Catena di Sanlibero

Catena di SanLibero n. 256

8 novembre 2004
Riccardo Orioles (giornalista antimafia)

Nel 2004 ancora si assediano citta': Falluja come Sagunto o Magdeburgo,
col generale che arringa le truppe prima dell'assalto (non senza
invocare la protezione di Dio), gli assediati che digrignano i denti
per l'odio e la paura, i re e gli imperatori che aspettano notizie
avidamente e, nel resto del mondo, la vita che tira avanti
tranquillamente, coi suoi panem et circenses e la sua democrazia.
Quanti morti - non combattenti - ha causato l'assedio finora? E chi lo
sa. Non sono rilevanti militarmente. Nessuno del resto ha mai saputo
esattamente quante siano stati gli "effetti collaterali" a Sagunto o di
quanto esattamente sia diminuita la popolazione della Gallia dopo che
Cesare ando' a portargli la liberta' e la democrazia.
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I profughi. Gli zeloti. Il coraggio, anche disperato. Il mito del
ritorno. Il terrorismo. La fede in un dio unico. Sentirsi i prediletti
di questo dio. Essere disprezzati e temuti dai "buoni cristiani".
Essere disegnati per sprezzo, sui fogli antisemiti, con minacciosi nasi
adunchi e grandi labbra. Soffrire. E - "l'anno prossimo a Gerusalemme".
Tutte queste cose hanno in comune, a loro - non incosciente - dispetto,
arabi e ebrei. Popoli delle grandi citta', ma nati nel deserto. Arafat,
che era arabo, poteva anche essere ebreo. Muore in esilio, da ebreo;
anch'egli - come milioni di altri semiti prima di lui - sara'
seppellito lontano da Gerusalemme.
Di quest'antichissimo Mediterraneo, di questa radice civile che non e'
romano-barbarica ne' cristiana, Arafat ha rappresentato uno dei due
massimi uomini, in bene e in male. L'altro e' ben Gurion.
Uccisi dagli europei o colonizzati dagli imperi, scacciati,
pogromizzati, incrostati in politiche non loro, resi nemici, questi due
popoli - questi due semipopoli di una stirpe una - non sanno, o sanno
benissimo, di essere fratelli. Questa morte di Arafat, dolorosa e
nobile, sara' per le due parti radice di altre e altre morti ancora;
molte saranno morti di bambini.
Non scenderanno gli antichi dei a porsi in mezzo. Gli dei non esistono
piu', sono totem sanguinosi da molto tempo. Ma forse, prima o poi,
torneranno Spinoza e Averroe', Khayyam e Chaplin. Hanno dato
moltissimo, alla ragione del mondo e alla poesia, questi due popoli -
questo un popolo - cosi' infelici e antichi. Per questo son sempre
stati perseguitati insieme o a turno dai nemici - gli antisemiti -
della ragione e della poesia.
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Non prendetevela con lui. Lui, Cristoforo Colombo, voleva solo scoprire
le Indie. Non sapeva che proprio in mezzo alla strada gli avessero
messo l'America, non sapeva che ci fossero gli americani (beh, prima di
metterceli bisognava ancora sbarazzarsi degli indigeni) e non
immaginava nemmeno che ci fossero i texani. Senno', avrebbe sterzato a
novanta gradi, avrebbe scoperto Bahia invece di Guantanamo e adesso
saremmo tutti qui a ballare la samba invece di dar testate al muro
pensando ad altri quattro anni (se il pianeta arriva a durare cosi'
tanto) di governo Bush.
Che succedera' adesso? Difficile da prevedere. Non bombarderanno
Milazzo (provincia di Messina) perche' non compare sulle cartine. A
rischio quasi tutti gli altri luoghi del pianeta, nessuno dei quali e'
privo di terroristi, di communisti o almeno di antiamericani. In queste
ore, ad esempio, stanno freneticamente esaminando la mappa militare
dell'Europa per trovare dov'e' Camembert. Il Presidente ha informazioni
certe che si tratta di uno dei siti piu' importanti per quei maledetti
mangiaranocchie dei francesi, ed e' un pezzo che voleva dargli una
strigliata.
