Mali : Non è possibile distruggere la guerra con la guerra
Il Movimento Internazionale della Riconciliazione, sezione francese, non può avallare la guerra su grande scala che la Francia ha intrapreso nel Sahel.
Annunciato da mesi, l'intervento nel Mali sembrava inevitabile. Purtroppo, questo impegno militare della Francia ratifica una inversione delle priorità internazionali e regionali enunciate nelle risoluzioni degli organismi internazionali.
Per il MIR, queste risoluzioni, che avevano privilegiato la ricerca di una soluzione politica e il sostegno strategico alla ricostruzione globale del paese, rimangono la sola via ancora accettabile.
In ogni caso, nessuna guerra potrà far cessare uno stato di guerra e di violenza. Se la liberazione del nord del Mali è un imperativo, non potrà realizzarsi senza il dialogo, senza la riconciliazione e senza una rifondazione politica del paese. Al contrario, l'intervento delle truppe straniere minaccia di sprofondare il paese in una grave crisi politica e umanitaria.
Tanto più che la Francia ha una enorme responsabilità in ciò che sta accadendo. La Francia ha appoggiato le politiche liberiste che, dagli anni 80, hanno destrutturato il paese con la crisi del debito e le politiche di aggiustamento strutturale comportanti un aumento della miseria.
La Francia ha diretto l'intervento in Libia, che ha prodotto un afflusso nel Mali e nella regione di combattenti superarmati....
La Francia ha ampiamente sostenuto il regime corrotto del presidente che aveva interessi finanziari nei vari traffici dal nord del paese organizzati da contrabbandieri e dagli islamisti.
Il MIR è preoccupato vedendo aggravarsi l'insicurezza, che genera una crisi ancora più importante, che vedrà una radicalizzazione delle comunità etniche, che darà luogo a uno sviluppo del terrorismo e della cattura di ostaggi...
Ciò che è appena accaduto in Algeria è il segno che questo conflitto rischia di trascinare l'insieme della regione in un conflitto multiforme, destabilizzante ben al di là dell'Africa occidentale.
Al MIR preme ricordare che c'è una incapacità assoluta della violenza a ristabilire il diritto. Come non è possibile lavorare per la giustizia per mezzo degli effetti deleteri dell'omicidio.
Il MIR ha imparato dal pastore Martin Luther King che: «Nulla, se non una tragica volontà di morte, ci impedisce di rimettere ordine nelle nostre priorità affinché la ricerca della pace prevalga sul continuare ad andar dietro alla guerra. Niente ci impedisce di rimodellare una situazione dura ed ostinata con le nostre mani omicide, fino a plasmarla in forma di fraternità. (…) La guerra non è una soluzione». Come Martin Luther King, noi pensiamo che tutti noi dobbiamo scartare la guerra e ogni soluzione violenta.
La priorità è cercare di eliminare la povertà e l'ingiustizia. Infatti, è proprio questo il terreno fertile su cui le forze chiamate “jihadiste” [della “guerra santa”] crescono e si sviluppano.
Contact : Secrétariat MIR France mirfr@club-internet.fr
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