Catena di Sanlibero

Catena di SanLibero n. 254

25 ottobre 2004
Riccardo Orioles (giornalista antimafia)

Ehi. Con oggi fanno cinque anni, che ci sentiamo. Cinque anni sono una
cosa seria, quasi come Avvenimenti o i Siciliani. Dico quasi perche' io
in realta' sono abituato - la cosa in cui credo piu' profondamente - a
non lavorare da solo. Un giornale e' un'opera collettiva. Da solo puoi
fare un romanzo, un'opera d'arte, una cosa da scrittore - non
giornalismo e non un giornale (per noi giornalisti, gli scrittori sono
piu' che altro dei fighetti simpatici, degli intel-sorriso-let-tua-li.
Non dei marinai e macchinisti come noialtri. D'altronde gl'ingegneri
disprezzano un po' gli architetti e quelli della fanteria i cavalieri:
e' sempre stato cosi'. Parentesi chiusa).
Mi sono sentito autorizzato a fare questa cosa da solo semplicemente
perche' non avevo alternative. Ti tagliano fuori da tutto, tu ti senti
piu' giornalista di prima e allora, alla faccia di tutto!, scrivi. Ma
e' cominciata cosi', come una testimonianza. Non e' stato uno scandalo
per nessuno, quando mi hanno imbavagliato. Non per il mio sindacato,
non per i giornali di sinistra, non per i colleghi. Ho voluto
dimostrare che continuavo ad esserci. In siciliano, si dice "nun dari
saziu".
Ma cosi' sarebbe andata avanti un paio di mesi. In realta', dai due
mesi in poi, non sono stato solo. C'e' quello che ti scrive, che ti
rimanda la palla. C'e' quello che si organizza, da duro "tecnico", e ti
sviluppa il software apposta (senza Shining vi mancherebbero quattro
anni e otto mesi della catena) per farti circolare. C'e' quello che ti
ospita per stanotte o per una settimana o che ti presta il computer o
ti procura il collegamento. C'e' quello che diventa la tua famiglia -
in tutti i sensi - addirittura per anni. Tutte questi miei amici sono
qua dentro, nessuno escluso. Sono stati quasi tutti indispensabili, non
so se a permettermi di scrivere o di scrivere cosi' o semplicemente di
vivere e basta. Comunque ci sono, e questo e' tutto.
Cosi', la redazione-corporation-struttura della Catena in realta' e'
stata qualcosa di gigantesco. Alla fine, semplicemente alla fine, la
palla arrivava qui e io la giocavo. Niente da paragonare con le modeste
risorse di Repubblica o del Corriere. A me hanno dato le risorse per
fare giornalismo nuovo a livello adeguato. Magari io non le ho sapute
utilizzare bene. Ma le risorse c'erano, ci sono ancora, ci sono oggi
per me e sempre piu' ci saranno - per chi provera' in avvenire - al
momento giusto.
* * *
Ci sono moltissimi bravi colleghi "dilettanti" in giro. Nel senso che
si dilettano a fare il loro mestiere, lo fanno con affetto e bene e
scrivono e mandano in onda delle bellissime cose. Non c'e' pero' piu'
nessun giornale professionale, ne' c'e' piu' alcuna televisione. Io
conosco colleghi bravissimi, capaci di andare all'inferno e ritorno per
misurarne l'esatta temperatura. Ma non hanno giornali su cui scrivere,
o televisioni da cui trasmettere. O meglio: i giornali e le tivvu' ci
sono, e pubblicano i loro pezzi (beh, diciamo: di solito) senza molta
censura. Ma sono inattendibili in se', in quanto contenitori, per cui
le verita' faticosamente acquisite finiscono mescolate con tutte le
altre nel mare del news-enterteinment generale.
Non so: se oggi fa caldo a Catania, e Repubblica scrive "oggi a Catania
trenta gradi", la notizia tecnicamente e' vera. Pero' io, alla parola
di Repubblica, mica ci credo. Perche' so benissimo quanti e quali
interessi il gruppo editoriale di Repubblica abbia a Catania, e con
chi. Trenta gradi a Catania! Puo' essere che Ciancio abbia messo su una
fabbrica di ventilatori, e che Caracciolo ci stia al venticinque per
cento. Per cui: cittadini, fa caldo. Oppure puo' essere che faccia
caldo davvero, e che pero' il gruppo rivale abbia una fabbrica di
caminetti. Percio' quelli diffondono che a Catania fa freddo per
fregare loro, e questi si affrettano a dire (magari giustamente) che fa
caldo, ma sempre per i loro sporchi interessi.
A chi posso credere? L'unica e' prendere il telefono e telefonare.
"Lucio! Che tempo fa, a Catania? Ah! Bene! Pero'... senti... sei sicuro
che non sta nevicando, ora? No, non sto male... era cosi' per sapere,
sai, alle volte...".
Insomma, sul circuito ufficiale - sui media, anzi, mi voglio rovinare
sui midia - puo' arrivarti, e frequentemente ti arriva, una verita'. Ma
non le verita'. Una verita' mescolata, che certo esiste ma che
purtroppo, in mezzo al mare delle non-verita', non sai quale sia. Forse
esiste ancora il giornalismo, e quasi sicuramente i giornalisti ci sono
ancora. I giornali, sono quelli che non esistono piu'.
