Catena di Sanlibero

Catena di SanLibero n. 244

17 agosto 2004
Riccardo Orioles

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Certo, neanche le olimpiadi sono una cosa pulita e difatti - "non a
caso" - sono cominciate col doping. Dilettantismo? Non c'e' mai stato.
Ad Abebe Bikiba dettero un gregge di pecore e il grado di capitano. A
quelli di ora andranno milioni e miliardi.
D'altronde, neanche Milone di Crotone lottava gratis, ne' Gerone
evitava (ma lui aveva Pindaro) di usare le olimpiadi per propaganda.
Sparta, l'America, la Russia, Atene, l'Afganistan, i Melii... Ciascuno
di questi popoli, alcuni ancora esistenti, ha sfilato con la sua
fierezza nazionalistica, di civilta' superiore, di (ingenua)
prepotenza. "Il mio premio? Combattero' accanto al mio re". Si', ma il
tuo re e' uno schiavista, ragazzo. Che sorridi? (Un anno fa, la storia
di quell'altro ragazzo, americano, che pianto' il campionato di
baseball per andarsene a morire volontario in Afganistan. "My
country"). Eppure, noi applaudiamo.
Nessun essere umano, su questo pianeta, s'e' mai fatto illusioni, in
tremila anni, sulla "sacralita' di Olimpia" e balle del genere.
Eppure, quando gli atleti sfilano, siamo tutti con loro; sono noi. Per
un momento, davanti ai ragazzi americani o lacedemoni, sorridiamo, pur
sapendo benissimo chi sono. Perche'? E' che in quel momento noi
intuiamo, in mezzo a tutte le truffe e le bandiere, che sta sfilando
qualcosa di umano e bello, la giovinezza. Noi sappiamo - ciascuno di
noi lo sa, profondamente - che la vita nasce lieve e felice, con regole
amichevoli, la vita che da ragazzi ci sembra eterna. Avremo sempre
degli amici, non dovremo guardarci dal resto del branco, non dovremo
subire prepotenze da nessuno salvo che da nostro padre e nostra madre,
che ci vogliono bene, risponderemo sempre serenamente al nostro corpo,
e lui a noi. "Al modo delle foglie, che nel tempo...".
Questo, che pare eterno, termina invece bruscamente poco dopo i
vent'anni. La societa' in cui entriamo e' lungi dall'essere una
famiglia umana, e questa e' la prima cosa vera che apprendiamo.
Nostalgia.
Su questa nostalgia, in realta', sulla proiezione indefinita nel tempo
dei miti adolescenziali, s'e' retta la prima civilta' vera del mondo,
quella greca. Era Fedone che insegnava a Socrate, non viceversa;
Pericle era un ragazzo cresciuto, non un patriarca. Di questo
meccanismo, delicatissimo e forte, il centro consapevole era Olimpia.
Altro che radici cristiane. Se siamo vagamente civili, lo dobbiamo ai
greci.
Cosi', tutti questi ragazzi americani, che domani imbroglieranno e
ammazzeranno come tutti gli altri, adesso sono semplicemente dei
ragazzi; e cosi' gl'irakeni, i palestinesi, gl'israeliani, gl'italiani,
tutti. Non ci sara' mai pace vera fra le loro nazioni, per fisiologia.
Ma non c'e' e non puo' esserci guerra vera fra loro singoli giovani,
finche' son tali, per fisiologia. E sono artificiali, in realta', le
nazioni; di veramente reale, c'e' solo ogni persona. E noi lo intuiamo
improvvisamente, con gioia e nostalgia.
Ecco. Adesso lasciatemi fare la parte mia, ora come tremila anni fa,
del vecchio sulle gradinate; anch'io ho tirato di sciabola, "ai miei
tempi"; anche se non e' male questo ragazzo di ora, come si chiama,
Montano. Lasciatemi ricordare i miei campioni, Berruti, Agesidamo,
Arcesilao, Benvenuti... E la ragazza Wilma Rudolph, negra dell'Alabama,
dove la schiavitu' era appena finita ma i bianchi schiavizzavano
ancora. Volo' fino al traguardo, davanti alla sua America
semi-razzista, come Jessie Owens davanti a Hitler: sul podio fece un
sorriso fiero e timido, e di li' a pochi anni sarebbe arrivata in tutto
il mondo - stavolta, il nero sul podio alzo' il pugno chiuso - la
liberta' giovanile del Sessantotto.
