Catena di Sanlibero

Catena di SanLibero n. 274

9 marzo 2005
Riccardo Orioles (Giornalista antimafia)

Intanto, questo e' un paese che produce i Callipari, i Baldoni, i
Quattrocchi, le due Simone. Stride metterli insieme, lo so. Ma e'
cosi'. Una dignidad soffusa, un senso falconiano della vita, un
coraggio - ma essi non userebbero questa parola - non esibito per la
strada ma pronto al momento opportuno. Anche questi sono, o sono anche,
gli italiani. L'Italia, che parrebbe dannunziana, contiene in realta'
molto Gobetti.
Mi chiedo, senza polemica, quanto di cio' si rifletta nella nostra vita
ufficiale, nella politica, nelle parole. E anche nel nostro modo di
vivere (da cittadini comuni, senza ambizioni) questa ufficialita', di
subirla distrattamente e con rassegnazione.

Ma basta cosi'. Torniamo al nostro compito, al cercar di capire. Per
principio, e' bene diffidare sempre delle spiegazioni complesse, delle
congiure. Che gli americani - in divisa - abbiano voluto scientemente
uccidere la giornalista-testimone certo non e' impossibile, ma io ci
credo poco. Lo stile sembra piuttosto quello di una Werhmacht
impaurita, col dito sul grilletto, piu' feroce per panico che per
strategia. Quell'automobile, che non correva e non era sospetta, era
tuttavia una presenza umana, e *dunque*, nel buio, ostile.
"Feuer!": cosi', senza sapere.

Tutto cio' ha parecchie attenuanti. L'isolamento dell'occupante, il
paese ostile. La spietatezza degl'indigeni, tanto i briganti quanto i
partigiani. L'esiguita' delle forze - pochi uomini per un paese esteso.
L'insufficienza dell'armamento (collette fra i parenti per comprare
giubbotti) e il senso di abbandono. La varia cittadinanza (almeno un
terzo non sono cittadini) e l'incerta disciplina (il venti per cento
sono "contractors", non soldati). Tutti elementi che pesano, che
allentano la responsabilita' individuale di chi, in questo e in altri
casi, ha sparato. E che pero', tutti insieme, formano un quadro
precisissimo di quell'esercito e di quella nazione. Non e' piu' il
G.I.Joe con la chewing-gum del '45. E' un'altra cosa. E non e' piu'
l'America roosveltiana e giovane, la Forza democratica, di quegli anni.
E', come essi stessi dicono, un Impero. "Un impero", in europeo, si
traduce "ein Reich".

* * *

Noi non possiamo aver nulla a che fare con questo impero. Intanto, per
un'elementare dignita' nazionale (sentita persino, adesso, da un
Berlusconi). Secondo, perche' materialmente noi con l'Iraq non
c'entriamo niente, non abbiamo alcun interesse a intervenirci in
qualsiasi modo. E terzo, perche' la nostra amicizia era con l'America -
l'America del rock'n roll e di Kennedy - non con un impero.

* * *

C'e' un problema, che ricorrentemente ci si presenta, di identita'
nazionale. Noi siamo una nazione buffa e giovane, dal punto di vista
della forma. Abbiamo neanche un secolo e mezzo di storia, siamo molto
piu' sabaudi o granducali o regnicoli che italiani, parliamo la stessa
lingua da appena cinquant'anni, abbiamo due storie distintissime, una
di notabili e chierici l'altra di contadini. Ma da un altro punto di
vista, quello piu' sostanziale e profondo, noi siamo serenamente
l'Italia da tremila anni. Delle nazioni antiche, pochissime sono durate
tanto, e una di queste siamo noi. A Ercolano, fra i calchi di lava,
c'e' quello di un modesto soldato (un "classiarius", probabilmente)
cristallizzato dalla catastrofe esattamente al suo posto di guardia,
senza tentativi di fuga: chissa' perche'. A Pompei, graffita con mano
incerta, c'e' questa scritta sui muri: "Vota per l'onesta', vota
Frontone!"; e quest'altra: "Meglio di Venere, la ragazza mia!". Gli
storici non ricordano i nomi, ma segnalano l'esistenza di due
coraggiosi compagni che - colpo di stato, destra, guerra civile
- scortano il sindacalista Gracco attraverso la citta', lottando
disperatamente assieme a lui.

