La dualità dell’11 settembre
Mentre per il popolo americano l’11 settembre 2001 è un giorno di lutto e disperazione, per altri è un giorno di speranza e di armonia. L’11 settembre 1906 Mohandas K. Gandhi lanciò la prima, grande campagna pubblica nonviolenta in Sud Africa, dimostrando al mondo che una risoluzione nonviolenta della maggior parte dei conflitti è possibile.
27 agosto 2007
Arun Gandhi (nipote del Mahatma Gandhi)
Fonte: www.uomoplanetario.org
Non molti sono consapevoli che, mentre per il popolo americano l’11 settembre 2001 è un giorno di lutto e disperazione, per altri è un giorno di speranza e di armonia. Fu infatti l’11 settembre 1906, che mio nonno, Mohandas K. Gandhi lanciò la prima, grande campagna pubblica nonviolenta contro il pregiudizio razziale in Sud Africa, dimostrando così al mondo che una risoluzione nonviolenta della maggior parte dei conflitti è possibile. Egli in seguito elevò la sua filosofia al più alto livello e la chiamò Satyāgraha, ricerca della verità, poiché credeva che gli esseri umani hanno bisogno di diventare consapevoli delle molte forme di violenza che noi pratichiamo coscientemente o incoscientemente.
Dunque, l’11 settembre 2006 segna il centenario di un evento positivo, una vera via di vita, ispirata da Fede, Speranza e Armonia. Mi sono tormentato a pensare se noi americani dobbiamo continuare a osservare ogni anno l’11 settembre come un giorno di lutto che mai più si ripeta, o possiamo trasformarlo in un giorno di speranza e armonia. Potremmo cambiarlo in un giorno di introspezione per accettare che noi individualmente e come società abbiamo bisogno di cambiare radicalmente le nostre vite e le nostre relazioni, se desideriamo evitare il ripetersi del terrorismo nel mondo? Io non intendo svalutare il sacrificio delle più di 3000 persone che sono morte nell’attentato alle torri gemelle, né degli oltre 50.000 irakeni, uomini, donne e bambini, che sono morti come ritorsione di ciò che accadde l’11 settembre. È un sacrificio enorme che il mondo sta pagando per l’errore di 20 persone.
In ossequio a ciò che Gandhi ci insegnò, noi possiamo osservare l’11 settembre come giorno di Preghiera per la Pace e l’Armonia. Un giorno in cui noi tutti possiamo, innanzitutto, impegnarci a creare la pace e l’armonia a cominciare dalla nostra casa, e quindi a promuovere la pace e l’armonia nelle nostre società ed eventualmente nel mondo? La visione di Gandhi della nonviolenza non era un progetto irrealizzabile. Egli dimostrò che possiamo praticarla nei fatti, se noi “diventiamo il cambiamento che desideriamo vedere nel mondo”.
Gandhi comprese più di un secolo fa che noi uomini abbiamo fatto delle religioni un fattore di divisione, nocivo alla pace e all’armonia. Come ragazzo cresciuto con il nonno, lo ricordo dire che “la religione è come scalare una montagna”. Se noi stiamo cercando di raggiungere tutti la stessa cima perché dovremmo questionare con coloro che cercano di arrampicarsi da un versante della montagna diverso dal nostro? Quando interrogato, egli soleva dire che era nello stesso tempo un indù, un musulmano, un cristiano, un buddista, perché rispettava tutte le religioni e prendeva le pepite di saggezza presenti in ciascuna, per accrescere la sua comprensione di Dio. Egli era angosciato dalla pretesa moderna di ciascuna religione di “possedere” la Verità. Credeva che nessuna religione “possedesse” la Verità, ma che una religione praticata con umiltà possa guidarci alla ricerca della Verità e a una vera comprensione del significato di Dio. Il possesso conduce all’arroganza e alla mancanza di rispetto verso gli altri, mentre la Ricerca induce rispetto e umiltà.
Ci può essere presunzione, ingenuità o anche stupidità da parte mia nel credere che noi possiamo trasformare questo mondo. Ma, credo, come mio nonno, che la Fede in Dio possa diventare significativa solo se ha anche fede nell’Umanità. Noi non possiamo odiare e distruggere ciò che Dio ha creato, tanto più se professiamo di amare Dio come Creatore.
Io propongo che la nazione decida di celebrare l’11 settembre 2006 e ogni successivo 11 settembre, come giornata di preghiera per la Pace e l’Armonia. Noi dobbiamo iniziare la giornata con ciascuna famiglia che recita una breve preghiera per la pace e l’armonia, e agire perché in ogni famiglia regni la pace e l’armonia. Inoltre propongo che le comunità, ciascun gruppo di vicinato, rione o città, organizzino una preghiera ecumenica con le diverse fedi per invocare la pace e l’armonia, alla maniera di Gandhi. Dal tempo della mia adolescenza io posso ricordare che le preghiere di Gandhi si tenevano, ogni mattina e ogni sera, in luoghi aperti o in saloni neutri, dove non erano in mostra simboli di alcuna religione. Al massimo ci poteva essere una candela accesa e tutti, radunati in assemblea, potevano cantare insieme le preghiere di ciascuna delle maggiori religioni mondiali. I partecipanti, centinaia, se non migliaia, affluivano da tutte le differenti Fedi.
Possiamo noi ripetere ciò? Possiamo noi invitare ciascun gruppo religioso presente in città a venire con i loro seguaci a una preghiera ecumenica in un luogo di convegno neutrale? Molti anni fa, dopo l’episodio di Rodney King che straziò Los Angeles, da parte del mio istituto organizzammo una preghiera ecumenica in Memphis, Tennessee, poiché le tensioni tra afro-americani e bianchi avevano raggiunto il punto di rottura. 36 leader religiosi locali vennero al campo di calcio dell’Università dei Fratelli Cristiani, con una folla di più di 600 neri, bianchi e latini, credenti e non credenti, e ciascun gruppo religioso aderì all’accordo, recitando in cinque minuti una preghiera per la Pace della propria tradizione religiosa. Fu una bella cerimonia e molti credettero che servì a dissipare per lungo tempo la rabbia che albergava nella città. In seguito, per mesi la gente di Memphis non smise di parlare di quella grande esperienza spirituale. Possiamo replicare quell’evento su una dimensione nazionale? Su una scala mondiale? O noi siamo così immersi nella violenza che la pace è diventata priva di senso?
Arun Gandhi
Note: Per ulteriori informazioni sul Mahatma Gandhi e la nonviolenza: www.uomoplanetario.org
Parole chiave:
il grido dei poveri, nonviolenza
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