Campagna Banche Armate

Grave e indebita modifica della Relazione governativa 2008 sull’esportazione di armi

lettera a Berlusconi

Protocollo 6/2008

On. Silvio Berlusconi
Presidente del Consiglio

e p.c.

On. Gianni Letta
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio

Gen. c.a. Alberto Ficuciello
Consigliere Militare del Presidente del Consiglio

On. Giulio Tremonti
Ministro dell’Economia e delle Finanze

Prof. Vittorio Grilli
Direttore Generale del Tesoro

Dr. Giuseppe Maresca
Capo Direzione V - Dipartimento del Tesoro


Verona, martedì 17 giugno 2008

Onorevole Presidente,

veniamo a Lei per segnalarLe quella che riteniamo sia una grave e indebita modifica apportata all’ultima “Relazione della Presidente del Consiglio dei Ministri sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento, nonché dell’esportazione e del transito dei prodotti ad alta tecnologia” (Doc. LXVII) consegnata al Senato il 6 maggio scorso.

Come richiesto dalla legge 185 del 1990 che regolamenta la materia, la Relazione riporta tra gli allegati redatti dai vari ministeri quello del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ai sensi della suddetta legge, infatti, spetta al tale Ministero il compito di autorizzare le transazioni bancarie in materia di esportazione, importazione e transito di materiali di armamento e di predisporre una relazione “sull’attività degli istitutivi credito operanti nel territorio italiano” che, come riporta l’articolo 5 comma 3, deve contenere “indicazioni analitiche - per tipi, quantità e valori monetari - degli oggetti concernenti le operazioni contrattualmente definite indicandone gli stati di avanzamento annuali sulle esportazioni, importazioni e transiti di materiali di armamento e sulle esportazioni di servizi oggetto dei controlli e delle autorizzazioni previste dalla presente legge”.

Tale relazione anche quest’anno è allegata e costituisce parte integrante della Relazione del Presidente del Consiglio: si tratta del ‘Documento "E": Relazione del Ministro dell'Economia e delle Finanze - Dipartimento del Tesoro’.

Quello che la differenzia in modo significativo rispetto alle relazioni precedenti è il fatto che la suddetta relazione curata dal Dipartimento del Tesoro (Direzione V – Ufficio I) è quest’anno mancante del “Riepilogo in dettaglio suddiviso per Istituti di Credito”. In sua vece la suddetta Direzione sembra aver deciso di fornire un “Riepilogo in dettaglio suddiviso per Aziende” (Documento "E", pp. 518-714) che, pur apportando qualche informazione supplementare (numero Mae e Paese destinatario) rispetto alla relazione fornita dal Ministero degli Esteri, sottrae però al controllo Parlamentare, degli organi preposti e della società civile informazioni di decisiva rilevanza circa l’operato degli Istituti di Credito.

Un controllo, quello della società civile, di non secondaria importanza se considera che, come potrà Lei stesso verificare direttamente con gli organi competenti, le rettifiche riportare nell’“Errata corrige” della suddetta relazione del Ministero delle Finanze (pg. 516) sono state tutte effettuate a seguito di esplicite richieste di verifica all’UCPMA inoltrate dalle associazioni aderenti alla nostra campagna.

Nella suddetta Relazione, la Direzione V del Dipartimento del Tesoro afferma che “al fine di ottimizzare la procedura autorizzativa, assicurare la trasparenza dell’azione amministrativa e la tracciabilità della documentazione, la Direzione ha adottato una innovativa applicazione informatica” in grado, tra l’altro, di consentire “una migliore gestione delle informazioni necessarie per la predisposizione della Relazione al Parlamento”. Ciò ha reso possibile – afferma sempre la Direzione – “presentare l’allegato riepilogo di dettaglio per autorizzazione del Ministero degli Affari (Esteri?) e nulla-osta del Ministero della Difesa, al fine di garantire al lettore un confronto immediato con i dati forniti da tali amministrazioni”.

Oltre ad alcune incongruenze e carenze che saremo ben felici di esplicitare alla Direzione competente, quello che ci preme sottolineare in merito alle affermazioni sopra riportate è che esse non esplicitano alcun motivo della sottrazione delle informazioni di dettaglio concernenti l’attività dei singoli Istituti di Credito.

