Il racconto di Don Fabio Corazzina della manifestazione di Locri
carissimi,
come sempre provo a condividere con il Movinto quanto vissuti a Lcri nel corso della manifestazione del 1 marzo scorso.
.....Sono stato da Nino Campisi a Lamezia e con lui ho avuto un confronto. Con lui e con d Pasquale (caro amico del PP di Lamezia e vicario generale). Il 1 marzo hanno fatto una preghiera in comunione Betlemme. Non avevano programmato di partecipare alla giornata a Locri. Le fatiche sul territorio della Calabria si sono fatte da subito sentire, anche dai loro racconti. Sono stato contento dell'incontro. Ci tornerò presto, spero, anche perchè non sono poi riuscito a tornare a Lamezia per la preghiera, cui mi avevano invitato. Li ringrazio per lla "dolce" ospitalità.
Molto partecipata e decisamente bella la veglia ecumenica del venerdì sera a Siderno. Potete trovare sul sito di Goel, il testo completo. Leggere quella Parola in quel Luogo ... non poteva lasciarci indifferenti
A Locri, il clima era positivo e preoccupato contemporaneamente. Allego il comunicato stampa (cfr allegato Locri 1 marzo 2008_tutto.doc - Doc1) che descrive la giornata. Sicuramente la presenza di gente del posto e della Calabria è stata visibilmente "debole", ma il segnale è stato dato. C'erano gruppi numerosi dal Trentino, dall'Emilia Romagna, dalla Lombardia,dal Veneto ... e da tante altre parti dell'Italia. Molti giovani ... il che mi pare un buon segno!
L'inizio della giornata di sabato è stato sulla spiaggia, ho visto un gruppo racolto in riva al mare, e guardando bene mi sono accorto che era d Eugenio di Reggio Emilia che stava celebrando la messa con molti amici. E' bello iniziare così, su una spiaggia, con lo sguardo all'alba e con un'orizzonte infinito, così come infinito è l'amore di Dio nei nostri confronti e insondabili le strade che ci chiede di percorrere. Il gruppo di Reggio a Locri era particolarmente nutrito, tanto che i vescovi hanno scritto una lettera di solidarietà e condivisione ai partecipanti. Così si fa!!! (cfr allegato Doc2)
La manifestazione si avvia con un gesto provocatorio. Lungo la strada delle enormi "urne elettorali" da cui, infilando la mano, prendevi un fac-simile di una scheda elettorale su cui erano stampato, in 10 punti, il testo "io voto libero" (cfr allegato Doc3)
Il percorso si è snodato per le vie di Locri, con finestre chiuse e poca gente che si domandava cosa stesse accadendo. Giunti in Piazza musica e interventi di solidarietà delle varie realtà che hanno appoggiato l'appello "nella locride per vincere in Calabria" (cfr allegato Doc4). Con alcuni amici (d Virginio Colmegna, Andrea Olivero delle acli, Jonny Dotti di CGM Welfare Italia, Donata Frigerio di Botteghe del mondo ... ) si è deciso di fare brevissimi interventi per evitare pesantissimi comizi e lasciare spazio a loro e alle loro esperienze. Avrei parlato di resistenza e di desiderio di trasparenza (cfr allegato Doc5) E poi interventi di mons Cornelio Femia (Amministratore diocesano di Locri-Grìerace), di Francesco Riggitano (Libera Calabria), di d Luigi Ciotti (per telefono) e di Alex Zanotelli dal palco ...
Ci ha preceduto Vincenzo Linarello con un riflessione forte e coraggioso di cui cito solo una piccola parte:
"Sapete ormai tutti qual è la nostra storia. Con padre Giancarlo Bregantini (a cui rinnoviamo la nostra profonda gratitudine) e con tanti amici in Calabria abbiamo iniziato un cammino di speranza, convinti che è possibile voltar pagina nella nostra regione. Dal nostro “fare” abbiamo iniziato a riflettere, analizzare e decodificare l'oppressione in cui eravamo immersi. Abbiamo capito che il mancato sviluppo della nostra regione era sopratutto determinato da un sistema intelligente che produceva precarietà e ne faceva la manutenzione sistematica. Abbiamo capito che a governare questo sistema erano la 'ndrangheta e le massonerie deviate. Ci siamo resi conto che esiste un preciso meccanismo di controllo sociale. La 'ndrangheta e le massonerie deviate collocano i loro uomini nei posti chiave attraverso cui la nostra gente deve passare per soddisfare i propri bisogni quotidiani. Per cui se qualcuno ha bisogno di un posto di lavoro, di un prestito, di un'autorizzazione importante, di cure sanitarie dignitose, di sicurezza nella propria attività imprenditoriale o nel proprio podere agricolo, allora deve rivolgersi a “loro”. In cambio, tra le altre cose, viene richiesto il conferimento del voto, personale e della propria famiglia. I voti così estorti vengono “pacchettizzati” e offerti ai partiti e ai loro candidati più importanti. Chi “comprerà” questi voti dovrà a sua volta ripagarli sia facendo fare carriera politica ai referenti della 'ndrangheta e/o delle massonerie deviate sia affidando loro altri posti-chiave da cui si potranno controllare altri bisogni della gente. E il ciclo ricomincia..." (cfr allegato Doc6)
Alla fine della giornata il Manifesto - Impegno che si pone alcuni obiettivi concreti:
"Noi oggi ci proponiamo 3 obiettivi, definiti e concreti, da perseguire con determinazione e serietà, a partire da domani:
1. promuovere la nascita di una Fondazione di Comunità, ulteriore ausilio a questo percorso di cambiamento in Calabria;
2. costruire forme di mutualismo cooperativo che affranchino il nostro popolo dal ricatto della precarietà, vere e proprie Comunità Mutualistiche, che consentano alla gente di organizzare risposte concrete ai propri bisogni e ai propri consumi;
3. dare vita ad una Scuola di Formazione per Dirigenti di Imprenditoria Comunitaria, per contribuire alla formazione di una nuova classe dirigente per la nostra regione, una classe dirigente sana, di grande competenza e impregnata dei valori e delle visioni che hanno caratterizzato il nostro percorso sino ad oggi.
Sullo sfondo l'impegno per il rafforzamento della rete di Comunità Libere - per la difesa nonviolenta dagli attacchi della 'ndrangheta e delle massonerie deviate – e per la formazione alla partecipazione e alla nonviolenza attiva nelle comunità locali."
(cfr allegato Doc7)
chiudo con le parole di Turoldo usate nella veglia di Siderno
Manda, Signore, ancora profeti,
uomini certi di Dio,
uomini dal cuore in fiamme.
E tu a parlare dai loro roveti
sulle macerie delle nostre parole,
dentro il deserto dei templi:
e dire ai poveri
di sperare ancora.
Che siano appena la tua voce,
voce di Dio dentro al folgore,
voce di Dio che schianta la pietra.
shalom salaam pace
d fabio
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