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"Momios". Vuol dire "mummie" ed era il nomignolo con cui i "companeros"
cileni chiamavano i signori perbene che, sotto Allende, scendevano a
migliaia per le strade a protestare contro le intollerabili riforme del
governo. Riprendersi le miniere, dare il latte gratis ai bambini,
provvedere se non una casa almeno un riparo alle migliaia di
"pobladores" che s'accalcavano a Santiago in fuga dai latifondi: tutte
queste cose terribili, e altre ancora, facevano evidentemente parte di
una congiura cubano-communista, e anche anti-occidentale e
anti-gente-per-bene, contro cui i ceti medi cileni lottavano,
nell'indifferenza della polizia "communista", con coraggio leonino. E
alla fine hanno avuto ragione loro: l'America, che sa meglio di un
Allende qualunque cos'e' male e cos'e' bene per un Cile, alla fine s'e'
rotta le scatole e ha sguinzagliato i soldati. E questo e' successo
l'Undici Settembre di trent'anni fa: allora Bin Laden giocava ancora al
Monopoli, ma Kissinger sapeva gia' il fatto suo.
Lo stesso sarebbe dovuto succedere ora in Venezuela: gia' nel 2002, con
la diciamo cosi' tolleranza del Dipartimento di Stato, c'era stato un
tentativo di golpe che aveva portato per pochi giorni al potere il
presidente della Confindustria locale. Stavolta le cose si sono svolte
democraticamente, il governo ha offerto ai "momios" per vedere chi
aveva il sostegno della popolazione, il referendum - controllato da
osservatori neutrali - e' stato vinto dai "communisti" e, al momento in
cui scriviamo, i marines non sono ancora arrivati. Cosi' il rozzo
Chavez non ha fatto la fine di Allende. Chissa': puo' darsi che i tempi
davvero stiano cominciando a cambiare.
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Acqua. Di tutte le acque di Roma, stranamente, in questo momento la
piu' bella non e' il Tevere ne' l'Isola Sacra, e neppure l'Aniene
pasoliniano. Se siete in vacanza a Roma - alla faccia di Bin Laden - vi
consiglio invece di andare al laghetto dell'Eur, nella citta' nuova. E'
una zona vagamente real-socialista, con grandi palazzi marmorei,
monumentali (ordine di Mussolini, o di Stalin: urbanisticamente, e' lo
stesso); con degli squarci di grazia, tuttavia, e con molto verde. Il
laghetto e' proporzionato, non eccessivamente gigantesco, un rettangolo
d'acqua chiara e verde, lungo e interrotto da ponticelli. Confesso che,
con la scusa del caldo, ci vado spesso. Confesso - ma non riditelo -
anche un'altra perversione: c'e' un bar, sopra il laghetto, che e'
veramente simpatico, coi tavolini all'antica in un giardino; prendendo
un gelato la' (ma non son buoni) puoi leggere tranquillamente, voltando
le spalle alla sala e avendo negli occhi esclusivamente il verde degli
alberi e del prato. "Non cambiare discorso!". E va bene: e' un
McDonald, lo ammetto. Mi giustifico col fatto che in fondo prendo solo
un gelato, e magari che - essendo diventati i McDonald, a quanto pare,
obiettivi militari un minimo di solidarieta' e' giusta darla anche a
loro.
Comunque non volevo invitarvi al McDonald, ci mancherebbe.
Semplicemente a passeggiare lungo i vialetti sul lago e magari, se
avete pure voi un po' di fiatone, a sedervi su una panchina:
giardinetti. Vedrete avvicinarsi da lontano una ragazza che corre,
piccola e un po' grassottella, ma con una magnifica coda di cavallo che
le sballonzola a destra e a sinistra, cosa che mi rende felice. Poi un
gruppo di sfaccendati coi coppellini da baseball per traverso poi,
qualche minuto dopo, un'altra ragazza che fa jogging, questa assai
bella, sempre con un'atalantesca coda di cavallo al vento. Alziamoci e
passeggiamo un poco. Una parola: t'arriva un branco di ragazzini che,
vociando e rincorrendosi, quasi ti travolge.