* * *
Quello che stai leggendo, tecnicamente, e' un giornale. Non ti
formalizzare, adesso, perche' non vedi le foto e i titoli e la testata.
Voglio vedere se ti capitava davanti la e-zine di Addison. Un giornale
e' semplicemente una cosa abbastanza credibile da poter comunicare dei
contenuti senza che su di essi prevalgano - nella mente del lettore -
dei filtri esterni. Magari in realta' io sono pagato dal sultano del
Brunei per fargli propaganda. Ma tu non lo sai - o meglio, non e' che
non lo sai, e' che non ti sembra probabile. Perche'? Perche' io sono
simpatico. E perche'? Non ne hai idea. E nemmeno io. Pero' per
conquistarci questa "simpatia" (ai dibattiti, per farci belli, la
chiamiamo credibilita', autorevolezza, rapporto di fiducia col lettore:
ma sempre una faccenda emotiva) noi giornalisti ci facciamo un mazzo
cosi' da duecento anni.
E perche' non ti stanno simpatici (cioe' perche' non credi alla loro
neutralita') Repubblica o Canale Cinque o il Corriere? Perche' ti
accorgi che li', il complesso del prodotto, non lo gestiscono affatto
dei giornalisti ma dei manager. I quali, bravissime persone da ogni
punto di vista, hanno tuttavia degli interessi fisiologici che non
coincidono affatto col tuo interessa all'informazione. Capisci che non
stai leggendo affatto il Corriere ma l'azienda editoriale (e anche
non-editoriale) Rcs, la quale per avventura ti si materializza sotto
forma di "giornale" ma e' sempre e inequivocabilmente un'azienda.
* * *
Va bene. Come faresti un giornale allora, tu che sei tanto bravo?
Lo farei giornale. Vale a dire, ci metterei tanta carta quanta ne
possano pagare i lettori e non di piu'. Magari con un venticinque per
cento di pubblicita'. Cosi' sarebbero i lettori a pagarmi, a comprarmi,
a legegrmi e infine a valutarmi. Risponderei a loro, sarei dunque un
prodotto di mercato: se non funziona, via. Se funziona, avanti.
Ma cosi' ti verrebbe un giornale di otto pagine!
Sissignore. I giornali sono di quattro, otto o al massimo sedici
pagine. Di piu', saranno magari bellissimi ma sono - sul piano
dell'economia strutturale - un'altra cosa. Alla fine, sei costretto ad
accluderci un "omaggio" - che pero' costa piu' del giornale. Non vendi
il giornale con l'oggetto accluso, vendi l'oggetto con accluso un
giornale. Ma come puoi pretendere di essere credibile, a questo punto?
Nessun venditore di accendisigari, ombrelli, strumenti musicali,
enciclopedie, ha mai preteso di essere credibile di per se'. L'unico
modo di essere credibili e' di vendere notizie, verificabili e con un
valore proprio. Ma oggi, notizie e basta non ne puo' vendere, per
elefantiasi, piu' nessuno.
* * *
In America, "la grande informazione e' schierata per Kerry". O per
Bush. Fa lo stesso. Non e' piu' un fatto determinante. In America (come
dappertutto) la grande informazione e' voltata, semplicemente,
dall'altra parte. Con l'unica eccezione delle tribune politiche vere e
proprie, l'unico media che sta concretamente influendo (in bene o in
male) sulle elezioni sembra essere il cinema. Ieri Cronkite, l'altro
ieri Pulitzer. Oggi Moore. E, naturalmente, l'internet.
* * *
Lo scandalo Parmalat - che non e' stato una patologia, uno scandalo, ma
un comparto significativo dell'economia italiana - ha attraversato
cinque diversi governi, e' durato piu' di dieci anni ed era da un punto
di vista cronistico-investigativo abbastanza facile da scoprire.
Eppure, non l'ha scoperto nessuno. Tutti complici? No. E' che il
giornalismo economico - in questo caso - e' ormai tanto embedded da non
essere piu' significativo come giornalismo.
Il giornalisno piu' popolare, e anche forse il migliore
qualitativamente, in Italia e' quello sportivo. Nel calcio, non e'
avvenuto qualche scandalo. A un certo punto, semplicemente, s'e'
scoperto che i campionati di serie A e B sono, semplicemente, una
pastetta. Roba da assalto ai forni, in Italia, molto piu' che Mani
Pulite. Non e' successo niente. Il giornalismo sportivo, compatto, ha
semplicemente deciso d'ignorare l'accaduto. Imperturbabilmente, parla
con tutta serieta' di campionati e di partite. Corrotti? No.
Semplicemente, dipendenti da un'industria in cui l'enterteinment, il
gioco, e' ormai molto piu' importante - e redditizio -
dell'infirmazione. Per cui, facciamo finta che il campionato di calcio
esista ancora, che le societa' servano a gestire le squadre di calcio,
e cosi' via.
* * *
Le torture in Iraq, non le ha affatto tirate fuori la Cnn. Sono venute
a galla grazie ai videofonini dei semplici soldati. Il dibattito
politico, negli Stati Uniti, ormai e' quasi interamente sull'internet.
