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Acqua in bocca : imbavagliato il dissenso sui processi di privatizzazione

10 novembre 2005
Emilio Molinari e Rosario Lembo (Comitato Italiano per il Contratto Mondiale dell’Acqua.)

A una settimana dalle Notti Bianche di Napoli, come Comitato Italiano per un Contratto Mondiale dell’Acqua, sentiamo il dovere di mettere in rete alcune riflessioni politiche, a partire da quanto è accaduto a Napoli nei confronti di Padre Alex Zanotelli, di Beppe Grillo e dei Comitati Civici dell’acqua portavoci di un dissenso che si è manifestato in modo crescente dal novembre dello scorso anno nella città di Napoli attraverso un vasta gamma di eventi che hanno visti diverse migliaia di cittadini,mobilitarsi nelle piazze, persino digiunare per esprimere la propria preoccupazione per la decisione del Governatore Sassolino a privatizzare la gestione dell’acqua nell’ATO 2 Napoli e Caserta.
A Napoli, durante le manifestazioni delle Notti Bianche, è stata censurata l’acqua è con l’acqua la società civile, cioè quei cittadini che con il loro voto avevano delegato la gestione di un bene pubblico come l’acqua al Sindaco di Napoli Jervolino ed al Governatore Bassolino e che vogliono far sentire la loro opinione.

Come Comitato italiano siamo profondamente indignati e vorremmo spiegare perché sono inaccettabile gli “eventi di censura” rispetto al dibattito sui processi di privatizzazione dell’acqua, se si vuole recuperare la partecipazione dei cittadini rispetto alla politica e più in generare rispetto alle politiche di gestione e di governo delle città e dei beni comuni.

1. Perché Beppe Grillo e padre Alex Zanotelli rappresentano, per scelte di impegno e per le chiare posizioni espresse pubblicamente i testimonial più credibili nella difesa dell’acqua come bene comune e come diritto umano inalienabile il cui accesso deve essere garantito ad ogni essere umano. Impedendo loro e di parlare si è voluto mettere il bavaglio a tutto il Movimento dell’acqua e alla Società civile

2. Perché il divieto di consentire l’intervento programmato con Alex e l’interruzione di Beppe Grillo a Napoli sono un fatto grave e preoccupante che desta inquietudini rispetto ai valori di cui la compagine dell’Unione, ed in particolare i DS, intendono essere portatori nel nuovo Governo del Paese. E’ inaccettabile che forze politiche che hanno fatto della censura della “libertà di pensiero” una battaglia di prima linea in questi anni, praticano a loro volta attraverso i loro Amministratori ed eletti locali una “censura“ nei confronti del movimento e dei cittadini che si battono contro la mercificazione dell’acqua in Italia e la privatizzazione dei servizi idrici.

3. Perché a noi sembra non sia più possibile da parte degli Amministratori del centro-sinistra usare “la partecipazione” come una parola magica da sbandierare nei convegni, nelle leggi e nelle direttive, mentre poi nella realtà, ed a livello di vertenze territoriali, mille segnali ci parlano di arroganza decisionista, di pesanti censure, di indifferenza alla domanda di informazione e partecipazione reale rispetto alle richieste ed istanze espresse dai cittadini rispetto a scelte politiche su beni e servizi di pubblica interesse..

4. Perché siamo fermamente convinti che il rinnovamento della politica è cosa che passa attraverso la possibilità di ogni cittadini di far sentire, anche ai partiti politici e in particolare a livello di processi decisionali su servizi legati al territorio ( città, quartieri, etc),il proprio dissenso su scelte politiche che attengono “beni comuni” rispetto a quali non è stato preventivamente acquisito un consenso.

Ecco i “fatti” alla base di queste nostre preoccupazioni !
Nella notte napoletana, secondo un programma concordato con gli organizzatori Beppe Grillo avrebbe dovuto parlare anche della privatizzazione dell’acqua in Campania, perseguita con determinazione dal centro sinistra e osteggiata dalla società civile organizzata nei comitati civici di Napoli e Caserta, nell’occasione sul palco avrebbe dovuto salire anche Alex Zanotelli per leggere appunto un comunicato su ciò che sta’ succedendo. Come è noto non è stato possibile e va inoltre segnalato che questo gesto è la conseguenza del silenzio da parte del Governatore Bassolino alle numerose richieste di incontro per un confronto sulla decisione di privatizzazione dei servizi idrici dell’ATO 2 di Napoli e Caserta.

