Catena di Sanlibero

Catena di SanLibero n. 170

17 marzo 2003
Riccardo Orioles (Giornalista antimafia)


E' gia' cominciata la guerra? Voi lo sapete, io - al momento che
scrivo - ancora no. Percio' ci stiamo scrivendo da due pianeti diversi.
Qui siamo ancora terrestri, da voi forse ormai comandano i visitors
marziani. Non so bene che cosa potrei scrivere ai marziani. Percio' per
il momento - sulla guerra - limitiamoci a questo.

A ogni fermata del tram ne sale uno: di solito con fisarmonica, piu'
raramente col violino. Hanno sui dieci-dodici anni, e suonano molto
bene. Raccolgono le offerte in un bicchiere McDonald's e scendono, con
mille ringraziamenti, dopo un paio di fermate. Quello di stamattina
suonava "Tea for two": la gente metteva mano ai centesimi, sorridendo.
Piu' o meno come faceva - nei romanzi strappalacrime dell'Ottocento -
coi "petit italians" con l'organetto.
Due settimane fa, alla fermata della Magliana, il treno ne ha travolto
uno; la fisarmonica, stranamente, non s'e' fatta niente e un lenzuolo
ha coperto - in attesa degli inquirenti - il corpicino.

* * *

Aumentano, fra gli zingarelli romani, i "drogati". Sniffano della
colla, come a Bucarest o a Rio. Pero' non sono brasiliani ne' rumeni,
nessuno ha insegnato loro quest'usanza. Semplicemente - come i bambini
poveri scoprono fin troppo presto - la colla costa meno dell'eroina, ed
e' quasi altrettanto buona a farti dimenticare per un poco come vivi.
Il mondo e' arrivato a Roma, cosi', attraverso questa scoperta
infantile.

* * *

In Inghilterra, il governo ha trovato il tempo, fra una grande politica
e l'altra, di dichiarare reato l'elemosina: chi vuole puo' trovar
lavoro, non c'e' dunque bisogno d'infastidire la gente. Non so quali
pene prevedano. Un tempo era la deportazione in Australia, a fondare
colonie, o in altri posti lontani; prima ancora, dal medioevo al
Settecento, la fustigazione o la forca. Nell'Utopia di Thomas More
l'utopia non consiste, come pensano i critici, in qualche filosofia
meravigliosa. Consiste banalmente nell'immaginare un'isola, all'altro
capo del mondo, in cui semplicemente i poveri non vengano perseguitati.
Tutto il primo capitolo e' una polemica contro la legge inglese - di
allora - che prevedeva pene durissime contro i "beggars", i vagabondi e
gli "oziosi": la giustizia del re, si chiamava, e i governanti ne
andavano particolarmente orgogliosi.
In Italia, fra le altre riforme della giustizia, s'e' deciso di abolire
completamente i tribunali minorili. I minorenni, col nuovo regime,
verranno giudicati direttamente da sezioni specializzate dei tribunali
ordinari. E gia' l'anno scorso il ministro aveva proposto di abbassare
l'eta' imputabile, di estendere ai ragazzini sopra una certa eta' il
peso della giustizia "normale". Non lo dico in polemica col governo: in
tutti i paesi d'Europa, dai piu' reazionari ai piu' civili, l'eta'
della galera si va abbassando. L'infanzia fa paura, miei signori. (E
non parliamo dell'America, dove gli adolescenti vengono gia' uccisi come
gli adulti, legalmente).

* * *

I bambini monelli, nei paesi piu' progrediti, adesso sono chiamati con
un altro nome. Non mi ricordo il termine, ma e' una sigla che piu' o
meno significa "Bambini Potenzialmente Asociali": una malattia mentale,
e anche un promemoria per la pubblica sicurezza. Si curano col Roipnol,
col Ritalin, col Prozac (il sei per cento dei bambini in America, fra
il '90 e il '96), e anche in Italia si comincia a legalizzargli le
anfetamine antidepressive. I bambini perbene non debbbono dar fastidio,
infatti: davanti alla tv o al videogame, zitti e buoni, a ingrassare.
Sempre meglio che essere stuprati in Thailandia, o venduti a una
fabbrica di superscarpe in Pakistan, o messi a sniffare colla a
Bucarest o a Roma.