Fuori dall'internet ci sono pastoni sui quotidiani, piu' o meno del
livello del Resto del Carlino: le guerre di civilta' e i signora mia. I
dati, le analisi serie, ormai i professionisti le cercano sui siti.
* * *
Su Business Week, e piu' parzialmente sul WSJ, e' uscita una notizia
enorme - per l'Italia - che e' la seguente: una delle principali
famiglie dell'imprenditoria collusa siciliana anni Ottanta - la
Famiglia Rendo - si e' trasferita armi e bagagli in America, si e'
riciclata in qualche modo e adesso e' fra le imprese di fiducia della
Presidenza. Tanto che, al momento di assegnare la vigilanza e sicurezza
dei venti principali aeroporti americani, la scelta e' caduta
(autoritariamente, in base al Patriot Act) su di essa.
Perche' questa notizia in Italia e' stata data solo qui, sulla Catena?
Perche' non e' stata la cover dell'Espresso, la prima pagina del
Corriere? Corruzione? No. Poco giornalismo.
* * *
Va bene. Adesso ci spiega che c'entrano tutte queste nobili cose con
queste quattro righe che stiamo leggendo?
Come no. Queste quattro righe sono uno degli ultimi prodotti
giornalistici rimasti in Italia. Dico questo perche' oggi mi sento
particolarmente umile e modesto, e ho il senso dei miei limiti. Il mio,
e' ancora vecchio giornalismo, perche' ho cinquant'anni. Non sono
Gutenberg, io: sono solo un vecchio amanuense che ogni tanto ricalca i
caratteri, che non crede piu' nelle miniature dorate e cosi' via. Ma
sempre a mano scrivo. Se invece di cinquant'anni ne avessi trenta,
allora questa non sarebbe piu' una disperata difesa del vecchio
giornalismo: sarebbe un primo passo, un passo rozzo ed esile ma un
passo, verso il giornalismo nuovo.
Questo pero' tocca a voi.
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L'attesa. Quarantasei per cento e' per Kerry. Quarantasette per Bush.
Praticamente decide la Florida. Anzi, in tutta la Florida, la contea di
Seminole. Anzi, in tutta la contea, la citta' di Crashville. Siccome a
Crashville repubblicani e democratici sono praticamente equivalenti,
probabilmente i voti decisivi saranno quelli di 'sta dozzina di
sfaccendati dello Starbuck Bar. Ma allo Starbuck, come tutti sanno, e'
il vecchio Jim Crow che detta legge. Lui in questo momento se ne sta su
uno sgabello con le palpebre semichiuse e uno stuzzicadenti fra i
denti, e medita profondamente. Un rutto ogni tanto e' l'unico segno di
vita. E tutti, la' dentro il bar, aspettano in profondo silenzio: "Ha
gia' detto qualcosa?". Fuori del bar aspettano (divisi in due
capannelli uguali e ostili) tutti gli altri cittadini. A Seneca,
capoluogo di contea, lo sceriffo aspetta vicino al telegrafo le ultime
notizie da Crashville. Fuori c'e' un uomo a cavallo pronto a portare il
telegramma fino all'imbarcadero del vapore per Charleston, agitandolo
sopra la testa durante la cavalcata. Da Charleston alla foce del
Potomac, e poi risalendo il fiume fino al prato - a Washington DC -
dove siede, riunita all'aperto, la Corte Suprema. Intorno, una folla di
cittadini - uomini coi baffi e lo stetson, domestiche di colore,
signore con l'ombrellino, gentiluomini col cilindro, bambini. E tutti
costoro aspettano, insieme coi vecchi giudici incartapecoriti, che
arrivi , dalle profondita' dell'America, il messaggio di Jim Crow.
Aspettano loro, aspetta Bush, aspetta Kerry, e aspetto anch'io. Se

foste persone di buon senso aspettereste anche voi, visto che il
cinquanta per cento di quel che complessivamente vi accadra' nei
prossimi quattro anni dipendera' da cio' che decidera' il vecchio Jim
in quel bar ingiallito sulla main street di quel paesino.
Ma accidenti, che cazzo c'entro io con uno stronzo rincretinito in un
bar di Crashville?
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Campi 1. E' stata provvisoriamente sospesa, in seguito a difficolta' di
ordine internazionale, la costruzione dei tre Campi di raccolta
istituiti dalle Autorita' italiane e germaniche per far fronte al grave
problema dell'immigrazione illegale. Gli esperti italo-germanici
avevano studiato ben tre AzylantenKeepOutZentrum (AKZ), collocati
direttamente sulle coste africane e intitolati a tre grandi precursori
della difesa mediterranea dello spazio vitale europeo. Purtroppo, a
causa dell'insistenza sui "diritti umani" di alcuni "umanitaristi"
europei, l'iniziativa rischia di abortire e i tre Centri - il Badoglio
AKZ, il Graziani AKZ e il Rommel AKZ - di non entrare mai in funzione.
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Campi 2. L'antico obelisco di Axum (Etiopia), catturato nel corso
dell'operazione di pace delle forze italiane in Abissinia, trovasi
attualmente detenuto in un deposito a Ponte Galeria, Roma, non lungi
dal campo di Ponte Galeria nel quale sono invece detenuti gli esseri
umani della sua stessa etnia.