* * *

Noi non abbiamo alcun bisogno di bandiere, e ci sono anzi poche cose
piu' fastidiose di questo imperversar d'inni sudamericano. Ma abbiamo
una storia fortissima, delle radici, che ci permettono in certi momenti
di leggere e capire istantaneamente tutto. Di trovare improvvisamente
ridicolo il borghesuccio che trova sconveniente la presenza
degl'immigrati. Noi, noi italiani, e' piu' di duemila anni che
accogliamo e fondiamo nel popolo gente di fuori. Di annuire
compuntamente alle parole retoriche, sapendo che non significano
assolutamente nulla e che tuttavia a volte non se ne puo' fare a meno.
Di vivere la nostra vita senza aspettarci aiuto da nessuno. E, nei
momenti di catastrofe, di fare le nostre scelte da noi stessi, uno per
uno.
Cosi' e' stato per molti nostri concittadini. Cerchiamo di rispettarne
le scelte profonde, di non annacquarle in "politica", di non esserne
del tutto indegni.

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Sinistra. La polizia e' morta per salvare la vita della compagna. La
sinistra e' andata, amica, a casa della polizia. Questa cosa e'
grandissima. Accade alla fine di un filo molto lungo di cose (inizia
con Pio La Torre e il generale dalla Chiesa) e cambia completamente il
Paese. L'altro cambiamento epocale (comunisti e cattolici non piu'
nemici) e' ormai un dato di fatto, con papa Giovanni e Di Vittorio
nello stesso partito. Non so: forse mi fa velo l'avere vissuto
l'antimafia, dove lo "stato" serio (minoranza) e la sinistra seria
(uhm... non maggioranza) erano fianco a fianco. Adesso ho la sensazione
che stia succedendo qualcosa di simile, ma a livello piu' diffuso.
E Genova? Credo che Genova-repressione, a questo punto, sia una
minoranza. Oppure una cosa di vent'anni fa, perche' la storia, da
due-tre anni in qua, sta andando molto ma molto in fretta. Peccato che
non ci siano piu' media, perche' un processo del genere andrebbe
seguito, discusso, esaminato punto per punto. Viviamo ora -
paradossalmente - gli anni in cui questo Paese va ridiventando di
sinistra.

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Destra. Sorprendente Berlusconi, da cui ci si aspettava una pezza e che
invece ha reagito, se non come Craxi, duramente. Strano, per un
commerciante. Immagino che non durera' a lungo, ma adesso gliene va
dato atto. Deludente Fini (il prossimo primo ministro, se rivince la
destra): ha calato braghe e mutande fin dal primo momento. Strani
questi "fascisti" (e Fini fascista lo e', s'e' visto a Genova nel
2001): bisogna rimproverargli non l'eccesso di nazionalismo ma la
mancanza di esso. Eccezione, in An, un gerarca minore come Alemanno. Se
io fossi di destra, la parola "Cermis" ce l'avrei scritta a pennarello
di fronte al letto.

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Informazione 1. "Circolo dei Civili" si chiamera' la nuova trasmissione
su La 7 in cui Giuliano Ferrara e Gad Lerner converseranno amabilmente
nella cornice di un antico "Casino di conversazione" dell'Ottocento
ricostruito in studio, fingendo di litigare fra gentiluomini sui piu'
svariati argomenti. Il format ha avuto un certo successo negli anni
scorsi, quando a fare il "liberale" di fronte al "reazionario" Ferrara
sono stati di volta in volta chiamati Luca Sofri, Ritanna Armeni e
Barbara Palombelli.