Avranno diciamo un sette-otto anni, ma i piu' vecchi; gridano a
squarciagola, ridendo, e questo e' strano perche' sono tutti srilankesi
o cinesini o pakistani o insomma, e di solito questi qua se ne stanno
silenziosi e intimiditi - sugli autobus o sui metro' non li senti mai
gridare. Qua invece sono come uno stormo di allodole, non stanno fermi
o zitti un momento: altro che timidezza! Prepotenti e ridenti, i
tenerelli, manco che se fossero a casa loro. Piu' in la', su una
panchina, c'e' uno dei genitori, che sembra un giovane indiano. Ha i
baffetti e un libro, e un'aria serenamente stanca, da uomo che anche
oggi ha combinato qualcosa. La mamma immagino sia quella la', che va
spettegolando in qualche lingua uccellesca, qualche passo piu'
indietro, con un'amica; lei ha dei pantaloni civili ma l'amica, che e'
bellissima, e' in sari.
Via, avanti: un po' di pace! Oltrepassi una coppia di ragazzi che si
ammoinano, italiani, un tizio che legge sull'erba Sepulveda, una che
sta telefonando ad alta voce ("Non mi vuoi bene!"), e alla svolta ti
trovi in mezzo a cinque-sei capannelli, ognuno raggrumato attorno a una
diversa panchina. Sono tutti "stranieri", cioe' rromani dde fora:
questi chiacchierano fra di loro, quelli fanno merenda, quegli altri
stanno giocando a un gioco di carte - ah ah! v'ho beccato! - che, da
vicino, pare una specie di pinnacolo o di canasta. C'e' una felicita'
nell'aria, ma una felicita' di lavoratori in vacanza, non di fighetti,
che si taglia col coltello.
Non c'e' un solo italiano, da questa parte, eppure e' cosi' tanto
Italia che pare un film anni Sessanta. Te ne vai sorridendo, mugugnando
contro quel cazzo di tempo che e' passato. Fra poco, al tramonto,
milioni di storni, in nubi fitte, volteggeranno per qualche attimo al
di sopra di tutto questo.
Adesso, la luce fa giochi di rombi sulle acque del lago. E' un'acqua
luminescente, verde, con un colore da mare. Ricorda vagamente i
riflessi, alla stessa ora, al largo di Pantelleria o Lampedusa. Come li
hai visti tu. O come li hanno visti loro, quelli che sono
sopravvissuti.
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Emigranti 1. Nel quadro della lotta all'emigrazione clandestina, la
Libia chiede all'Italia altri fondi, che serviranno per aumentare i
sistemi di sorveglianza alla partenza e anche per comprare un numero
sufficiente di sacche nere di plastica per recuperare i morti. Nello
stesso momento, le cronache rosa segnalano che il figlio di Gheddafi
sta trascorrendo le vacanze a Porto Cervo, in Sardegna, dove le guardie
del corpo incaricate di proteggerlo sono state viste pagare conti
d'albergo di ottomila dollari al giorno.
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Emigranti 2. Spiritosa provocazione di alcuni albergatori di Lampedusa:
soggiorno gratis in albergo per quei turisti che avvisteranno emigranti
nel centro dell'isola o sulla spiaggia, provvedendo a segnalarli
tempestivamente alle autorita' preposte.
"Via, era solo una battuta - ha dichiarato il piu' importante di loro,
tale Antonio Martello - In realta', li portano sempre via subito:
potete nuotare qua tranquillamente senza incontrarne mai nemmeno uno".
Negli ultimi anni, al largo di Lampedusa e nelle altre aree del mar di
Sicilia sono morti annegati circa novecentosessanta esseri umani.
L'agenzia turistica di Martello si chiama "Sogni nel blu".