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Economia 1. Severo monito del Governatore della Banca d'Italia, Ciampi:
cosi' non si va avanti, qua non si campa piu', di ventisette ce ne
vorrebbero due e se non calano i prezzi siamo fritti. Analoghe
preoccupazioni sono state espresse dal Badante Ufficiale della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
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Economia 2. La Parmalat ha licenziato in tronco, nella filiale del
Nicaragua, tre dipendenti locali che avevano preteso di organizzare un
sindacato. Quasi contemporaneamente, cinque delle maggiori banche
internazionali (Morgan, Ups, Citigroup, Nextra e Deutsche Bank) hanno
ricevuto avvisi di garanzia dalla Procura di Milano per il crack
Parmalat. Torneranno prima al lavoro i sindacalisti licenziati o
finiranno prima in galera i banchieri indagati? Si accettano scommesse.
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Economia 3. In Emilia un commerciante per un prestito paga il 4 per
cento. In Calabria l'8,36 per cento. Aumenta la differenza del costo
del denaro fra le varie regioni.
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Petrolio 1. A 54, a 55, a 56 dollari: ma a quanti euri, se si potesse
pagare in euri? Perche' e' vietato usare gli euri per il prezzo del
petrolio?
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Petrolio 2. Nonostante i rincari, e a differenza che negli anni
Settanta, i consumi in Europa e in America contiuano ad aumentare. I
consumi petroliferi globali crescono ogni giorno, del tutto
indifferenti ai rincari.
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In pentola. Due nuovi partiti, probabilmente, in primavera. Il primo
dovrebbe venir fuori dalle parti di Rifondazione, dove Bertinotti da
quasi un anno cerca di sostituire all'ormai obsoleto partito una
qualche forma di alleanza di tutti o quasi tutti gli "alternativi". Le
prossime elezioni sono la prima e anche l'ultima occasione in cui
potrebbe essere tentata l'operazione. Teoricamente, l'area del nuovo
partito potrebbe aggirarsi sul quindici per cento degli elettori e
determinare pesantemente la politica del centrosinistra. Molto
teoricamente, pero', perche' le divisioni vecchio-politiche di
quest'area (cattolici e comunisti, disobbedienti e francescani) ne
rendono molto difficile un'organizzazione partitica tradizionale.
Il secondo potrebbe scaturire da una nuova strategia della Lega, che ha
sostanzialmente ottenuto il suo obiettivo (disfare l'Italia: la Padania
era solo un falso scopo) e potrebbe dunque "sciogliersi nel movimento"
per una nuova e piu' agile formazione che starebbe a Forza Italia come
Blair a Bush. Di tutti i grandi miti sub-borghesi di questi anni
(croatizzazione, caccia al negro, paesino vs Europa, eliminazione dei
vigili, autovelox) la Lega Nord ha fornito finora una versione
aggressiva si, ma spendibile solo in alcune zone; la versione piu'
"nazionale" (Forza Italia) ha invece deluso per le continue ricadute
nel vecchio notabilato. Una Lega Italia probabilmente finirebbe per
condizionare dapprima e divorare poi Forza Italia, alla stessa maniera
in cui il giovane e aggressivo "partito nazionale e socialista dei
lavoratori tedeschi" condiziono' e assorbi' la vecchia destra tedesca
dei proprietari-notabili e dei generali. Se n'e' parlato a bassa voce,
e s'e' anche fatto il nome di Tremonti.
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Istituzioni. "E' una brava... puff puff... persona... e possiamo
avere... pant pant... la massima fiducia in lui". S'e' chiusa cosi',
con questa risolutiva dichiarazione, l'allegra vicenda del
rappresentante italiano Rocco Buttiglione. L'ha rilasciata il
presidente della Regione siciliana Toto' Cuffaro, mentre correva
inseguito dai carabinieri.
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Incarichi. Se nel frattempo non ne combina altre, gli levano la
Liberta' ma gli lasciano la Giustizia.
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Soddisfazioni. Il ciambellano: "Sua Maesta' la Regina si e'
graziosamente degnata di conferire il titolo di baronetto al regista
italiano Franco Zeffirelli, per le sue numerose regie shakesperiane e i
grandi meriti artistici verso il teatro elisabettiano". La regina:
"Alzatevi, Sir Franco". Zeffirelli: "A' Buttiglioneee... Tie'!...".
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Devoluscion. Il presidente della Sardegna Soru ha invitato il governo
americano a ritirare i sommergibili dalla base della Maddalena. "Sono
nucleari, e' un pericolo. E sono qui da trentadue anni!". Non e' ancora
arrivata la risposta della Us Navy che, grazie ad accordi non-pubblici
con lo stato italiano, gode anche di punti d'approdo sull'isola di
Santo Stefano. La marina sarda segue con attenzione l'evolversi della
situazione.
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Marshall. Riceveranno dieci euri per ogni sentenza di convalida
d'espulsione i giudici di pace che, con l'aggiornamento della
Bossi-Fini, si occuparanno di emigranti nel nostro paese.
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Tecnologie. Aumentata di un terzo nel giro di un anno la produzione
mondiale di pannelli solari. Il produttore leader del settore (Sharp,
Giappone) ha avuto un tasso di crescita del 63 per cento, molto
superiore a quello delle compagnie petrolifere.

