Catena di Sanlibero

Catena di SanLibero n. 245

24 agosto 2004
Riccardo Orioles (Giornalista antimafia)

Enzo Baldoni wrote:

18/08/2004 14:20
E via: con un giorno di ritardo, ma si va a Najaf assediata con la
copertura della Croce e della Mezzaluna Rossa. Scendo: nel piazzale
alcuni volontari stanno staccando dai camion le bandiere e i manifesti
con la Croce.
"Ma Beppe!"
Beppe e' piu' nero che mai:
"Ordini di stamattina. Il carico non puo' avere nessun simbolo della
Croce Rossa:"
"Stai scherzando, spero."
"Ordini precisi da Roma."
"Ma e' un suicidio. Gli elicotteri americani dall'alto vedranno solo
dei camion bianchi. Il primo mitragliere un po' cowboy prima ci spara e
poi chiede chi siamo."
"E' arrivato il divieto formale di usare la bandiera di guerra della
Croce Rossa per questa missione."
"Ma qui siamo a Kafka! E' ridicolo!"
"Senti, Enzo: lo sai. Se potessi decidere io, salterei immediatamente
su quei camion e andrei a Najaf. Ma io non posso. Tu sei libero: se non
te la senti, resta a Baghdad."
"Figurati. Ma cosi' davvero e' un suicidio, Beppe."
Non risponde, mi volta le spalle e se ne va, furibondo.
Va bene, ci penso io. Vado in una stanza, stacco la bandiera della
Croce Rossa dal muro e me la infilo nello zaino. Ne vedo un'altra
ripiegata su un ripiano e ops! dentro anche quella. Vado in cucina da
Doriana e Francesco e gli chiedo un manico di scopa. Capiscono al volo
e lo svitano dallo spazzolone che stanno usando. Trattasi di furto? Mi
faccia causa, la Croce Rossa Italiana: ci facciamo due risate, quando
torno.
* * *
19/08/2004 17:17
Ripartiamo con l'unico camion sovraccarico: dovremo andare lentamente,
e speriamo che tenga botta. Salah commenta: "Bene. Quello che poteva
andar male e' andato male. Ora, se saremo puri nelle nostre menti e nei
nostri cuori, tutto andra' bene". E' un duro, Salah.
Mi piace.
Ghareeb e' veramente teso. Continua a dirmi di non sembrare straniero:
niente foto, niente appunti sul taccuino, stai dritto, non ti voltare,
niente cintura. Ho insistito sul fatto che lui sia il capo indiscusso
della spedizione e che tutti - io per primo - obbediremo ai suoi ordini
senza far domande. Lui pensera' ai rapporti con gli irakeni e io a
quelli con gli americani. E poi, dopo molta, molta strada e molti,
molti posti di blocco - oops: a questo posto di blocco non ci sono le
camicie azzurro ATM dei poliziotti iracheni.
Ci sono dei signori molto armati. Vestiti di nero. Con la fascia verde
in testa. Tana.
* * *
19/08/2004 17:21
"Si apprende che il convoglio della Croce Rossa attaccato sulla strada
per Najaf non era stato autorizzato dalla sede centrale ed anzi
vietato, per motivi di sicurezza, dal Commissario Straordinario
Maurizio Scelli. Quest'ultimo ha disposto l'immediato rientro in Italia
del capo missione per riferire sull'iniziativa." questa non ci voleva.
* * *
19/08/2004 19:57