L'Fbi e' gia' alla ricerca di un certo Jefferson, che sarebbe l'anello
di collegamento fra i cosiddetti "liberals" (in realta' communisti)
americani e i rivoluzionari europei. A Los Angeles sono stati dati alle
fiamme tutti i film di Chaplin e Moore (con Moore dentro). A San
Francisco l'intera popolazione maschile e' stata rinchiusa in centri di
permanenza temporanea, da cui usciranno solo coloro che potranno
concretamente dimostrare di non essere gay. A Seattle arrestato un
certo signor Linux, rivelatosi poi solo un omonimo del noto sistema
operativo. A Smallville (ma anche a Springville, a Nashville, a
Trashville e in altri quarantasei centri) e' apparso Gesu' Cristo, per
congratularsi col Comandante-in-Capo.
A Montgomery sono stati ovviamente linciati dei negri. A Rome un tale
s'e' affacciato sui gradini di casa vestito da imperatore romano con
una cetra in mano e ha cominciato a declamare qualcosa, ma e' stato
accertato che si trattava di un esaltato e che non era nemmeno texano.
* * *
Va bene: sono state elezioni democratiche - contemporanee alla vittoria
di Karzai in Afganistan - e non c'e' niente da dire. Sono democratiche
(o almeno intelligenti) le bombe, sono democratici i muri, sono
democratici i cani aizzati addosso ai prigionieri nudi nelle varie
galere, da Guantanamo all'Iraq all'Alabama. Perche' non dovrebbe essere
democratica un'elezione? Il Novecento e' stato pieno di elezioni
democratiche - per esempio negli anni Trenta, in centro Europa - e non
e' la prima volta che una crisi economica viene democraticamente
affrontata con una bella guerra. Ne' e' la prima volta che il buon Dio
viene mobilitato ("mit Uns", "akbar", "Dieu-il-veult") per dare una
mano a risolvere i problemi privati di califfi e imperatori.
* * *
Per noi europei, adesso, l'orologio sta andando molto in fretta. Queste
elezioni sono la risposta all'undici settembre? Benissimo. Anche altre
elezioni sono la risposta all'undici settembre.
L'undici settembre del 1973, in Sudamerica, venne portato a conclusione
il "Piano Condor" - sostenuto da Kissinger - che prevedeva
l'occupazione militare per mano di dittature proamericane dell'intero
continente: Argentina, Uruguay, Bolivia; e Paraguay, e Brasile - tutti.
L'ultimo paese libero era rimasto il Cile, col suo presidente
democratico - Salvator Allende - pacifico e regolarmente eletto. Ma
anche lui venne ucciso, nel suo stesso palazzo presidenziale.
A quell'undici settembre segui' un ventennio di terrorismo sfrenato, di
stragi, di torture: la dittatura sovietica in Polonia, in Ungheria e in
Cecoslovacchia fu - nel raccapricciante paragone - molto meno feroce.
Tutta la gioventu' di quei Paesi fu decimata. Ammassati a migliaia
negli stadi o fatti sadicamente a pezzi nelle camere di tortura, i
democratici sudamericani pagarono amaramente il destino di essere
"cosi' lontani da Dio, cosi' vicini agli americani".
Trent'anni dopo, quasi tutti quei popoli - immiseriti e feriti, ma
fieri - hanno ora governi liberi, e tutti piu' o meno sono
"antiamericani". L'Argentina, il Brasile, il Venezuela hanno dei conti
molto lunghi da chiedere: e li stanno chiedendo, nell'omerta' dei
grandi media, e non con la violenza ma per via parlamentare.