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Attitudini. Un "test attitudinale" sara' richiesto agli aspiranti
magistrati in Italia. Di quali attitudini si tratti, il ministro non
l'ha finora specificato.
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Lavoro. Un quarto degli incidenti (mortali) sul lavoro europei si
verifica in Italia. Nel 2003 sono stati 4930 in tutta Europa e 1394
nella sola Italia.
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San Libero. In California si chiama Freeway Blogger ed e' un tizio
(immagino piu' o meno della mia eta') che gira per le autostrade con
secchi di colla e vernice. "Rumsfeld fallimentare", "Bush mente",
"Governo impantanato" e il bellissimo "i soldati veri muoiono la' nei
loro fuoristrada per permetterti di giocare a fare il soldato qua nel
tuo fuoristrada". Scritte sui muri. In piu' - ovviamente - c'e' un
blog. E' pazzo, ha - a modo suo - successo, e' assolutamente convinto
di farcela a battere i media ufficiali, ogni tanto proclama delle
"giornate della liberta' d'espressione" che altri pazzi riprendono per
interstates ed highways. Ha una fiducia sconfinata nell'intelligenza di
fondo - una volta avvertiti - dei suoi concittadini e quando gli
parlano di Bush ridacchia con aria misteriosa.
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Pubblicamente. "Associazione di pubblica utilita'": e' il
riconoscimento che il governo rumeno ha dato alla "Grande loggia
nazionale della Romania", la principale organizzazione massonica del
paese. Beh, la massoneria sara' anche utile, ma pubblica di solito non
lo e'. A meno che non riesca ad andare al governo - stiamo parlando
della Margovia, confinante con la Romania - e in questo caso
effettivamente diventa pubblica perche' i nomi dei principali piduisti
si possono vedere ogni sera sui telegiornali.
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Iraq. Continua tutto. Respinta dagli americani la proposta saudita di
mandare truppe islamiche filooccidentali con l'occasione del Ramadan.
Le isole Figi manderanno un contingente per proteggere - se verranno -
gli inviati dell'Onu. I soldati continuano a restare la'. I politici
continuano a restare qua.
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Iraq (o Genova: e' lo stesso?). Per addestrare i poliziotti iracheni
alcuni ufficiali italiani hanno dato come esempio le legnate ai
pacifisti al G8 di Genova. Di torture (sempre al G8 di Genova) invece
non se n'e' parlato, probabilmente perche' in questa materia sono piu'
autorevoli gli insegnanti americani.
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Escalation. Rapita da folli islamisti antiamericani un'altra esponente
pacifista antiamericana in Iraq. Stavolta e' la responsabile di I Care
International, un'organizzazione umanitaria presente in mezzo mondo e
dunque piu' importante di "Un ponte Per" delle due Simone (che, nel suo
piccolo, era sempre "antiamericana"). La prossima volta rapiranno
direttamente il segretario (antiamericano) delle Nazioni Unite, sempre
in nome dell'islamismo antiamericano.
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Vecchi. Cuba. Peggiorano le condizioni dell'ex leader rivoluzionario
Fidel Castro. L'altro giorno ha cacciato su due piedi un ambasciatore
di Zapatero (il governo piu' antiamericano del momento) perche' aveva
chiesto di vedere anche un gruppo di dissidenti.
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Giovani. "Ora ci sara' un'inchiesta...". Vita bassa, vita alta, mutande
visibili, mutande nascoste? Puntuale come la peronospora e la gramigna
arriva - come ogni autunno - la Grande Inchiesta sui Giovani. Non si
puo' fare in estate perche' le scuole sono chiuse e a Natale nemmeno
perche' e' vacanza. Dibbattito: i Giovani sono mutanderos per
Protestare Contro La Societa' Che Li Emargina oppure sono
irreparabilmente consumisti e ormai cinicamente inseriti nel sistema?
La mutanda e' una forma inconsapevole di contestazione oppure serve
solo a mostrare il logo di Dolce e Gabbana e dunque a veicolare i
valori ufficiali? I giovani e il consumismo, i giovani e la crisi dei
valori, l'identita' dei giovani, i giovani non sono piu' quelli.
Quest'anno, per la prima volta in cinquant'anni, manca I giovani e il
sessantotto: che e' successo?
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Democrazia. Afganistan, Florida, Iraq (anche Bielorussia, ma non e'
collegata con le altre). Tre elezioni una piu' democratica dell'altra.
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Socialismo. Pechino. Centocinquanta vittime, di cui cinquantasei
accertate e gli altri "dispersi", in una miniera di carbone nello Hunan
(Cina Centrale). Nella miniera lavoravano quattrocento operai.
Tecnologie obsolete, scarse misure di sicurezza, supersfruttamento.
Secondo i dati ufficiali, nel 2004 in Cina ci sono stati circa duemila
incidenti minerari, con la perdita di oltre quattromila minatori.
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Mercenari. "Miliziani retribuiti". "Non-neutrali". "Imitatori di
Senofonte". "Operatori strategici". "Non-pacenti". Chiamateli come
volete, purche' sbattiate in galera coloro che li rastrellano come dei
cococo', speculando sul loro bisogno, per venderli ai governi
stranieri. E nel frattempo non linciate anche questo giudice, se
potete: lui, guarda un po', sta solo applicando la legge.
