Catena di Sanlibero

Catena di SanLibero n. 183

16 giugno 2003
Riccardo Orioles (Giornalista antimafia)


Giustificasione. "Mercoledi 11 giugnio non ho andato a squola a
riparare il cattivo voto perche ho stato col mio paparino a fare una
gita in Israele ed Egitto. Spero che la maestra Bolcasini non si arrabi
per cuesto e prometo che vengo a farmi interogare domani e stavolta non
e una buggia".

Cronaca rosa. "Ha raggiunto Napoli lo yacht Al Said, un centoquattro
metri di proprieta' dello sceicco Quabus bin Said Al Said, sultano
ereditario dello Oman, dove esercita il potere assoluto. Lo sceicco,
che e' una persona molto cortese e aveva proprio il capriccio di
visitare Napoli, adesso e' in giro fra Capri, Ischia e la costiera
amalfitana. A Napoli ha lasciato un ottimo ricordo: festa con musica,
regali per tutti i napoletani che sono venuti a bordo, ristrutturazione
a sue spese di una banchina del porto, e moltissimi fiori (lo sceicco
ama i fiori), fiori freschi ogni giorno, cinque o seimila euri di fiori
alla volta: una bazza per i fiorai. Non si sa dove andra' dopo".
Questo, tecnicamente, e' un "pezzo di colore" ed e' stato pubblicato
con molto garbo dai vari giornali napoletani e, nelle pagine interne,
da qualcuno nazionale. Non e' una gran storia (sempre meglio una guerra
o almeno un bel terremoto) ma e' buona per un'apertura estiva, se fatta
bene e con abbastanza particolari. Eppure e' una storia tragica, la
piu' tragica di tutte.
Lo sceicco di Oman, tecnicamente, e' una figura del quindicesimo o
sedicesimo secolo. Facevano un po' di pirateria su navi a vela; quando
riuscivano ad acchiappare un carico un po' consistente, se lo andavano
a vendere nella citta' piu' vicina (a molte centinaia di miglia) per
qualche tappeto o qualche cammello. Nel frattempo, in Europa passavano
la Riforma, l'Illuminismo, la rivoluzione francese, i sindacati, le
macchine a vapore. Nell'Oman restava sempre lo sceicco. Bambini
analfabeti, donne velate, uomini baffuti: tutti senza un diritto in
piu' dei cammelli, perche' tutta la sabbia era di proprieta' personale
dello sceicco. Le cose cioe' che la storia, in tutto il mondo
"normale", spazza via. A un certo punto pero' la marina inglese decise
di cambiare mezzo di propulsione: al posto del vecchio carbone, un
liquido maleodorante che da quelle parti si trovava. Era il 1904 e
questa, come tecnologia, era l'ultima novita' e si poteva sperare che
sarebbe durata per almeno vent'anni.
Invece e' durata un secolo, e dura ancora. Il petrolio e' ancora la
risorsa piu' importante del mondo. Grazie al petrolio, abbiamo dovuto
accettare fra noi, come una persona civile, un tipo come lo sceicco
dell'Oman, sorridergli quando passa e metterlo sui giornali. Donne,
uomini, bimbi e cammelli sono rimasti proprieta' dello sceicco come
prima. Su questo, naturalmente, hanno costruito tutta una politica e
una religione. Noi ne facciamo parte esattamente come lo sceicco, nel
momento in cui abbiamo bisogno di lui e lo accettiamo come
interlocutore.

* * *

Non voglio parlare dei bambini "palestinesi" e "israeliani" che in
questi stessi giorni vengono selvaggiamente macellati dai maschi adulti
israeliani e palestinesi in nome di una politica che ormai non ha alcun
nome. Ma la colpa finale e' sicuramente dello sceicco. E' stato lui a
rubare le risorse che avrebbero permesso a tutto il mondo arabo di
vivere in pace e di progredire civilmente. Non e' vero che e' una
guerra di religione. E' una guerra di miseria. L'ebreo prende la poca
acqua e i pochi ulivi del palestinese, il palestinese lo uccide, e lui
lo uccide a vicenda; uccidersi e' il solo bene che ai popoli impazziti
ormai resta. Ma poteva non andare cosi'. Potevano esserci risorse per
tutti, c'erano risorse per tutti: per i palestinesi, per gli ebrei, per
gli arabi delle citta' e del deserto, per i profughi della feroce
Europa. Potevano avere acqua tutti, tutti istruzione, tutti vita
normale; non avrebbero mai pensato - se avessero avuto queste cose -
che l'unica cosa possibile fosse uccidere e morire. Invece, tutto e'
stato rubato. Lo sceicco, coi suoi complici delle compagnie
petrolifere, l'ha afferrato per se', per farsi lo yacht e i giri a
Napoli, e per gli altri non e' rimasto niente. Nient'altro che
l'odio-capro espiatorio, degli arabi per gli ebrei e viceversa.