L'ultimo, il piu' civile e il piu' piccolo, e' l'Uruguay. "La Svizzera
del Sudamerica", veniva detto: eppure, anch'esso venne invaso e
sottoposto alla stessa cura. Migliaia di ragazzi e ragazze sparirono,
inghiottiti "dalla nebbia e dalla notte". Furono le nonne, le
"abuelas", a Montevideo come a Baires come a Santiago, a tenerne vivo
il ricordo in quegli anni terribili: uccisi le figlie e i figli, i
nipotini rapiti e affidati a famiglie filoamericane, alla democrazia
militante restavano - apparentemente - solo quelle vecchie donne.
Eppure...
Adesso, mentre nella grande America si votava, anche nel piccolo
Uruguay s'e' votato. E qua hanno vinto i democratici, nettamente. Come
in Argentina, come in Brasile. Sarebbe stato bello se anche in America
avesse vinto la democrazia. Ma si vede che l'antica dea s'e' rifugiata
fra i poveri, come tante altre volte e' accaduto.
L'Europa, i cui compiti ora sono terribili, non e' affatto isolata o
perdente: ha in tutto il mondo questi interlocutori. A patto di restare
occidentale essa stessa, di non imitare l'America, di restare fedele a
quell'antica religione - piu' antica di ogni Allah e di ogni God, piu'
bella di ogni enterteinment, piu' nobile di ogni impero - che nacque
qui da noi in Europa ed e' la nostra radice. "Forza del Popolo" e' il
suo nome: "democrazia".
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Carabinieri. Ultimo non e' solo colui che ha catturato Riina. E' anche
quello che, da carabiniere e da ufficiale, ha osato parlare di "soldati
straccioni" e di "burokrazia". La burokrazia col kappa e' "il fronte
interno della lotta alla mafia", e su questo non c'e' - oggi - molto da
commentare. I soldati straccioni possono essere quelli del
subcomandante Marcos sulla Selva Lacandona, oppure i carabinieri che -
in nome del popolo sfruttato - combattono contro il potere mafioso.
Contro i criminali, cioe', e contro tutto il sistema che, sopra e sotto
di loro, s'interfaccia con essi e li usa. Questo sistema ha avuto
pochissimi nemici in Italia - nemici veri - e il capitano Ultimo e' fra
essi.
Non ci sono solo i carabinieri di Genova. Questi ultimi, in realta'
sono pochi, per lo piu' reclute inesperte. Ci sono i carabinieri di
tutti noi, della gente comune, della societa' civile, dei lavoratori.
Combattono contro i padroni della Sicilia e - forse ormai - dell'Italia
intera.
Rischiano apertamente la pelle contro costoro - gettare a terra Toto'
Riina e' un po' piu' pericoloso che prendere a calci un sedicenne al
corteo - come la rischiavano i partigiani contro i fascisti. Non
chiedono ricompense, e se vuoi fargli del male devi solo impedirgli di
rischiare la pelle - per il loro popolo - ancora.
Carabinieri del popolo: adesso, possiamo scrivere anche questa. Il
presidente del Consiglio trattava coi mafiosi. Ultimo, coi suoi
"straccioni", li combatteva. Il Palazzo esalta il complice e punisce il
combattente.
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Ucciso un regista in Olanda. Aveva fatto un film sui maltrattamenti
delle donne in Islam, un fanatico maomettano gli e' saltato addosso e
l'ha fatto fuori a coltellate.
Ucciso un gay a Londra. Usciva per i fatti suoi da un bar di
"peccatori", una banda di ragazzini gli e' saltata addosso e l'ha fatto
fuori a pugni e a calci.
Le leggi antigay, in America, sono quelle che - a quanto dicono - hanno
fatto vincere le elezioni. La lotta contro gli antislamici, in Oriente
e altrove, e' quella che sta dando le ali agli aspiranti sultani. Sia i
fanatici americani che quelli arabi difendono - secondo loro - la
morale e Dio. Tutto cio', tecnicamente, sui giornali viene presentato
come "rinascita dei valori religiosi". Bin Laden non e' riuscito a
vincerci, ma e' riuscito a infettarci tutti quanti.
In tutte le confezioni di religione adesso bisognerebbe mettere
un'avvertenza come sulle sigarette: "Maneggiare con cura. Puo' nuocere
gravemente alla salute".