Nel caldo feroce del primo pomeriggio, seguiti dal vecchio Ford
sovraccarico, entriamo nella periferia di Najaf. La situazione e'
pesante, si sentono esplosioni dappertutto, ci sono combattimenti molto
duri intorno al cimitero. Dobbiamo prendere strade e stradine
polverose. Un sistema invisibile di staffette ci sta guidando: qui un
uomo esce dal portone e ci fa segno di voltare a destra, qui un
ragazzino ci manda a sinistra, la' un vecchio accovacciato a vendere
cavolfiori ci suggerisce di andare diritto.
Ora Ghareeb e' sudatissimo, basterebbe una strada sbagliata per
portarci dritti dritti tra le braccia degli americani che stanno
accerchiando la citta'.
* * *
Ogni tanto, prima di un incrocio, Ghareeb chiede:
"Uko dabbaba?" (C'e' un carro? Dabbaba e' un'antica parola che
significa "qualcosa che cammina pesantemente e con rumore")
Oppure:
"Uko dabbabat?" (Ci sono carri?)
Fino a un certo punto la gente risponde:
"Makow." (non ce ne sono).
E poi, alla fine, qualcuno risponde:
"Ey!" (si')
Tocca a me. Prendo la bandiera della Croce Rossa fissata a un manico di
scopa, apro la portiera e scendo lentamente in strada.
* * *
20/08/2004 08:36- ANSA - Della ingannevole atmosfera di speranza che si
era creata ieri dopo le offerte di resa di Sadr ha fatto le spese anche
un convoglio della Croce Rossa italiana che questa mattina era partito
da Baghdad con aiuti per la popolazione di Najaf e che e' stato
investito dall'esplosione di una mina nei pressi della citta' di
Babilonia. I vetri di un'ambulanza e di un camion sono andati in
frantumi, ma fortunatamente tutti gli operatori della Cri sono rimasti
illesi. Il convoglio ha poi proseguito per la citta' santa, per
trovarla nuovamente in preda ai combattimenti e riamando bloccato per
alcune ore, prima di poter fare rientro nella capitale.
* * *
20/08/2004 19:00
Bene, ci siamo. Ora tocca a me. Dietro quest'angolo c'e' un carro
armato americano. Forse l'equipaggio e' nervoso. Forse hanno l'ordine
di sparare o forse no, ma noi non lo sappiamo. Non posso togliermi
dalla testa quel che e' successo all'amico e collega di penna Raffaele
Ciriello, ucciso in mezzo alla strada dalla raffica di un mitragliere
nervoso quando era di fronte - armato solo di una macchina fotografica
- a un Merkava israeliano.
Bon, vediamo che succede.
Sventolo cautamente da dietro l'angolo la bandiera con la croce rossa.
Poi la sventolo piu' forte. Sbircio dietro lo spigolo. E' un Bradley.
E' una specie di rospo color sabbia su una strada color sabbia tra case
color sabbia. Sta li', indifferente, tetragono, acquattato, pronto a
sparare la sua lingua vischiosa per catturare l'insetto. Solo che
l'insetto sono io, cazzo. Sventolo ancora la bandiera, faccio un passo,
mi riparo dietro un palo della luce e urlo: "Ehi, boys! Italian Red
Cross! Don't shoot! We are here for humanitarian reasons! Can we come