* * *

Una congiura a favore dei bambini, ci vorrebbe. O almeno che se ne
occupi il Wwf. Il vecchio tabu' verso i cuccioli sta cadendo. I
piccoli sono nemici, almeno potenziali, nella tribu' dei maschi
adulti. E dunque, controllare e recidere. Prima di mettere ordine nei
paesi dei poveri, infatti, dobbiamo provvedere a imporlo ai nostri
figli.


Sempre su Marte. La disponibilita' d'acqua per abitante (secondo uno
studio delle Nazioni Unite) va calando dal '70: ne e' gia' escluso un
quinto degli abitanti del pianeta. Fra quarant'anni i marziani
senz'acqua saranno da 2 a sette miliardi di persone.

Informazione 1. Con Sacca' e con D'Alema, e senza fra le palle (tutti
i megamanager sono sempre maschi) un Santoro, non c'e' dubbio che per
l'Annunziata si prospetti un radioso avvenire; fra l'altro lo
stipendio di SuperMegaRai non e' male, e dovrebbe risolvere ogni suo
eventuale problema economico. Cio' mi fa ardito a chiederle se fra
l'altro, fra una cosa e l'altra, se volesse prima poi avere la
cortesia di darmi quei quattro soldini che mi deve; nei giornali che
dirigeva, infatti, i collaboratori non sempre venivano pagati.
("Oh com'e' buono Lei, dottore Annunziata!" disse quello che la doveva
"vigilare", il Petruccioli).

Informazione 2. "Spazzatura ("trash") e' la valutazione che i
principali istituti di rating (Fitch, Standard and Poor's, ecc.)
hanno dato dei titoli azionari Fiat. Una brutta notizia per chi ci
aveva investito i risparmi. Una notizia invece assolutamente
ininfluente - sul piano personale - per i giornalisti che fino
all'ultimissimo momento si sono categoricamente rifiutati di avvertire
la gente che forse qualcosa in Fiat non andava. Cioe' la quasi
totalita' della categoria.

Informazione 3. Un qualunque documentario Rai (terza rete)
sull'erosione, i deserti, le curiosita' del pianeta. A un certo punto
di parla di Las Vegas, la citta'-bisca costruita, nel bel mezzo del
deserto del nevada, dalle Famiglie di Cosa Nostra italo-americana. Il
commentatore traduce cosi': "Una casta di imprenditori creativi e
spregiudicati…" eccetera. Non sapevo che Dell'Utri controllasse anche
i documentari sui deserti.

Stavolta. Dopo piu' di cent'anni, Savoia torna a Napoli. Stavolta,
senza fucilare nessuno.

Disabili. In Italia sono seicentomila quelli privi di assistenza o
sostegno di ogni genere. Per quasi meta' di loro, in assenza d'ogni
contatto umano, l'unico rapporto con l'esterno e' dato dalla
televisione.

Scafisti. Lo stato italiano ha guadagnato quasi due miliardi di euri
coi soldi versati dagli emigranti per le regolarizzazioni. Ogni anno
ricava circa un miliardo e un quarto dai contribti degli emigranti
gia' regolarizzati.

Cronaca. Due colpi di arma da fuoco contro una sede di Forza Italia a
Milano. Chi e' il criminale che vuole costringerci a dover esprimere
solidarieta' a Berlusconi?

Viviana viviana_v@libero.itwr ote:
< Perche' la bandiera della pace e' bella? Perche' e' semplice e chiara
e va diretta al cuore. Chiunque capisce il suo messaggio anche senza
parole. E' un messaggio di gioia, contro tutti i neri simboli di
guerra. L'arcobaleno e' un grande simbolo universale di unione. In
tutte le religioni indica un legame tra Dio e gli uomini. "Questo e'
il segno del patto che io pongo tra me e voi e tra ogni essere
vivente che e' con voi per le generazioni per sempre". In sociologia
si dice che in un gruppo o una specie un comportamento nuovo puo'
superare una soglia critica, dopodiche' esso si estende di colpo
all'intero insieme e diventa suo patrimonio fondamentale. Che il
desiderio di pace superi questa soglia critica! Che la pace si
inscriva nuovamente nel dna dell'uomo! >

Paola Lucchesi wrote:
< Ti smentisco la tua frase "Tutti sono contro la guerra, tranne i piu'
giovani". La mia bandiera arcobaleno e' ancora qui sul computer perche'
mio figlio Max di nove anni mi ha proibito di metterla su... vuole
farlo lui >

"Napoleone Bonaparte" klotzen@website.com > wrote:
< La tua rubrica e' vergognosa!!!!!! Sei uno stalinista e leccaculo di
Bin Laden travestito da pacifista! Non ci sara' mai pace se quelli come
te vengono lasciati vivi! La guerra e' parte della storia dell'uomo ma
tu sei ignorante, sei una delle vergogne del Mio Paese... >
* * *
Ma lei si crede Napoleone o semplicemente Emilo Fede?