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Informazione 2. Per presentare il loro (ottimo) "Il Regime" a Catania,
Marco Travaglio e Peter Gomez non hanno trovato di meglio che affidarsi
a una delle colleghe piu' "embedded" della citta', non particolarmente
impegnata in inchieste sul potere ma in compenso vicina al leader del
centrosinistra locale Enzo Bianco. A Catania esistono colleghi che, pur
di continuare a fare inchieste sul Regime, si sono adattati a vivere
scaricando sacchi all'aeroporto, ma non sono stati invitati. "Quandoque
bonus Homerus dormitat".

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Informazione 3. Sempre a Catania, dove e' in corso la campagna
elettorale per il nuovo sindaco, dei tre candidati il quotidiano locale
ne ha completamente ignorato uno, il centrista Fiumefreddo. Avendo
costui chiesto al giornale il perche' della censura, che a suo avviso
andava contro il dovere di cronaca di ogni giornale, il direttore gli
ha candidamente fatto rispondere che tocca ai giornali decidere di
quali fatti occuparsi e di quali no.

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Banchieri. Grato per il suo atteggiamento remissivo nei confronti del
Governo, quest'ultimo ha decretato l'inamovibilita' della carica per il
governatore della Banca d'Italia Fazio. Contrari i partiti
d'opposizione, tranne, per il Pdci, l'ex presidente craxiano della Bnl
Nerio Nesi, che ha votato favore del suo fortunato collega.

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Giustizia. Indagati altri quattro agenti a Genova per aver fabbricato
prove false a carico di alcuni pacifisti, falsamente accusati di atti
di violenza nel corso delle manifestazioni del 20 luglio 2001.

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In realta'. L'Italia, secondo l'Unicef, e' il paese europeo con la piu'
alta percentuale di bambini poveri, il 16,6 per cento. Fra i paesi
industrializzati siamo superati in questa triste statistica solo dagli
Stati Uniti (21,9 per cento) e dal Messico (27,7). Secondo l'Unicef
l'indice dell'indigenza infantile e' aumentato in quasi tutto il
pianeta dagli anni Novanta in poi.

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Africa. E' senz'altro africano l'uomo piu' antico del mondo: in
Etiopia, a poche decine di chilometri dalla zona di "Lucy" (il piu'
antico scheletro umano mai rinvenuto) sono stati trovati altri fossili
umanoidi risalenti a circa quattro milioni di anni fa. Di la',
l'umanita' africana si e' espansa sul pianeta. Che adesso ingratamente
(almeno il pianeta ricco) la vuole cacciar via.

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Giappone. Falso in bilancio, insider trading e reati minori: con queste
imputazioni e' finito in carcere (poi commutato in domiciliari) l'uomo
piu' ricco del paese, il fondatore della Kokudo Corporation, Yoshiaki
Tsutsumi. "Se lo sapevo mi facevo un partito - avrebbe dichiarato
Tsutsumi - e mi compravo il Giappone".

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Somalia. Le ondate dello tsunami hanno fatto affiorare su alcuni punti
della costa residui di rifiuti tossici ivi clandestinamente sepolti
circa vent'anni fa.

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Egitto. Antico sarcofago contenente una mummia risalente alla 26esima
dinastia scoperto a Sakkara, a sud del Cairo. La mummia, che risale a
oltre 2.600 anni fa, e' una delle meglio conservate mai scoperte. E'
stata pertanto trasferita in Italia per essere candidata alla
presidenza della Regione Lombardia.

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Civilization. Duecentocinquant'anni dopo il Granducato di Toscana,
duecento anni dopo l'Austria-Ungheria, centocinquant'anni dopo Francia,
Regno di Napoli, Prussia, Inghilterra e Brasile, cent'anni dopo Russia
e Giappone, quarant'anni dopo lo sbarco sulla Luna e duemilaecinque
dopo Gesu' Cristo, finalmente anche gli Stati Uniti hanno smesso di
uccidere gli adolescenti condannati. La pena di morte per i minorenni
e' stata abolita in quel Paese meno di due settimane fa, non per
volonta' del governo ma per ordine della Corte suprema, non
all'unanimita' ma con una risicata maggioranza di un voto. Adesso la
pena di morte per i ragazzini vige solo in Arabia Saudita e pochissimi
altri stati tribali.