forward?"
"Ehi, boy, don't shoot! I'm coming!"
Faccio un passo laterale e mi metto in vista, pronto a schizzare al
riparo del palo di cemento. In una mano ho lo bandiera e nell'altra il
distintivo dei Volontari del Soccorso, e' ridicolo, da laggiu' non
riescono certo a leggerlo, ma forse per un ragazzotto dell'Ohio o del
Wisconsin fa "legality", come quando un poliziotto viene avanti tenendo
il distintivo in una mano e la pistola nell'altra. Solo che qui i
distintivi, come le chiacchiere, stanno a zero.
Sono le tre del pomeriggio, ho la gola secca, ma non credo dipenda
dalla calura.
Faccio un altro passo di lato, cauto. Sbircio indietro: al riparo
dietro l'angolo Gareeb e Salah mi guardano, tesi.
Vaffanculo, vaffanculo, vaffanculo, mi porto in mezzo alla strada
sventolando disperatamente la bandiera con la sensazione che da un
momento all'altro mi faranno secco, continuo a urlare red cross don't
shoot, con la sensazione di camminare in equilibrio su un filo.
Faccio segno a Ghareeb di avanzare lentamente con la Nissan.
L'imbecille accelera e schizza via brusco, alle mie spalle. Lo segue il
camion dei medicinali. Wew, passato: raggiungo anch'io piano piano
l'altro lato, gridando "Thank you! Thank you!" all'indirizzo dei
carristi invisibili.
* * *
20/08/2004 19:01
"Uko dabbaba?"
"Uko dabbabat?"
C'e' un secondo Bradley sul nostro cammino, e poi un terzo: la
procedura e' la stessa.
Smonta, sventola, urla, dirigi il traffico, e nel frattempo cagati
sotto. Al terzo e' gia' routine.
Nessuno spara, e questo e' buono, anche se vicino si sentono raffiche e
colpi di mortaio.
Gli abitanti di Najaf si sporgono dalle case, salutano, ci indicano la
via verso il Mausoleo di Ali. Vediamo i primi armati vestiti di nero
con la fascia verde sulla fronte. Poi irrompiamo nel corso principale:
in fondo la splendida piastrelltura multicolore del Mausoleo, una
fantasmagoria araba di grande bellezza. Il corso e' pieno di armati,
Ghareeb comincia a suonare i clacson, tutti alzano in aria i
mitragliatori aprono le dita a V, ci applaudono, urlano, passiamo tra
due ali di uomini festanti armati fino ai denti, anch'io sporgo le dita
a V fuori del finestrino, e' una festa.
* * *
In fondo al corso un gruppetto di uomini vestiti di nero ci punta le
armi. Ci fermiamo.
Ghareeb scende. Questo e' compito suo. Cominciano a urlare in arabo.
Ghareeb sembra furibondo. Urla fortissimo. Un ragazzino con la fascia
verde sulla fronte si mette dietro di noi e punta il lanciagranate
RPG-7 sul camion. Porca troia. L'autista della Mezzaluna scende,
pallido, e aziona il portellone. Lentamente, il portellone si abbassa:
si vedono le casse di medicinali con la scritta Italian Red Cross. Il
giovanotto alza il lanciagranate e sorride. Gli armati rimettono il
mitra in spalla e abbracciano Ghareeb, che e' sudatissimo.
Via libera per il Mausoleo di Ali.

