appello per il Nord Kivu nella Repubblica democratica del Congo
Pax Christi - movimento cattolico internazionale per la pace esprime forte preoccupazione per la situazione che sta generando sofferenze e distruzioni nella regione del Nord Kivu nella Repubblica democratica del Congo e pertanto si associa agli organismi che finora hanno levato la propria voce perchè la comunità internazionale, nelle sue diverse articolazioni, non resti indifferente diventando complice. In paricolare condividiamo le richieste formulate dall'Appello diffuso da Beati i Costruttori di Pace, Commissione Justitia et Pax degli istituti missionari italiani,Gruppo Pace per il Congo, Unimondo,Chiama l'Africa, CIPSI, Tavola della Pace nei giorni scorsi e chiede di:
"-Organizzare con urgenza l'azione umanitaria per rispondere all'emergenza;
-Partire dagli accordi firmati tra le parti. Occorre che la Comunità internazionale si mobiliti perchè siano attuati. Ci riferiamo in particolare agli accordi di Nairobi del novembre 2007 (disarmo dei gruppi armati dei profughi hutu rwandesi) e l'accordo firmato a Goma nello scorso mese di gennaio che dava vita al "Progetto Amani" per il disarmo di tutti i gruppi armati;
-Ribadire il mandato, unificando le regole di ingaggio dei contingenti delle Nazioni Unite presenti nel Kivu, perché possano svolgere il compito che è loro assegnato, cioè quello di far rispettare gli accordi e proteggere la popolazione. Anche fermando le truppe irregolari di Nkunda che stanno occupando il territorio;
-Creare un osservatorio internazionale sulle concessioni minerarie e di legname affinché si arrivi ad accordi legali e trasparenti e anche la popolazione possa godere del frutto di queste immense ricchezze;
-Arrivare ad accordi stabili per evitare sconfinamenti da parte dei paesi confinanti;
-Risolvere definitivamente il problema della presenza nel Kivu dei profughi hutu rwandesi, distinguendo le responsabilità e non colpevolizzando l'intera comunità. Uno degli elementi dello stato di diritto è il riconoscimento della soggettività della colpa e della pena;
-Partendo dalla sofferenza delle persone colpite, instaurare un dialogo ad oltranza che ridoni fiato alla politica e blocchi ogni scorciatoia di violenza armata;
-Proprio per questo, ripristinare l'embargo delle armi per i paesi della Regione, primi fra tutti la Repubblica Democratica del Congo, il Rwanda e l'Uganda;
-Sostenere gli sforzi della società civile organizzata affinché possa svilupparsi sempre più il processo di riconciliazione e di perdono reciproco.
Facciamo appello all'Italia, che è membro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, perché svolga un ruolo attivo in quella sede e in Europa affinché vengano rispettati i diritti delle persone, sviluppata la democrazia, fermata ogni aggressione armata e finalmente perseguita la pace."
PAX CHRISTI ITALIA
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