* * *

Io mi auguro vivamente che gli assassini di stato israeliani riescano
ad assassinare (se riuscissero a farlo senza massacrare, ma se ne
fregano, tanti bambini innocenti) i capi del terrorismo di Hamas. Mi
auguro anche che i terroristi islamici riescano, prima o poi, ad
assassinare i capi del terrorismo israeliano (se per una volta
decidessero di risparmiare almeno i bambini degli scuolabus ebrei).
Vorrei che questi inconcepibili assassini, vergogna dell'Islam e
obbrobrio d'Israele, riuscissero finalmente ad assassinarsi
individualmente fra di loro, a liberare dal loro puzzo orribile la
terra, a marcire col loro odio da soli; vorrei vedere finalmente le
loro budella al sole e i bambini palestinesi e ebrei, liberi dai loro
mostri, che ballano gioiosamente attorno ad esse. Vorrei imbestialire
come loro, se questo servisse a liberarne il pianeta. Vorrei...
Ma questo che io vorrei, essi lo fanno gia', senza paura. Sono gia'
diventati delle bestie, e non hanno spostato d'un millimetro nulla.
Sono semplicemente morti piu' bambini. L'imbestiamento e' futile, oltre
che disumano.
Allora, a malincuore, bisogna che anch'io ritorni a ragionare. Neanche
il mio odio - come il loro - puo' servire a qualcosa. L'unica che puo'
servire e' la ragione. Analizzare freddamente, trovare la radice delle
cose. La radice e' il petrolio. Finche' ci sara' petrolio, finche' il
mondo andra' a petrolio (non per necessita' tecnologica, ma solo per
far comodo alle multinazionali e allo sceicco), nessuna risorsa vera
andra' agli arabi e l'odio si evolvera' continuamente. Il piccolo
Abdullah e il piccolo David moriranno e se non moriranno diventeranno
assassini. Diventeremo delle bestie tutti, compresi tu ed io.

* * *

E in tutta questa tragedia, noi mandiamo un Berlusconi.


- Come sta, signora Guerra?
- Beh, ha visto i risultati delle elezioni in Friuli...
- No, no, mi scusi signora, non lei... Io intendevo la signora
Guerra... l'altra...
- Diceva a me? (dal fondo viene avanti la classica Guerra con occhiaie
scheletriche, veste nera e falcione) Io sto benissimo! Scoppio di
salute! Mi vogliono bene tutti quanti! Pensi che gl'italiani - che
cariniii! - quest'anno mi hanno venduto quasi il sette per cento di
armi in piu'!
- Ah... immagino che ne sia contenta...
- Certo che sono contenta! Come crede che camperei altrimenti? Fiat,
Oto Melara, Galileo, Bnl, Banca di Roma, Alenia, Galileo... Un appalto
al giorno leva i guai d'attorno... i guai per noi povere guerre,
dico... staremmo fresche se per campare dovessimo aspettare i giovani
entusiasti come prima... adesso appena sentono parlare di guerra
scappano tutti, in Italia... Meno male che ci sono le banche. Lei per
caso ha qualche... non so, qualche vicino antipatico, qualcuno che...
(sorride benevolmente) Sa, siccome lei e' italiano quest'anno le faccio
uno sconto particolare...
- Beh veramente...
- Ci pensi! (altoparlante: "Signora Guerra desiderata in Direzione!")
Mi scusi, devo andare!
Arriva un magnifico cavallo scalpitante, quello della pubblicita'
Shell. Gli salta in groppa e se ne va tutta allegra. Dissolvenza su
Guerra che agita la falce euforica mentre il cavallo sfuma nel classico
scheletro equestre medievale. Sullo sfondo, in rapida successione,
stemmi e loghi: Alenia, Banco Roma, Fiat, Gengiz & Figli, Sacro Romano
Impero, Oto Melara, Tamerlano, Shell. E Carmina Burana, tanto per fare
atmosfera.