Ma il caso di Napoli, non è che l’ultimo di un numero di preoccupanti segnali di “censura“e di “indifferenza” messi in atto da parte di Governatori del centro sinistra nei confronti delle varie espressioni della società civile impegnate nella difesa dell’acqua contro i processi di privatizzazione.

Che dire del decisionismo toscano? Quasi 45000 cittadini toscani hanno firmato una proposta di legge regionale di iniziativa popolare chiedendo la ripubblicizzazione del servizio idrico ormai privatizzato. Un Forum Regionale dell’Acqua composto dalle più importanti associazioni ed espressioni organizzate della società civile, dei sindacati, amministratori dei partiti dell’Unione e della maggioranza hanno chiesto che il processo di privatizzazione fosse interrotto mentre si discute della legge, e infine che questa entrasse nella agenda programmatica della coalizione.
Ebbene, come se nulla fosse, con arrogante decisionismo i sindaci e gli amministratori di città ,come Firenze hanno proceduto imperterriti con nuovi atti di privatizzazione ed a tutt’oggi la proposta di legge popolare non è stata calenderizzata a livello di consiglio regionale..

Ed ancora potremmo parlare della Provincia di Milano e del Presidente Penati, dove le richieste di incontro dal Comitato Italiano per verificare come,dopo l’impegno assunto in campagna elettorale, intende realizzare un modello di gestione pubblica dei servizi idrici sono rimaste prive di risposta ed il presidente ha disertato momenti di confronto pubblico come la recente Festa dell’acqua di settembre.
Sono questi segnali preoccupanti che denotano una crisi della democrazia partecipata?

Consegnare l’acquedotto e i rubinetti nelle mani di una multinazionale o di una banca noi riteniamo che sia un grande problema politico e queste decisioni non possono essere assunte senza informare, consultare, coinvolgere i cittadini e con atteggiamenti di “censura”, mettendo il bavaglio ad attori, artisti, uomini di fede, movimenti e mobilitazioni di piazza ecc…E’ o non è un deficit di partecipazione e di democrazia un atteggiamento simile ? Vogliamo parlarne?

Come Comitato italiano per il Contratto Mondiale sull’acqua, essendo stati il soggetto politico-culturale che ha attivato in Italia ed in diversi altri paesi, dapprima con il Manifesto per un Contratto Mondiale sull’acqua del 2000 e poi con il Manifesto per un Governo Pubblico dell’acqua2005, la riflessione sulla gestione pubblica dell’acqua come bene comune,dichiariamo la nostra disponibilità a sostenere le azioni di mobilitazione dei comitati dei cittadini e dei Movimenti e desideriamo sollecitare con altrettanta fermezza la richiesta di momenti di confronto politico con le forze politiche della colazione dell’Unione, ed in particolare con gli Amministratori delle varie città sulle locali vertenze per identificare proposte concrete o percorsi per una gestione pubblica dei servizi idrici.

Per usare le parole di Beppe Grillo: ”se c’è l’ idea di far passare sotto silenzio questa storia della privatizzazione dell’acqua, se la dovranno vedere con noi cittadini ”.
Noi speriamo che preoccupati da questo numero crescenti di eventi, si mettano in moto altri cittadini e altri artisti, uomini di cultura e di fede, e che i privatizzatori e gli eletti siano costretti a confrontarsi con questa massa crescente di cittadini che rivendicano una partecipazione attiva rispetto ai processi decisionali sui modelli di gestione di beni comuni .
Noi speriamo che alcuni Governatori ed Amministratori di enti locali, a partire da queste preoccupazioni, si ricredano sui comportamenti finora adottati ed accettino di aprire un dialogo realizzando momenti di confronto politico con i Movimenti e le Espressioni della società civile che hanno manifestato queste preoccupazioni per ascoltare le loro proposte.

Vi ringraziamo per l’attenzione che sarà riservata alla presente proposta .

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