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Italiani. Dall'Archivio della Presidenza della Repubblica:
1) Nome: Mihai Ciobanu
Conferimento: Medaglia d'oro al valor civile
Data del conferimento: 1- 6- 2001
Motivazione: "Con grande coraggio e generoso slancio, si tuffava nelle
vorticose acque del Brenta riusciendo, dopo reiterati tentativi, a
trarre in salvo tre bambini in procinto di annegare. Nobile esempio di
umana solidarieta' ed virtu' civiche. 15 agosto 2000 - Campo San
Martino (PD).
* * *
2) Nome: Abdennaceur Abid Mohamed
Conferimento: Medaglia d'oro al valor civile alla memoria
Data del conferimento: 22- 12- 2003
Motivazione: "Con generoso slancio e cosciente sprezzo del pericolo,
non esitava a tuffarsi nel mare fortemente agitato, riuscendo a trarre
in salvo una donna e due bambini in procinto di annegare. Con tenace e
coraggiosa determinazione, rientrava poi in acqua in soccorso di un
altro bambino in pericolo ma, stremato dallo sforzo, veniva travolto
dalla corrente immolando la vita ai piu' nobili ideali di umana
solidarieta'. Fulgido esempio di elette virtu' civiche ed elevato
spirito di abnegazione. 18 giugno 2003 - Cannatello (AG)".
* * *
3) Nome: Jonel Constantin
Conferimento: Medaglia d'oro al valor civile alla memoria
Data del conferimento: 19- 4- 2004
Motivazione: "Camionista romeno, con generoso slancio e cosciente
sprezzo del pericolo, accorreva in soccorso degli occupanti di due
autovetture finite fuori strada per il fondo ghiacciato, ma veniva
travolto da un veicolo sopraggiunto, sacrificando cosi' la giovane vita
ai piu' nobili ideali di umana solidarieta' e di profondo senso civico.
24 febbraio 2004 - Belforte Monferrato (AL)".
* * *
4) Nome: Sarr Cheikh
Conferimento: Medaglia d'oro al valor civile alla memoria
Data del conferimento: 19-08-2004
Motivazione: "Mentre si trovava nella spiaggia della localita' Marina
di Castagneto Carducci, udite le invocazioni di aiuto di un bagnante in
grave difficolta', si gettava in mare, unitamente ad altre persone, per
cercare di soccorrerlo. Dopo aver compiuto il salvataggio veniva
sopraffatto dalla violenza del mare che lo trascinava lontano senza
possibilita' di scampo. Fulgido esempio di eccezionale coraggio, nobile
spirito di altruismo e preclara virtu' civica. Marina di Castagneto
Carducci (LI), 14 agosto 2004". (by tapiro@kyuzz.org )
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Malavita. Il mio giornale, che era un piccolo quotidiano siciliano, era
noto in citta' come "il giornale della malavita": specialmente
d'estate. All'inizo di ogni estate, infatti, sui tetti del carcere (che
era in una piazza centrale del carcere) si arrampicavano i ragazzi del
minorile e di' la gridavano, mostravano striscioni - pretendevano,
insomma. Il nostro era l'unico giornale che se ne accorgesse. E che si
chiedesse - e chiedesse ai responsabili - se davvero qualcuno avesse il
diritto, oltre al diritto "normale", di infliggere a quelle creature
quella pena. La temperatura, a Catania, di solito e' gia' molto oltre i
trenta gradi all'inizio di giugno. A luglio, si aggira gia' sui
quaranta.
Nel carcere, che come tutti i carceri italiani conteneva tre o quattro
volte di piu' della popolazione prevista, in teoria c'era un reparto
maggiorenni e un reparto minorile; i confini erano teorici, tuttavia, e
i boss spadroneggiavano sugli uni e gli altri. Obbligavano, per
esempio, i detenuti a rifiutare le razioni del carcere, "il pane dello
Stato"; la societa' che li forniva, che era d'accordo coi mafiosi,
faceva miliardi evitando di fornire la maggior parte dei pasti, che le
venivano regolarmente pagati. Quel che succedeva la' dentro, non lo
sapeva nessuno; e chi lo sapeva non ne parlava. Con tutto cio', erano
"delinquenti", e dunque peggio per loro. I giudici catanesi erano
severissimi, a quei tempi: ho visto ragazzi farsi due anni di galera, e
di galera la' dentro, per un po' di marijuana. Gli imprenditori collusi
coi mafiosi invece venivano assolti per avere "agito in stato di
necessita'".
Il "giornale della malavita", in quegli anni, era l'unico che