Neolingua. Il Ministero delle Riforme (per abolire le riforme fatte in
passato).
Il Ministero della Pace (missioni di "peacekeeping" con sbarchi e
bombardamenti).
Il Ministero della Verita' ("i magistrati ci perseguitano", ripetuto da
sei televisioni e venti giornali).
Il Ministero delle Pari Oppurtunita' (gestisce veline, giornalisti e
case chiuse).
Il Ministero della Fortuna (bingo, grande fratello, lotto e schedine
varie).
Il Ministero del Lavoro Gioioso (il termine welfare ormai riguarda le
condizioni psicologiche dei lavoratori) e, dipendente da esso,
l'agenzia "Gioia Nel Lavoro".
In Inghilterra c'e' il Partito Lavoratorista, gestito da manager per
conto dei datori di lavoro. In America il Partito Repubblicano, che
pero' e' ereditario di padre in figlio.

Resistenza. Secondo gli ultimi rilevamenti Inps (su un campione di su
41mila seicento dati), solo un'azienda su due (in Sicilia una su tre)
paga regolarmente i contributi ai lavoratori. La resistenza a lasciarsi
sfruttare dai lavoratori e' particolarmente forte fra le aziende
milanesi.

Guardoni. Telecamere nascoste negli spogliatoi di una ditta di pulizie
a Monselice (Padova). Servivano ai datori di lavoro per controllare a
loro insaputa le quaranta dipendenti della ditta.

Profughi. Secondo Medici senza Frontiere in Italia di fatto e' escluso
il diritto d'asilo, che pure sarebbe teoricamente previsto dalla
Costituzione. Su 9620 domande di profughi politici, nel 2001, ne sono
state riconosciute meno di duemila; parte dei respinti sono gia' stati
uccisi nei paesi da cui fuggivano e in cui sono stati rispediti dagli
italiani; le procedure per i rifugiati politici oggi sono ancora piu'
rigide che nel gia' durissimo 2001. Continua intanto la contesa fra
Marina, Finanza, Guardia Costiera e Carabinieri su chi deve far la
guerra ai profughi per mare: ciascuno rivendica l'onore della vigilanza
costiera (la Marina per le sue gloriose tradizioni, la Finanza perche'
e' brava coi motoscafi, la Guardia Costiera perche' deve guardare le
coste e i Carabinieri perche', oramai che sono autonomi, debbono
occuparsi di tutto). Nel frattempo, il Sisde prevede "due milioni di
clandestini" in arrivo per l'estate: speriamo che fra Finanza, Marina e
tutto il resto ce la facciano a farli fuori mentre noi siamo in vacanza
alle Maldive, in modo da non trovar disordine al rientro. (Ma non si
farebbe meglio ad andarli a bombardare direttamente all'origine, prima
che mettano piede sulle navi? Che so io, in Burkina Faso, in
Bangladesh, in Marocco? Cosi' si risparmierebbe un po' di lavoro a quei
poveri marinai, e non credo che nessuno obietterebbe nulla, di questi
tempi).

Elezioni. Nessuno a parole le vuole, e anzi si cerca di parlarne il
meno possibile. Storace, coi militanti, s'e' lasciato scappare un
"Elezioni a novembre": ma solo alla regione Lazio, se quei fighetti di
Forza Italia continuano a farsi i cazzi loro come ora (sempre alla
regione Lazio). Pericoli da evitare: 1) non riprendiamoci Bossi
(conosco i miei polli); 2) cerchiamo di fare le persone serie e di non
fare altre cocilovate. Una la stanno preparando per le elezioni
europee, dove corre voce di una candidatura (nel centrosinistra) della
povera Lucia Annunziata, che sembra trovarsi leggermente a disagio nel
suo ruolo di spaventapasseri alla Rai ma vuole qualche contropartita
adeguata per togliere il disturbo. Personalmente, ritengo che
l'Annunziata dovrebbe semplicemente dimettersi, dedicarsi per qualche
anno a studi di esegesi biblica e restituire alla collettivita' i
megastipendi che s'e' decretata (nell'occasione, potrebbe mettere una
buona parola per far finalmente pagare i collaboratori delle testate da
lei dirette). Stesso consiglio per l'altro valoroso garante della
democrazia in Rai, il presidente della commissione di vigilanza
Petruccioli, che esce dalla sua cripta solo per prendersi le sue
(laute) competenze ogni ventisette. Anche per lui, studi biblici e
restituzione delle indennita' percepite.
Patti chiari e amicizia lunga: alle politiche, si vota per chiunque ci
metteranno davanti purche' mandi via Berlusconi (personalmente, sto
gia' facendo un training autogeno per persuadermi a votare quel gran
difensore dei lavoratori che e' Prodi). Ma a tutte le altre elezioni, o
candidati decenti o scheda bianca.