Vogliamo perciò credere che non si tratti di una voluta e cosciente modifica – seppur grave e ingiustificata – apportata dal Ministero competente, ma solo della mancata trasmissione di una componente fondamentale della relazione da parte della Direzione in questione. Pertanto Le chiediamo di far pervenire al Ministero compente la richiesta di pubblicare subito e di consegnare al Parlamento l’allegato che riporta le indicazioni delle singole operazioni autorizzate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze agli Istituti di Credito relative all’esportazione di armi italiane nel 2007 denominato “Riepilogo in dettaglio suddiviso per Istituti di Credito” e di renderlo presto disponibile sul sito del Senato insieme con l’intera Relazione.

Come direttori delle tre riviste del mondo cattolico, missionario e pacifista che dal 2000 promuovono una campagna nazionale di monitoraggio sull’attività delle banche in materia di operazioni relative al commercio di armamenti (Campagna di pressione alle “banche armate”) e che fin dagli anni Ottanta sono state attivamente impegnate insieme con numerose componenti della società civile italiana – oggi rappresentate dalla Rete Italiana per il Disarmo a cui appartengono oltre 30 associazioni laiche e cattoliche – dapprima nella promozione della legge italiana sul controllo delle esportazioni di armamenti (la legge 185 approvata nel 1990) e successivamente nel monitoraggio dell’applicazione di tale legge, chiediamo inoltre che continui ad essere garantita dalle amministrazioni competenti la trasparenza e la completezza dell’informazione ai sensi della legge suddetta e, soprattutto, la congruità delle disposizioni autorizzatorie con il regime della legge.

Solo la trasparenza dell’informazione e una rigorosa applicazione della legge, infatti, possono garantire da una lato una verificabile assunzione di responsabilità da parte di tutte le parti coinvolte nella produzione e nel commercio di armi (aziende produttrici, amministrazioni preposte, banche d’appoggio) e dall’altro prevenire esportazioni non conformi “alla politica estera e di difesa dell'Italia” o che violino “i princìpi della Costituzione repubblicana che ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (Legge 185/1990, art. 1).

Nel manifestarLe la nostra completa disponibilità per ogni chiarificazione dell’oggetto in questione e ad incontrare le amministrazione compenti, restiamo in attesa di un Suo riscontro e cogliamo l’occasione per porgerLe

Distinti saluti,

p. Nicola Colasuonno
direttore di Missione Oggi

p. Franco Moretti
direttore di Nigrizia

p. Alex Zanotelli
direttore di Mosaico di Pace

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COMUNICATO STAMPA

Campagna di pressione alle ‘banche armate’ segnala “la grave e indebita modifica della Relazione governativa 2008 sull’esportazione di armi”

18 giugno 2008

“Grave e indebita modifica della Relazione sull’esportazione di armi”. La segnalano in una lettera inviata alla Presidenza del Consiglio i direttori delle tre riviste promotrici della Campagna di pressione alle “banche armate”. I religiosi p. Alex Zanotelli (direttore di Mosaico di Pace), p. Nicola Colasuonno (Missione Oggi) e p. Franco Moretti (Nigrizia) chiedono alla Presidenza del Consiglio che “venga subito pubblicato e consegnato al Parlamento l’allegato che riporta le indicazioni delle singole operazioni autorizzate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze agli Istituti di Credito relative all’esportazione di armi italiane nel 2007”.

“Si tratta di un elenco (denominato “Riepilogo in dettaglio suddiviso per Istituti di Credito”) richiesto dalla legge 185 del 1990 che regolamenta la materia e necessario non solo per comprendere il valore monetario e la controparte estera delle singole operazioni autorizzate alle banche, ma anche per poter verificare la corrispondenza delle autorizzazioni rilasciate dal Dipartimento del Tesoro con quelle emesse dal Ministero degli Esteri” – commenta Giorgio Beretta, coordinatore nazionale della Campagna.