denunciasse i boss mafiosi. Giudici e giornalisti perbene invece ci
stavano benissimo insieme, facevano le vacanze coi loro soldi e a volte
si facevano ospitare nelle loro case. Feroci coi ragazzini, accomodanti
coi mafiosi.
"Tre indizi fanno una prova", dice ora il ministro Castelli. Tre indizi
fanno una prova quando si tratta di poveracci "delinquenti"; ma per i
vip come Previti, viva il garantismo.
Lo scandalo, per loro, non e' che i Dell'Utri siano ancora a piede
libero ma che i carcerati protestino (istigati, ovviamente, dai
communisti). Per i vip, si cambiano direttamente le leggi in
parlamento; per i poveracci, si grida allo scandalo quando qualcuno
parla di amnistia.
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Dc. Prima lo smarcamento dell'Udc dal polo di destra. Poi la
contestazione della Margherita al polo di sinistra. Poi Fini invitato
in gran pompa - come politico ragionevole e moderato - al convegno
dell'Azione cattolica. E infine la riminata di Cl, che critica
Berlusconi e dice che in fondo potrebbe anche andarsene dall'altra
parte.
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Informazione. L'anno scorso e' successo qualcosa di molto importante in
Sicilia, esattamente di questi tempi, e Repubblica ne dette notizia,
con quasi tutta una pagina, ai lettori. Di che si trattava? "Festa di
vip nel paese di Ragalna, dove la Santanche' presenta il suo
villaggio-vacanze". Foto della Santanche', foto di Caltagirone,
"proprietario di una catena di alberghi di lusso fra cui il San
Domenico di Taormina" (che prima era del mafioso Graci), foto
dell'onorevole La Russa (ex avvocato di Ligresti) e via vippeggiando.
Quest'anno, puntuali come la cometa di Halley, ci risiamo: "Folli
serate a Ragalna, aspirante Porto Cervo Siciliana". Santanche', La
Russa, La Russa jr con relativa velina, megaparty e tutto il resto,
naturalmente con foto. Vabbe': "marchette", si chiamano
giornalisticamente. Ma perche' due marchette identiche, a distanza di
un anno, manco che se fosse l'annuale sfilata della Repubblica ai Fori?
C'entra per caso il fatto che Repubblica, a Catania, e' mani e piedi
legata (al punto da non far cronaca locale per non disturbarlo) al
mega-editore catanese Ciancio? E Ligresti, che a Milano e' "nemico", a
Catania lo e' ancora? Boh. Intanto, si ristruttura: il gruppo Ciancio
si trasferisce nella zona industriale, portandosi dappresso la
stamperia di Repubblica (che passera' a full-color), mentre la storica
sede in citta' ospitera' "attivita' complementari" non meglio definite.
"Dum a Roma pugnatur, Cataniae inciuciatur".
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New York. Osservatori internazionali incaricati dalle Nazioni Unite
controlleranno per conto dell'Onu la regolarita' delle elezioni
presidenziali americane del prossimo 2 novembre.
L'ultima tornata elettorale in quel Paese, a giudizio di molti
osservatori neutrali, e' stata infatti inficiata da strane
irregolarita' come l'intervento, nel computo dei voti decisivi, del
fratello del candidato poi risultato "eletto".
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Economia 1. Secondo l'Ufficio di statistica tedesco, il quaranta per
cento del "made in Germany" non viene piu' prodotto in Germania ma in
paesi terzi. La Porsche, per esempio, viene assemblata in Slovacchia,
mentre a Stoccarda motano solo sterzo e trasmissioni.
Cosi' per tutto il resto.
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Economia 2. Rotolando rotolando, il barile si avvicina ormai ai
cinquanta dollari, e li raggiungera' probabilmente entro l'autunno. I
consumi di petrolio aumentano sempre piu' - un sacco di automobilone
americane e europee, e anche ormai un bel po' di automobiline cinesi e
indiane - mentre le trivellatrici vanno al massimo e le riserve
diminuiscono molto alla svelta (i nuovi giacimenti non eguagliano
affatto l'aumento dei consumi). L'Iraq, la Russia, i casini di Bush: ma
il fatto e' che la coperta, da qualunque lato si tiri, ormai sta
