché perché tra l’altro avrebbe creato le premesse nel momento in cui si discuteva della mezz’ora quella prevista dalla legge Gasparri ecc. ecc. Delle premesse per discutere sull’organico in termini piuttosto concreti e piuttosto validi ecc. Invece così no, abbiamo fatto passare la linea dell’appalto eccetera eccetera.

Sono intervenuti a seguire, tra gli altri:
Roberto Natale (segretario generale Usigrai)
Aldo Tirone, autore radiotelevisivo Rai
Enrico Giardino, presidente Forum Dac (pensionato Rai)
Cobas Rai Roma
Federaziona Nazionale della Stampa (Fnsi)


COMUNICATO di STEFANO MENCHERINI
- GIORNALISTA INDIPENDENTE E REGISTA RAI-

(ANSA) - ROMA, 11 lug - Finalmente alcune buone notizie che ci possono aiutare nella rivendicazione di una informazione libera e pluralista e ancora prima nella tutela dei diritti umani e dei diritti civili non solo degli immigrati.
Domani mattina, alle ore 11,30, di fronte al cavallo del palazzo di viale Mazzini, daremo vita ad un sit-in di protesta contro le politiche di un'azienda, la Rai, che dovrebbe attenersi ai doveri del servizio pubblico e che invece ha quasi totalmente abdicato al suo ruolo. Con noi dipendenti Rai ci saranno sindacati (lo Snater e la Federazione nazionale della Stampa), parlamentari di diversi schieramenti politici e soprattutto dipendenti, precari, collaboratori che chiedono una Rai reale servizio pubblico, con programmi di qualita', con una informazione pluralista e anche con un maggiore rispetto per i diritti di chi ci lavora. Alle 17.30, invece, nella sala conferenze dell'Hotel Clodio, sempre a Roma, si terra' la prima assemblea autorganizzata voluta da dipendenti e precari.
Seconda notizia. Ieri si e' concluso a Bari il primo grande raduno dei ''Governatori dei diritti umani'', 13 presidenti di altrettante Regioni italiane che hanno per la prima volta e tutti insieme detto un no deciso ai "Centri di permanenza temporanea" ovvero le Guantanamo italiane. Da questo si puo' partire per una nuova primavera dei diritti e dei doveri, chiedendo a gran voce anche l'abrogazione immediata di quella che altro non e' se non una nuova legge razziale aggiornata ai tempi: la cosiddetta Bossi-Fini-Mantovano.
Terza notizia: Continuano le decine e decine proiezioni del mio film-inchiesta Mare nostrum: venerdi' prossimo , alle ore 15, presso l'Istituto di Medicina sociale di Roma, all'interno di un master della facolta'di Scienze delle comunicazioni dell'Universita' La Sapienza; domenica 17 luglio al meeting internazionale di Cecina, organizzato dall'Arci; venerdi' 22 luglio a Cuneo con il parlamentare europeo Vittorio Agnoletto; il 23 a Matera all'interno del Lucania film-festival organizzato da www.reporterassociati.org, con il patrocinio di Rai e Corriere della Sera; il 25 luglio, in Sicilia, al campeggio antirazzista organizzato dal laboratorio Zeta di Palermo e dalla Rete antirazzista siciliana.


Questo testo autoprodotto e' stato volantinato e lasciato su tutti i tavoli del palazzo di viale mazzini, Cda e direttore generale compresi.

DIPENDENTE RAI ALZA LA VOCE E LA SCHIENA !

Cosi ce l'abbiamo fatta. Almeno verso primo passo.
Con Snater, Federazione Nazionale della Stampa (e ci auguriamo Usigrai e confederali) insieme alle decine di persone (parlamentari di 5 schieramenti diversi, sacerdoti e suore di vera carita', Dario Fo, Giorgio Bocca, il poeta Franco Loi e tanti liberi cittadini) che hanno sottoscritto l'appello che trovate su www.stefanomencherini.org e su www.peacelink.it ci riuniremo in una grande assemblea, mercoledi' 13 luglio prossimo. Non sappiamo ancora se l'azienda ci concedera' la Sala degli Arazzi o la sala mensa di viale Mazzini, ma ve lo comunicheremo anche attraverso volantinaggi nei prossimi giorni. Il microfono comunque sara' aperto per tutti coloro che vorranno dare suggerimenti, denunciare situazioni di varia natura, fare il punto su quanto stiamo assistendo riguardo alla nostra azienda.
Il balletto di nomi per la presidenza, l'incapacita' della politica e dei "capitani" della Rai ad avviare a risoluzione una condizione che non si era mai vista oprima da quando il servizio pubblico e' nato.
Ed e' proprio sul concetto e sulle regole del servizio pubblico che ci soffermeremo: dalla pessima qualita' dei prodotti radiotelevisivi che siamo costretti a produrre, dai diritti-doveri dei giornalisti a informare in maniera pluralista gli abbonati, i diritti calpestati ai dipendenti interni come ai precari. Queste le parole d'ordine dell'assemblea del 13.
Ci auguriamo che sarete numerosi e che il documento che sara' redatto sulla base dei vostri interventi verra' consegnato alla Commissione parlamentare della rai e alla dirigenza in servizio in queste settimane.
Quindi, non fatevi intimorire da dubbi o paure o pressioni ingiustificate.
Solo se tutti insieme per la prima volta sapremo con equilibrio e determinazione far sentire la nostra voce e tenere un poco piu'; dritta la nostra schiena, come auspica anche il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, potremo pensare ad una azienda piu' competitiva, sanata dai debiti (anche quelli nascosti ad arte), con una qualita' dei prodotti che sia degna di questo nome e del ruolo che la Rai ha sempre avuto e deve continuare ad avere.