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Civilta'. Due milioni di inglesi che scaricano dal sito apposito il
video della decapitazione.

Bookmark: non lo metto perche' non sarebbe da gentlemen.
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Terrorismo. Va in coppia con l'"immigrazione clandestina" nei proclami
ufficiali. Come se la seconda guerra mondiale fosse stata combattuta
per sconfiggere il nazismo e l'abigeato. In America la coppia e' gia'
diventata tre e il governo comincia a fare appello alla lotta contro il
terrorismo, l'immigrazione clandestina e la pirateria informatica.
"Siamo pronti a dare il via al piu' forte e aggressivo assalto legale
contro il crimine di furto della proprieta' intellettuale nella storia
del nostro paese".
In Italia, una volta, arrestavano i ragazzi per uno spinello e
incontravano amichevolmente i boss dell'eroina. A quei tempi,
naturalmente.
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Sport. Ma qualcuno gioca ancora col Rieti? E' quella squadra dde
pecorari bburini che l'antra domenica ha fatto espellere il ragazzo
down che faceva il raccattapalle perche' "a sbrighete! a' lentooo!".
(Della serie: un po' di sano razzismo).
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Palermo. Registra le minaccie dell'usuraio, va dai carabinieri e lo
manda in galera. "L'ho denunciato per liberare me e la mia famiglia. Ho
denunciato, perche' questa citta' sia finalmente diversa". Una povera
vedova, non un grosso iprenditore.
* * *
Siracusa. Incendiato per la terza volta volta in tre anni l'Irish pub.
Il proprietario s'e' sempre rifiutato di pagare il pizzo, l'ha detto
pubblicamente e ha anche fondato l'associazione antiracket.
* * *
Napoli. Due muratori sull'impalcatura feriti a revolverate mentre
stanno lavorando. Il padrone dell'edificio non aveva pagato il pizzo
alla camorra.
* * *
"Un intero popolo che paga il pizzo/ E' un popolo senza dignita'".
Scarica gli adesivi, cliccando sul link. Stampali su fogli A4,
possibilmente su carta adesiva. Ritagliali lungo le linee grigie.
Attaccali di notte nelle "vie dello shopping" della tua citta', facendo
in modo che siano visibili ai passanti. Tappezza i pali della luce, le
cabine telefoniche, le buche della posta: evita invece di deturpare i
muri, specialmente quelli di edifici storici. Guardati dalle volanti
della polizia, perche' e' pur sempre un'attivita' illegale che potrebbe
costarti una multa. Guardati inoltre da chi potrebbe non gradire il
messaggio contenuto sull'adesivo.

Bookmark: http://www.addiopizzo.altervista.org
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Pubblicita'.
IO NON PAGO
"Io lavoro per mantenere la mia famiglia, non per arricchire i mafiosi.
Per questo mi sono messo con un gruppo di altri commercianti come me, e
insieme abbiamo fondato l'Associazione antiestorsioni nella nostra
citta'.
Ci sosteniamo economicamente a vicenda in caso di emergenze,
collaboriamo con le forze dell'ordine nella lotta contro le estorsioni,
ci costituiamo parte civile in occasione dei processi contro gli
estortori. Siamo a Capo d'Orlando, a Catania e in tante altre citta',
grandi e piccole, in cui la gente si e' stufata di lavorare nella
paura.
Siamo in tanti. Possiamo dare una mano anche a te. Contatta
l'Associazione antiestorsioni della tua citta'".
(I Siciliani, 1994)
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Cronaca. Roma. Anziano nel Tevere salvato da un bersagliere. L'uomo, un
vagabondo sessantenne, s'era gettato dal ponte Principe Amedeo. Il
militare, che passava per caso, s'e' tuffato a sua volta riuscendo a
raggiungerlo prima che venisse portato via dalla corrente. Chissa' se
qualcuno, adesso, provvedera' al mantenimento del poveraccio.
(Glossario: "Senza fissa dimora", "In un attimo di sconforto", "Con
poche vigorose bracciate", "L'encomio delle autorita'").
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Concerto per Enzo. Giovedi' alle 20.30 all'Ambra Jovinelli, a Roma.
Musiche classiche persiane e di altri Paesi.

Bookmark: http://www.unponteper.it
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Aporema wrote:
< Ho letto che a Pierluigi Diaco e' stata offerta da Emilio fede la
vicedirezione del TG4, non senza vividi elogi al Diaco stesso. I latini
avevano almeno un paio di detti che potremmo utilizzare in proposito.