Referendum. Com'e' andata a finire? Io, al momento in cui scrivo, non
lo so. Adesso che posso dirlo senza interferire, comunque, per quanto
mi riguarda non ho votato (non avevo i soldi per arrivare fino al mio
seggio elettorale in Sicilia). Comunque, mettiamoci una pietra sopra e
non parliamone piu'. Un meno nel registro a Bertinotti per aver
pannellato a freddo, un meno a Fassino per non aver mostrato troppo
disagio seduto sullo stesso banco di Confindustria. Va bene: a
settembre, esami di riparazione per tutt'e due.

Europa. Sara' lunghissima e noiosa - un guaio quando vi tocchera'
studiarla a scuola - la costituzione europea; la concisione di altri
tempi ("Tutti gli uomini nascono liberi e uguali") e' stata giudicata
inopportuna, anche perche' stavolta non si prevede di farne volantini..
Dopo un lungo dibattito e' stato altresi' deciso di escludere tutti i
parenti non sposati in chiesa (a cominciare dal povero Voltaire) dalla
galleria degli antenati. Un pudico accenno alle "radici religiose"
ricorda l'antisemitismo "cristiano" (dal tredicesimo al diciannovesimo
secolo), l'inquisizione religiosa (dal quindicesimo al diciottesimo) e
la caccia alle streghe (le ultime furono bruciate nel Settecento) che
per un certo periodo furono effettivamente comuni a tutta l'Europa
civile, sia cattolica che protestante.

Pro-fes-sio-ni-sti. "Agenti di cambio, agrotecnici, architetti,
pianificatori territoriali, paesaggisti, conservatori, architetti,
assistenti sociali, attuari, avvocati, biologi, chimici, consulenti del
lavoro, dottori agronomi e forestali, zoonomi, biotecnologi, dottori
commercialisti, farmacisti, geometri, giornalisti, infermieri
professionali, assistenti sanitari, vigilatrici d'infanzia, ingegneri
civili e ambientali, ingegneri industriali, ingegneri
dell'informazione, medici chirurghi, odontoiatri, notai, ostetriche,
periti agrari, periti industriali, psicologi, tecnici di radiologia,
ragionieri, spedizionieri doganali, veterinari...".
Sono solo alcune delle categorie di cui dovrebbe occuparsi (se il
governo non scappa prima) un'apposita legge, la "riforma Vietti": fra
di loro hanno in comune il fatto di essere esercitate da
"professionisti" e quindi di essere accompagnate da appositi "ordini
professionali" che debbono... Garantirle? Controllarle? Impedire
sguardi estranei sulla corporazione? Boh. Non s'e' mai capito bene, e
non credo che si capira' meglio stavolta. Quanto al giornalismo, ho
notato che di solito sono piu' seri quelli che lo considerano un
mestiere di quelli che lo considerano una professione. Per fare il
ciabattino (mestiere) non c'e' bisogno di essere iscritti a un Ordine.
Per fare l'astrologo (professione) invece si'.
E il giornalista cos'e', un astrologo o un ciabattino? Taglia e cuce
pezzetti di verita', oppure imbonisce il pubblico coi misteri della
luna e le stelle? Ognuno a modo suo. Ma bisogna continuamente
controllare la corporazione degli Astrologhi, che non cerchi
d'imbavagliare i poveri ciabattini per poter vendere la luna in
esclusiva e in santa pace.

Cronaca. Torre Annunziata. "Trentacinque anni che faccio il carabiniere
e devo prendere ordini da un bambino!". Il giovanissimo ufficiale
(sottotenente G.D.) non ha gradito lo sfogo dell'anziano maresciallo
che aveva appena escluso da un servizio, e gli ha fatto rapporto. Di
grado in grado, il fascicolo ("ingiuria", "lesione della personalita'"
del superiore) e' finito in Cassazione, dove al sottufficiale e' stata
confermata una condanna a due mesi di reclusione.

Cronaca. Roma. "Russa", nel loro codice, voleva dire semplicemente
puttana: ce n'erano una ventina disponibili sull'agenda di Alessandro
Martello, il giovane procuratore palermitano (nel senso che procurava
donne e coca ai Vip) di casa nei ministeri grazie all'amicizia di
politici che di lui - giurano - non avevano mai sentito parlare. Come
Gianfranco Micciche', viceministro dell'economia, che l'estate scorsa
dovette spiegare ai carabinieri che lui dal giovane Martello s'era
fatto fare solo qualche campagna elettorale.