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Bambole 1. Un'associazione per l'avanzamento della donna, in America,
ha provocatoriamente lanciato la proposta di candidare, in alternativa
a Bush e Kerry, direttamente Barbie. Non mi ricordo piu' qual era il
ragionamento "provocatorio" e politicamente corretto: fatto sta che
Barbie e' uno dei personaggi piu' popolari d'America e molte
adolescenti sono convinte che essa sia semplicemente la riproduzione di
una ragazza reale. Personalmente, non credo che Barbie riuscirebbe a
battere i due marpioni - ma credo che il suo tre-quattro per cento dei
voti lo prenderebbe; piu' di Nader, probabilmente. D'altronde, non e'
affatto detto che anche gli altri due concorrenti, in realta', non
siano pure di plastica; pero' sono maschi. Il problema vero infatti e'
che una donna *non puo'* (per Costituzione, per statuto, per bibbia)
diventare presidente degli Stati Uniti, e a dire il vero di nessun
altro paese occidentale che non sia l'Islanda. (E la Thatcher, allora?
E la Condoleeza? e la Bonino? Si', ma stavamo parlando di donne e non,
come direbbe la Simone, di eunuchi femmine).
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Bambole 2. A Pantelleria gli archeologi hanno scoperto, fra i resti di
un villaggio dell'Eta' del Bronzo, la tomba di una bambina morta circa
quattromila anni fa. C'e' una serie di pentole di terracotta in
miniatura ("giochiamo alla casa") e c'e' una bambola scolpita. E' solo
un pezzo di pietra, in realta': ma vi si distinguono chiaramente,
tracciati da una mano rudimentale ma affettuosa, i segni che sono gli
occhi, il naso e i capelli.
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Terrorismo. Il colonnello Budanov comandava un reggimento corazzato
russo in Cecenia. Il 26 marzo 2000, interrogando una ragazza
"sospetta", gli era capitato di violentarla. La ragazza si chiamava
Elsa Kungaieva, era del villaggio di Thangi-Chou e aveva 18 anni. E'
stata uccisa subito dopo lo stupro, mediante frattura del collo a mani
nude. Corte marziale. Perizie.
La prima perizia stabilisce che il colonnello era perfettamente in
grado di intendere e di volere, dunque incriminabile. Allora, altra
perizia. Stavolta, il colonnello risulta incapace d'intendere e di
volere. Dunque, assolto ed espulso dalle forze armate? No. Gli
psichiatri continuano la perizia, e alla fine stabiliscono che
l'incapacita' c'era si', ma solo durante il fatto. Prima no, e dopo
neppure. Per cui, assolto (perche' matto) e subito dopo riammesso
nell'esercito (perche' sano di mente). La perizia e' stata svolta
all'istituto di psichiatria legale di Mosca, che vent'ani fa "peritava"
i dissidenti politici per conto del Kgb.
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Buttiglione vicepresidente. L'Euro' s'amuse.
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Pianeta. Incidente nucleare in Giappone, tubatura scoppiata, quattro
morti, "nessun pericolo per la popolazione". In Ucraina aperto un nuovo
reattore per sostituire quello di Cernobyl.
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Lavoro. Linux assume. Lo ha annunciato, a New York, Ibm, che ha
annunciato a sorpresa - in netta controtendenza rispetto a tutto il
resto dell'industria - il raddoppio del proprio piano di assunzioni per
l'anno in corso, che passa da diecimila a diciottomila unita'. La
maggior parte delle nuove assunzioni riguarderanno programmatori per il
sistema operativo LInux, su cui da due anni Ibm sta puntando tutte le
sue carte.
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Cronaca. Livorno. Un giovane senegalese, Cheikh Sarr di venti anni, e'
morto annegato nelle acque di Castagneto dopo aver salvato la vita a un
turista italiano, di cui s'ignora il nome, che stava per essere
travolto dalle acque agitate. Il ragazzo, che lavorava da muratore a
Donoratico, nei dintorni, s'e' tuffato immediatamente appena ha visto
l'uomo in difficolta' e, nonostante il mare fortissimo, l'ha spinto a
riva. Subito dopo, abbandonato dalle forze, e' stato a sua volta
travolto. Il corpo e' stato recuperato sulla spiaggia due giorni dopo.
Il nome dell'italiano salvato non e' noto perche' costui, subito dopo
essere stato posto in salvo dal giovane senegalese, si e' riposato un
po' e poi se n'e' andato tranquillamente senza lasciare il suo nome e
senza ringraziare nessuno.