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Cronaca. Foggia. Sei giovani "di buona famiglia", alcuni dei quali
minorenni, hanno convinto un handicappato mentale a cospargersi di
benzina i capelli e poi gli hanno dato fuoco.

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Cronaca. Roma. Due fidanzati che tornavano in macchina dal ristorante
sono stati fermati e picchiati per avere involontariamente intralciato
una gara (clandestina) di automobili sulla Tuscolana.

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Spot. Teatro Tintadirosso (ex Riot), S. Biagio dei Librai 39, Napoli,
dall'8 al 13 marzo alle ore 21. Francesco Feola racconta "Ritorno a
Haifa", dal romanzo di Ghassan Kanafani. E' la storia di due genitori
arabi che ritrovano dopo vent'anni il figlio perduto nell'esodo dalla
Palestina. Adottato da una coppia di ebrei polacchi sopravvissuti ad
Auschwitz, il figlio e' diventato a pieno titolo un ebreo, ed ogni
tentativo di comunicare sara' impossibile. E' un racconto per un
narratore solo. Tutto cio' che occorre e' una sedia e, a seconda degli
spazi, un microfono. Biglietto: 10 euri (giovani 7).

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Spot. Indipendente/mente è una giornata di studio sull'informazione
indipendente e i nuovi media, tra storia, cultura e societa'. Si
svolgerà all'auditorium dell'ex monastero dei Benedettini a Catania,
ora sede delle facoltà di lingue e di lettere, a partire dalle 9 di
giovedì 10 marzo 2005. Interventi, tra gli altri, di Lucio Tomarchio,
Riccardo Orioles, Gabriele "Asbesto" Zaverio, Rocco Rossitto,
Alessandro De Filippo e di svariati professori delle due facoltà.

Bookmark: http://www.freaknet.org/events/speech/indipendentemente/

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Spot. L'utopia e' ragionevole? Secondo "Nuvole" si'. Difatti questa
rivista "di una sinistra fuori del coro, indipendente dai partiti e
sindacati tradizionali come da quelli non tradizionali, con una
pluralita' di opinioni in diversi campi della politica, della societa',
dell'economia e della cultura, senza paura delle verita' difficili e
scomode", questa rivista strana da dieci anni porta sotto la testata
"per la ragionevolezza dell'utopia". Vi scrivono Percy Allum, Norberto
Bobbio, Marcello Cini, Enzo Collotti, Serge Latouche, Lidia Menapace,
Sergio Quinzio, Riccardo Petrella, Rossana Rossanda, Giorgio Ruffolo,
Danilo Zolo; l'hanno diretta nel tempo lo storico Angelo d'Orsi, il
costituzionalista Mario Dogliani e il politologo Alfio Mastropaolo.

Abbonamento (un anno): 30 euri su cc.1012194. Intestato a: Citta'
aperta edizioni srl, via Conte Ruggiero 73, 94018 Troina. Causale:
abbonamento a "Nuvole".

Bookmark: http://www.didaweb.net/fuoriregistro/speciali.php?sr=10
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Antispot. Mi accorgo che nelle mail da me spedite da qualche tempo mi
viene, a mia insaputa, attribuito un invito a "scegliere Libero Adsl
Flat". Io non ritengo affatto che quella connessione sia migliore delle
sue concorrenti. Anzi, la fastidiosa insistenza (fino alla
maleducazione, come in questo caso) con cui viene proposta mi fa
sorgere dei dubbi sulla sua reale validita' tecnica.