cominciando a diventare troppo svelta. Si comincia a riparlare di
nucleare, poiche' di consumare di meno non se ne parla.
________________________________________
Cronaca. Roma. Abbandonati in un fosso nove cuccioli gettati via da
un'auto in fuga.
Trovati da una volante, sono stati portati al commissariato, curati e
rifocillati, e infine adottati tutti dagli agenti.
________________________________________
sandro@bengodi.org wrote:
< La nuova portaerei italiana: 1390 milioni di euro! Quasi 2.700
miliardi di lire.
Massimo Moratti li avrebbe spesi per acquistare altri calciatori per
l'Inter
Letizia Moratti li avrebbe dati alle scuole private
Io li avrei spesi in cd, libri e strumenti musicali
Mia sorella li avrebbe spesi comprando migliaia di paia di scarpe
Mio zio li avrebbe investiti in Borsa, magari in titoli ad alto rischio
Mia zia avrebbe acquistato tutti i biglietti della Lotteria per essere
sicuro di vincere il primo premio
Braccio di Ferro ci avrebbe comprato una enorme piantagione di spinaci
Zio Paperone avrebbe costruito un nuovo deposito
Gino Strada avrebbe costruito centinaia di ospedali in giro per il mondo
Vittorio Agnoletto li avrebbe destinati alla lotta all'Aids
Alex Zanotelli li avrebbe spesi per Korogocho e tutte le altre
baraccopoli
...Insomma ci sono davvero tanti modi per spendere, bene o male, 1390
milioni di euro.
L'Italia ha scelto una portaerei enorme, lunga 244 metri, piena zeppa
di missili e cacciabombardieri ed altre armi, il piu' grande strumento
di distruzione della vita umana della storia del nostro paese >
________________________________________
Lidia Menapace wrote:
< Non provate un po' di invidia per la Svizzera, il piu' vituperato dei
paesi neutrali? Non e' forse vero che una Europa piu' indipendente
politicamente (uno dei risvolti della neutralita' militare e' anche
l'indipendenza politica) sarebbe il luogo giusto e di giusto peso per
trattative di questo tipo?
Ma perche' la sia pur crescente indipendenza politica delle Nazioni
Unite e' meno significativa della vecchia neutralita' svizzera? Perche'
le Nazioni Unite portano il segno della loro origine, e cioe' di essere
nate dai vincitori della seconda guerra mondiale. Gli scontri che vi
avvengono non sono limpidi conflitti tra interessi dichiarati, ma
piuttosto mimesi di guerre non ancora scoppiate.
L'Europa unita avrebbe peso sufficiente per avviare anche una riforma
delle Nazioni Unite che le ripulisca degli avanzi della guerra e dai
segni prepotenti della vittoria, dia piu' peso all'assemblea di tutti
gli stati, faccia un consiglio di sicurezza tutto a rotazione,
inserisca nell'assemblea anche rappresentanze di popoli, di minoranze e
di movimenti, levi il diritto di veto o lo conferisca ai paesi
impoveriti: sono certa che l'Argentina saprebbe fare buon uso del
diritto di veto contro le politiche dei poteri finanziari. Del resto
anche nell'antica Roma il veto non era dei consoli che avevano gia' il
potere, era dei tribuni a nome di quelli che non avevano ne' voce ne'
voto, i plebei >
________________________________________
Galina Padovanskaya wrote:

Maledizione d'agosto

< Lucciole, lucciole, venite a me:
non solo sedici, ma ventitre'.
Sette si adagino sopra i gerani,
sette si posino sopra i miei cani,
se questi abbaiano, vengano via
e dopo scendano su zia Sofia.
In cielo brillano stelle a milioni,
in terra lucciole. Brutti minchioni,
siccome restano ben nove ancora,
ecco che mandovi tutti in malora:
in cielo vagano tre planetoidi,
vi sian le lucciole sull'emorroidi! >
________________________________________

AntonellaConsoli wrote:

< Sii come l'alga,
lascia che la corrente
trascini a se' ogni cosa.

Senti come vibrano le stelle
silenziose nel tuo petto,
vedi come fiori di luce
cadono sul tuo sentiero.
Lascia che il torrente su tutto scorra,
che silenzioso e potente
Amor soccorra >

* * *

Essenza

< Di tante parole,
il silenzio.
Di tanti fiori,
il profumo.
Un filo d'erba, innocenza.
Odore di zagara
tra gli alberi-sposa.
Camminarvi in mezzo
e tanto mi basta >

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