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Cronaca. Napoli. Una giovane madre di famiglia, Patrizia Cuomo di
trentadue anni, e' annegata davanti alla spiaggia di Vigliena a San
Giovanni a Teduccio per salvare la vita dei suoi tre bambini che
stavano facendo il bagno. Nella zona c'e' una fortissima corrente,
causata dalle turbine di una centrale elettrica poco lontano. Negli
ultimi anni altre cinque persone sono annegate nello stesso punto,
sempre a causa dei vortici improvvisi. La spiaggia, nonostante il
divieto di balneazione, e' frequentata dai poveri che non hanno dove
altro andare.
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Alessio wrote:
< Cari amici, sotto un impietoso temporale, zuppo come un cencio,
qualche ora fa entravo in Istanbul, portando a termine, stanco morto,
la mia personale piccola impresa. 14 giorni in bici, contando anche uno
di riposo, un numero di kilometri intorno ai 1800, 2 catene montuose,
tanto sole e tanta pioggia, ma alla fine giungevo soddisfatto a
destinazione, facendomi fotografare, sempre sotto la pioggia, in bici,
davanti alla moschea blu. Provo una gran soddisfazione! Ieri pedalavo
sotto ad un sole impietoso spruzzando sudore da tutti i pori, oggi
percorrevo gli ultimi 110 km in corsia preferenziale della
Edirne-Istanbul sotto un acquazzone con tir carichi di fieno che non
esitavano a schizzarmi tutta l'acqua possibile addosso. Comunque e'
fatta! Non ho un panno asciutto sicche' ora vado a comprarmi qualcosa
da mettere. E da mangiare >
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giomascia@tin.it wrote:
< Leggo sulla Catena questi versi di Ipponatte: "Mercurio, san
Mercurio, san Mercurio da Bari,/ figlio della madonna, qua fa freddo,
ti prego,/ regala un bel mantello al tuo Ipponatte/ e un vestito, e le
scarpe, e due scarponi,/ e magari sessanta bigliettoni: / rubali a
qualcun altro, che ti frega?".
Ma chi e' questo San Mercurio da Bari? Mica San Mercurio di Cesarea, il
patrono del mio paese? Grazie e saluti >
* * *
Caro Giovanni,
il tuo San Mercurio e' un regolare santo cristiano, credo dei primi
secoli. Il mio invece e' un imbroglio, una traduzione "infedele".
Ipponatte nell'originale si rivolge solennemente e canonicamente al suo
dio, Hermes, chiamandolo con l'appellativo di rito "figlio di Latona,
ecc.". Dal contrasto fra la solennita' dell'apostrofe e la prosaicita'
della richiesta nasce la comicita'. Ora, se avessi tradotto
letteralmente avrei perso l'effetto: nessuno infatti sa piu' che Hermes
e' figlio di Latona, o che Venere e' di Cipro e cosi' via; per i Greci
erano invece attributi automatici, che contribuivano a rendere "alta" e
familiare l'invocazione. Percio' ho deciso di saltare il fosso: Hermes
(trasformato in un piu' familare Mercurio) diventa non piu' un dio ma
un santo, cioe' il nostro equivalente del qualcuno a cui chiedere le
grazie; il santo deve avere un appellativo, senno' resta "freddo", e
allora regaliamogli arbitrariamente (al posto del "figlio di Latona")
questo "da Bari", che richiama immediatamente l'atmosfera dei nostri
santi popolari. Perche' Bari e non Milano, Padova, Firenze o che so io?
Perche' Bari (a parte l'essere un bel bisillabo aperto, che chiude bene
il verso) e' "simpatica", ed e' meridionale. Suona bene ed evoca
litanie.
Mi permetto di mandarti delle altre traduzioni. Sono filologicamente
abbastanza corrette (nel senso che in genere sono quasi letterali) ma
anche in altri punti mi sono permesso delle liberta' per salvare
innanzitutto l'atmosfera ("alta" o "bassa", popolare o scandita) voluta
del poeta. I poeti greci non avevano una tradizione accademica dietro
di se', erano molto piu' vicini di noi al loro pubblico, il loro
atteggiamento era piu' da cantautore che da "poeta" nel senso colto.
Credo che questa sia la chiave per comprenderli, ed anche per tradurli.
Cordialmente.