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labude wrote:
< I liberal-democrats inglesi si fanno notare ancora una volta per
essere ormai piu' a sinistra dello stantio labour blairiano.
Lunedi', nel corso di una trasmissione radiofonica della BBC (Women's
Hour) il "segretario" del partito ha dichiarato che i lib-dem avrebbero
proposto nella prossima campagna elettorale l'aumento della tassazione
sul reddito al 50 per cento per i redditi superiori alle 100mila
sterline/anno. E il meglio e' che questo aumento della tassazione viene
proposto per finanziare spese sociali: abolizione delle tasse
universitarie (quelle inglesi sono le piu' care d'europa e i labour
intendono aumentarle) e introduzione dell'assistenza domiciliare
gratuita per gli anziani. Il tutto alzando le tasse ai ricchi e
riducendole ai piu' poveri. A volte il mondo non lo capisco. O meglio
capisco che a volte (e sempre piu' spesso) i nomi non rispecchiano piu'
le cose. Saluti libertari, libertini, liberati >

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giovannirealdi@libero.it wrote:
< Piero: "Cosa c'entra Moro con Nenni, Pertini o gli obiettivi di
Mattei? Cosa c'entra un ex Guf (Moro) con ex Partigiani (gli altri)?".
Aldo Moro nel 41 era presidente nazionale Fuci, con assistente Montini.
Fuci e Azione Cattolica vennero ufficialmente legalizzate dopo i Patti,
in realta' spesso solo tollerate. Ma non si contano le sberle volate
tra i due gruppi. Non ha militato in gruppi partigiani, forse. Forse
non lo ha fatto sulle colline. Neanche De Gasperi, mi sembra >

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cristina_caprioli@yahoo.it wrote:
< Questo e'il progetto blog che ha creato mio figlio Davide per la sua
tesi intitolata "Un fiore per non dimenticare". Per non dimenticare
tutte le vittime della Strage di Bologna del 2 agosto 1980 - fra cui
mio fratello Davide - e di tutti i terrorismi, per ridare voce e
dignita' a tutti i nostri cari che hanno perso la liberta' di vivere.
Tutti possono vedere e commentare e... sarebbe bello e utile proprio
per non dimenticare >
Bookmark: http://www.2agosto80.splinder.com

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mareitano@libero.it wrote:
< Mike Tyson, riconosciuto nel '92 colpevole di stupro e condannato a
sei anni (non scontati grazie ad avvocati superpagati), ospite d'onore
a Sanremo! E' uno stupro per le donne italiane e per il nostro paese.
Dobbiamo liberarci non solo di questo governo che ha fatto
dell'immoralita' il proprio palinsesto, ma anche del berlusconismo, di
destra e di sinistra, che sta infettando irrimediabilmente tutto >

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mr.olaf@fastwebnet.it wrote:
< "Appena tocchi una virgola subito si scatenano i popup...". E
scaricati Mozilla - Firefox, il browser open source che sta scalzando
explorer dalla sua posizione di monopolio. E si', permette di bloccare
tutti quegli odiosi popup >

Bookmark: http://www.mozilla.org

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Paola wrote:
< Perche' nessuno ha le palle di dire che le donne intelligenti se sono
anche carine ci tengono a essere apprezzate tanto per la loro testa che
per il loro bel culo? Alzi la mano la donna carina che non ha mai
sfruttato il suo aspetto. Altola', non parlo di andare a letto con un
vecchio bavoso per ottenere favori personali, parlo del sorriso fatto
al conducente perche' fermi l'autobus o del gioco di seduzione ai danni
dell'ortolano perche' vi serva al meglio... >

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Orfeo wrote:
< "La Juventus vinceva grazie al doping, la Fiat vendeva grazie al
protezionismo, ma in realta' erano una squadra di brocchi e una
fabbrica di Trabant...". Se dici cosi' perche' ce l'hai con la famiglia
Agnelli, sono d'accordo; mi interessa ben poco della Juve e del calcio
in genere, se vuoi denigrare entrambi fallo pure. Non accetto il
paragone con la Trabant: alla Fiat ci ha lavorato anche molta gente in
gamba, nonostante gli Agnelli >

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< Lorenzo Spizzichino wrote:
non so se ti ho gia' ringraziato per aver pubblicato sulla catena la
storia familiare sulla giornata della memoria, mi ha fatto veramente
piacere e non solo a me. Ti mando anche questa, meno ispirata forse ma
comunque molto sentita da me che frequentavo la stessa scuola, lo
stesso quartiere e le stesse lotte di valerio, ma pochi anni dopo
quando, per fortuna, non si rischiava piu' di morire per le proprie
idee >

* * *

< Il 22 febbraio 1980 si registra a Roma uno dei crimini piu' ignobili
della gia' ignobile vicenda Nar, alle 12.50 tre giovani, di cui uno a
viso scoperto, suonano al campanello di casa Verbano in via
montebianco, a valmelaina; va ad aprire Rina la madre di Valerio, i tre
la immobilizzano, picchiano il padre Sardo e legano entrambi mani e
piedi in cucina.