Info: www.stefanomencherini.org
Cell. 339.3578481
Int. Linea Verde 5116


MARTEDI 13 LUGLIO prossimo in ROMA
GRANDE ASSEMBLEA DIPENDENTI E COLLABORATORI RAI

aderiscono al momento SNATER, Giovanni Russo Spena, Oliviero Beha, don Angelo Cassano (parroco a Bari) Stefano Mencherini e tutti coloro che hanno iniziato venerdi' scorso nel silenzio generale lo sciopero della fame a oltranza e a staffetta per la liberta' di informazione e la tutela dei diritti umani e civili degli immigrati. Sono stati invitati tra gli altri il Nobel Dario Fo e l'autore e attore Paolini.

Il testo che segue e' stato volantinato su tutti i tavoli della sede centrale della Rai, cda e direzione generale comprese, stamattina.
Su questi e altri temi sempre relativi ai diritti-doveri dei dipendenti del servizio pubblico, si terra' nei prossimi giorni una assemblea aperta a tutti i dipendenti interni e a tempo determinato, ai sindacati confederali e non e ai politici di ogni schieramento che vorranno ascoltarci.

Cari colleghi,
qualcuno di voi avra' letto nei giorni scorsi alcune note attaccate
"clandestinamente" sulle bacheche di viale Mazzini, per questo vi devo
alcune risposte e alcune delucidazioni.
Dopo 18 giorni di digiuno e tre di sciopero della sete per la liberta' di
informazione e la tutela dei diritti umani e civili degli immigrati,
venerdi' scorso ho interrotto la protesta che e' stata raccolta da
parlamentari, sacerdoti e suore di vera carita', uomini e donne di cultura e
liberi cittadini, che scioperano a staffetta e a oltranza, in attesa che il
Presidente Ciampi ci riceva.
Ma questa battaglia che sembra lontana anni luce dai nostri, vostri problemi
all'interno dell'azienda, in realta' non lo e' affatto. Anzi:
DIPENDENTE ALZA LA VOCE E LA SCHIENA !
Viviamo in una azienda-colabrodo dove le responsabilita' si rimpallano come
se fosse una partita di calcetto nel campetto sotto casa. I contratti
vengono concordati con sindacati che all'interno della rai poco hanno
lavorato in questi anni per fare davvero gli interessi dei dipendenti. I
sabati e le domeniche non vengono retribuite, pensate che conosco un
produttore esecutivo che ha 28 sabati lavorati negli ultimi tempi (28
sabati) e la Rai non vuole pagarli. Per non parlare degli stipendi, delle
diarie delle trasferte e cosi' via. Dei contenuti poi nemmeno a parlarne:
vengono mandate in onda cose su cui la signora Franca Ciampi (per citare una
persona conosciuta e autorevole nel suo ruolo di mamma provvisoria della
Repubblica) chiederebbe la censura preventiva.
E a proposito di censura preventiva, vi informo che MareNostrum, l'unico
documento giornalistico che denuncia la gravissima lesione di diritti umani
e civili dei migranti nel nostro amato e disastrato Paese, sara' presto in
edicola (a sei euro!) con un importante settimanale. Ma l'azienda da
settimane a me non risponde sulla richiesta di messa in onda con ampio e
documentato dibattito, come gli chiedono migliaia di cittadini e decine di
parlamentari che da settimane stanno sottoscrivendo un appello sulla home
page del sito (di area pacifista e cattolica impegnata socialmente)
www.peacelink.it
E la nostra protesta continua, partendo anche da un dialogo con tutti voi,
con i sindacati confederali e non e con tutte quelle forze che vogliono
ritrovare un servizio pubblico degno di questo nome e del canone che ogni
cittadino e dipendente paga, rispettoso anche dei diritti dei suoi
lavoratori.
Quindi la bassissima qualita' dei prodotti della Rai e la cattiva gestione
del personale, la pessima realta' dei salari e di tutto il resto, non
nascono solo da imposizioni e/o suggerimenti politici, ma anche e
soprattutto dalla nostra rassegnazione.
Dai nostri silenzi.
Dal nostro menefreghismo o fatalismo.
Allora PARLIAMONE PRESTO E TUTTI INSIEME .