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Sintesi. Hanno vinto, alleati, Sado e Maso.
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Di Americhe, pero', da Sacco e Vanzetti in poi ce n'era sempre stata
una sola. Adesso, per la prima volta, ce ne sono due. Non si
riconcilieranno tanto presto. Puo' darsi che la vera novita' sia
questa. (Da giovane Carlo Marx faceva il corrispondente per un giornale
di New York. Non vorrei che ora abbia preso il vapore per venire a
ficcarci il muso di persona).
* * *
"Che caldo, signora mia! E siamo a novembre!". Forse queste sono le
parole piu' profondamente "politiche" pronunciate prima, durante e dopo
le elezioni.
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L'Enaip, ente nazionale Acli per l'istruzione professionale, e' quello
che una volta faceva i corsi per gli operai siciliani da poco emigrati
al nord, o per le "colf" venete assunte dalle famiglie di Milano.
Adesso, con la consulenza di una ditta specializzata israeliana, sta
tenendo corsi per impiegati, bancari ecc. sul tema "La sicurezza
privata contro il terrorismo". Come riconoscere un sospetto, come
individuare un pacco bomba, cosa fare se in filiale capita un kamikaze.
Questo a Roma, che e' la citta' piu' esposta; ma l'anno prossimo certo
faranno corsi a Milano, Torino e Napoli, e poi via via dappertutto.
Finche' anche il cassiere del Banco di San Salvario sara' adeguatamente
addestrato a far fronte a ogni evenienza.
Questo e' profondamente triste, ed e' anche utile e giusto. I tempi son
cambiati. E dalla prima societa' a rimodellarsi sull'emergenza,
Israele, arrivano gli specialisti per tutte le altre. L'emergenza e'
normale, la', da diversi anni. Ci annunciano, con questi piccoli segni,
che diventera' normale dappertutto.
Vi ricordate di Aldo Fabrizi, quando faceva il portiere? Ecco, ora al
posto suo ci sta un cyborg. Chissa' se era inevitabile. Io penso di no.
Comunque, ad alcuni piace.
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Dida. "Un gruppo di estremisti israeliani brinda per le strade di
Gerusalemme dopo le notizie sulla morte del leader palestinese Yasser
Arafat".
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Privatizzazioni. Ancora un disastro ferroviario in Inghilterra, con
morti e centinaia di feriti.
Prima, con le British Railways pubbliche, non succedeva. Ma tanto mica
Blair e gli altri prendono il treno.
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Tv. La vita di Borsellino su Canale 5. Manca solo la scena in cui lui
viene afferrato da Mentana e Lerner e imbavagliato stretto per non
fargli raccontare quel che pensa dello stalliere di Berlusconi.
Fisicamente, il bavaglio non e' stato possibile perche' l'avevano gia'
ammazzato. Ma ne' in Rai ne' in Mediaset hanno mandato in onda
l'intervista in cui lo diceva (poi l'ha trasmessa Santoro, e l'hanno
licenziato su due piedi).
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Quello che ci mancava era proprio un bell'esproprio proletario. Se ne
sentiva il bisogno.
L'idea dev'essere stata di "Straccio" Liguori, che ai tempi in cui era
in Lotta Continua - come il vostro umile corrispondente - si annoiava
moltissimo, e non sapeva che fare. In Italia, allora c'erano circa
duemila consigli di fabbrica e duecento consigli metropolitani di zona.
Gli operai la' decidevano insieme le rivendicazioni e le idee, e dopo
le portavano fuori dappertutto. (Ovvio che di queste cose non ve ne
parlano: sono quelle che ancora gli bruciano, altro che le quattro
cazzate dei brigatisti o le assemblee al Mamiani). Il contratto,
l'aumento, le condizioni di lavoro; ma anche la scuola, il divorzio, il
Vietnam, l'Italia da rifare; e non se ne parlava fra quattro fighetti,
ma fra milioni di padri di famiglia, di operai.