“Ma soprattutto – continua Rosa Siciliano di Mosaico di Pace – è un elenco importantissimo per la nostra campagna, per tutte le associazioni della società civile e per i singoli correntisti per poter verificare se le direttive e policy emanate negli ultimi anni da diverse e importanti banche italiane in relazione ai servizi d’appoggio al commercio di armi sono effettivamente attuate. Senza questo elenco di dettaglio sull’attività degli Istituti di credito, infatti, l’unica cosa che si può sapere dalla Relazione del Tesoro è l’ammontare complessivo del valore delle autorizzazioni rilasciate alle banche: un dato che, non specificando con quali Paesi hanno in corso operazioni relative all’esportazione di armi italiane, inevitabilmente le mette tutte sullo stesso piano, come banche corresponsabili del commercio di armi”.

“Crediamo perciò – specifica don Fabio Corazzina, coordinatore nazionale di Pax Christi – che le stesse banche italiane abbiano tutto l’interesse a veder certificato dalla Relazione governativa che quelle direttive restrittive che hanno emesso in questi anni sono effettivamente attuate: senza il riscontro della Relazione del Tesoro le loro policy restano infatti solo belle intenzioni”.

“Grazie a quell'elenco – riprende Beretta – negli anni scorsi abbiamo potuto ricavare informazioni importanti: come, ad esempio, che nel 2006 il pagamento per 8 elicotteri AW139 venduti dalla Agusta agli Emirati Arabi Uniti del valore complessivo di 66 milioni di euro era stato effettuato attraverso il Banco di Brescia (oggi UBI Banca), o che sempre nel 2006 la riscossione per la vendita di 4 elicotteri CH47C del valore di 58,9 milioni di euro era stata affidata dall'Agusta a Banca Intesa (oggi Intesa-Sanpaolo): gruppi che nei mesi successivi, nell’ambito delle loro politiche di responsabilità sociale d’impresa, hanno emanato direttive più restrittive (UBI Banca) o hanno deciso di sospendere definitivamente i servizi d’appoggio al commercio di armi (Intesa-SanPaolo), ma che oggi – venendo a mancare il riscontro ufficiale della Relazione – non possono veder certificata dal Ministero l’effettiva attuazione delle nuove direttive”.

“La Relazione 2008 relativa alle operazioni di esportazione e importazione di armamenti del 2007 (Doc. LXVII) – sottolinea Raffaello Zordan di Nigrizia – è stata redatta dal Governo Prodi nei tempi previsti dalla legge (31 marzo 2008) ma, in considerazione dei tempi stretti di fine legislatura e delle elezioni, è stata consegnata al Senato il 6 maggio scorso, cioè qualche giorno dopo l'insediamento del nuovo governo. Singolarmente – fa notare Zordan – mentre il sito del Senato (in cui la Relazione cui è interamente disponibile) attribuisce la responsabilità della Relazione al Presidente del Consiglio Prodi (Prodi II), il testo cartaceo (e scaricabile online) riporta sull’intestazione il nome del Presidente Berlusconi”. (nota 1)

E, sebbene il precedente Governo Berlusconi nel 2005 avesse ufficialmente manifestato l’intenzione di rivedere proprio questa parte della Relazione – di competenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze–, la responsabilità delle recenti modifiche sembrerebbe essere attribuibile all’ultimo Governo Prodi a meno che non sia intervenuto qualcosa nella fase di passaggio tra i due governi – afferma il comunicato della Campagna.

“Una modifica comunque che ci appare inspiegabile – commenta Francesco Vignarca, coordinatore nazionale della Rete Disarmo – e che ci ha sorpreso non certo positivamente in considerazione del fatto che – come riportiamo in una lettera che la nostra Rete invierà oggi alla Presidenza del Consiglio – nella precedente Legislatura è stato iniziato un positivo confronto sui temi della trasparenza e del controllo del commercio di armamenti. Se ne è fatto carico l’allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, on. Enrico Letta, che con il suo Ufficio si è impegnato a promuovere “una più puntuale e trasparente informazione” con le nostre associazioni proprio su questi temi. Un impegno documentato, tra l’altro, nel Rapporto della Presidenza del Consiglio (reso pubblico lo scorso 29 marzo (nota 2) a firma dell’allora presidente Prodi, e riportato e la pari pari nella Relazione consegnata a maggio al Senato a firma del presidente Berlusconi”.

