LA CAMPAGNA ‘PONTI E NON MURI’ 2007-2008

Storia e attualità di una Campagna di Pax Christi

il muro

Ogni anno per la campagna ‘Ponti e non muri’ in Italia abbiamo proposto un’iniziativa, volta ad approfondire una questione particolare inerente al conflitto. Si sono così susseguiti alcuni 'FOCUS', che in questi anni hanno inteso segnalare all’attenzione delle persone un aspetto spesso misconosciuto o taciuto del conflitto stesso, fermo restando che la presentazione della Campagna e l’attività di sensibilizzazione ad essa collegate, mirano a dare un’informazione il più possibile completa degli accadimenti e soprattutto vogliono promuovere azioni, contatti, iniziative che siano autentico ponte di incontro tra i due popoli.

Coerentemente con questo desiderio e con questa speranza, i focus proposti ogni anno hanno perseguito l’intento di sollecitare la rimozione di quei macigni di illegalità che minano la via che conduce ad una pace nella giustizia.

Senza la fatica o il coraggio di andare alla radice storica e politica dei nodi cruciali del conflitto israelo-palestinese, rischieremmo infatti di appoggiare pannicelli caldi su ferite aperte. Non possiamo esimerci da guardare queste ferite, che squarciano ogni giorno la vita del popolo più debole e meno tutelato: quello palestinese.
Non possiamo farlo anche perché vogliamo rispettare la letterale richiesta d’aiuto che ci è giunta negli anni da Daniela, Shalom, Gideon, Amira, Neta, Ofir, gli amici israeliani che continuano a ripetere: ‘chi ama Israele, chi vuole il suo bene deve denunciare le ingiustizie che il suo governo e il suo esercito commette e ha commesso contro il popolo palestinese’. Infatti, solo se il governo israeliano rispetterà la legalità internazionale, il suo popolo raggiungerà quella sicurezza a cui giustamente aspira, superando i lutti e le sofferenze di cui troppo spesso è stato vittima incolpevole. In questa terra, dove nei secoli ebrei, musulmani e cristiani hanno sperimentato e gustato i frutti del dialogo interreligioso e della "convivialità delle differenze", Pax Christi vuole tessere legami sempre più profondi tra queste comunità religiose che oggi faticano ad incontrarsi. In particolare vogliamo intensificare la nostra presenza di comunione con le Comunità cristiane locali, troppo spesso dimenticate e lasciate sole nella sofferenza.

I FOCUS DELLA CAMPAGNA

>> nel 2004-2005, a ridosso del pronunciamento dell’assemblea generale delle Nazioni Unite, si è proposto l’invio di una cartolina da spedire a Sharon e Berlusconi che poneva l’accento sul muro da abbattere

>> nel 2005-2006 si è focalizzata l’attenzione su Gerusalemme est: abbiamo invitato le persone a spedire una cartolina della propria città a Nafez Assaili, pacifista palestinese residente a Gerusalemme est, specificando nell’indirizzo ‘Gerusalemme est- Palestina

>> nel 2006-2007 abbiamo posto al centro del dibattito la legalità internazionale, diffondendo le mappe dell’Onu, che denunciano le costanti violazioni ‘sul campo’ da parte di Israele sui Territori Occupati.

>> per il 2007- 2008 vorremmo accendere i riflettori sulla Nakba, a sessant’anni dal suo accadere. Ogni palestinese che ha subito l’espulsione forzata dalla propria casa e dal proprio villaggio nel ‘48, ma anche nel ’56, nel ’67, nel ’73, conserva gelosamente la chiave del portone a cui spera un giorno di fare ritorno. Molti profughi ormai, o i loro discendenti, sperano quantomeno di veder riconosciuto in forme diverse il torto subito da parte di Israele.
Attraverso un volantino divulgativo, intitolato ‘Chiusi fuori.’, chiederemo alla gente di inviare, con un gesto simbolico di vicinanza, una propria chiave di casa alla segreteria nazionale. Raccoglieremo le chiavi, ne faremo una scultura e la porteremo al campo profughi di Dheisheh, Betlemme, dove ormai siamo ‘di casa’, poiché internazionali e pellegrini dei viaggi organizzati con la Campagna, hanno potuto conoscere l’ospitalità degli abitanti di questo chilometro quadrato di sofferenza cresciuta piano su piano

Chiederemo di sottoscrivere il documento “A ritroso’, in cui sottolineiamo la denuncia e il ricordo di una situazione precisa, storica, che non ha avuto ancora riconoscimento e giustizia. Non vi è una analisi della situazione in generale, ma il ricordo che arriva fino ad oggi di questa pulizia etnica, come la chiama Ilan Pappe, storico israeliano. Non è la memoria del conflitto e dei lutti vissuti da entrambe le parti, ma dell’espulsione sistematica di un popolo. Perché così è accaduto e accade tuttora, da sessant’anni.…

I VIAGGI

I viaggi di condivisione e conoscenza in Palestina e Israele promossi dalla campagna, da quest’anno sono diventati di tre tipi:

• Ricucire la pace (indicativamente nella metà di Agosto)
• Tutti a raccolta (indicativamente tra Ottobre e Novembre)
• Pellegrinaggio di giustizia (all'inizio di Agosto)

I primi due hanno visto il coinvolgimento di giovani da tutta Italia in un’esperienza di peacebuilding, con particolare attenzione alla vita nei campi profughi palestinesi e al difficile momento della raccolta delle olive.
Il Pellegrinaggio di giustizia ha coinvolto ventisette pellegrini da tutta Italia che, oltre a visitare nella preghiera i luoghi santi, hanno potuto incontrare le comunità cristiane di Israele e Palestina e divenire consapevolmente partecipi della loro sofferenza, non perché perseguitate per la fede, ma in quanto soffocate da occupazione e discriminazione politica perchè palestinesi. Questa è un’esperienza in cui vorremmo coinvolgerci ancora di più e che auspichiamo possa moltiplicarsi. Un’occasione ulteriore di impegno in questo senso la potremo attuare nella partecipazione alla giornata del 1 marzo 2008, UN PONTE PER BETLEMME, che vedrà uniti intorno alle suore del Baby Hospital di Betlemme, centinaia di cristiani da tutta Italia.


IL VIDEO REPORTAGE

Il giorno del lancio della campagna, che avverrà a Roma il primo dicembre e che beneficerà della presenza e del sostegno di Moni Ovadia, di Amira Hass, di Ramzi e di Bakri, verrà presentato il nuovo video-reportage di supporto alle azioni di sensibilizzazione che attueremo in scuole, parrocchie, circoli e comuni, dal titolo “Proprio così. Storie di quotidiana occupazione”

IL LIBRO

Nei primi mesi del 2008 uscirà per le ed. Paoline il testo “Voce che grida dal deserto” curato da Nandino Capovilla: una raccolta di riflessioni di Mons. Sabbah, Presidente di Pax Christi International, Patriarca latino di Gerusalemme sulla pace possibile oggi in Terra santa. Un tributo doveroso e riconoscente a questo vescovo coraggioso giunto alla fine del suo ministero e che sarà per noi nuovo strumento di sensibilizzazione alla pace e alla giustizia in quella terra martoriata.

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