Passano 50 minuti, durante i quali gli assassini rovistano la camera da
letto di Valerio, 50 minuti in cui la madre spera che il figlio faccia
un incidente con la vespetta e non rientri a casa. Ma Valerio, venti
anni, torna da scuola, il Liceo scientifico Archimede, appena apre la
porta, i genitori sentono i rumori di una colluttazione, le grida del
figlio e uno sparo soffocato. I tre assassini scappano di corsa
abbandonando sul luogo la pistola del delitto, mentre accorrono i
vicini di casa che slegano i genitori e soccorrono Valerio, ma ormai
non c'e' piu' niente da fare, l'unico proiettile e' entrato nella
spalla sinistra, dall'alto verso il basso e ha reciso l'aorta uccidendo
il ragazzo.

L'assassinio verra' rivendicato dai Nar e dei Nar avra' molte
caratteristiche, anche se altre telefonate cercheranno di depistare
l'omicidio attribuendolo ad una sigla della sinistra extraparlamentare.

Valerio voleva fare il giornalista, da anni raccoglieva notizie,
articoli, scattava foto sugli estremisti della destra romana, aveva
riempito diciotto raccoglitori di appunti e sei di fotografie, un vero
e proprio dossier formato da una decina di quaderni e agendine.
L'anno prima, il 20 aprile 1979 era stato arrestato mentre con altri
tentava di confezionare una bottiglia incendiaria, tutto il materiale
raccolto gli era stato sequestrato e seppellito nell'archivio corpi di
reato del Tribunale di Roma; dopo sette mesi di carcere, Valerio
raccontava di voler diminuire il proprio impegno politico, ma nei fatti
continuo' fino al giorno prima della sua morte il suo lavoro di ricerca
e archiviazione.

Dopo la sua morte i genitori chiedono alla Digos di poter vedere delle
foto segnaletiche di fascisti per riconoscere gli assassini, ma gli
viene detto che non ne hanno nemmeno una. E dove sono finiti i sei
contenitori di foto scattate da Valerio?

Il dossier di Valerio, sequestrato l'anno prima e' intanto
misteriosamente scomparso, viene ritrovato ancora piu' misteriosamente
i primi di giugno 1980 e consegnato al giudice Mario Amato, non si sa
se nella versione completa.
Il giudice Amato un servitore dello stato semplice e mite da un anno e
mezzo lavorava in perfetta e desolante solitudine a tutte le indagini
che riguardavano l'eversione nera a Roma; da quel momento le sue
indagini fanno un salto di qualita', lo dice lo stesso magistrato
lamentandosi, in una intervista al messaggero, delle difficolta' a
lavorare da solo senza mezzi tecnici e senza protezioni su un argomento
cosi' scottante.

Ancora pochi giorni, il 23 giugno 1980 e il giudice Amato viene ucciso
mentre aspettava l'autobus con cui ogni giorno andava in tribunale,
alla fermata del 391 a piazzale Ionio, a 300 metri dalla casa di
Valerio Verbano. I suoi assassini sono noti, il commando dei Nar era
formato da Gilberto Cavallini e Giorgio Vale. Da quel giorno in poi il
dossier di Valerio scomparira' definitivamente. Cosa c'era in quegli
appunti? cosa era riuscito a trovare con il suo lavoro meticoloso e
appassionato?

