Schedature di massa su Internet

Creazione occulta di archivi contenenti nomi, indirizzi, età e abitudini di consumo degli utenti Internet.
16 febbraio 2000
Sen. Stefano Semenzato
Interrogazione a risposta scritta del SEN SEMENZATO
al Ministro delle Comunicazioni
al Presidente del Consiglio dei Ministri

Premesso che

  • il commercio elettronico (e- commerce) si sta sviluppando in modo sempre più rapido anche in Italia. Nel resto del mondo e soprattutto negli Stati Uniti questo tipo di commercio è ormai una grossa realtà;
  • importanti giornali come il "Financial Times" e il "Suddeutsche Zeitung" rivelano che attraverso i cosiddetti "profili on-line", le imprese che fanno pubblicità on-line, raccolgono informazioni tenendo traccia dei movimenti dei consumatori sulla rete, per poter inviare quindi pubblicità di tipo personalizzato. Pochi consumatori/utenti di Internet si accorgono di questa "registrazione" che viene attuata anche senza cliccare il banner pubblicitario;
  • fino ad ora questi profili erano in genere anonimi, in quanto identificavano il computer più che la persona;
  • ultimamente la DoubleClick, la maggiore società di marketing on-line del mondo, ha iniziato a rompere quest'anonimato collegando i dati di chi naviga ai dati identificativi personali ed all'indirizzo attraverso il database di una società di vendite per corrispondenza;
  • l'obiettivo della DoubleClick è la creazione di un archivio contenente nomi, indirizzi, età e abitudini di consumo degli utenti;
  • il metodo usato fa perno sul fatto che la maggioranza delle pagine Internet contiene files di riconoscimento nascosti, i cosiddetti cookies, che si installano sull'hard-disk dell'utente a sua insaputa. Grazie a questi cookies il proprietario della pagina in questione può stabilire, tra l'altro, la frequenza con cui una pagina viene visitata da un determinato utente;
  • i circa 100 milioni di cookies che DoubleClick ha messo in circolazione negli ultimi anni verrebbero oggi "personalizzati". Se l'utente comunica il proprio nome reale su una qualsiasi delle pagine gestite dalla società, il suo anonimato viene infranto a livello generale;
considerato che
  • con questo tipo di registrazione on-line viene violata la tutela della privacy;
  • tale pratica è in contrasto con la normativa europea che impone a chi raccoglie i dati l'obbligo di ottenere il consenso in positivo della persona;
  • è in atto in America una campagna, anche di azioni legali intentate da soggetti che lamentano violazioni della propria privacy ad opera delle nuove tecnologie, contro questo nuovo controllo elettronico da parte di gruppi per la difesa dei diritti civili e per la difesa dei consumatori;
si chiede di sapere
  • se non si ritenga opportuno intervenire per tempo al fine di tutelare i consumatori italiani;
  • se non si ritenga opportuno mettere in atto una campagna d'informazione on-line e non solo sui diritti degli utenti nel campo delle telecomunicazioni.
Sen. Stefano Semenzato
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