Tutto cio', al buon "Straccio", non bastava. A lui servivano le
emozioni. E via col situazionismo e gli happening per "far capire la
rivoluzione alle masse". Le masse la rivoluzione se la facevano gia'
per i cazzi loro, dal momento in cui si alzavano alle sei meno un
quarto per andare a lavorare a quello in cui uscivano con lo striscione
"seconda categoria per tutti" o "uniti si vince". Ma roba grigia,
banale.
Io non dico che i Disobbedienti di ora faranno la fine di Liguori.
Alcuni li conosco, e alcuni sono quasi persino dei compagni. Dico loro
pero' di ricordarsi com'e' finito Liguori, che trent'anni fa faceva
esattemente le stesse cose. Mi dispiacerebbe se finissero cosi' anche
loro, perche' sono bravi ragazzi.
Liguori, adesso che non e' piu' rivoluzionario, quando s'incontra col
Liguori "rivoluzionario" di allora, gli fa: "Bravo ragazzo. Hai fatto
esattamente quel che dovevi fare. Ti sei divertito, hai fatto
spaventare quei coglionazzi che magari si stavano cominciando a
chiedere se per caso avessero ragione gli operai, hai creato un bel po'
di sano casino, hai dato delle buone carte da giocare a quelli che
fanno lo sporco mestiere che faccio io ora, cioe' la propaganda dei
padroni. Ah, se tu potessi tornare ora qua, a darci una mano adesso!.
Ma forse non ce n'e' bisogno, forse questi riescono a fare tutto da
soli".
In piu', c'e' un'altra faccenda che "Straccio" non ha capito allora e
probabilmente non ha capito neanche ora, non avendo mai avuto il vizio
di pensare. Ed e' che noi non viviamo affatto in un paese democratico.
O meglio, democratico si', ma con al suo interno delle componenti che
non esitano affatto, e non hanno mai esitato ne' esiteranno in futuro,
a usare le stragi e gli spargimenti di sangue per bloccare l'avanzata
della sinistra. Contro il sessantotto non usarono i bei discorsi,
usarono le bombe di piazza Fontana. Contro il '77, che era nato come un
movimento giovanile di massa, usarono le squadre speciali in borghese.
A Genova, non e' che la situazione sia "degenerata": era prevista fin
dal primo momento, sia negli aspetti "militari" (black-bloc inclusi)
che in quelli di gestione mediatica, di propaganda.
Caruso e' una persona molto piu' perbene di Fini, molto piu' mite
d'animo e molto meno violenta. Ma anche molto piu' imbecille. Una
settimana prima di Genova, Fini sapeva gia' benissimo che fra una
settimana sarebbe andato semiclandestinamente alla questura di Genova a
dare "suggerimenti". Caruso non sapeva un cazzo di cio' che sarebbe
successo fra una settimana. Cosi', infantilmente, ha detto esattamente
le cose ("zona rossa!", "dichiariamo la guerra!") che quelli si
aspettavano da lui. Lui, da persona civile, le diceva "politicamente" e
per metafora, ma quelli - che civili non sono affatto - le hanno usate
per giustificare non le loro parole, ma le loro pallottole. Perche' la
loro tecnica e' questa, e la useranno anche ora perche' il potere, in
questo momento, e' debolissimo ed ha un disperato bisogno di
sparigliare.
Adesso, sarebbe molto carino da parte loro se Caruso e i suoi amici
rinunciassero per qualche tempo a "dirigere le masse" e imparassero
invece - umilmente - a essere dei compagni. A fare cio' che i padroni
non vogliono, e a non fare cio' che invece i padroni vogliono da loro.
Se ancora non riescono e a distinguerlo, diano retta: si affidino a chi
queste cose le sa perche' le ha viste e vissute sulla propria pelle.
Non sfascino un movimento un'altra volta, non diano nuovamente la
vittoria ai padroni. Perche' poi "io non volevo" non serve a niente.