Pares cum paribus facillime congregantur. Oppure, piu' semplicemente,
asinus asinum fricat >
* * *
Lasci perdere le citazioni. Guardi la foto, piuttosto. Fede
forzatamente cordiale, sorridente, ma in realta' con un'aria da
venditrice molto invecchiata. Se fosse stato una donna, questa e'
l'eta' in cui, di mestiere, ormai farebbe l'affittacamere e
sorriderebbe nella stessa maniera ai fuorisede (trecento euri a letto
per stanze da quattro letti). Invece e' un uomo e gli uomini a quei
tempi potevano fare anche il giornalista (le donne no). Il Diaco,
accanto a lui, ha un'aria molto piu' fredda e "professionale". Sempre
della medesima professione, tuttavia. Fede, facendola, s'e' divertito
di piu' (ma erano altri tempi) mentre per lui e' stata tutta una cosa
aridissima e in salita. Bel-Ami, ha detto qualcuno: ma (a parte che ho
appena rimproverato Lei per il latino: figuriamoci Maupassant) Bel-Ami,
nella sua contorta maniera, si divertiva. Questo no. La novita' della
prostituzione moderna e' infatti che e' tutta scientifica, programmata:
non son piu' i puttanoni di Fellini. Sono "escort", adesso, col sito il
telefonino e tutto. Debbono stare molto attenti a non commettere errori
perche' sul mercato d'oggi - compreso questo - errori non ne vengono
ammessi.
La differenza sostanziale, tuttavia, consiste nel fatto che Fede viene
da un paesino del sud, rovinato dalla speculazione edilizia e ormai
brutto, ma tuttavia dotato di un suo mare, di una sua piazza con
struscio e di una stazione ferroviaria con cui fuggire via da tutto
questo. "Fare carriera", "vado a Roma", "il continente". Son cose
umane, in fondo, non necessariamente feroci. Corrompono, ma non per
forza rendono inumani.
Diaco, invece, nasce come un ragazzo del Labaro, escluso dalla
pischelleria e dalla strada ma sempre irrimediabilmente rinchiuso dalla
borgata. Col terrore animale di doverci trascorrere la vita e con
l'unica risorsa di una maggiore introspezione e di una decisione
fermissima di non lasciarsene divorare. Ha giocato le sue carte cosi',
spinto da questo terrore. Con apparente efficacia (poiche' la societa'
e' ingenua, e non e' affatto difficile riuscire a circuire un vecchio
prete, un communista curioso e un "freak" in decadenza), gestendo
accuratamente l'offerta di se' e amministrando con infinita oculatezza
l'immagine del "ragazzo" di cui tutti costoro avevano bisogno per
assolversi dal trascorrere del tempo. Infine, quando questo terreno e'
stato tutto ragionevolmente sfruttato, ha accelerato e sterzato e' s'e'
proposto tout-court come uomo ("ragazzo") di Palazzo. E qui, con due o
tre mosse lievi e meditate, e' entrato con sicurezza e senza scrupoli,
fino a poter arrivare davanti all'ansimante Fede e a dirgli, con un
sorriso gelido: "Sei vecchio. Ora ci sono io".
Bene. In tutto questo, e' morto un ragazzino a cui volevo anche un po'
di bene, che a un certo punto e' svanito e non c'e' stato piu'. Al suo
posto, ancora per qualche anno col medesimo viso, e' entrato un uomo
lupesco e adulto, un vincente, un'altra cosa. Alcuni non l'hanno
riconosciuto ma io - che sono molto piu' vecchio e cinico di Ferrara o
Curzi o Pintacuda - invece si'. Chissa' che cosa sarebbe diventato quel
ragazzino, se gli si fosse permesso di crescere. Certo, non questo
sorriso greve, da Fede giovane, di questa foto.
Va bene: mi sono lasciato andare. Diciamo che Fede e Diaco mi stanno -
soprattutto Fede - artisticamente simpatici perche' sono due bei
personaggi. Io probabilmente non sarei mai riuscito a svilupparli da
solo, ma la realta' me li offre generosamente cosi', chiavi in mano:
basta fotografarli, e funzionano. Chissa' se Balzac l'ha mai avuta, una
fortuna cosi'.
________________________________________
redrage wrote:
< Apprendo con estremo dolore, la ulteriore dipartita, gravissima
perdita, di una delle poche comunicazioni che giravano ancora in rete:
solaria@parolestorte.it chiude e ci lascia per sempre. Il decreto
urbani o almeno i probabili effetti vessatori di tale legge, hanno
mietuto un'altra vittima, la repubblica democratica sta cadendo sempre
piu' a pezzi e chi ha qualcosa da dire lo puo' fare, accertandosi prima
che nessuno lo possa ascoltare.