Cronaca. Brillante operazione delle Forze dell'Ordine a Roma. Un blitz
interforze, con unita' cinofile e quant'altro, ha sorpreso alcune
decine di immigrati che avevano organizzato addirittura una partita di
calcio (undici contro undici, piu' i tifosi) nel parco di Colle Oppio.
Le due squadre e gli spettatori sono stati caricati sulle pantere e
portati in questura; presi e multati anche tutti i venditori ambulanti
che hanno avuto la sfiga di trovarsi in giro a quell'ora. In questura,
quasi tutti i fermati sono risultati "regolari" e quindi rilasciati
alla spicciolata, senza tante scuse. La palla e' rimasta la' ferma in
mezzo all'erba.

Cronaca. Roma. Una donna moldava, Aurelia Bulicano di 32 anni, ha
rischiato di essere travolta dal metro' alla stazione Termini per un
improvviso malore che l'ha fatta cadere sui binari proprio mentre stava
per arrivare il convoglio. E' stata salvata da due giovani che a
rischio della vita si sono gettati sul binario e l'hanno tirata via:
appena in tempo, perche' il treno li ha mancati di pochissimo e solo
poi s'e' fermato. Dei due, uno si chiama Maurizio Graziosi, e' della
Magliana, ha trent'anni e fa il vigilante precario presso un istituto.
L'altro, senza accettare ringraziamenti, s'e' dileguato in silenzio e
di lui si sa solo che e' un italiano.

Angelo wrote:
< Montanelli diceva: "Berlusconi e' una di quelle malattie che si
curano con il vaccino. E per guarire da Berlusconi ci vuole una bella
dose di vaccino Berlusconi. Bisogna vederlo al potere". Purtroppo
Montanelli aveva torto, noi Italiani ci siamo ammalati, ma la malattia
si e' rivelata diversa da cio' che ingenuamente pensavamo. Non un
morbillo o una varicella ma un vero e proprio cancro che ha gia'
attaccato molti organi vitali. O chi dice di avere la cura (Cofferati)
si fa avanti in modo convinto o qua si rischia la metastasi >

Lia Righi e Antonio Soligno wrote:
< Non sapevo della disavventura di Fulvio Grimaldi ed ero molto
dispiaciuta di non vederlo piu' in televisione. Ogni tanto mio marito e
io ci chiedevamo dove fosse finito. Mi piacerebbe fargli arrivare la
nostra solidarieta', tanto piu' sentita proprio perche' questo ultimo
"sgarbo" gli arriva da un giornale considerato "compagno". Puoi
fargliela avere tu? >


Massi wrote:
< Hai presente Prima Pagina, la rassegna stampa mattutina di radio3? La
settimana scorsa c'era un giornalista che si chiama Virman Cusenza e
stando alla sua scheda "ha iniziato la carriera giornalistica
collaborando con Il Giornale di Sicilia e il settimanale I Siciliani".
Lo conosci? >
* * *
Non mi pare. Forse avra' collaborato qualche volta (pagina 11, flash
dalla regione?) ma non nelle redazioni ne' fra i militanti
(SicilianiGiovani e l'Associazione I Siciliani). Non capisco bene come
faceva a scrivere contemporaneamente sui Siciliani e sul Giornale di
Sicilia (che non era esattamente un giornale antimafioso).

giovanni wrote:
< Seguo con attenzione la tua rubrica; a volte mi trovo d'accordo con
te, a volte no. Io non sono piu' "communista" da 20 anni (ora ne ho
42), pur essendo stato iscritto alla Fgci per due anni, ma non per
motivi di comodo (continuavo a dichiarami pubblicamente comunista anche
nei primi due anni di frequenza dell'Accademia), ma semplicemente
perche' ad un certo punto non mi ha piu' convinto la dottrina comunista
ne' la politica del Pci. Mi vanto pero' di non aver mai votato ne'
democristiano ne' socialista. Partito Republicano e Rete si... e con
convinzione (ora oscillo tra Ds e Di Pietro). Ma una cosa rimpiango del
Pci, e del grande Enrico Berlinguer: l'orgoglio per la "diversita'
comunista" e la priorita' della questione morale. E oggi, leggendo la
tua rubrica, nella semplice ed efficacissima analisi del voto a Roma ho
riletto quelle parole: "questione morale". In un empito di entusiasmo
(sono un ufficiale e non mi e' facile espormi) ho scritto queste righe
un po' sconnesse per esprimerti la mia gratitudine e la mia
approvazione. Hai perfettamente ragione, con la questione morale si
vince, e purtroppo un signore coi baffetti credo che non l'abbia ancora
capito >