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Giornalismo. Tito Gandini :
< Il terrorismo mette paura perche' una persona munita di taglierino
puo' provocare una crisi mondiale. E' l'individualita' del complesso
terrorista che terrorizza. L'individuo che diventa storia. La lotta
contro il terrorismo e' una lotta contro l'ambiente che produce il
terrorista, con la consapevolezza pero' dei Governi di essere
infinitamente inadatti: strutture pesantissime con costi esorbitanti,
contro individui armati di taglierino.
Ma l'individuo si fa potente anche per altre vie, per televisione, per
radio, per telefono (mezzi controllabili e controllati) e per internet.
Internet e' individuo, e' incontrollabile, per analogia (sia ben chiaro
PER ANALOGIA, non per identita') incute nei Governi la stessa paura che
incute il terrorista. E allora capitano fatti come il sequestro di
server di Indymedia da parte dell'Fbi su richiesta svizzera e italiana.
Internet e' un muro da strada, su cui pubblicare graffiti o svastiche.
Poi ci sono le case, i siti privati, i negozi, i giornali, la politica,
le mignotte, i delinquenti, tutta la riproduzione virtuale di una
realta' che e' prontissima a farsi reale e a portarti a casa un
vibratore se te lo vuoi comprare o un blocchetto d'assegni se apri un
conto in banca.
Ora l'Fbi, il Governo Svizzero e quello Italiano non vogliono certo
chiudere il sito della Deutsche Bank e non vogliono certo chiudere il
sito Analperversion: no, le strutture di Governo agiscono su Indymedia,
sul muro da strada, su cui si mettono svastiche e graffiti, loro dicono
che e' per via di tutte quelle svastiche, in realta', lo sappiamo bene
tutti, e' per i graffiti.
Se all'inizio eravamo di fronte ad una svolta epocale che ti permetteva
di vendere il pesce dagli Usa all'Europa con un click, l'evoluzione di
questa svolta, quella che ti permette di sapere quanti iracheni sono
stati ammazzati e con quali tecnologie nel bombardamento di Falludja,
scoccia.
Ma chi ci crediamo di essere, e' come se uno domani si alza e apre una
televisione nazionale in Italia e fa dirigere il telegiornale delle
tredici a Riccardo Orioles, una cosa da pazzi, un evento assolutamente
terroristico.
Pero' in questa ipotetica televisione c'e' un tizio, misteriosissimo,
un mister x trasparente, un teppistello che mette svastiche ovunque, su
ogni obbiettivo di telecamera ci mette la svastichetta sua e tu la
cancelli, ma misteriosamente quella ricompare e tu ti danni l'anima,
lavori e hai sempre quella svastichetta li' in sovraimpressione.
E il Governo che proprio non si spiega come sei nato, vede quella
svastica e ti dice "Apologia di Nazismo", che e' un reato molto grave,
molto piu' grave dell'apologia di Mussolini fatta in parlamento,
infinitamente piu' grave di qualunque reato e ti condanna alla pena di
morte. E' questo il fatto, perche' il sequestro di server e' la pena di
morte virtuale, ma morte tutto sommato anche reale, perche' se tu
chiudi il sito analperversion poi il vibratore a casa chi te lo porta?
Ma come dimostra questa catena, 10mila indirizzi e una persona che dice
cose sensate, non hanno bisogno di casa, non hanno neanche bisogno di
muro, hanno solo bisogno di strade, le stesse strade democratiche che
usa la Deutsche Bank per recapitarti la carta di credito e che quindi
non possono essere chiuse, non ci puoi costruire un muro in quelle
strade li', quelle della posta elettronica, altrimenti non passa piu'
nessuno e i soldi come li fai?
Internet non e' censurabile, ma avercela una casa non e' una brutta
cosa, avere un negozietto anche piccolo, un Indymedia, un
Reporterassociati, Cuntrastamu, Wema, sono negozietti carini, di quelli
dove ci trovi tante cose, che magari poi non compri, ma te le guardi e
sei contento di sapere che esistono e proprio mentre stai facendo due
chiacchiere col proprietario, mentre meno te l'aspetti zac, salta fuori
lo svasticaro, uno che tu lo sai da sempre e' sempre esistito, uno di
quelli che se li denunci, poi la polizia non arresta non li arresta e
tu non sai se perche' e' riuscito a scappare o se perche' sono riusciti
a non prenderlo.
