Diritti Animali

No al "Parco del mare" a Trieste

Salvate i delfini dai delfinari

15 settembre 2005
Oscar Grazioli

delfinario di Gardaland Qualche anno fa fui invitato ad una conferenza scientifica. Alla fine del meeting era prevista una speciale visita al delfinario annesso alla sala congressi.
Vedere da vicino e toccare questi tursiopi , addestrati ad effettuare evoluzioni strabilianti, mi ha regalato momenti di emozione. Mentre il gruppo dei congressi assisteva, vidi, oltre l’angolo delle tribune, una piccola vasca dove intuivo che qualcosa nuotava. Mi allontanai dal gruppo avvicinandomi allo specchio d’acqua. Un piccolo delfino nuotava affaticato. Ogni tanto incontrava sulla sua strada un cerchio di plastica colorato al quale dava due colpetti con il naso, quasi fosse obbligato a farlo, per poi lasciarlo andare alla deriva. Mentre osservavo la scena una donna, con un grosso secchio pieno di pesci, si avvicinò. “Di cosa è malato?” azzardai. La ragazza mi guardò interdetta e balbettò, in spagnolo, che il delfino era appena arrivato. “Amica, io sono un veterinario e mi sono occupato per anni di cetacei”. Era un mezzo bluff. Veterinario sì, ma i cetacei li avevo visti in Quark. “Sì è molto malato” si lasciò andare “e stiamo aspettando un veterinario dall’Inghilterra”. Dopo qualche settimana era morto, assieme alla madre.

Il collega Andrea Sozzi, responsabile del portale trieste.com sollecita una nostra presa di posizione sull’iniziativa del comune di Trieste che intende realizzare un delfinario nella città Friulana. L’ennesimo “circo marino”, dove animali in cattività passano la loro vita a fare i clown per le risatine divertite d’innocenti bambini e colpevoli genitori. La cittadinanza, non consultata su questo progetto, ha espresso contrarietà con centinaia di messaggi a www.trieste.com (esprimete anche voi la vostra opinione). Le critiche non hanno fatto abbandonare all’amministrazione l’idea del progetto, ma sembrano averle fatto cambiare il tiro. Ora si parla di un “Parco del mare” dove i delfini sarebbero una minoranza di specie presenti e dove l’immancabile ragione d’essere dello zoo, sarebbe la ricerca scientifica. Vecchia fola cui non si crede. Scrive Fabio di Trieste che “per questa originalissima idea verranno stanziati fondi per circa 17 milioni di euro (su 50 milioni previsti in totale) che sarebbe meglio impiegare a favore degli anziani o del nuovo canile sempre promesso e mai realizzato”.

Trieste è una delle città più civili, colte e zoofile d’Italia. Lungi da qualsiasi diatriba partitica, le amministrazioni vogliano risparmiare ai suoi cittadini il disonore di imprigionare esseri viventi di straordinaria sensibilità per il semplice diletto di ammirarne le evoluzioni. Il mare è il posto migliore per ammirare delfini e pesci.

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