In considerazione del confronto aperto nella precedente Legislatura tra le associazioni e gli Uffici competenti della Presidenza del Consiglio – confronto che la Campagna insieme con Rete Disarmo auspica di poter continuare anche con l’attuale Governo –, i direttori delle tre riviste ritengono che “seppur grave e ingiustificata”, la modifica apportata dalla Direzione del Tesoro alla relazione non sia stata “voluta e cosciente” ma che si tratti solo della “mancata trasmissione di una componente fondamentale della relazione da parte della Direzione in questione”.

Proprio per questo invitano la Presidenza del Consiglio a “far pervenire al Ministero compente la richiesta di pubblicare subito e di consegnare al Parlamento l’allegato che riporta le indicazioni delle singole operazioni autorizzate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze agli Istituti di Credito relative all’esportazione di armi italiane nel 2007 denominato “Riepilogo in dettaglio suddiviso per Istituti di Credito” e di renderlo presto disponibile sul sito del Senato insieme con l’intera Relazione”.

Note:
1. Il testo della Relazione sull’esportazione di armi italiane (anno 2007) è scaricabile dal sito: http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/docnonleg/15805.htm (DOC. LXVII, N. 1)
2. Il testo del Rapporto annuale della Presidenza del Consiglio (anno 2007) è scaricabile dal sito: http://www.governo.it/Presidenza/UCPMA/rapporto_annuale.html

PER INFORMAZIONI SU QUESTO COMUNICATO E SULLA CAMPAGNA:

Giorgio Beretta (coordinatore della Campagna di pressione alle “banche armate”)
Cell: 338-3041742 Email: berettagiorgio@gmail.com
Sito della Campagna: www.banchearmate.it


DOCUMENTAZIONE

Campagna di pressione alle “banche armate” è promossa da tre riviste del mondo cattolico, missionari e pacifista (Missione Oggi, Mosaico di pace e Nigrizia) attive fin dagli anni Ottanta nella promozione di una legge nazionale per il controllo del commercio di armi italiane (Legge 185/90).

Con l’entrata in vigore della Legge 185 del 1990 e per tutti gli anni Novanta, le tre riviste – in collaborazione con i principali Centri di ricerca italiani come l’Osservatorio sul Commercio di Armi (Os.C.Ar.) dell’Istituto di Ricerche economiche e sociali (Ires) della CGIL Toscana e con Archivio Disarmo di Roma – hanno costantemente monitorato l’applicazione della legge e l’esportazione di armamenti italiani e internazionali.

A partire dal gennaio del 2000 le tre riviste hanno promosso la Campagna di pressione alle “banche armate” per favorire un controllo attivo dei cittadini sulle operazioni di finanziamento e appoggio delle banche al commercio delle armi e un ripensamento dei criteri di gestione dei risparmi. La Campagna ha quindi invitato le associazioni ed i correntisti ad interpellare i propri Istituti di credito in merito ai servizi offerti alla produzione e al commercio di armi chiedendo alle banche di definire e rendere pubbliche direttive restrittive e di sospendere questi servizi.

Dal 2000, la Campagna sta costantemente monitorando le direttive che gli Istituti di credito hanno emanato all’interno delle loro politiche di ‘responsabilità sociale e di impresa’ (CSR) per quanto concerne specificamente i servizi d’appoggio al commercio di armi. Tutta la documentazione al riguardo è rintracciabile sul sito ufficiale della campagna: www.banchearmate.it

La Campagna fa parte della Rete Italiana per il Disarmo (RID), un coordinamento di oltre trenta associazioni delle società civile italiana nato nel 2003 per favorire una continua collaborazione fra le organizzazioni che si occupano di monitorare la produzione e il commercio italiano e internazionale di armi in rapporto al rispetto dei diritti umani, alla pace e al disarmo. Il sito della Rete Disarmo è: www.disarmo.org

La Campagna fa parte della Rete ENAAT (European Network against Arms Trade), un network di campagne e associazioni di numerosi Paesi europei che promuove un interscambio di informazioni e di azioni per il controllo nei propri paesi e a livello europeo e internazionale del commercio di armi e dell’attività degli Istituti di credito ad esso connesso. Il sito di ENAAT è: www.enaat.org

CONTATTI:

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Tel: 030 - 3772780; Fax: 030 - 3772781
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Tel: 080 - 3953507; Fax: 080 - 3953450
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Tel: 045 - 8092390; Fax: 045 - 8092391
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