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Enzo Baldoni, Bagdad, wrote:
< Si parla tanto di Najaf, giustamente. Ma nel frattempo nessuno dice
che, a Kut, ci sono state decine di morti per i bombardamenti degli
F-16. E' che dove non c'e' l'attenzione dei media le cose non
succedono, la gente non muore >
* * *
< Sono nella sede della CRI di Baghdad, l'unico centro iracheno dove si
curano i grandi ustionati. Ho ancora nelle orecchie le urla di due
soldatini iracheni orribilmente bruciati dal "fuoco amico" degli F16.
Il personale qui e' ammirevole, non si risparmia.
Stanno caricando camion e ambulanze di medicinali destinati a Najaf.
Hanno gia' l'autorizzazione delle autorita' islamiche. Ma piu' di tutti
hanno paura degli americani, che hanno il curioso vizietto di sparare
sulle ambulanze. Partiranno appena avuta la clearance. Assieme al
convoglio va Pino Scaccia, della RAI e uno sconosciuto Volontario del
Soccorso con un gran culo >
* * *
< ...Anna e' un'infermiera volontaria di Messina, una bella faccia
italiana, sorridente e concreta: "Lo stress piu' grande, per noi, sono
i bambini. Arrivano qui, ustionati, hanno dolori terribili, urlano,
piangono: come fai a non affezionarti? Le loro mamme sono dolcissime,
fra donne ci capiamo. Ma ne abbiamo persi tre, in questi ultimi giorni.
E questo pesa, pesa. Siamo quasi tutte mamme anche noi". Beppe: "Anche
qui ci sono i pregiudizi. Tempo fa una donna m'ha detto, baciandomi le
mani (e ero imbarazzato): "Grazie, grazie per aver salvato la mia
bambina. Mi avevano detto che voi cristiani avete il cuore nero. Ho
scoperto che non e' vero". Ecco, queste sono le cose che ci aiutano a
tirare avanti" >
* * *
< Facciamo un giro per i reparti. Ci avviciniamo a un piccolo paziente
sdraiato. Vicino a lui c'e' il papa', un bel signore elegante nella sua
lunga dishdasha blu. Lo chiama: "Ahmed? Ahmed? Guarda questo signore
italiano che ti vuol fare la fotografia!". Io vorrei dire: no, no,
lasciatelo in pace, povero cristo. Ma anche Anna, l'infermiera, che sa
quel che fare, lo chiama: "Ahmed? Ahmed? Get up!". Forse gli fa bene
reagire agli stimoli. Allora, tremolando, aiutato dal padre, un
troncone umano annerito e parzialmente coperto di creme che forse e'
stato un ragazzino si alza a fatica, senza dire parola. La faccia e'
una crosta immobile in cui solo gli occhi riescono a roteare verso di
me. Impressionante. Misericordiosa morfina >
* * *
< tornato da najaf, consegnati medicinali, portati fuori donne e
bambini nascosti nel camion, stato in casa as sadr, entrato mausoleo
ali, visto morire guerrigliero, incontrato comandante esercito al
mahdi, cagato sotto causa torretta bradley che si spostava tenendomi di
mira, incontrati marines che stavano pian piano entrando a piedi in
najaf, lussata clavicola, ricoverato osped. italiano. scusate
imprecisioni e stile telegrafico, scrivo solo mano sinistra, tutto
bene. forse dovro' interrompere viaggio. presto racconto. vi voglio
bene, grazie per starmi vicini >

Bookmark: http://bloghdad.splinder.com
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Galina Padovanskaya rosapia.bonomi@libero.it > wrote:

< Noi viaggiavamo un giorno per diletto,
soli eravamo, senza neanche un gatto.
Io mi ricordo del tuo do di petto
quando, dovendo guadagnarci il vitto,
cantavi in piazza un po' di Rigoletto.
Poi assistemmo a quel bieco delitto
dell'albanese che rubo' un bel frutto:
una pera pesante piu' di un etto.
Gli spararono un colpo assai ben fatto.
Lo centrarono giusto in mezzo al petto.
La macchia rossa s'allargo' sul cotto
di Piazza Umberto: il luogo era perfetto.
L'albanese non era che un bimbetto:
nove anni, forse, e incline gia' al misfatto.
Dissero insieme il sindaco e il prefetto:
- Deve imparare cosa sia il diritto! >
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