E allora e' utile che un servizio d'ordine te lo costruisci da solo,
che ci stai attento tu allo svasticaro, che quello trasparente com'e'
scappa dappertutto e va controllato. E il servizio d'ordine e' un'etica
del lavoro, un controllo incrociato, io lo faccio per te e tu lo fai
per me, un controllo delle fonti, delle informazioni, dei teppisti, una
deontologia professionale per negozietti, perche' e' bello entrarci e
starci e farci due chiacchiere e sentire che hanno da dire sti
negozietti >
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Cronaca. Milazzo (ridente cittadina sul Tirreno). Cinquanta fra
studenti e prof all'ospedale per una nube tossica sfuggita
dall'adiacente raffineria. Proteste dei ragazzini superstiti, e livello
d'inquinamento locale (di sei rilevatori ne funziona uno, ed e' solo
parziale) ancora sostanzialmente sconosciuto.
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Cronaca. Roma. Studente arrestato per spaccio di droga. Non aveva i
soldi per riparare il motorino. Il meccanico gliel'ha riparato e in
cambio l'ha mandato in giro a spacciare.
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Cronaca. Palermo (capitale della Sicilia e oramai anche dell'Italia).
Ancora a piede libero il presidente della Regione onorevole Cuffaro.
Stavolta e' stato formalmente rinviato a giudizio per "favoreggiamento
pluriaggravato" nei confronti di Cosa Nostra. Ma i giudici parranu
parranu, i cittadini se ne futtunu, la madonna l'allumina, e dunque e'
ancora la' nel suo posto (che non e' affatto quello previsto dal codice
penale).
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Cronaca. Cogne. A piede libero anche l'avvocato Taormina. Male. Per le
prove imbrogliate?
Ma no! Lui che ci colpa? Invece perche', dopo avere ammazzato quel
povero bambino, invece di vantarsene s'e' messo a perdere tempo con
tutte quelle cavillerie. E che si scantava, u' quacquaracqua', che per
cosi' poco lo ficcavano in galera?
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"Io, Celestino V, spinto da legittime ragioni, per umilta' e per
desiderio di miglior vita, abbandono liberamente e spontaneamente il
pontificato e rinuncio espressamente al seggio, alla dignita', al peso
e all¹onore che esso comporta". Cosi' questo pacifista cristiano,
nell'inverno del 1294, si dimise non dico da presidente degli Stati
Uniti ma addirittura da papa, che a qui tempi era molto piu' potente
(anche perche' i presidenti non esistevano ancora, e neppure gli stati
Uniti. E poi lo chiamano medioevo...).
Se ne parlera' al convegno su "Potere e pace: attualita' di Celestino
V" organizzato dalla Casa per la Pace di Sulmona con Raniero La Valle,
Giovanni Bachelet, don Dell'Olio di Pax Christi, Giovanni Salio, don
Sella e altri ancora. Durera' diversi giorni ed e' aperto a tutti gli
uomini di buona volonta'.

Info: 349.5843946, 340.1547502, 333.9698792, sudest@iol.it .