Santo wrote:
< Sono in cerca di consigli, e mi hanno indirizzato a lei. Spero di
non venire cestinato, anche se in effetti posso comprendere i motivi
che spingono a cestinare i testi di uno sconosciuto, ma in fondo e' un
gesto gratuito allegare 4 parole e sperare... in consigli. Come una
passione diviene mestiere? >
* * *
Caro Santo, io pero' non sono uno scrittore ma solo un giornalista.
Come giornalista non sono bravo a esprimere fantasie, ma solo a
cercare di rappresentare le cose che succedono o sono successe (anche
magari solo dentro di noi). In altre parole, sono un artigiano che
per fare le scarpe ha bisogno del cuoio. Tu invece, mi sembra da cio'
che mi hai mandato, tendi piu' ad essere un artista, che non ha
bisogno che della sua chitarra per suonare. Sono due cose diverse, e
sarei molto presuntuoso se - io ciabattino e tu chitarrista - mi
azzardassi a dare dei consigli.
Com'e' che una passione diviene un mestiere? Beh, di solito non
diventa un mestiere, almeno non in Italia. Camilleri ha cominciato a
fare il "mestiere" di scrittore a settant'anni. Montale, di mestiere,
non faceva affatto il poeta. E Apollinaire, di mestiere, era
sottufficiale di cavalleria. E allora? Se per mestiere intendiamo
una cosa che ci da' da vivere allora devi cercarne uno vicino (non
coincidente) alla tua passione - che so io: sceneggiatura, lavoro
editoriale, ecc. - e cercare di diventare un professionista in questo
mestiere: il che significa perdere tempo, impadronirsi delle
tecniche, faticare moltissimo, farsi un none nel giro. Se invece il
nome di mestiere vogliamo darlo direttamente alla nostra passione,
allora... beh, allora e' un nome nobilissimo, perche' porta con se'
una concezione concreta e utile della scrittura. Pero' anche in questo
caso non ha molto a che fare col guadagnare: e' un mestiere gratuito,
come se un ciabattino (per altro orgogliosissimo di essere un
ciabattino e non un "artista") volesse dedicare la propria vita a
fare il piu' bel paio di scarpe mai visto, sapendo che non lo vendera'
mai ma che passera' alla storia della ciabattineria.
Ecco, lavorare da ciabattini comunque puo' essere una cosa buona. I
due pezzi che mi hai mandato non sono brutti ma: li hai riscritti
almeno 5-6 volte? Allora puoi sperare di diventare un ciabattino. Li
hai scritti di getto, sull'impulso della passione? Allora, al
massimo, puoi sperare di diventare un D'Annunzio o una Fallaci e di
farti i miliardi vendendo il tuo dannunzianesimo, prima o poi >

Libro di lettura (ad uso dei piccoli siciliani, e anche neri,
marocchini, africani, brasiliani e rumeni e di tutti gli altri Paesi).
C'erano due amici di Palermo che si chiamavano uno Giovanni e l'altro
Paolo. Essi decisero di combattere contro quelli che rubavano l'acqua
alla Sicilia e facevano stare male i siciliani. Cosi' diventarono
giudici e fecero grandi cose. Alla fine pero' li ammazzarono. Alla
fine pero' la gente fece un albero per ricordarsi di loro e forse
prima o poi farli tornare.

Teniamoci stretti, e buona primavera.

demotikos@eleutheros.el wrote:

Canto dei bambini di Rodi

< Siamo la rondine, la rondinella
che riporta con se' la primavera:
eccola, bianca nera e bella
che riporta la luce e i bei pensieri.
Dai, tira fuori noci e frutta secca
e formaggio e focacce e un po' di vino:
la rondinella viene e se li becca...
Aspettiamo, o andiamo dal vicino?
Se ci darai qualcosa ringraziamo,
se no, non ti lasciamo in santa pace:
la porta o la finestra ti rubiamo,
ti rubiamo la donna che ti piace.
E' cosi piccola e leggera, quella!
Dai, lasciaci un bel dono sui gradini,
apri la porta, c'e' la rondinella!
Non siamo mica i vecchi ma i bambini >

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