Info: www.stefanomencherini.org

Cell. 339.3578481
Int. Linea Verde 5116


La collega Maritato su Giornalisti Oggi scrive bene. Il problema vero e' che poi uno legge, si indigna per tre minuti e tutto passa...
BASTA! BASTA! BASTA, per favore! Dentro e fuori dalle grandi redazioni di carta stampata e veicolate dal tubo catodico. Nelle grandi come nelle piccole, perche' cambiano soltanto gli espedienti e l'arroganza. Sono diversi i primi attori: a volte sfigati improvvisatori, altre volte blasonati dal curriculum di tutto rispetto ma dalla deontologia inesistente.
Allora noi cominciamo dalla nostra azienda, la Rai. Che va a pezzi. Anzi, lo e' gia', anche grazie al balletto indecente che una politica ormai da rottamare esercita da settimane sui nomi dei futuri presidenti. E lo scandalo, l'ennesimo, stavolta non ha colore di riferimento. Sono tutti, mi pare, sullo stesso piano: governanti e opposizione, lobby di pressione e lacche' col patentino da trasformisti che nen Paese e in azienda si moltiplicano come funghi velenosi da sempre.
Quindi noi ci vediamo il 13 a Roma (porta fortuna, dicono, poi vi cominicheremo dove) per una grande assemblea di dipententi Rai, precari, collaboratori e osservatori esterni.Giornalisti, tecnici, amministrativi e dirigenti insieme, come non e' mai successo prima.
Produrremo un documento, dopo aver ascoltato i colleghi e le loro denunce o i loro suggerimenti o le loro preghiere.
E di seguito vi allego, tanto per non perdere tempo e voglia di tacere, un mio pezzullo censurato dal sito Articolo21 diretto da Giorgio Santelli. Lo faccio con amarezza, anche perche' Beppe Giulietti, persona che stimo a apprezzo per la dedizione con cui fa il suo mestiere di politico, mi aveva asicurato che in quel sito che anche lui ha contribuito a fondare, la censura non si esercitava in nessuna occasione. stavolta e' andata diversamente. Perche'?
s.m.

E allora parliamo di Rai, con nomi e cognomi, anche se il direttore Cattaneo non vuole perché a lui piacciono di più i dipendenti col bavaglio. Senza paura di cartellini gialli o rossi che siano. Lo facciamo perché oltre ad essere legati a quell'azienda, dove lavoriamo e spendiamo gli anni migliori della nostra vita, come direbbe qualcuno, ci preme prima di ogni altra cosa la libertà di informare e essere informati. Cosa che non avviene più, dentro e fuori da ciò che rimane del servizio pubblico radiotelevisivo.
La riga sopra potrebbe essere una chiusura. Invece è l'opposto netto, un inizio semmai. L'inizio di qualcosa che tende a riaffermare su tutto il resto l'onestà e la trasparenza, la pluralità e il rispetto delle opinioni altrui. Un diritto-dovere, insomma. Che anche la nostra attaccata Costituzione indica al famoso articolo 21.
Retorica? Provocatoria letterina domenicale? Voglia di perdere tempo? Chissà. Di fatto la situazione è oltre ogni decenza e pericolosità. Prendiamo l'ultima notizia che anche articolo21 pubblica in rete riportandola dall'Unità. Si tratta di un pezzo dove si parla di tutto, da Vespa ai diritti del calcio, ma dove si evince che " a una parte della sinistra inizia a piacere la coppia Cattaneo-Curzi". A noi no. E vi diciamo perché, anche approfittando per lanciare la prima grande assemblea aperta di dipendenti, precari e collaboratori Rai che si terrà il 13 luglio prossimo a Roma (e non il 5 come erroneamente da me annunciato giorni fa). Non ci piace -dicevo- perché neppure Curzi, il vecchio di Telekabul, l'antesignano dell'informazione televisiva "di sinistra", l'uomo che con il maestro Guglielmi, in questo caso per le news, ha dato voce a una fetta di popolazione che ne era fuori. Proprio lui che oggi si erge a censore preventivo. Non solo di Mare Nostrum, ovviamente, ma di tutta quella documentazione giornalistica che è scomoda anche a certa sinistra perché le fa fare una figuraccia su molti versanti, molti fronti, sconfessando le politiche di pseudoriformismi zoppi e e gia' falliti con il governo D'Alema. A partire sempre dai "Centri di permanenza temporanea" che interessavano persino questi provetti e autodidatti, nerboruti delle destre e mercenari in terre straniere, che abbiamo conosciuto esistere attraverso un po' di stampa ancora libera. O mezza libera. Ma questa è un'altra storia ancora. E noi non vogliamo farvi perdere tempo (chi vuole puo' spulciarsi www.stefanomencherini.org o www.peacelink.it o ancora www.meltingpot.org ).
Morale: collega, amico, compagno di strada, alza la tua voce e la tua schiena. Ma non fare l'ennesimo appello o l'ennesima campagna o la trita e ritrita chiacchierata virtuale. Vieni anche tu a discutere e a proporre un documento per il Presidente Ciampi e per le Camere, per chi lavora alla Rai e per chi sta fuori. Per chi non avrà mai accesso al tigì dell'odierno Sandro Curzi e per quello che non ce l'aveva col digì milanese. Tutto chiacchiere, distintivo e rai allo sfascio.
s.m.

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