Alfredo Galasso wrote:
< Non so se sara' piazza Vittorio, ma una piazza anche piu' piccola
dove incontrarci periodicamente per fare il punto e poi andare avanti,
nella strada che e' "l'unica salvezza", Walter Veltroni farebbe bene a
intitolarla a Dino Frisullo. Fallo, compagno Veltroni >

Giuliano Poletti, dirigente della Lega delle Cooperative, wrote (a un
giornale):
< Utilizzare l'espressione "coop rosse" induce a generalizzazioni
fuorvianti e produce un grave danno all'onorabilita' del mondo
cooperativo... >
* * *
Poletti si riferisce ai servizi sull'incriminazione di Antonio Fontana,
un ex esponente del Pci siciliano risultato da indagini in combutta coi
mafiosi. Il caso, di per se', e' abbastanza semplice: Fontana e' un
rinnegato come possono essercene dappertutto, fu espulso dal partito
per ordine di Pio La Torre (fra i cui nemici, e forse fra i cui
assassini, c'erano anche dei comunisti rinnegati come questo) e insomma
in questo caso la sinistra non ha proprio nulla da rimproverarsi.
Poletti pero' si duole del fatto che la Magistratura abbia dato
all'inchiesta il titolo "coop rosse". E qui c'e' qualcosa da dire.
La Lega delle Cooperative, che in Emilia e Toscana ha una storia
gloriosa e umana, e anche in questi anni si sta battendo per il
commercio equo e solidale, in Sicilia s'e' schierata in genere dalla
parte del potere mafioso. Non perche' abbia partecipato a omicidi - che
nessuno le chiedeva - ma perche' ha stretto rapporti d'affari con i
peggiori imprenditori mafiosi, rinnegando le proprie origini e tradendo
i militanti siciliani (quasi tutti di sinistra) che invece combattevano
quegli imprenditori. In questo senso, morale e non giuridico ma
umanamente immenso, essa si e' fatta complice dell'isolamento e della
morte di diversi antimafiosi. E adesso non ha alcun diritto di
protestare nel momento in cui l'espressione "coop rosse" viene usata in
Sicilia come un insulto.
Il mio giornale, I Siciliani, era una cooperativa aderente alla Lega.
Siamo stati traditi e lasciati soli. E mentre lasciavano soli noi,
facevano accordi e affari con i Cavalieri mafiosi. E questo non lo
dimentico. Poletti se ne stia zitto, accetti umilmente cio' che i
magistrati e i militanti di base ritengono di voler dire sulla
moralita' delle "coop rosse" in Sicilia e, se ne ha tempo, venga giu'
qualche volta a portare - umilmente - un fiore sulla tomba di Giuseppe
Fava, giornalista e cooperatore della Lega in Sicilia, ucciso dagli
imprenditori mafiosi con cui la Lega faceva affari. Non sono molte
ormai le cose che riescono a farmi incazzare. La storia della Coop in
Sicilia e' una di queste.

Memoria. Il 16 giugno 1996 e' morto il professore Giuseppe D'Urso, che
inizio' - con Giuseppe Fava - il movimento antimafia a Catania e fu il
primo, in tutta Italia, a scoprire il legame fra mafie e massonerie. Lo
ricordo qui, come ogni anno, con orgoglio per le cose che abbiamo fatto
insieme e con pena per coloro che non se ne ricordano piu'.

AntonellaConsoli libera@libera.it > wrote:

Non voglio che per me si calpesti

< Non voglio essere un'amabile cialtrona
ne' una guerriera senza uno spicchio d'amore
Non voglio collane di brillanti e noia
ne' uomini che ronzano
come mosche sul carnaio
Non voglio che per me si calpesti
la timida perfezione d'una goccia >

* * *

Perche' tu li hai amati

< Tu che mi dai l'illusione
di amare,
essi ora amano
perche' tu li hai amati >

* * *

Tutte le donne che dissero ti amo

< Tutte le donne che dissero ti amo
ad una ad una, silenziosamente,
lasciano che i ricordi
vadano a rinfrescare l'amore.
Qualcuna, delle tante, lo dira' ancora. >

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