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Nino wrote:
< Titolo: MAFIA - PALERMO, CUFFARO PROSCIOLTO PER VIOLAZIONE SEGRETO
ISTRUTTORIO. Che pensa un lettore distratto? che l'abbiano tolto dai
guai no? Ma ecco la notizia completa: "Palermo, 2 nov. (Adnkronos) - Il
presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro e' stato
prosciolto `perche' il fatto non sussiste` per il reato di rivelazione
del segreto istruttorio, mentre e' stato rinviato a giudizio per
favoreggiamento aggravato per Cosa nostra, nell'ambito dell'inchiesta
sulle `talpe` di Palermo. La prima udienza si celebrera' il 1 febbraio
2005. (segue)". Non si puo' dire che abbiano detto una menzogna... ma
chi legge solo il titolo cosa percepisce? Un piccolo esempio di
accomodamento della verita' >
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Alessandro Paganini wrote:
< L'ex ministro Veronesi ha espresso una opinione favorevole agli OGM
in Italia. Legittimo esporre una tesi scientifica e una opinione
personale. Ma, a prescindere dalla questione scientifica sulla
pericolosita' o meno degli OGM, tutt'altro che risolta, c'e' una
questione etica e giuridica: le coltivazioni OGM, a causa della
impollinazione incrociata, contaminano le colture non-OGM ledendo il
fondamentale diritto di scelta del cittadino. E come sempre, a premere
per ledere questi diritti e' la grande finanza e produzione
internazionale, con i suoi stuoli di scienziati a dare una pomposa aura
di correttezza scientifica, per altro non dimostrata, ad una questione
che e' giuridica >
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Mimmo Lombezzi wrote:
< Nella bozza che il governo tedesco sta elaborando si afferma: "Sara'
permesso l'esame genetico dei fenotipi in modo da consentire
l'idoneita' del candidato alla tipologia del lavoro". (da Social Press)
Il portavoce del governo, Klaus Vater, ha insistito che non vi e' la
volonta' di inserire i test genetici come prova sistematica di
assunzione. Il test dovrebbe limitarsi a identificare persone i cui
problemi genetici potrebbero influenzare le loro capacita'
attitudinali, ad esempio problematiche visive per gli autisti di
autubus. Di opinione diversa il Professor Spiros Simitis, Capo del
Consiglio Nazionale di Etica, secondo cui questa possibilita' puo'
condurre a discriminazioni. [Der Spiegel, 9 ottobre 2004 p 48 >
________________________________________
marcovespa@tin.it
< Ogni tanto ti si puo' concedere una stupidagine come quella degli
scrittori "fighetti simpatici", e' chiaro che non guardi la televisione
e certi tuoi colleghi televisivi, non leggi certi giornali e conservi
l'immagine di giornalisti duri "marinai e macchinisti". (Se poi
pensiamo a Sciascia, Bufalino, Moravia, Landolfi, Pasolini, De Luca,
Tabucchi, Siti... Simpatici fighetti?) >
* * *
Era una battuta! Non riuscita, evidentemente. Io pensavo da un canto a
quei "giornalisti-scrittori" che becchi a presentare i loro libri da
Vespa, e dall'altro ai cronistacci duri e puri di una volta. Non me ne
lasciate passare una.
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Lia wrote:

< "Petrolio 1. A 54, a 55, a 56 dollari: ma a quanti euri, se si
potesse pagare in euri? Perche' e' vietato usare gli euri per il prezzo
del petrolio?".
E' stata fatta la guerra all'Iraq per impedire che gli iracheni
vendessero il petrolio in cambio di euro, come stavano gia' progettando
di fare, anzi, stavano gia' dando attuazione al progetto. Il prezzo del
petrolio aumenta per pura speculazione, dal momento che i paesi
produttori hanno aumentato enormemente l'estrazione per raffreddare il
prezzo, invano. Evidentemente le vecchie leggi del mercato (il prezzo
e' determinato dall'incontro della domanda con l'offerta) non valgono
per il petrolio >
* * *
Personalmente penso che sia la questione in assoluto piu' importante.
Sparano perche' hanno paura dell'euro: sono pieni di debiti e le
convenzioni di Bretton Woods (il dollaro come moneta di riferimento)
ormai stanno in piedi solo per motivi politici e non
economico-strutturali. Ma non c'era il mercato? No, che non c'e'. Non
c'e' piu' da vari anni.
Ma non c'era il capitalismo? Boh.
________________________________________
Giancarla Codrignani wrote:
< buon lavoro a sanlibero per i prossimi anni! >
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fabrizio@zena.it wrote:
< ...e se credete ora
che tutto sia come prima
perche avete votato ancora
la sicurezza la disciplina
convinti di allontanare
la paura di cambiare... >

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