Al Massimiliano che ha scritto sul SanLibero 252 rispondo da queste
righe, dato che non posso farlo personalmente, che la realta' delle
cose e' la seguente: centinaia di civili, tra cui donne, vecchi e
bambini sono giornalmente trucidati e non solo quei 38 per mano
guerriera, anche quando non se ne occupa la stampa, che ha dato, di
contro, grande spazio a chi doveva fare la guerra preventiva contro il
terrorismo. Se mi posso permettere gli consiglierei di fare domanda per
entrare nell'esclusivo cast dell'Isola dei famosi e di potere
finalmente capire quanto possa essere dura la vita per coloro che
quotidianamente e volontariamente soffrono delle privazioni dei generi
di prima necessita' intellettiva, se mai ne hanno avuta una >
________________________________________
Marco wrote:
< Perche' [secondo me] e' giusto perseguitare i gipponi in citta', e
forse anche fuori citta'? Per questo dato, semplicissimo. Dichiarazioni
delle tasse 2001: oltre un milione di euro di Irpef, 1.081
contribuenti, oltre 300.000 euro circa 17.000 contribuenti. Gipponi
comprati nel 2001: 230.000, costo medio 45.000 euro l'uno. Un
contribuente ogni 12,7 dichiara al Fisco quel che basta per permettersi
un gippone, gli altri... Venalis populus, venalis curia patrum >
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giapagg@tin.it wrote:
< a Indy media hanno offeso i Carabinieri morti a Nassirya e tutto il
resto >
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ilpiazza@inwind.it wrote:
< Di chi e' il contrasto fra la plebea e l'aristocratica? Mi ricorda
la poesia di Trilussa Ninna-nanna de la guerra >
* * *
No, questo risale al 1912: la guerra in questione e' ancora quella di
Libia. Non e' una poesia "colta" come quella di Trilussa ma un semplice
testo di cantastorie, di quelli che venivano portati in giro per i
paesi e a volte anche stampati su fogli volanti. Potevano essere
"politici" come questo, o ispirati a fatti di cronaca. La forma del
contrasto (molto antica) fu mantenuta fino agli anni 50.
________________________________________
Enrico T. wrote:
< Mi scusi se Le scrivo solo per sottoporle una questione tutto sommato
superficiale, ma La apprezzo molto e vorrei che la Sua rubrica fosse
ineccepibile. Percio' le segnalo la smentita della notizia di Fini in
Giappone >
* * *
Mai fidarsi. Io l'avevo ripresa dal Corriere che pero' a quanto pare
aveva preso una buca, attribuendo al povero Fini una gaffe commessa
invece, molto tempo prima, da un diplomatico italiano. Ne consegue: che
Fini continua a non cantare; che il Corriere alle volte da' dei canard;
e che alle volte - il che e' molto piu' grave - ne da' persino la
Catena. Unicuique suum. Solo, e' una storia tanto carina che adesso sto
consultando Gilbert & Sullivan per vedere che ne dicono loro.
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Nico Tanzi wrote:
< "Una cosetta, a confronto di altre gravi: gli Haiku sono di 7-5-7
sillabe...". Cosetta per cosetta, le sillabe negli Haiku sono in
realta' 5, 7 e ancora 5; in tutto, 17. Consentite, a volte, talune
eccezioni >
________________________________________
Nocera Gigi wrote:
< Egregio R., ti posso dare un consiglio? La tua Catena e' troppo
lunga: le prime righe interessano e si leggono bene, poi ci si stufa.
Quindi taglia e non farla troppo lunga >
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Toti D. wrote:
< E' da tempo che non leggo qui notizie su Catania (appalti,
Scapagnini, Bianco, mafia, prossime elezioni). Perche'? >
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Catania in Movimento wrote:
< Ci sembra difficile che tu non sia venuto a sapere di Catania in
movimento (l'unico gruppo di cittadini che sta cercando di costruire
un'alternativa onesta a Enzo Bianco). Come mai, pur richiamando piu'
volte l'insolita e vergognosa situazione di Catania stretta tra due
rappresentanti dello stesso gruppo di potere, non racconti anche del
nostro tentativo? In citta' le forze politiche (?!) della sinistra
stanno cercando accordi vantaggiosi con Bianco e sono terrorizzate
dall'idea di discutere su qualsiasi alternativa (pur conoscendo le
motivazioni, gravissime e disparate che dovrebbero, almeno per una
questione morale far escludere la candidatura Bianco) >

Bookmark: http://www.cataniainmovimento.it

* * *
Cari amici,
non scrivete a me, scrivete a Claudio Fava. E' lui che decide sul via
libero a Bianco. L'avete votato - magari giustamente - perche' negli
ultimi tempi era tornato combattivo e pimpante (vedi lo scontro con
Crisafulli sulla questione morale) e a votare per lui sembrava quasi di
votare per Claudio Fava. Pero' non l'avete fischiato quando, il giorno
dopo la vittoria, e' tornato a far l'elogio di Bianco e *quindi* a
rimettere nel cassetto la questione morale. Regalando con cio'
insperatamente a Bianco-Ciancio, e piu' in generale al sistema di
potere, cio' che costoro avevano perso con la terrificante trombatura
dei loro candidati. Insomma: come politico da volo basso, Fava e' una
ciofeca. Ma come capopopolo da battaglia, funziona. Obbligatelo a
schierarsi, a costo di menarlo: il problema e' tutto qui. Lui e'
giovane e pulito abbastanza per riflettere (non subito) sulle vociate
che gli farete. Fara' bene a voi, fara' bene a lui e non vi dico quanto
alla citta'.
________________________________________
elsa wrote.

< All'occasione, secondo gli
ordini delle Autorita', essa era sempre
rimasta una brava maestra, essa
introduceva nei temi e nei dettati
i re, duci, patrie, glorie e battaglie
che la Storia imponeva; pero' lo faceva
in tutta purezza mentale e senza
nessun sospetto, perche' la Storia,
non meno di Dio, non era mai stata
argomento dei suoi pensieri >
________________________________________
AntonellaConsoli wrote:

Cipressando

< Inutili le frasi,
altissimo il cipresso.
Ondeggiando scommette sulle stelle.
E' ancora molto lontana la primavera >

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