Dalle anticipazioni date al momento del suo ritrovamento risulta che
Valerio aveva ricostruito l'intero organigramma, con nomi, cognomi e
fotografie, dei due gruppi eversivi allora nascenti a Roma, i Nar e
Terza Posizione, l'alto livello logistico raggiunto, con tre medici per
curare i feriti, una tipografia per la falsificazione dei documenti, i
rapporti che questi gruppi avevano con il Msi, il Fronte della
Gioventu' e il Fuan dai quali nascevano e condividevano le sedi, a via
Siena, a Monteverde, a piazza Risorgimento e all'Eur.

Ma c'era anche dell'altro, molto piu' pericoloso, Valerio aveva intuito
i contatti tra l'eversione nera e la malavita organizzata della banda
della magliana, nel suo dossier c'erano le mosse di Massimo Carminati e
Paolo Aleandri che gia' prima di unirsi ai Nar svolgevano i compiti
piu' sporchi per conto della Banda, oppure la segnalazione di quel
palazzo in Via Alessandria 129 utilizzato come nascondiglio di armi e
denaro e nel quale verra' arrestato Roberto Nistri, il capo militare di
Terza Posizione.

I contatti tra Banda della Magliana e Nar si sono poi estesi anche alla
nuova camorra organizzata di Pippo Calo', alla loggia P2 di Gelli e ai
servizi segreti deviati che utilizzavano armi, denaro e killer proprio
della banda della magliana, come per l'omicidio Pecorelli e per il
depistaggio sul treno Taranto-Milano, (dove una valigia di armi,
esplosivo e giornali stranieri furono fatte ritrovare dai servizi
segreti per sviare le indagini della strage alla stazione di Bologna-
85 morti e 200 feriti), guarda caso nell'agosto dello stesso tragico
anno.
Forse non e' nemmeno un caso che si sia voluto eliminare Valerio prima,
e il giudice Amato dopo, perche' erano arrivati a scoprire troppo,
tanto che almeno un centinaio dei nomi successivamente indagati per la
strage erano gia' presenti nel dossier di Valerio.

L'inchiesta sull'assassino di Valerio Verbano e' stata archiviata senza
trovare ne' colpevoli materiali ne' mandanti, eppure oggi, 25 anni
dopo, la madre Rina, che ha avuto parole di conforto e comprensione per
la famiglia Mattei, ancora chiede giustizia e verita' e vorrebbe vedere
in faccia gli assassini del figlio, cosa che al padre Sardo non sara'
mai piu' concessa.

Anche se non se non fanno piu' notizia, le varie indagini sul
terrorismo nero e sulle stragi hanno permesso di fare un po' di luce
sul crocevia romano di fascisti malavitosi, piduisti e servizi segreti
deviati, ci sono alcuni pentiti tra i Nar, (Cristiano Fioravanti e
Angelo Izzo) e tra gli esponenti della Banda della Magliana (Maurizio
Abbatino), sono stati trovati collegamenti al caso di Fausto e Iaio
uccisi a Milano il 18 marzo 1978, non da piccoli spacciatori ma da
fascisti e malavitosi giunti da Roma, ci sono tutta una serie di fatti
nuovi che permetterebbero di riaprire le indagini.

Perche' non si cerca ad esempio di scoprire chi era la talpa nel
Tribunale di Roma che per ben due volte ha fato sparire il dossier di
Valerio che ruolo puo' aver avuto il giudice Alibrandi padre di
Alessandro esponente di spicco dei Nar? >

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Avviso. Fra un mese circa cominceremo a distribuire gratuitamente, con
la Catena, gabbie d'impaginazione standard per autoprodurre dei piccoli
giornali liberi "home made". I piu' anziani fra i lettori ricorderanno
analoghe iniziative dei Siciliani e dell'Alba. Si prega chi e'
interessato di prenotarsi, in modo da poter poi scaglionare
opportunamente gli invii nel tempo. (r.o.)

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Mario Luzi poetiallafacciadeicoglioni@liberta.it > wrote:

< "Non potrai giudicare di questi anni vissuti a cuore duro,
mi dico, potranno altri in un tempo diverso.
Prega che la loro anima sia spoglia
e la loro pieta' sia piu' perfetta" >

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